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elezioni Grecia

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Grecia al bivio finale euro-dracma

Messaggioda franz il 17/06/2012, 10:54

IL REPORTAGE
Grecia al bivio finale euro-dracma
Ue pronta a concessioni

Paese allo stremo: uno su quattro senza lavoro, via il 7% dei depositi in pochi giorni. Nea Demokratia è ancora in lieve vantaggio, ma a dominare è l'incertezza
dal nostro inviato ETTORE LIVINI

ATENE - Euro o dracma. Il centrodestra di Antonis Samaras o la sinistra radicale (Syriza) di Alexis Tsipras. Atene, dopo tre anni di passione, arriva al bivio finale. E con il voto al cardiopalma di oggi decide il suo futuro e quello dell'Europa. La partita è incertissima. Gli ultimi sondaggi danno il fronte pro-euro guidato da Nea Demokratia (Nd) in leggero vantaggio. E la Borsa ha festeggiato con un balzo del 16% in due giorni. Ma sotto il Partenone tutti tendono a prendere questi dati con le pinze: "Non c'è niente di certo - dice scettico Ilias Arvanitis, edicolante di Kolonaki - Un mese fa 1,5 milioni di persone hanno deciso chi votare solo nelle ultime 48 ore".

La posta in gioco è altissima. Il paese arriva alle urne-bis allo stremo delle forze. Sul piatto ci sono 240 miliardi di aiuti della Trojka, certo. Ma per ottenerli Atene ha accettato una cura da cavallo che ha fatto crollare in quattro anni del 20% il Pil, ha lasciato senza lavoro una persona su quattro e ha paralizzato l'economia nazionale. "Qui di liquidità non ce n'è più", dice amaro Constantine Michalos, presidente della Camera di commercio di Atene. Le aziende straniere vogliono essere pagate in contanti, i greci hanno ritirato dai conti correnti 10 miliardi (il 7% del totale dei depositi) negli ultimi giorni, gli ospedali non hanno più soldi per le medicine. E la Dei, l'Enel locale, sta grattando il fondo del barile per riuscire a comprare entro venerdì il petrolio della Gazprom senza cui rischia di lasciare il paese al buio.

Chi dovrà portare la Grecia fuori da questo incubo? "Mi aspetto un voto favorevole all'Europa", ha auspicato ieri Mario Monti. I sondaggi per ora hanno una sola certezza: dopo il flop delle elezioni di maggio, le intenzioni di voto si sono polarizzate su due partiti, in una sorta di referendum pro o contro le intese con la Ue: Nd e Syriza accreditati entrambi del 25% circa. Tutti e due a caccia in zona Cesarini non solo degli astenuti del mese scorso (il 35% degli elettori) ma anche di quel 18% disperso tra mini-partiti che non hanno raggiunto la soglia del 3% per entrare in Parlamento. "Samaras o Tsipras? Per noi è come scegliere tra la padella e la brace - scherza Apostolis, titolare dell'omonimo barbiere ai piedi della collina del Licabetto - . Nd è l'usato che sai già che non funziona, visto che in quarant'anni di alternanza di governo con il Pasok ci ha ridotto in queste condizioni. Tsipras è il nuovo ok, ma è un venditore di sogni che rischiano di trasformarsi in un incubo già da lunedì". Il 38enne leader della sinistra, in effetti, è riuscito a quadruplicare i voti di Syriza promettendo l'equazione impossibile: "Rimanere nell'euro ma gettando alle ortiche gli accordi con la Trojka". Da lunedì però sarà costretto a scoprire le carte. "Alla Grecia serve un governo che rispetti gli impegni con la Ue", ha ribadito ieri Angela Merkel. E senza gli aiuti internazionali, Atene non riuscirebbe più a pagare pensioni e stipendi pubblici già dal 20 di luglio.

Il tempo insomma è tiranno. E chiunque vinca oggi (aggiudicandosi il premio di 50 seggi sui 300 in palio), l'atto finale della tragedia greca avrà più o meno lo stesso rapidissimo copione. "Al 99% si dovrà formare un governo di coalizione", ammette l'ex premier George Papandreou. Nd punterà a un esecutivo di unità nazionale con i socialisti del Pasok e la sinistra democratica di Fotis Kouvelis. Syriza corteggerà pure lei Kouvelis cercando, se necessario, l'appoggio degli Indipendenti greci di Panos Kammenos contrari (da destra) al memorandum.

