Ai ragazzini adolescenti palestinesi nelle scuole della striscia di Gaza viene fornito addestramento militare, insegnando loro come si usano lanciarazzi, mitra Kalashnikov e altre armi da guerra. È quanto emerge da un reportage pubblicato domenica scorsa dal quotidiano britannico The Guardian.
Stando a quanto afferma il sito web dello stesso “ministero dell’istruzione” di Gaza, citato dal Guardian, membri delle Brigate Izzadin Kassam, l’ala militare di Hamas, contribuiscono all'addestramento insegnando non solo a sparare, ma anche “i valori di disciplina e di responsabilità”.
Secondo il reportage del Guardian, nei periodi di chiusura delle scuole i programmi vengono integrati con campi d’addestramento “volontari” dove i ragazzi ricevono ulteriore formazione all'uso di armi da fuoco ed esplosivi.
Già 5.000 ragazzi palestinesi sono stati addestrati da quando, nel settembre 2012, è stato avviato il programma che attualmente coinvolge non meno di 37.000 studenti fra i 15 e i 17 anni.
In teoria i genitori avrebbero il diritto di ritirare i propri figli dal corso, ma il giornale afferma che ciò avviene molto raramente.
Il sito web del “ministero dell’istruzione” di Hamas nega che nell'addestramento vengano usate armi vere, ma un video diffuso su YouTube mostra un ragazzino della scuola Gamal Abdel Nasser, nelle vicinanze della città di Gaza, che spara con un lanciarazzi a un bersaglio contrassegnato da una’improvvisata bandiera israeliana.
Il direttore generale delle attività educative di Hamas, Mohammed Syam, nega che si tengano addestramenti di tipo militare e sostiene che solo l'uno per cento del programma viene dedicato alla conoscenza delle armi. Tuttavia in un comunicato stampa a sua firma si legge che il programma è incentrato su “esercitazioni militari, e in particolare sull'addestramento alle armi e all'abilità nel campo dello scontro militare”.
Il “governo” di Hamas starebbe valutando la possibilità di varare l'anno prossimo un programma analogo adattato alle ragazze.
“E’ incredibile – ha dichiarato al Guardian Samir Zakout, membro dell'organizzazione per i diritti umani Al Mezan – Da sei anni Hamas continua a tagliare le attività sportive nelle scuole dicendo che non c’è tempo per svolgere i programmi, ma ha trovato il tempo per inserire all'interno delle scuole l’addestramento militare”.
A scuola di odio (coi soldi Usa e Ue)
Da un articolo di Dan Calic
Un video recentemente diffuso dal Center for Near East Policy Research illustra il funzionamento delle scuole palestinesi gestite dall’Unrwa, l’agenzia Onu per i “profughi” palestinesi. Il filmato mostra come ai bambini palestinesi non venga insegnata la coesistenza con Israele. Al suo posto, quella che viene impartita ai bambini palestinesi, nelle scuole finanziate dalla comunità internazionale, è in realtà un vero e proprio indottrinamento all'odio e al terrorismo.
Creata nel 1949 specificamente per occuparsi dei profughi palestinesi e dei loro discendenti (a differenza di tutti gli altri profughi del mondo che ricadono sotto l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, e che non tramandano lo status di profugo ai figli), l’Unrwa spende per le scuole circa 500 milioni di dollari ogni anno. Le principali fonti di finanziamento dell’Unrwa sono le tasse pagate da americani ed europei.
L’Unrwa non usa libri di testo propri, ma utilizza quelli prodotti dall'Autorità Palestinese. Un tema centrale in questi testi scolastici è il cosiddetto “diritto al ritorno” (dei profughi palestinesi e soprattutto dei loro discendenti), che si tradurrebbe in sostanza in un “diritto all'invasione” dello stato ebraico che cesserebbe rapidamente di esistere come tale (negando il principio stesso “due popoli-due stati”).
Il video mostra come nelle scuole dell’Unrwa venga alacremente insegnato e propagandato il cosiddetto diritto al ritorno. Nel filmato si vedono alunni palestinesi che iniziano la loro giornata di scuola gridando in coro: “Gloria e vita eterna ai martiri e ai giusti, Gerusalemme è nostra e noi la libereremo”. Gli insegnanti intervistati riconoscono senza problemi che il “diritto al ritorno” (cioè la cancellazione di Israele) è centrale nel programma d’insegnamento. Un educatore spiega che gli insegnanti (islamici) più religiosi insegnano esplicitamente ai loro allievi che “Israele deve essere spazzato via”. Agli studenti viene insegnato a chiamare tout-court “occupanti” gli israeliani in quanto tali, indipendentemente da dove si trovino. Un insegnante dell’Unrwa enumera davanti alla carta le città e i villaggi d’Israele che dovranno essere rivendicati, mentre un altro istruttore dice che ai ragazzi si insegna che “la terra non è mai appartenuta agli ebrei, né in passato né oggi”.
Tutto ciò naturalmente non impedisce alla ministra dell’istruzione dell’Autorità Palestinese, Lamis al-Alami, che ha insegnato per più di vent'anni nelle scuole Unrwa, di negare spudoratamente che vi vengano insegnate queste cose. Intanto nelle stesse scuole viene celebrato Alwad al-Keek, un preside che vi ha insegnato per ventitré anni, e poi ha operato per l’organizzazione terroristica Jihad Islamica fabbricando ordigni e razzi Qassam.
Dal video si apprende inoltre che Ahmed Yassin, fondatore e ideologo di Hamas, venne invitato a parlare in una scuola dell’Unrwa dal capo del sindacato insegnanti di Gaza (prima del ritiro israeliano). Scopo della visita nelle classi era tenere una lezione su “martirio” e attentati suicidi.
Nemmeno i più piccoli sono risparmiati dal programma di educazione all'odio. Altre sequenze mostrano bambini di meno di 10 anni che parlano della necessità di “uccidere gli ebrei”. In una di queste, un giovane studente si riferisce agli ebrei come i “nemici di Allah”, aggiungendo: “Dobbiamo ucciderli tutti”.
Tutto ciò sarebbe terribile ma non particolarmente sorprendente se si trattasse di scuole gestite da Hamas, giacché il suo credo circa la necessità di distruggere Israele è ben noto. Ma l’Unrwa non è Hamas: è un’agenzia delle Nazioni Unite sostenuta dai soldi dei contribuenti americani ed europei. La Carta delle Nazioni Unite ha lo scopo di promuovere la coesistenza pacifica fra tutti i popoli. Lo slogan dell’Unrwa in tutte le sue pubblicazioni è “la pace inizia qui”. In realtà, dentro le aule dell’Unrwa la pace viene sabotata. Stati Uniti ed Europa dovrebbero prendere in seria considerazione l’ipotesi di sospendere il sostegno finanziario all’Onu finché l’Unrwa non smette di somministrare questo programma di studi, che è evidentemente incompatibile con l’esistenza di Israele e che promuove la jihad.
Queste istituzioni “educative” non stanno preparando gli scienziati, gli imprenditori, i tecnici di domani. Stanno preparando future generazioni di terroristi cresciuti nella convinzione che uccidere sia un compito sacro. Come stupirsi, a questo punto, se non si riesce a risolvere il conflitto?
C’è da domandarsi se non sia possibile perseguire l'Unrwa per favoreggiamento di abuso di minori.