Cuba Il rompicapo delle imposte

I nuovi piccoli imprenditori alle prese con la dichiarazione dei redditi
■ L'AVANA (ats/ansa) Dopo oltre quattro decenni sotto l'egida dello Stato, gli oltre 360.000 cubani che, dopo le riforme adottate dal presidente Raul Castro si stanno impegnando nelle più diverse attività private, si trovano ad affrontare un inedito rompicapo: compilare la dichiarazione dei redditi del 2011, che va presentata entro il 30 marzo.
«Approvvigiornarmi di quanto mi serve e tenere aperto anche 10 o 12 ore non mi è di alcun peso. Ma affrontare i numeri mi fa andare fuori di matto» dice all'ANSA Romelio Perez che si è messo in proprio vendendo a domicilio cibi fatti in casa. Proprio alla luce dei suoi problemi, che sono anche quelli di proprietari di ristoranti e pizzerie, di barbieri, muratori e via elencando, il Governo socialista è corso ai ripari. Anche perché, poi, i nuovi gettiti delle imposte faranno bene alle sue casse. Dopo il lancio di «corsi di capacità professionale» per il nuovo popolo delle partite IVA, proprio ieri un'impresa statale ha lanciato un cd-rom, intitolato Conti chiari , che aiuta a compilare la dichiarazione dei redditi «secondo le norme tributarie stabilite». Il software, si precisa, insegna «a redigere i dati delle uscite, delle entrate e dei tributi da liquidare» al fisco.
«Il ricorso al computer per me è indispensabile non solo per pagare le tasse, ma anche per gli stipendi dei dipendenti», precisa in merito Carlos, che ha trasformato il suo vecchio garage in un caffè abbastanza alla moda.
In pratica sono gli assilli della nuova piccola borghesia che sta crescendo a Cuba e che il regime vuol far espandere ancora di più. Il Governo ha infatti in programma di far sì che si mettano in proprio altri 500.000 dipendenti statali. Tant'è che chi più si è impegnato nel concretizzare in tal senso le riforme, il ministro dell'Economia Adel Yzquierdo, in carica dallo scorso marzo, come informa la testata «Granma» è stato designato nuovo vicepresidente del Paese. Yzquierdo, lo scorso dicembre, aveva assicurato che quest'anno il PIL crescerà del 3,4% contro il 2,7% del 2011. E la nuova piccola borghesia degli autonomi, al di là del rompicapo della dichiarazione, dovrebbe essere un fattore decisivo per tale obiettivo. ATS/ANSA
■ L'AVANA (ats/ansa) Dopo oltre quattro decenni sotto l'egida dello Stato, gli oltre 360.000 cubani che, dopo le riforme adottate dal presidente Raul Castro si stanno impegnando nelle più diverse attività private, si trovano ad affrontare un inedito rompicapo: compilare la dichiarazione dei redditi del 2011, che va presentata entro il 30 marzo.
«Approvvigiornarmi di quanto mi serve e tenere aperto anche 10 o 12 ore non mi è di alcun peso. Ma affrontare i numeri mi fa andare fuori di matto» dice all'ANSA Romelio Perez che si è messo in proprio vendendo a domicilio cibi fatti in casa. Proprio alla luce dei suoi problemi, che sono anche quelli di proprietari di ristoranti e pizzerie, di barbieri, muratori e via elencando, il Governo socialista è corso ai ripari. Anche perché, poi, i nuovi gettiti delle imposte faranno bene alle sue casse. Dopo il lancio di «corsi di capacità professionale» per il nuovo popolo delle partite IVA, proprio ieri un'impresa statale ha lanciato un cd-rom, intitolato Conti chiari , che aiuta a compilare la dichiarazione dei redditi «secondo le norme tributarie stabilite». Il software, si precisa, insegna «a redigere i dati delle uscite, delle entrate e dei tributi da liquidare» al fisco.
«Il ricorso al computer per me è indispensabile non solo per pagare le tasse, ma anche per gli stipendi dei dipendenti», precisa in merito Carlos, che ha trasformato il suo vecchio garage in un caffè abbastanza alla moda.
In pratica sono gli assilli della nuova piccola borghesia che sta crescendo a Cuba e che il regime vuol far espandere ancora di più. Il Governo ha infatti in programma di far sì che si mettano in proprio altri 500.000 dipendenti statali. Tant'è che chi più si è impegnato nel concretizzare in tal senso le riforme, il ministro dell'Economia Adel Yzquierdo, in carica dallo scorso marzo, come informa la testata «Granma» è stato designato nuovo vicepresidente del Paese. Yzquierdo, lo scorso dicembre, aveva assicurato che quest'anno il PIL crescerà del 3,4% contro il 2,7% del 2011. E la nuova piccola borghesia degli autonomi, al di là del rompicapo della dichiarazione, dovrebbe essere un fattore decisivo per tale obiettivo. ATS/ANSA