La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Italia-India: sale la tensione: Roma ritira ambasciatore

Messaggioda franz il 18/05/2012, 18:00

sabato si conclude il periodo previsto dalla legge indiana per la carcerazione preventiva
Marò imputati di omicidio:
Roma richiama l'ambasciatore in India

Depositato l'atteso dossier presso il tribunale di Kollam. I famigliari al governo: «Sbattete i pugni sul tavolo»

MILANO - Sale la tensione tra Roma e New Delhi. Alla luce degli sviluppi della situazione in Kerala e dei capi di imputazione a carico dei due militari italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, l'ambasciatore a New Delhi, Giacomo Sanfelice, è stato richiamato a Roma per consultazioni con il Governo. È quanto riferisce la Farnesina. La notizia arriva dopo che la polizia indiana ha formalizzato le accuse per omicidio nei confronti dei marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, agli arresti in India.

IL DOSSIER - I capi di imputazione sono stati divulgati dai principali media locali nelle edizioni online. Il commissario Ajith Kumar, capo del Gruppo speciale investigativo (Sit) ha presentato al tribunale di Kollam un dossier da 196 pagine contenente la perizia balistica e l'atteso chargesheet, ossia l'elenco delle imputazioni sulla base delle quali i connazionali dovrebbero essere rinviati a giudizio per aver ucciso in acque indiane i due pescatori Ajesk Binki e Gelastine, lo scorso 15 febbraio.

L'APPELLO AL GOVERNO - E non sono sorpresi i familiari dei due soldati: «Quello che è successo oggi è niente di più e niente di meno di quello che ci aspettavamo. Sapevamo che allo scadere della carcerazione preventiva dovevano arrivare i capi di imputazione, ma quello che chiediamo al governo è di cominciare a battere i pugni sul tavolo». Così Christian D'Addario, nipote del marò Massimiliano Latorre a nome della famiglia del militare facendo trasparire tutta l'insofferenza per una situazione fatta solo di continui rinvii.

IL LUOGO DELL'INCIDENTE - L'annuncio della presentazione dei documenti è arrivato proprio mentre il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura si trova in missione nel Kerala per incontri a tutti i livelli tesi a una soluzione positiva del caso. Stando alle anticipazioni di stampa, la polizia chiede che i fucilieri del battaglione San Marco - che al momento dei fatti erano impegnati in una missione anti-pirateria a bordo della petroliera Enrica Lexie - siano processati in base a quattro sezioni del codice penale indiano: 302 (omicidio); 307 (tentato omicidio); 427 (azioni che hanno comportato danni) e 34 (associazione a delinquere). Il dossier - redatto dopo ben tre mesi di indagini (il termine massimo per la carcerazione preventiva era 90 giorni) - conterrebbe anche l'esatta localizzazione del luogo dell'incidente, avvenuto secondo gli inquirenti 20,5 miglia al largo delle coste indiane ovvero entro le 22 miglia che delimitano la fascia continua che consente a uno Stato diritto di controllo sulle navi in transito.

MARO' DELUSI - Già subito dopo essere stato messo al corrente delle imputazioni, il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura non aveva nascosto la sua irritazione: «A breve vedremo le carte: entro stanotte dovranno consegnare l'atto d'accusa al giudice che poi sarà obbligato, entro 48 ore al massimo, a consegnarcelo e farne partecipe la difesa». Adesso, prosegue, «il nostro dovere è tenere alto il morale dei marò, delusi - come del resto tutti noi - dal fatto che non sia stato disposto immediatamente il loro trasferimento in una struttura diversa dal carcere». De Mistura ha visto di nuovo i due militari italiani, ha incontrato anche il chief minister del Kerala, Oommen Chandy: «È stata una riunione difficile, molto tesa e gli ho detto chiaramente che deve rispondere in tempi rapidi all'ingiunzione della Suprema Corte di New Delhi (che aveva previsto termini perentori per la decisione sul trasferimento;ndr)».

