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Quale mondo dopo il crollo

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Quale mondo dopo il crollo

Messaggioda gabry il 09/10/2008, 12:08

Si ridisegna la mappa geopolitica globale
Quale mondo dopo il crollo
di Lucio Caracciolo
Il crack finanziario ha importanti conseguenze sul piano geopolitico. La crisi non può essere circoscritta all'economia. Tre scenari su scala globale. I vostri commenti.

Il crollo del sistema finanziario americano sta riscrivendo i rapporti di forza complessivi su scala mondiale. Non è possibile circoscrivere la crisi all’ambito finanziario o economico, per almeno tre ragioni.

Primo: il sistema centrato sul dollaro è ramificato in quasi ogni regione del mondo.

Secondo: quel sistema si regge sull’egemonia americana, fondata sulla combinazione di hard e soft power – strapotere militare e capacità di influenza politico/culturale. Quando quei due strumenti entrano in crisi – come abbondantemente dimostrato dalla “guerra al terrorismo” e dal collasso delle banche (ombra e non ombra) e delle Borse – è tutto il meccanismo ad incepparsi. Il paradosso per cui la massima potenza mondiale è anche il maggior debitore globale si spiega solo sullo sfondo di tale primazia a 360 gradi, ormai in evidente affanno. E la radice principale della crisi attuale sta nella difficoltà di tenere in vita quel tipo di equilibrio.

Terzo: la crisi americana costringe concorrenti e partner a riposizionarsi. Nessuno può permettersi il lusso di restare fermo, in balìa dello tsunami. Quando la tempesta sarà passata – e non sappiamo né quando né come – le classifiche della potenza globale saranno riscritte.

Su questi temi si concentra il prossimo volume di Limes (5/08), in uscita il 17 ottobre, dal titolo “IL MONDO DOPO WALL STREET”.

Un bilancio provvisorio delle conseguenze geopolitiche del crollo del sistema finanziario a stelle e strisce e delle sue ripercussioni globali, Europa e Italia comprese. Esaminando la tenuta delle vecchie barriere e l’emergere di nuove per effetto della tempesta in corso.

In particolare, su scala globale potrebbero determinarsi i seguenti tre scenari:

1. Chimerica. Un accordo fra la maggiore potenza mondiale (Usa), indebitata fino al collo, e il suo grande creditore (Cina), che è insieme l’unico sfidante prevedibile per succederle come egemone in questo secolo. L’osmosi economica sino-americana potrebbe produrre un concordato complessivo fra i due superpartner, legati da fortissimi interessi reciproci.

2. Eurussia. L’interdipendenza energetica fra Europa occidentale e Russia potrebbe svilupparsi fino a investire il complesso delle relazioni fra Germania, Francia, Italia, Spagna e altre nazioni euroccidentali e il colosso russo, anch’esso fortemente segnato dalla crisi, in particolare in quanto economia fondata sulle materie prime, idrocarburi in testa. Questa macroarea potrebbe poi stabilire rapporti con Chimerica (o con uno dei suoi due partner) su basi totalmente nuove.

3. Caos o peggio nuove guerre, fino a un nuovo conflitto mondiale. Ipotesi catastrofica ma non per questo impossibile. Semplicemente, il sistema va del tutto fuori controllo. Si salva chi può. Con tutti i mezzi disponibili, violenza compresa.

Si tratta di macroscenari di medio periodo. Altri possono essere legittimamente disegnati. Invitiamo i nostri lettori a commentarli, o a proporne di loro. Nella fiducia che, bene o male, dopo Wall Street ci sarà ancora un mondo.

da limes

leggi anche Crisi Usa: questa volta è diverso
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Re: Quale mondo dopo il crollo

Messaggioda pagheca il 09/10/2008, 13:19

lo so che tutto e' contro di me, ma questi toni apocalittici intorno a questo crollo mi ricordano vagamente lo Y2K bug...

Il mio puo' essere un caso grave di wishful thinking, beninteso, ma visto che non dipende da me in, ogni caso, me lo tengo e ci risentiamo tra qualche mese per leccarci le ferite... o per dirci quanto siamo stati ingenui ad abboccare.

saluti
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Re: Quale mondo dopo il crollo

Messaggioda annalu il 09/10/2008, 18:02

pagheca ha scritto:lo so che tutto e' contro di me, ma questi toni apocalittici intorno a questo crollo mi ricordano vagamente lo Y2K bug...

Il mio puo' essere un caso grave di wishful thinking, beninteso, ma visto che non dipende da me in, ogni caso, me lo tengo e ci risentiamo tra qualche mese per leccarci le ferite... o per dirci quanto siamo stati ingenui ad abboccare.

saluti
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Il mio wishful thinking è un po' diverso, ma spero sia realistico.
A me quello che sta accadendo ora sembra una vera guerra per il predominio sul mondo. Paragonabile, in questo, ad una vera guerra mondiale. Ma una guerra combattuta a suon di soldi, di mercati e di politica economica.
E' vero che ci sono state e continuano ad esserci guerre guerreggiate locali, nonché il terrorismo diffuso, e anche le battaglie economiche producono danni e lutti.
Ma tutto questo è nulla al confronto di una guerra atomica globale.

