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Sarà Biden il vice di Obama

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Sarà Biden il vice di Obama

Messaggioda franz il 23/08/2008, 8:34

I media americani lo annunciano prima degli sms e delle e-mail
che il candidato democratico ha scelto per comunicarlo agli elettori

Sarà Biden il vice di Obama
Scelto un esperto di politica estera

Sessantacinque anni, cattolico, senatore del Delaware, presidente
della commissione affari internazionali del Senato

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Joe Biden, candidato alla vicepresidenza Usa
WASHINGTON - Il grande mistero è stato rivelato. Con un'ora e mezza di anticipo sull'annuncio multimediale via sms e e-mail, i media Usa annunciano che il candidato democratico alla Casa Bianca, Barack Obama, ha scelto Joseph Biden come candidato alla carica di vicepresidente. La Cnn ne è certa è cita diverse fonti del partito democratico, citate dalla Cnn.

Joe Biden, 65 anni, cattolico, candidato nelle prime fasi delle primarie democratiche, è senatore del Delaware e presidente della Commissione rapporti internazionali del Senato e considerato molto preparato in politica estera.

Con la scelta di Biden, al termine di una caccia di due mesi condotta in quasi assoluto segreto, Obama ha optato per un vice dalla grande esperienza in politica estera e nel mondo di Washington. Facendo cadere la scelta sul collega del Delaware, il senatore dell'Illinois ha cercato di rassicurare gli elettori sui punti deboli del suo curriculum.

Biden, atteso oggi a Springfield, in Illinois, per un comizio accanto a Obama, è il presidente della Commissione Esteri del Senato: pur avendo votato inizialmente a favore della guerra in Iraq, è diventato un critico delle scelte del presidente George W. Bush.

Qualche ora fa Obama aveva informato altri due papabii alla candidatura - il senatore Evan Bayh dell'Indiana e il governatore della Virginia Tim Kaine - che non erano stati scelti. Esclusa, e neanche mai presa veramente in considerazione la senatrice e arci-rivale di Obama alle primarie, Hillary Clinton.
Anche Biden era stato candidato alla nomination presidenziale ma si era ritirato dalla corsa in gennaio.
(23 agosto 2008)
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Sul palco il ticket Obama-Biden

Messaggioda annalu il 24/08/2008, 11:34

A Spingfield, in Illinois, il candidato democratico ha presentato il suo vice: "Un uomo
pronto a essere presidente, un guerriero della politica che conosce il Paese"

Sul palco il ticket Obama-Biden
"Insieme cambieremo gli Usa"


Il numero due si presenta: io e Barack crediamo nel sogno americano
Poi le critiche a Bush e McCain: "Non servono solo bravi soldati ma bravi leader"


Obama e Biden insieme sul palco
SPRINGFIELD (Illinois) - "Ho scelto Joe Biden per i suoi forti valori familiari, neppure le avversità lo hanno fermato: l'ho scelto per questo, perché ha un carattere fortissimo". Parlando nella stessa piazza su su cui bramo Lincoln tenne 150 anni fa uno dei suoi discorsi più famosi, e in cui lui stesso 19 mesi fa annunciò per la prima volta la sua corsa per la Casa Bianca, Barack Obama ha presentato così l'uomo il suo candidato alla vicepresidenza. "Ho cercato un leader che fosse pronto a intervenire ed essere presidente, oggi sono tornato qui con una risposta: quella persona è Joe Biden".

Esaltando l'esperienza e la competenza di Biden, soprattutto negli affari internazionali, Obama lo ha definito "un guerriero della politica Usa, che ha criticato la politica di Bush"; e che "porterà sul piano della diplomazia tutto ciò di cui l'America ha bisogno". Ma lo ha anche indicato come un profondo conoscitore dei problemi dei cittadini, capace, ad esempio, di realizzare una riforma sanitaria di cui c'è gran bisogno. "Insieme faremo un ottimo lavoro", ha concluso la sua presentazione il senatore dell'Illinois, per poi fare arrivare sul palco - sulle note della musica di Bruce Springsteen - lo stesso Biden. Con annessa gaffe: "Vi presento il prossimo presidente, ehm, vicepresidente degli Stati Uniti".

Dopo un abbraccio tra i due, entrambi in camicia e cravatta senza giacca, è arrivato l'atteso discorso del candidato vice: "Io e Barack crediamo nella stessa cosa, nel sogno americano - ha detto - negli ultimi otto anni la situazione con Bush è stata difficile, dura, tutto costa di più, non ci sono posti di lavoro. Non viviamo tempi ordinari e quelle di novembre non saranno delle elezioni ordinarie. Non possiamo permetterci altri quattro anni così, con un governo che non fa nulla per i problemi delle famiglie. E non solo quelle che sono in crisi per i mutui". Poi ha sottolineato la recentissima gaffe di John Mc Cain, che a una domanda sul numero di abitazioni possedute non ha saputo rispondere: dando così l'idea di una persona distante dalla gente comune.

