RUSSIA, ANNUNCIATO Un programma di riarmo senza precedenti
Putin verso il voto promette più armi ai russi
«400 missili per rispondere allo scudo Nato»
Previsioni di tensioni future: «Abbiamo bisogno di meccanismi di risposta non solo alle minacce attuali»
MILANO - La Russia prepara una sessione di riarmamento senza precedenti: nei prossimi 10 anni le forze armate russe riceveranno nei prossimi dieci anni oltre 400 missili balistici intercontinentali (Icbm) di nuova generazione, 28 sistemi antimissili S-400, dieci sistemi di missili Iskander-M, più di 50 navi da guerra, otto sommergibili nucleari e 20 a propulsione non atomica, oltre 600 aerei, compresi i caccia di quinta generazione, più di mille elicotteri, 2.300 tank e un centinaio di satelliti militari. Lo ha annunciato Vladimir Putin, attuale primo ministro e candidato alla presidenza nelle elezioni del prossimo 4 marzo, con un articolo pubblicato sull'organo ufficiale del governo, la Rossiyskaya Gazeta.
ATTACCO ALLA NATO - Secondo Putin il riarmamento si rende necessario a causa delle attuali politiche degli Stati Uniti e della Nato. L'articolo, intitolato «Essere forti: le garanzie di sicurezza nazionale per la Russia», illustra la necessità della Russia di rispondere allo scudo antimissile europeo: «Questa epoca esige una politica forte di rafforzamento del sistema aereo e spaziale del Paese. E' la politica degli Stati Uniti e della Nato in materia di difesa missilistica che ci spinge in questa direzione», scrive il premier.
590 MILIARDI - Putin si impegna a investire nell'operazione 23.000 miliardi di rubli, circa 590 miliardi di euro, nel giro di dieci anni. «In questi argomenti non c'è troppo patriottismo. A volte si fa finta di credere che la rinascita di un complesso industriale militare sia un freno per l'economia, una zavorra insormontabile che a suo tempo avrebbe rovinato l'Urss. Sono convinto che sia un profondo errore: il rinnovamento di questo settore diventerà una locomotiva per lo sviluppo di tanti settori».
GUERRA NUCLEARE - Il candidato presidenziale e grande favorito in ogni caso ritiene che il pericolo di una guerra nucleare mondiale sia «basso», perchè «significherebbe la fine della civiltà», ma che sia necessario prevedere con 30-50 anni di anticipo la natura delle minacce. «Abbiamo bisogno di meccanismi di risposta non solo alle minacce attuali. Dovremmo imparare a "guardare oltre l'orizzonte" - scrive - valutando la natura delle minacce con 30-50 anni di anticipo». Il riferimento al nucleare è volontario, perché Putin aggiunge come ritiene che il ricorso a un arsenale atomico «resti un efficace deterrente contro un eventuale attacco alla Russia», anche se non deve venire meno il riconoscimento della «crescente importanza delle nuove armi non nucleari di alta precisione e a lungo raggio, delle capacità militari nello spazio, della rivalità nel mondo delle informazioni, soprattutto nel cyberspazio».
I TRATTATI START - L'8 aprile 2010 Stati Uniti e Russia hanno firmato un nuovo trattato sulla non proliferazione, e sulla riduzione, delle armi nucleari: il New Start. L'accordo, valido per 10 anni, fissa dei limiti precisi al numero di armi che i due Paesi possono avere: 1.550 tra testate e bombe nucleari e 800 tra missili balistici intercontinentali, sottomarini nucleari lanciamissili e bombardieri pesanti, di cui al massimo 700 operativi contemporaneamente. Quattrocento nuovi Icbm rappresenterebbero, quindi, la metà del totale consentito dagli accordi.
Redazione Online20 febbraio 2012 | 10:06
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