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Venti di guerra tra Turchia e Siria

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Venti di guerra tra Turchia e Siria

Messaggioda franz il 04/10/2012, 7:42

GUERRA CIVILE
Venti di guerra tra Turchia e Siria
«Uccisi numerosi soldati di Damasco»

Sale la tensione dopo il bombardamento di un villaggio turco Nato: «Stop alle violenze». Damasco: «Faremo un'indagine»
Nella notte l'attacco di Ankara ai militari siriani


Sale di nuovo la tensione tra Siria e Turchia. Cinque persone sono rimaste uccise e tredici ferite da colpi di mortaio sparati dalla Siria e caduti in territorio turco nel villaggio di Akcakar, nella provincia sudorientale di Sanliurfa che ospita la maggior parte dei profughi siriani. Tra le vittime a Akcakar anche quattro bambino di sei anni e una donna. E, secondo altre fonti, tra i morti ci sarebbero anche poliziotti. In seguito all'attacco, per tutta risposta, la Turchia ha colpito obiettivi in Siria. Nella notte, diversi soldati siriani sarebbero rimasti uccisi in un bombardamento al confine. Lo riporta l'osservatorio siriano Human Rights Watch senza dare una cifra precisa delle vittime. Prima, la Turchia aveva chiesto e ottenuto una riunione urgente della Nato, secondo cui gli attacchi «sono una flagrante violazione della legge internazionale». E ne chiede l'immediata cessazione. Intanto Damasco assicura che ha avviato «un'indagine per determinare l'origine del colpo di mortaio». E dopo aver fatto le condoglianze al popolo turco, invita «stati e governi» ad agire con saggezza e razionalità. La Casa Bianca: «Siamo accanto ai nostri alleati turchi».

LE REAZIONI - Il bombardamento del villaggio ha avuto ripercussioni a livello diplomatico e militare. «La Turchia ha subito risposto all'attacco siriano con le sue forze armate nella zona di confine e l'artiglieria turca ha colpito obiettivi siriani individuati dai radar», ha indicato l'ufficio del primo ministro turco. Il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu invece ha contattato personalmente il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen che a sua volta ha espresso la propria «ferma condanna» del lancio di proiettili di mortaio caduti in territorio turco: lo ha reso noto un portavoce dell'Alleanza. Poco prima Bulent Arinc, vice premier di Ankara, aveva ammonito che in base al diritto internazionale il regime di Damasco deve essere considerato responsabile dell'accaduto, ricordando inoltre come, secondo l'articolo 5 del Trattato dell'Atlantico del Nord, «tutti i Paesi membri dell'Alleanza debbono reagire quando uno di essi è aggredito».

LA NATO - E in serata è proprio un comunicato dell'Alleanza a condannare questi attacchi. Subito dopo la riunione chiesta dalla Turchia. Secondo la Nato i colpi di mortaio «costituiscono una causa di grande preoccupazione e sono fortemente condannati da tutti gli alleati», si legge nella nota. «Nello spirito della indivisibilità della sicurezza e della solidarietà che deriva dal trattato di Washington, l'Allenza sta al fianco della Turchia, chiede l'immediata cessazione di questi atti così aggressivi contro un alleato e urge il regime siriano a cessare queste flagranti violazioni della legge internazionale», aggiungono i 28 alleati.

IL BOMBARDAMENTO- Le immagini diffuse dalle tv turche hanno mostrato una nuvola di fumo in fondo ad una strada di Akcakale, gente che corre, il corpo di un poliziotto steso a terra. Stando alle prime indicazioni almeno tre feriti sono agenti di polizia. Dopo la caduta di un proiettile di mortaio nell'area, che aveva fatto tre feriti leggeri la settimana scorsa, il governo turco aveva inviato un nota di protesta a Damasco. Non è chiaro al momento quale delle due forze belligeranti in Siria sia responsabile dell'incidente di mercoledì. Attualmente, secondo dati ufficiali di Ankara, in Turchia vivono in tutto 93.576 profughi siriani, 30.665 dei quali si trovano nei campi di Sanliurfa. I rifugiati sono ospitati anche in strutture nelle province di Hatay, Gaziantep e Kilis.

Redazione Online 3 ottobre 2012 (modifica il 4 ottobre 2012) www.corriere.it
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