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Guai grossi per Hollande

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Guai grossi per Hollande

Messaggioda franz il 03/04/2013, 20:36

Francia, l'ex ministro ammette: ho conto in Svizzera Hollande: basta cariche ai condannati

PARIGI - Gli eletti condannati non «potranno più svolgere nessun mandato pubblico». L'annuncio di Francois Hollande, segue lo scandalo che ha colpito il suo ex ministro del Bilancio, Jerome Cahuzac. Una vicenda per cui il presidente francese ha parlato di «shock», di «grave violazione della morale repubblicana». Cahuzac, di fatto esluso dal partito socialista, è indagato per frode fiscale. Si è dimesso dopo le accuse di avere denaro depositato all'estero. Accuse da lui sempre respinte fino a martedì, quando ha ammesso di avere almeno un conto da 600mila euro fuori dai confini francesi: in Svizzera. Brillante oratore, 60 anni, padre di tre figli e molto sportivo, Cahuzac era stato scelto da Hollande per risanare i conti pubblici.

Il videomessaggio. In un videomessaggio trasmesso dall'Eliseo Hollande si è anche detto «sbalordito e arrabbiato» ed è tornato a bollare quella di Cahuzac come una «colpa imperdonabile». Il capo dello Stato ha anche annunciato una «legge sulla trasparenza» delle cariche pubbliche e un «rafforzamento dell'indipendenza della giustizia». Cahuzac «non ha goduto di alcuna protezione», ha assicurato Hollande. «L'esemplarità dei responsabili pubblici sarà totale», ha aggiunto.

Ayrault. Cahuzac «non è degno di esercitare nuovi incarichì», ha detto il premier, Jean Marc Ayrault, nel corso di un intervento all'Assemblea Nazionale, sottolineando che con il nuovo pacchetto di leggi per moralizzare la vita pubblica annunciato da Hollande «ogni persona condannata per frode fiscale e corruzione non potrà più esercitare un incarico pubblico. Questa è la base della fiducia». Inoltre, ha proseguito il capo del governo, «la protezione della stampa verrà rafforzata. Ognuno è responsabile dei propri atti, e questo necessita una Repubblica esemplare». «Vogliamo un nuovo spirito, una nuova Repubblica, moderna», ha proseguito il primo ministro, assicurando inoltre che «a inizio giugno, una riforma costituzionale rafforzerà l'indipendenza della giustizia, ma la destra vi si oppone (...) Vi chiedo di rifletterci». All'Assemblea Nazionale, Ayrault ha anche parlato di «rafforzamento del segreto delle fonti» e «della prevenzione del conflitto di interessi, che deve essere oggetto di pene più severe».

L'ex ministro. Cahuzac intanto ha accettato che la documentazione trovata in istituti bancari svizzeri che lo riguarda sia trasmessa con una procedura semplificata alle autorità giudiziarie francesi. Lo ha annunciato la procura di Ginevra. Vicino all'ex direttore del FMI, Dominique Strauss-Kahn (finito anche lui nella bufera), l'ex ministro del Bilancio è sempre stato più favorevole al rigore che ai sogni keynesiani di rilancio della spesa, presentandosi addirittura come il paladino della lotta contro l'evasione.
Mercoledì 03 Aprile 2013 - 16:43
Ultimo aggiornamento: 17:00

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 2700.shtml

Vedere anche http://www.repubblica.it/esteri/2013/04 ... -55855494/



Ulteriori informazioni: la cosa che suscita scalpore in Francia è che il socialista Cahuzac si era eretto a paladino della lotta all'evasione fiscale e beccarlo con 600'000 euro in Svizzera viene considerato il colmo ed un duro colpo per l'immagine del governo socialista.
Sarebbe come se da noi si beccasse il ministero dell'Economia che paga affitti in nero. È già successo? Opps :-)
Ora si cerca di capire da cosa provengano quei fondi. Cahuzac, medico esperto in chirurgia estetica, in passato era stato nella commisione nazionale che autorizza l'adozione dei farmaci a livello di sistema sanitario. Da qui l'ipotesi ancora piu' grave di corruzione. Si parla anche di finanziamento illecito ai partiti. Si cerca anche di capire chi potrebbe approfottarne, politicamente. la destra no, ha i suoi problemi ed è massa peggio, sul fronte degli scandali. Si immagina che possa essere il fornte populista diLe Pen ma poce ore fa si è saputo, sul fronte delle indagini, che chi avrebbe aperto il conto Svizzero di Cahuzac sarebbe stato uno stretto collaboratore di Jean-Marie Le Pen.
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Re: Guai grossi per Hollande

Messaggioda flaviomob il 03/04/2013, 23:41

Magari aveva incontrato uno gnomo... a sua insaputa ;)