LE TAPPE DELLA VICENDA - Latorre e Girone sono stati arrestati il 19 febbraio scorso e in seguito trasferiti nel carcere centrale di Trivandrum. Le autorità del Kerala hanno finalmente accettato di trasferirli in una struttura più «adatta al loro status di agenti operativi di un Paese amico» come hanno riferito fonti vicine al dossier. Nell'ordinanza si spiega che ci sarà bisogno di 20 giorni per attrezzare adeguatamente il luogo dove saranno sistemati i militari italiani, un ex riformatorio di Kochi, anche se «l'obiettivo delle autorità italiane è fare il prima possibile» come hanno spiegato le fonti diplomatiche. Sempre in questi giorni sarà esaminata la nuova domanda di libertà su cauzione, presentata dal collegio di difesa dei marò dopo che una prima istanza era stata respinta per motivi tecnici l'11 maggio.

Redazione online 18 maggio 2012 | 17:36 www.correire.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Messaggioda flaviomob il 06/01/2013, 12:51

dal Fatto:

Marò italiani, spunta la perizia del finto ingegnere targato Casapound

Un articolo sul sito dei Wu Ming fa scattare la controinchiesta sul web. Che smonta le tesi innocentiste prese per buone dai media e dalla politica. E svela il ruolo di Luigi Di Stefano, autore di un documento "tecnico" che scagiona i due militari dall'uccisione dei pescatori indiani. "La laurea? Un vezzo"
di Luca Pisapia | 5 gennaio 2013

L’abusata nozione di ‘intelligenza collettiva’ ha trovato in questi due giorni una delle sue più felici applicazioni. Un articolo sulla vicenda della nave Enrica Lexie del giornalista Matteo Miavaldi, ospitato sul blog del collettivo di scrittori Wu Ming, ha scatenato un’inchiesta collettiva che ha portato alla luce una serie di gravi inesattezze date per buone dai media e dai politici italiani. E soprattutto chiarito il ruolo giocato da alcuni personaggi. Come l’ingegnere Luigi Di Stefano, autore di una perizia difensiva volta a scagionare i due marò, subito rilanciata dai maggiori media italiani e arrivata a essere illustrata in una conferenza presso la Camera dei Deputati il 16 aprile. Peccato che sia emerso come l’ingegnere non solo non è tale, ma è invece sicuramente un dirigente nazionale di CasaPound. E suo figlio Simone, della stessa associazione neofascista, è uno dei fondatori e il candidato alla presidenza della Regione Lazio.

Tutto parte dall’esaustivo articolo di Miavaldi, redattore dall’India di China Files, che peraltro non intendeva entrare nel merito dell’innocenza o della colpevolezza di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, date le evidenti difficoltà d’interpretazione del diritto e delle convenzioni internazionali in materia. Piuttosto era teso a squarciare il velo d’ipocrisia con cui i media e la politica italiana hanno raccontato la storia. E ha aperto un ulteriore squarciosulla vicenda. Nella discussione sviluppatasi in seguito alla pubblicazione, è infatti intervenuto Di Stefano in persona, che ha riproposto la sua perizia: basata su fotogrammi provenienti da youtube, dai servizi dei telegiornali italiani e su un’intervista rilasciata al settimanale Oggi in cui a parlare è un fantomatico comandante/proprietario del peschereccio, Mr. Freddy Bosco.

Da qui prende spunto l’inchiesta collettiva, dato che di un Mr. Freddy Bosco la rete non offre traccia. Ecco che allora, piccato, l’ingegnere risponde con un curriculum vitae, a suo dire “inappuntabile”, dove dichiara titoli e collaborazioni con atenei che in realtà la controinchiesta scopre essere inesistenti, o non accreditati. Come confermato a ilfattoquotidiano.it dallo stesso Luigi Di Stefano, che ha ammesso di non essere iscritto ad alcun Albo provinciale di ingegneri e di avere conseguito la laurea, che dichiara “un semplice vezzo”, alla Adam Smith University: ente para-universitario per l’apprendimento a distanza e non accreditato. Un curriculum che invece lo certifica come dirigente nazionale e responsabile delle politiche energetiche di CasaPound. A dimostrazione che bastava informarsi su chi fosse il presunto ingegnere e a quali associazioni appartenesse, prima di prendere per oro colato le sue deduzioni.