Poi si aprirà la partita più difficile. Sia Samaras che Tsipras busseranno alla Ue chiedendo un ammorbidimento delle condizioni degli aiuti. Bruxelles - come ha lasciato intendere Monti - sembra disposta a dare un po' di respiro ad Atene. Riducendo i tassi sul maxi-prestito, allungando di un paio d'anni i tempi per rispettare gli impegni di bilancio, promettendo interventi infrastrutturali della Bei e annacquando gli 11 miliardi di nuovi tagli previsti entro fine giugno. In cambio però esigerà l'ok al resto del memorandum. A Samaras potrebbe bastare. E a Tsipras? L'Europa attende con il fiato sospeso la risposta a questa domanda. Il 38enne leader di Syriza è un abile giocatore di poker sul tavolo della politica. Ed è convinto di poter tirare la corda perché la Trojka non può permettersi - pena un'Apocalisse finanziaria - il ritorno della dracma. Ma in Germania (e non solo) molti pensano che l'addio della Grecia all'euro sarebbe gestibile - salvo che per il dramma sociale di Atene - e aiuterebbe anzi a difendere poi meglio dalla speculazione Italia e Spagna. Presto, nel caso, sapremo chi ha ragione.

(17 giugno 2012) http://www.repubblica.it
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Grecia, i conservatori primo partito

Messaggioda franz il 17/06/2012, 21:54

Con i socialisti maggioranza pro-euro
Feste ad Atene : «Nuova democrazia e Pasok hanno i numeri per governare»
Nuova Democrazia: «Abbiamo vinto». Col Pasok quasi 160 seggi in Parlamento. La sinistra radicale Syriza a quota 72


I conservatori pro-euro di Nuova democrazia passano in testa e avrebbero, in base alla prima proiezione sui dati reali il 29% dei consensi. Insieme ai socialisti della formazione Pasok, i conservatori avrebbero la maggioranza dei seggi in Parlamento e sarebbero dunque in grado di formare un governo. La proiezione sembra aver diradato la nebbia sul voto anche se l'incertezza resterà alta fino al completamento dello spoglio previsto a notte fonda.

«SIAMO IL PRIMO PARTITO» - Dora Bakoyannis, dirigente della destra conservatrice greca ed ex sindaco di Atene, ha già rivendicato la vittoria. Lo hanno riferito radio di Atene. «Siamo il primo partito - ha detto - è venuta l'ora di formare un governo di unione nazionale per uscire dalla crisi».

SECONDI EXIT POLL - L'ultimo exit poll aveva indicato Nea Dimokratia tra il 28,6 e il 30 per cento dei consensi; Syriza tra il 27,5 e il 28,4. I socialisti del Pasok si collocavano tra l' 11 e il 12,4; gli indipendentisti greci tra il 6,8 e il 7,8; i neonazisti di Alba dorata tra il 6,5 e il 7,1; la sinistra moderata (Dimar) tra il 5,8 e il 6,6; il partito comunista (KKE) tra il 4,8 e il 5,6. Con questi risultati, secondo Reuters, a Nea Dimokratia otterrebbe 127 seggi (inclusi i 50 del premio di maggioranza), Syriza 72 seggi, ai socialisti Pasok 32, agli indipendentisti greci 21, ad Alba Dorata 19, alla Sinistra democratica 16 e ai comunisti 13

PRIMI EXIT POLL -Le prime proiezioni avevano già dato in vantaggio, ma di di un soffio Nea Dimokratia , il partito guidato da Antonis Samaras e a favore del memorandum sul piano di salvataggio da 130 miliardi di euro della Troika formata da Bce-Ue-Fmi. L'estrema sinistra Syriza di Alexis Tsipras, che vorrebbe restare nella moneta unica rinegoziando sull' austerity aveva anch'essa sfiorato il 30%. .

BALZO DI 10 PUNTI - La tornata elettorale segna il balzo in avanti del 10 % dalle elezioni del 6 maggio, sia dei conservatori , sia della sinistra radicale.

RIUNIONE ALL'EUROGRUPPO - È stata annunciata un conference call tra i ministri delle finanze dell' Eurozona alla quale il premier Mario Monti parteciperà collegandosi dall'aereo che lo porta in Messico. La cancelliera Angela Merkel ha posticipato la sua partenza per il G20.

LA TENSIONE, GLI ATTENTATI FALLITI - Non sono mancati nel giorno del voto episodi che hanno dato il segno della tensione che sta vivendo il Paese. Domenica mattina due persone in moto hanno lanciato una bomba (che non è esplosa) contro la sede diSkai ad Atene, subito evacuata. Skai fa parte di un gruppo editoriale della destra di proprietà dell'armatore Alafouzos. Una seconda granata, annunciata telefonicamente da un anonimo, è stata trovata dalla polizia nel cortile dell'edificio di Atene che ospita la tv Skai. Anche questo ordigno non è esploso. .