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Politica e crisi, i francesi vedono nero

Messaggioda franz il 07/05/2013, 23:08

Il grande sondaggio realizzato dall’Ipsos su 6.198 europei dei sei maggiori Paesi dell’Unione
Il 74% è convinto che Parigi uscirà «meno forte» dalla recessione
alberto mattioli
corrispondente da parigi

D’accordo, la «grogne», il brontolio, è uno sport nazionale. I francesi sono degli specialisti della protesta, dei virtuosi del lamento, degli insoddisfatti cronici e dei pessimisti seriali. Come dice il grande pubblicitario Jacques Séguéla, il loro Presidente ideale è un incrocio fra la Regina Elisabetta e Superman, quindi è improbabile che chiunque altro li possa soddisfare. E in ogni caso è molto improbabile che ne dicano bene. Come confermano gli indici di sgradimento di François Hollande a un anno e un giorno dall’elezione. Se si rivotasse oggi, il Président non arriverebbe nemmeno al ballottaggio, staccato e stracciato dal redivivo Nicolas Sarkozy (si stave meglio quando si stava peggio?) e dalla destrosissima Marine Le Pen.

Ma è solo colpa sua? Forse no. Hollande o non Hollande, il pessimismo è consustanziale alla pubblica opinione francese. Il grande sondaggio realizzato dall’Ipsos su 6.198 europei dei sei maggiori Paesi dell’Unione (oltre alla Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Polonia) e rilanciato da «Le Monde» dimostra che i francesi non solo vedono nero, ma vedono più nero di tutti gli europei. Nonostante, in fin dei conti, la crisi morda anche la Francia ma, in fin dei conti, ancora non strappi brandelli sempre più grandi di benessere come in Italia o in Spagna. E infatti il 43% dei francesi riesce ancora a mettere dei risparmi da parte: poco meno del 46% dei britannici e del 44% dei tedeschi, ma più della media europea (37%) e molto di più di polacchi (30%), italiani (29%) e spagnoli (26%).

Niente da fare, però: i francesi che hanno un «sentimento negativo» per l’avvenire del loro Paese sono il 97%, praticamente un plebiscito al contrario. Battono tutti: gli spagnoli (che pure, a occhio, di ragioni di lamentaesi ne avrebbero di più) sono al 94, italiani e tedeschi al 91, britannici all’89 e polacchi all’88. La media europea, per la precisione, è del 92%.

Il sentimento generale è che sia finita un’epoca, e si scopre che tutto sommato era meno cattiva di quel che si pensava. Il 74% dei francesi è convinto che il Paese uscirà «meno forte» dalla crisi e la maggioranza è perfino moderatamente convinta che l’ora dei sacrifici sia arrivata: il 75% pensa che la previdenza sociale debba dipendere maggiormente dal livello delle retribuzioni di chi ne beneficia e il 51 è disposto perfino a rinunciare a due o tre giorni di vacanza, che poi non sarebbe un sacrificio spaventoso perché la Francia è il Paese europeo e forse del mondo dove se ne fanno di più.

In compenso, l’opinione pubblica resta europeista. Per il 55% dei francesi far parte dell’Unione è un atout e solo per il 45 un handicap. Solo in Polonia (70 a 30) e in Spagna (59 a 41) si crede di più all’Europa: in Italia (47 a 53), Germania (42 a 58) e massicciamente nel Regno Unito (36 a 64), Bruxelles ha già perso la fiducia della gente. Quanto alle priorità fra i molti problemi da risolvere per uscire dalla crisi, i francesi mettono al primo posto «le imprese che chiudono» (anche perché ne chiudono moltissime, e il numero dei disoccupati aumenta di mille al giorno), al secondo «il livello dell’immigrazione» (il che spiega perché aumenti quello delle intenzioni di voto per madame Le Pen) e al terzo «le remunerazioni di azionisti e padroni». Per avere un paragone, per gli italiani vengono prima «il livello eccessivo delle tasse», poi l’immigrazione e infine le aziende che chiudono.

Però il vero dato che deve far riflettere, specie all’Eliseo, è la domanda su come vivranno i figli degli attuali sondati. La risposta è «peggio» per il 31% dei polacchi, il 45% dei britannici, il 50% degli spagnoli, il 53% dei tedeschi, il 58% degli italiani... e il 72% dei francesi, campioni d’Europa di pessimismo. Ora, richiesto di spiegare cosa fosse il «sogno francese» che in campagna elettorale aveva giurato di rilanciare, Hollande ha sempre risposto che si tratta della «promessa repubblicana» che ogni generazione vivrà meglio di quella che l’ha preceduta. Un sogno, appunto.

http://www.lastampa.it/2013/05/07/ester ... agina.html
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