Sarebbe bastata una ricerca in rete. Ma probabilmente non è stato ritenuto opportuno farlo. Inebriati da cotanto patriottismo ed essendo in così buona compagnia nella difesa a prescindere dei due militari, alla stampa italiana non interessava chi fosse la fonte e da dove attingesse le informazioni. Perché in realtà la situazione è ancora più complessa. Come spiega lo stesso Di Stefano a ilfattoquotidiano.it, per redigere la perizia tecnica, non è andato molto oltre a una ricerca sulla rete: “Non ho mai telefonato in India, le fonti indiane mi sono state rivelate da alcuni giornalisti italiani (cita alcuni quotidiani ndr.) che avevano seguito il caso e avevano le loro fonti”. Quindi a Di Stefano hanno riferito alcune informazioni e diversi dettagli tecnici per l’estensione della famosa perizia gli stessi giornalisti che poi hanno certificato e validato i loro articoli grazie alla sua perizia. “Anche sì – risponde l’interessato -, se poi i dati non sono esatti hanno sbagliato loro”.

Una perizia che tra l’altro non è ripresa solo dalla stampa, ma anche dal Parlamento. E dopo che era già stata presentata proprio a CasaPound (5 aprile) dieci giorni prima di arrivare fino alla conferenza organizzata alla Camera dei Deputati (16 aprile) su invito “di un deputato del PdL di cui non ricordo il nome” dice evasivo Di Stefano. Senza che nessuno avanzasse dubbi sulla sua legittimazione. Solo i Radicali, che hanno posto la questione al ministro Terzi senza ricevere peraltro risposta. Quello che un’inchiesta di due giorni sviluppatasi in rete ha quindi dimostrato è che da più parti, che si tratti della grande stampa o della politica, per mesi in Italia si è dato credito e risalto alle affermazioni di un dirigente della neofascista CasaPound, presentato a torto come ingegnere super partes. E senza nemmeno volere approfondire le fonti. Cosa che è invece riuscita in brevissimo tempo grazie al lavoro di scavo, di ricerca e di condivisione di diverse intelligenze connesse tra loro.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Italia-India: la guerra dei dilettanti?

Messaggioda pianogrande il 15/03/2013, 14:58

Che brutto, bruttissimo pasticcio.

http://www.repubblica.it/esteri/2013/03 ... ef=HREC1-1

Il governo italiano, dopo aver palesemente pasticciato all'inizio di questa vicenda (non abbiamo mai capito perché i due soldati, da acque internazionali, siano approdati in India) adesso pasticcia di brutto e su una azione che poteva essere comodamente meditata.
Cosa si aspettava che l'India gli facesse un applauso incassando la mancata parola davanti al mondo e davanti ad una opposizione fortemente nazionalista?
Ma chi abbiamo al ministero degli esteri, diplomatici della domenica?
Per qualche amico che mi contraddiceva, porto questo palese esempio di dilettantismo a suffragio del fatto che in politica ci vogliono dei professionisti (sì,si, onesti, ci mancherebbe).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10610
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Messaggioda flaviomob il 15/03/2013, 17:00

Che brutto governo...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Messaggioda flaviomob il 15/03/2013, 19:12

...
alla vigilia del Natale 2012 quando il governo indiano concede a Girone e Latorre una licenza di due settimane per trascorrere le feste in famiglia. Come garanzia per il ritorno dei militari, il governo italiano offre 800 mila euro di cauzione, più l’impegno esplicito dell’ambasciatore d’Italia e dello stesso ministro degli Esteri Terzi, più una dichiarazione d’onore dei marò, ci mancherebbe altro. Ma l’atto più solenne viene dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che dichiara: “Rispetteremo gli impegni”.
...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03 ... no/531498/


