Siria - Si spacca l'Onu: veto di Russia e Cina

Si spacca l'Onu: veto di Russia e Cina
Homs bombardata, oltre 300 morti
Pechino e Mosca bloccano la condanna internazionale del regime di Assad. Obama: "Il presidente se ne deve andare". L'attacco dell'esercito con artiglieria e mortai. Decine di case completamente distrutte. La maggior parte delle uccisioni nel quartiere di Khalidiya, oltre mille feriti. L'osservatorio siriano per i diritti dell'uomo: "L'attacco peggiore dall'inizio delle proteste".
Si spacca l'Onu: veto di Russia e Cina Homs bombardata, oltre 300 morti Un edificio di Homs (reuters)
DAMASCO - È stata una notte di sangue a Homs, la roccaforte della protesta anti Assad. L'esercito del regime - secondo quanto raccontano gli attivisti antigovernetivi, smentiti dal regime - avrebbe lanciato una pesante offensiva, bombardando più zone della città con artiglieria e mortai, facendo una strage. Secondo i gruppi di attivisti che sostengono la protesta, i morti sono almeno 260, con centinaia di feriti. Ma i numeri che arrivano dalla tv panaraba al Arabiya sono ben altri: si parla di 337 persone uccise e circa 1.300 ferite. Queste vittime si sommano alle 28 registrate nel corso della giornata.
E di fronte all'escalation di violenza la comunità internazionale non riesce a trovare una linea univoca di condanna del regime di Bashar al Assad. La Russia e la Cina hanno posto il veto a una risoluzione presentata nel Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il segretario di Stato Hillary Clinton ha duramente accusato chi "impedisce che il mondo condanni le violenze" e ha puntato il dito apertamente contro Mosca con cui "non è stato possibile un dialogo costruttivo". Il veto, ha aggiunto il segretario di Stato, porterà a "maggiori probabilità che la Siria precipiti in una guerra civile. E' difficile immaginare che, dopo la giornata finora più sanguinosa in Siria, ci sia chi impedisce alla comunità internazionale di condannare questa violenza".
Il presidente Usa Barack Obama ha espresso "condanna" per il "terribile attacco contro la gente di Homs. Assad deve fermare la propria campagna contro la sua gente". Assad - aggiunge Obama in una nota - mostra "disprezzo per la vita umana e la dignità". Assad deve "lasciare subito e consentire una transizione democratica", ha aggiunto il presidente Usa.
Anche il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè interviene duramente: "Bombardando Homs, Damasco ha fatto un passo ulteriore nella barbarie", dice. "E chi ostacola la risoluzione al Consiglio di sicurezza Onu sulla Siria si assumerà responsabilità storiche". Critica anche l'Italia: "La popolazione siriana non può più attendere: la comunità internazionale deve assolutamente trovare la capacità di rispondere alla gravissima crisi, politica e umanitaria, in corso", dice il ministro degli Esteri Giulio Terzi dopo la "pessima notizia" della bocciatura della risoluzione. Come si legge in una nota della Farnesina, "i numeri delle vittime civili della repressione messa in atto dal regime siriano parlano chiaro".
L'offensiva sarebbe iniziata intorno alle otto di sera. Preso di mira soprattutto il quartiere di Khalidiya, dove si sono contati oltre 130 morti. Secondo i testimoni, almeno 26 abitazioni sarebbero state rase al suolo, con le famiglie al loro interno. I corpi vengono ammassati in due moschee della zona.
"E' il peggior attacco dall'inizio della protesta, lo scorso marzo", fa sapere Rami Abdul-Rahman, capo dell'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo, una delle organizzazioni anti regime. Il Consiglio nazionale siriano, che raccogli gli oppositori di Assad, ha definito l'attacco "un massacro terrificante", chiedendo alla Russia "di condannare il regime". Ma il regime si affretta a nega responsabilità nell'attacco: "Smentiamo la notizia del bombardamento da parte dell'esercito di diversi quartieri di Homs, divulgata dalle emittenti televisive che incitano alla violenza".