Paola Pica
@paolapica 17 giugno 2012 | 21:47 http://www.corriere.it


Samaras: "I greci hanno scelto l'Europa"
"Governo al più presto, rispetteremo gli impegni" afferma il leader di Nea Dimokratia, che vince il duello con la sinistra radicale di Syriza. Il leader socialista Venizelos rilancia: "Governo di corresponsabilità a quattro partiti". Ma il radicale Tsipras lo gela: "Governo senza di noi". In Parlamento anche indipendentisti, Alba Dorata, la sinistra moderata di Dimar, i comunisti del Kke

Grecia, vincono i conservatori Samaras: "I greci hanno scelto l'Europa"

ATENE - "Oggi i greci hanno scelto di restare legati all'Europa. Questa è una vittoria per tutta l'Europa". Così il leader di Nea Dimokratia, Antonis Samaras, ha commentato la vittoria nelle elezioni legislative davanti a giornalisti di mezzo mondo radunati nel centro stampa di Atene.

Il leader dei conservatori "pro euro" ha aggiunto che Nea Dimokratia ha intenzione di formare "prima possibile" un governo. "Sono sollevato - ha detto Samaras - per la Grecia e per l'Europa. Appena possibile formare un governo". "Chiedo a tutti i partiti che hanno lo stesso obiettivo, tenere la Grecia in Europa, di unirsi per formare un governo solido - ha aggiunto Samaras -. Rispetteremo le nostre firme e gli impegni presi dalla Grecia e lavoreremo per far uscire il Paese dalla crisi. Non si mette in alcun dubbio l'appartenenza della Grecia all'Europa".

Superato dalla sinistra radicale di Syriza e punito dagli elettori, il Pasok di Evangelos Venizelos diventa comunque decisivo per assicurare una maggioranza in Parlamento. Il leader dei socialisti ha annunciato di essere favorevole a un governo di coalizione insieme a Nea Dimokratia, spingendosi anche oltre, alla proposta di un governo di "corresponsabilità" sostenuto da quattro partiti: Pasok, Nea Dimokratia, Syriza e il piccolo Dimar, la sinistra democratica.

Ma Syriza, che avrebbe voluto ridiscutere da zero le misure fissate dalla Trojika, pur ammettendo la sconfitta, non entrerà nel governo guidato da Nea Dimokratia. Lo ha affermato il leader Alexis Tsipras che ha chiamato al telefono Samaras per congratularsi subito dopo i primi risultati del voto, come ha reso noto il suo portavoce, Panos Skourletis.

Quando è stato scrutinato oltre il 50% dei seggi, Nea Dimokratia è oltre il 30,35%, mentre Syriza è poco oltre il 26%, terzo il Pasok con il 12,65%. A seguire i Greci Indipendenti 7,45 %, Alba Dorata 6,95%, Sinistra democratica 6,05%, partito comunista Kke 4,46%. La proiezione dell'istituto di sondaggi Public Issue, basata su risultati reali, assegna a Nea Dimokratia il 29,5% dei voti (margine di oscillazione +/- 1%), a Syriza il 27,1, al Pasok il 12,4.

Vincendo le elezioni, i conservatori ottengono i 50 seggi del premio di maggioranza. Al momento, Nea Dimokratia avrebbe 130 seggi, Syriza 70 e il Pasok 34. Conservatori e socialisti, insieme, avrebbero dunque la maggioranza dei seggi sui 300 disponibili in Parlamento.

Dora Bakoyannis, dirigente di Nea Dimokratia, ex ministro degli esteri ed ex sindaco di Atene, ha rivendicato dopo le prime proiezioni la vittoria del suo partito. Lo hanno riferito radio di Atene. "Siamo il primo partito - ha detto la Bakoyannis - è venuta l'ora di formare un governo di unione nazionale per uscire dalla crisi".

Dall'esito di questo voto dipendeva non solo il futuro del Paese ma anche le prossime mosse dell'Eurozona. I greci erano chiamati a scegliere tra "il rispetto degli impegni" 1, come ha detto ieri il cancelliere tedesco Angela Merkel, o la rinegoziazione dei termini del prestito di salvataggio che ha comportato l'imposizione di severe misure d'austerità.

Le elezioni sono state convocate dopo il fallimento del voto del 6 maggio 2, che non ha garantito a nessun partito una maggioranza sufficiente per formare il governo. In quell'occasione l'astensione era stata altissima: non aveva votato 40% degli aventi diritto. In base ai dati del ministero dell'Interno di Atene, nella tornata odierna ha votato il 60,34% degli aventi diritto, quindi ancora alto l'astensionismo.

Gli aventi diritto sono quasi 10 milioni, su una popolazione di circa 11 milioni. Le operazioni di voto nei 20.560 seggi allestiti in tutto il Paese si sono svolte con qualche incidente. Un giovane ha sparato in aria davanti a un seggio nell'isola di Zakynthos, ed è ora ricercato. A Exarhia, un quartiere di Atene, un commando di una decina di persone in motocicletta, con i caschi in testa e armato di martelli e bastoni, ha fatto irruzione in un seggio ferendo due agenti di polizia e dando fuoco all'urna, quindi si è dato alla fuga. L'episodio si è verificato mezz'ora prima della chiusura del seggio. Exarhia viene descritta come una zona tradizionalmente vicina alla sinistra e al movimento anarchico.

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