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Messaggioda ranvit il 15/03/2013, 20:07

L'India sta portando avanti una querelle tutta interna; per "accontentare" gli elettori locali se ne è strafottuta del fatto che l'episodio sia avvenuto in acque internazionali, del risarcimento riconosciuto alle famiglie....e secondo me non toccava affatto perchè l'episodio dello scontro afuoco è tuttora non chiarito (che cazzo ci facevano questi pescatori in acque internazionali, in una zona frequentata da pirati e nelle vicinanze di una nave mercantile notoriamente in allerta pirati e senza avvertire in qualche modo di essere semplici pescatori?).
Se ne sono strafottuti anche della ns buona volontà: come promesso i ns sono tornati dopo le vacanze natalizie perchè c'era la garanzia che avrebbero chiuso con una sentenza....che invece ancora una volta non c'è stata!
E' un anno che giocano a rimpiattino tra Corte di Giustizia del Kerala e di New Dhely;
Il Governo ha fatto bene!
Gli ambasciatori non si sequestrano neanche in caso di guerra tra le parti!!!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Messaggioda ranvit il 15/03/2013, 20:14

http://www.repubblica.it/esteri/2013/03 ... ef=HREC1-4



Caso marò, ambasciatore bloccato in India
"Violazione grave del diritto internazionale"

Decisione di New Dehli in risposta all'annuncio di non far tornare Latorre e Girone. Nota del sindacato diplomatici: "Violato l'articolo 44 delle convenzioni". Ban Ki-moon: "Risolvere caso pacificamente"
di VALERIA PINI

Lo leggo dopo



Lambasciatore italiano in India, Daniele Mancini (ansa)

TAG
marò, Natalino Ronzitti, daniele mancini
ROMA - "Limitare la libertà di movimento dell'ambasciatore italiano a Nuova Delhi è una grave violazione del diritto internazionale", come spiega Natalino Ronzitti, docente di Diritto internazionale alla Luiss di Roma e consulente dell'Istituto affari internazionali. Da un punto di vista giuridico "non si può giustificare" la decisione del governo indiano di impedire che il diplomatico Daniele Mancini italiano lasci il paese. Una reazione quella di Nuova Delhi che è la replica alla decisione del governo Monti di non far rientrare dalla licenza i due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani nel febbraio del 2012.

La risposta dell'India è stata inadeguata?
"Non è possibile revocare l'immunità diplomatica garantita dall'articolo 29 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, del 1961. I diplomatici hanno libertà di movimento e nessun atto di coercizione può essere esercitato nei loro confronti. Gli indiani potrebbero solo dichiarare l'ambasciatore persona non grata, intimandogli di lasciare il loro territorio".

Si è parlato anche di una violazione dell'articolo 44?
"L'intervento dell'India viola anche l'articolo 44 che, come tutte le immunità diplomatiche, ha la funzione

di evitare che gli agenti diplomatici vengano ritenuti personalmente responsabili delle azioni dei rispettivi governi. Punta a evitare che gli agenti diplomatici siano presi in ostaggio nell'adempimento del proprio dovere. Anche in caso di conflitto armato lo Stato di accreditamento deve agevolare l'agente diplomatico che intenda lasciarne il territorio. Questo articolo si riferisce ai tempi di guerra, ma a maggior ragione vale ancora di più in assenza di un conflitto".

Siamo vicini a una rottura dei rapporti diplomatici fra i due paesi?
"E' una questione politica. Quello che potrebbe succedere è che le relazioni fra i governi scadano 'a un livello più basso'. I rapporti verrebbero tenuti da incaricati d'affari, dando meno importanza ai colloqui. C'è una gradualità nella gestione delle tensioni. La rottura è un passo successivo, più grave. A quel punto l'ambasciatore deve lasciare il paese. In questo caso invece succede il contrario".

Da un punto di vista giuridico chi deve giudicare i marò?
"Devono essere giudicati da un tribunale italiano, ne sono convinto. Su questo punto non deve intervenire un tribunale internazionale".