Che una qualche forma di lotta globale per il predominio fosse inevitabile, mi pare ovvio. Dalla seconda guerra mondiale sono usciti vincenti due grandi blocchi, gli USA e l'URSS, ognuno con la sua sfera d'influenza.
L'equilibrio così raggiunto ha retto per circa sessant'anni, durata mai eguagliata prima, ma ora questo sistema è crollato: l'URSS non esiste più, gli USA non sono più così forti economicamente anche se lo sono ancora sul piano militare, e nel contempo altri paesi, la Cina in testa, stanno diventando potenze mondiali.
Intanto l'intreccio dei mercati e dei commerci ha prodotto una grande confusione, e non si sa più bene chi sia il ricco e chi il povero, tra le grandi potenze. Gli USA continuano a ritenersi la maggiore superpotenza mondiale, ma sono fortemente indebitati con la Cina, e non solo.

Speriamo che basti una crisi economica a ristabilire un nuovo ordine, diverso, che tenga conto anche delle esigenze dei paesi più poveri, dei cui bisogni in sostanza ce ne siamo tutti lavati le mani.

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Re: Quale mondo dopo il crollo

Messaggioda pagheca il 11/10/2008, 19:31

Vorrei solo ricordare che 2 mesi fa stavamo sempre da questi lidi a preconizzare il raggiungimento imminente dei 200$ (o erano 300$? :) ) a barile del petrolio e l'aumento insostenibile del costo dei cereali. Oggi del primo non e' rimasta traccia (per adesso, si intende) del secondo non gliene importa piu' niente a nessuno. Il nuovo sport e' la caccia alla banca che crolla.

Beninteso, mi rendo conto della gravita' della situazione. Eppure una mosca che mi ronza intorno che continua a dirmi che molti dei commentatori mancano forse di prospettiva storica. E poi parliamoci chiaro: le previsioni in economia valgono come il due di coppe. Vero prima e forse anche adesso.

saluti
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Re: Quale mondo dopo il crollo

Messaggioda annalu il 11/10/2008, 19:54

pagheca ha scritto:Vorrei solo ricordare che 2 mesi fa stavamo sempre da questi lidi a preconizzare il raggiungimento imminente dei 200$ (o erano 300$? :) ) a barile del petrolio e l'aumento insostenibile del costo dei cereali. Oggi del primo non e' rimasta traccia (per adesso, si intende) del secondo non gliene importa piu' niente a nessuno. Il nuovo sport e' la caccia alla banca che crolla.

Beninteso, mi rendo conto della gravita' della situazione. Eppure una mosca che mi ronza intorno che continua a dirmi che molti dei commentatori mancano forse di prospettiva storica. E poi parliamoci chiaro: le previsioni in economia valgono come il due di coppe. Vero prima e forse anche adesso.

saluti
pagheca

Osservazione giustissima.
Direi che la prospettiva storica è piuttosto carente un po' per tutti. Ma quando si nuota tra i flutti ci si preoccupa dell'onda che ci travolge, ed è difficile saper vedere l'oceano nel suo insieme, e valutare se l'onda che ci travolge è una piccola perturbazione, o la prima avvisaglia della tempesta.

E poi, siamo così sicuri che le variazioni dei prezzi di petrolio e cereali non siano in qualche modo connesse ai fallimenti delle banche?
Il guaio è che le connessioni sono difficili da cogliere anche per gli specialisti, figuriamoci per chi specialista non è.

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Re: Quale mondo dopo il crollo

Messaggioda franz il 11/10/2008, 20:35

pagheca ha scritto:E poi parliamoci chiaro: le previsioni in economia valgono come il due di coppe. Vero prima e forse anche adesso.

saluti
pagheca

In economia? ........ ????
In tutto in resto, in ogni altro tema?

Fare previsisioni è difficilissimo! Quasi impossibile.
Fare profezie invece è facile.

La previsione è scientifica.
Sulla base delle leggi della gravitazione universale posso prevedere orbite e quindi le eclissi con la precisione di qualche secondo. Questa è una previsione. C'e una legge. Essa descrive il pasato e prevede il futuro.

Sulla base della non conoscenza dei meccanismi e preso atto del turbamento indotto da migliaia di variabili che non consosco, posso prevedere che "quella donna prima o poi diventerà incinta".

Ma questa è una profezia, non una previsione (non considerando l'aspetto di coloro che per realizzare la profezia iniziano a stuprare la giovane donna già quando ha 14 anni).

Ciao,
Franz
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