La Siria esulta: "Fermata l'aggressione
gli Usa si espongono al sarcasmo"Siria: nostra fermezza sventato aggressione
"Gli Usa ormai si espongono a sarcasmo"
Il vice premier siriano Qadri Jamil fa lo sbruffone: merito di Damasco se gli Stati Uniti non attaccano e prende in giro Washington. La stampa di regime: è "l'inizio della storica ritirata americana". "Delusa" l'opposizione. Il Senato americano voterà l'intervento entro il 15 settembre. Francia: "Non agiremo da soli"
E' stata la determinazione della Siria a rispondere ad un attacco americano "a sventare l'aggressione". Lo afferma oggi il vice premier Qadri Jamil, che prende il giro l'avversario americano: l'atteggiamento dell'amministrazione Usa su un possibile attacco in Siria "è diventato ormai oggetto di sarcasmo da parte di tutti"
"Rimaniamo con il dito sul grilletto", ha aggiunto Jamil, sottolineando che la Siria continua ad avere "grande fiducia nei suoi alleati" e che la risposta ad un attacco potrebbe colpire ovunque.
Anche la stampa siriana festeggia. Il giornale governativo Al-Thawra scrive oggi in un editoriale che la decisione del presidente degli Stati Uniti Barack Obama di cercare l'approvazione del Congresso prima di un intervento militare in Siria segna "l'inizio della storica ritirata americana". Nell'editoriale, in prima pagina, si legge che la riluttanza di Obama a condurre attacchi contro la Siria deriva dalla sua "sensazione di sconfitta implicita e dalla scomparsa dei suoi alleati". Il quotidiano scrive anche che le preoccupazioni del presidente degli Stati Uniti che un intervento limitato diventi "una guerra aperta lo hanno spinto a chiedere il consenso del Congresso".
Sull'altro fronte è "delusa" l'opposizione siriana. "Abbiamo provato un senso di delusione", ha detto Samir Nashar, membro del direttivo della Coalizione nazionale siriana. "Ci aspettavamo un attacco diretto ed imminente... ma pensiamo che il Congresso approverà i raid", ha concluso.
Intanto a Washington, dopo il discorso di ieri del presidente Obama, la Casa Bianca ha richiesto formalmente al Congresso degli Stati Uniti l'autorizzazione per condurre attacchi militari in Siria. Il Senato voterà sulla risoluzione entro il 15 settembre, secondo il capo della maggioranza democratica nella Camera alta, Harry Reid.
Nella bozza di risoluzione, si spiega che il sostegno di Capitol Hill all'operazione "invierebbe un chiaro segnale della determinazione americana". "L'obiettivo dell'uso della forza da parte degli Stati Uniti con questa autorizzazione dovrebbe essere quello di scoraggiare, bloccare impedire e limitare il potenziale per un futuro impiego di armi chimiche o di altre armi di sterminio", si legge nel testo della risoluzione.
Reid ha spiegato che anche se il Congresso riprenderà i lavori solo il 9 settembre, già dalla settimana prossima il Senato avvierà audizioni e briefing top secret con i vertici dell'Amministrazione. In questo modo potrà votare sulla risoluzione entro la fine della prima settimana di ripresa dei lavori, il 15 settembre. Il leader democratico ha detto di ritenere "un uso limitato" della forza contro il regime di Bashar al-Assad "giustificato e necessario" alla luce delle "atrocità" commesse con l'attacco con armi chimiche del 21 agosto.
Sul fronte degli alleati, interviene la Francia. Parigi non agirà da sola in Siria, ma attenderà una decisione degli Usa, dopo il dibattito al Congresso. Lo ha detto il ministro dell'Interno Manuel Valls a radio Europe 1. "Abbiamo bisogno di una coalizione", ha aggiunto. Il premier Jean-Marc Ayrault ha in programma domani un incontro con principali esponenti parlamentari e dell'opposizione per discutere.
http://www.repubblica.it/esteri/2013/09 ... ref=HREA-1