Se dovesse nascere invece uno scontro sulla questione dell'immunità di Mancini, chi deve intervenire?
"Per quanto riguarda la Convenzione di Vienna, c'è un protocollo internazionale che prevede l'intervento della Corte internazionale di Giustizia. E' questa che si deve pronunciare sulla questione dell'immunità".

Esistono precedenti nella storia dei rapporti diplomatici fra paesi?
"C'è un episodio completamente diverso. Mi riferisco alla presa di ostaggi del personale diplomatico nell'ambasciata Usa a Teheran. Le persone sequestrate da un gruppo di cosìddetti studenti islamici avevano l'immunità, ma erano accusate di spionaggio. Sul caso si è pronunciata anche la Corte internazionale di giustizia che condannò il governo iraniano per non aver impedito l'episodio e per aver fatto proprio il comportamento degli studenti".

Secondo il diritto internazionale che cosa dovranno fare Italia e India per mettere fine a questo scontro?
"La Carta delle nazioni Unite stabilisce che gli Stati hanno l'obbligo di porre fine alle controversie con un negoziato pacifico".
(15 marzo 2013)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Messaggioda pianogrande il 15/03/2013, 20:58

Va bene.
Stanno pasticciando in due.
1) I nostri soldati non avrebbero mai dovuto andare in india (non abbiano mai veramente capito come ci siano finiti).
2) Gli impegni si rispettano per restare dalla parte della ragione e si fa lavorare la diplomazia sia in modo bilaterale che sovranazionale.
3) L'India si rivela un paese altamente inaffidabile e che non rispetta le convenzioni internazionale.

Il numero 1) della lista è òa colpa più grave.
Il resto sono conseguenze (gestite in modo fallimentare).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10610
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Messaggioda franz il 16/03/2013, 10:14

pianogrande ha scritto:Va bene.
Stanno pasticciando in due.
1) I nostri soldati non avrebbero mai dovuto andare in india (non abbiano mai veramente capito come ci siano finiti).
2) Gli impegni si rispettano per restare dalla parte della ragione e si fa lavorare la diplomazia sia in modo bilaterale che sovranazionale.
3) L'India si rivela un paese altamente inaffidabile e che non rispetta le convenzioni internazionale.

Il numero 1) della lista è òa colpa più grave.
Il resto sono conseguenze (gestite in modo fallimentare).

Per quanto riguarda il punto 1) io ricordo quello che fu scritto sui giornali. Alla nave che portava i due soldati fu chiesto di entrare in porto per una deposizione o una testimonianza a riguardo dell'incidente occorso al peschereccio ed il capitano (evidentemente ignaro di cosa fosse accaduto, altrimenti non avrebbe accettato) disse di si'. Una volta in porto, scatto' l'arresto dei due soldati. Mi pare che il punto 3 sia in netto contrasto con il punto 2. Se invece intendi perché e come mai i nostri soldati scortano le nostre navi in funzione anti pirateria sulle rotte piu' pericolose, è una legge dello stato italiano.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Italia-India: sul web la guerra degli ignoranti

Messaggioda ranvit il 16/03/2013, 11:20

Infatti! La responsabilità fu dell'armatore che diede ordine alla nava di andare in porto... Disse che non pensava mai, visto l'accaduto in acque internazionali, che avrebbero arrestato i due ns marinai!!! L'India agi' con inganno....che abbia problemi interni, se li risolvesse da sola! Oltre che cominciare a rispettare le regole internazionali!!!

E smettiamola di fare sempre gli esterofili! Tipica malattia della sinistra storica italiana, residuo dell'amore per l'Urss che fu...
Hanno ragione sempre tutti: palestinesi, mussulmani, iraniani, afgani, pakistani e persino Al Qaeda 8-)
Semmai oggigiorno anche i tedeschi con olandesi e danesi al seguito 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

PrecedenteProssimo

Torna a Temi caldi nel mondo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 20 ospiti

cron