(04 febbraio 2012) www.repubblica.it
Homs bombardata, oltre 300 morti
Pechino e Mosca bloccano la condanna internazionale del regime di Assad. Obama: "Il presidente se ne deve andare". L'attacco dell'esercito con artiglieria e mortai. Decine di case completamente distrutte. La maggior parte delle uccisioni nel quartiere di Khalidiya, oltre mille feriti. L'osservatorio siriano per i diritti dell'uomo: "L'attacco peggiore dall'inizio delle proteste".
Si spacca l'Onu: veto di Russia e Cina Homs bombardata, oltre 300 morti Un edificio di Homs (reuters)
DAMASCO - È stata una notte di sangue a Homs, la roccaforte della protesta anti Assad. L'esercito del regime - secondo quanto raccontano gli attivisti antigovernetivi, smentiti dal regime - avrebbe lanciato una pesante offensiva, bombardando più zone della città con artiglieria e mortai, facendo una strage. Secondo i gruppi di attivisti che sostengono la protesta, i morti sono almeno 260, con centinaia di feriti. Ma i numeri che arrivano dalla tv panaraba al Arabiya sono ben altri: si parla di 337 persone uccise e circa 1.300 ferite. Queste vittime si sommano alle 28 registrate nel corso della giornata.
E di fronte all'escalation di violenza la comunità internazionale non riesce a trovare una linea univoca di condanna del regime di Bashar al Assad. La Russia e la Cina hanno posto il veto a una risoluzione presentata nel Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il segretario di Stato Hillary Clinton ha duramente accusato chi "impedisce che il mondo condanni le violenze" e ha puntato il dito apertamente contro Mosca con cui "non è stato possibile un dialogo costruttivo". Il veto, ha aggiunto il segretario di Stato, porterà a "maggiori probabilità che la Siria precipiti in una guerra civile. E' difficile immaginare che, dopo la giornata finora più sanguinosa in Siria, ci sia chi impedisce alla comunità internazionale di condannare questa violenza".
Il presidente Usa Barack Obama ha espresso "condanna" per il "terribile attacco contro la gente di Homs. Assad deve fermare la propria campagna contro la sua gente". Assad - aggiunge Obama in una nota - mostra "disprezzo per la vita umana e la dignità". Assad deve "lasciare subito e consentire una transizione democratica", ha aggiunto il presidente Usa.
Anche il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè interviene duramente: "Bombardando Homs, Damasco ha fatto un passo ulteriore nella barbarie", dice. "E chi ostacola la risoluzione al Consiglio di sicurezza Onu sulla Siria si assumerà responsabilità storiche". Critica anche l'Italia: "La popolazione siriana non può più attendere: la comunità internazionale deve assolutamente trovare la capacità di rispondere alla gravissima crisi, politica e umanitaria, in corso", dice il ministro degli Esteri Giulio Terzi dopo la "pessima notizia" della bocciatura della risoluzione. Come si legge in una nota della Farnesina, "i numeri delle vittime civili della repressione messa in atto dal regime siriano parlano chiaro".
L'offensiva sarebbe iniziata intorno alle otto di sera. Preso di mira soprattutto il quartiere di Khalidiya, dove si sono contati oltre 130 morti. Secondo i testimoni, almeno 26 abitazioni sarebbero state rase al suolo, con le famiglie al loro interno. I corpi vengono ammassati in due moschee della zona.
"E' il peggior attacco dall'inizio della protesta, lo scorso marzo", fa sapere Rami Abdul-Rahman, capo dell'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo, una delle organizzazioni anti regime. Il Consiglio nazionale siriano, che raccogli gli oppositori di Assad, ha definito l'attacco "un massacro terrificante", chiedendo alla Russia "di condannare il regime". Ma il regime si affretta a nega responsabilità nell'attacco: "Smentiamo la notizia del bombardamento da parte dell'esercito di diversi quartieri di Homs, divulgata dalle emittenti televisive che incitano alla violenza".
(04 febbraio 2012) www.repubblica.it