"Dobbiamo rispondere alla nostra chiamata - ha proseguito Biden - non dobbiamo avere solo degli ottimi soldati, ma degli ottimi leader che guidino il Paese. Un leader che porti il cambiamento di cui abbiamo bisogno. Conosco McCain, è un uomo straordinario: ma lui non può cambiare l'America, visto che hai il sostegno del presidente Bush". Conclusione, inevitabile: "Yes, we can". Possiamo vincere.

Poi, nella seconda parte del suo discorso, gli elogi a Obama: "In questi mesi Barack è molto cresciuto, migliorato; ha una grande visione e ha coraggio. E' una persona pragmatica, che porterà avanti ciò che ha promesso". Segue il "god bless America", e un altro abbraccio dei due candidati, stavolta insieme alle mogli: questa volta, sulle note degli U2.

(23 agosto 2008)


Da La repubblica
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Sarà Palin la vice di McCain

Messaggioda franz il 30/08/2008, 9:37

La caccia al voto
delle "hillaristas"

dal nostro inviato VITTORIO ZUCCONI

DENVER - Un'elegante, vivace e sconosciuta governatrice dell'estrema frontiera proiettata improvvisamente nella corsa per la Casa Bianca è il tentativo di McCain di oscurare Obama.
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Sarah Palin, la governatrice dell'Alaska che i repubbicani hanno scelto come compagna di corsa per l'antico senatore, è la carta giocata per riequilibrare un duello che si stava cristallizzando in un scontro tra la speranza e la paura, il troppo nuovo e il troppo vecchio. Ed è la carta che si propone, in maniera fin troppo evidente , di andare a rubare voti in casa dei Democratici, soprattutto tra quelle elettrici hillaristas che ora potrebbero di nuovo essere tentate di saltare il fosso e votare per "sorella Sarah" dopo lo sgarbo fatto, secondo loro a "sorella Hillary".

Un primo, e ovvio risultato, la scelta di questa madre di famiglia e ormai nonna, ad appena 44 anni, implacabilmente pro life anti abortista, naturalmente lo ha già ottenuto ed è questo che state leggendo: è il fatto che, anziché commentare il discorso di Barack Obama e la magnifica serata d'addio nello stadio, scriviamo e parliamo di questa signora che nessuno aveva seriamente messo nel numero delle possibili candidate alla vice presidenza.

McCain, come si dice nello slang americano, ha "stolen the thunder", ha rubato il tuono all'avversario e ha dato qualche interesse alla Convention repubblicana della prossima settimana quando faremo la conoscenza di Sarah. Senza la curiosità di scoprire chi sia, che cosa farebbe come primo vicepresidente femmina degli Stati Uniti, il congresso repubblicano sarebbe stata una passerella di vecchi brontoloni, di predicatori di sventura e di retorica su Dio, patria, famiglia.

La governatrice Palin, invece, spariglia seriamente le carte di questa campagna. Rovescia i termini, e soprattutto l'immagine, di uno scontro fra la speranza, incarnata dalla gioventù di Obama, 47 anni, e la paura, segnata sul volto della vecchiaia di McCain, ancora aggrappato alle guerre di ieri e alla malinconica gloria della prigionia. Con la bella e fresca signora dell'Alaska, che potrebbe essere la figlia di McCain, (ha 28 anni meno di lui), il gioco delle immagini si inverte e quando Sarah apparirà al fianco del corrispettivo democratico, Joe Biden, la carta della giovinezza sarà dalla parte repubblicana.

Il prezzo, perché ogni scelta ha un prezzo e questa meno di quei nomi orribili che circolavano, è l'oscurità di questa signora, che nessuno, fuori dall'Alaska, conosce davvero e il pensiero che - dovesse accadere qualcosa a nonno McCain - l'America avrebbe una presidente ancora più digiuna di governi e soprattutto di affari internazionali, di Obama.

Sarà dunque difficile, per i repubblicani, ora battere sul tamburo dell'inesperienza del candidato democratico, avendo come compagna di corsa una donna di 44 anni che ha fatto tutta la propria carriera politica nell'estrema thule del continente americano e che potrebbe suscitare qualche domanda imbarazzante: vista l'età di McCain e le sue condizioni di salute, le probabilità che Sarah Palin possa succedergli all'improvviso non sono trascurabili.

E' dunque un azzardo, questa scelta, ma anche assai più affascinante di quella fatta da Obama affiancandosi il navigato Joe Biden. Propone una sorta di doppio misto tennistico, dove due giocatori giovani e due anziani si misurano ai due lati della rete, cercando di neutralizzarsi a vicenda. Gioventù contro gioventù, vecchiaia ed esperienza contro vecchiaia ed esperienza. Ma ora, con la governatrice, torna il fattore donna, sulla scelta politica e potrebbe essere il jolly che Obama non si aspettava.

Gli ottimisti ricordano che fu un democratico, Walter Mondale nel 1984, a scegliere una donna come vice, Geraldine Ferraro, e non servì a evitare il suo disastro. Ma sono passati 20 anni da allora e nel partito democratico che ha lasciato Denver e che è composto in grande maggioranza di donne, la "tentazione Sarah" potrebbe sedurre molte di loro.

(30 agosto 2008)
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