“Italiani mafiosi”, “Indiani sottosviluppati”: sul web la guerra degli ignoranti
«Indiani, liberate i nostri soldati o saranno guai per voi! Noi facciamo parte della Nato, state attenti!». Inizia con la sfida dell’italiano Pierre ai lettori indiani del Times of India la sequela di accuse, invettive, ripicche razziste che italiani (pochi) e indiani da tutto il mondo si rovesciano addosso in queste ore. Sul sito del Times gli italiani più aggressivi e provocatori sono Pierre e un certo Frank Lapegna: «La verità è che gli indiani sono afflitti da un complesso di inferiorità verso i paesi occidentali, così adesso possono dire “abbiamo arrestato i due soldati italiani, visto che forza!”…».
Ravi da Bangalore gli risponde: «Dov’è esattamente l’Italia? Non sto scherzando, fino ad oggi non sapevo dov’è l’Italia, deve essere un paese assolutamente insignificante». Lapegna replica «l’Italia è il paese che vi ha dato la Ferrari, solo per ricordarvi che oltre alla mucca ci sono altri mezzi di trasporto». Interviene San Marco da Milano: «Frank, smettila, questi sono già incazzati, non serve provocarli, aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Ho vissuto in India per 4 anni e mezzo, amo il paese, hanno un forte orgoglio, ma questo non deve essere un ostacolo in questo caso da risolvere rispettando le regole internazionali».
Ma altri italiani non cedono, «l’India è una nazione di razzisti che lasciano morire la gente per strada, corrotti fino alle orecchie, dobbiamo tenere la schiena dritta». Naturalmente la stragrande maggioranza dei post è contro gli italiani, e i primi stereotipi ad essere adoperati sono quelli del paese mafioso. «Innanzitutto devo complimentarmi con il governo del Kerala che ha arrestato questi due killer arrivati da un paese mafioso», dice Joseph da Delhi, «adesso vedremo cosa farà la loro protettrice italiana Sonia Gandhi, vediamo se su quella petroliera italiana viaggiavano le tangenti che lei e la sua famiglia gestiscono con i mafiosi italiani!». Contro Sonia Gandhi, la moglie del premier Rajiv assassinato da terroristi e oggi leader del Partito del Congresso, si scatenano molti lettori (accusati da altri di essere sostenitori del BJP, il partito nazionalista avversario del Congress). «Vedrete, la ragazza italiana saprà proteggere i mafiosi italiani», «Perché quella nave era protetta da soldati? Portavano in Italia la tangenti del Congress?». L’impressione ormai è chiara, il caso della Enrica Lexie davvero ha scatenato una guerra fra ignoranti che però sarà molto difficile gestire con gli strumenti della politica e della buona diplomazia.
http://feluche.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-1
Commenti simili si trovano anche sul Fatto Quotidiano, dove a margine dell'articolo che illustra i fatti di cronaca, traspare la posizione, classica a sinistra, che Folgore e Marò sono tutti fascisti e quindi hanno sicuramente torto, a prescindere.
In questo momento il Fatto è irraggiungibile ma quando lo sarà di nuovo la pagina è questa http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02 ... na/192362/