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Referendum Bolivia, difficile intesa

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Referendum Bolivia, difficile intesa

Messaggioda franz il 11/08/2008, 9:55

Lo scontro di ieri non sblocca la delicata situazione politica nel Paese
Si confermano sia il presidente che i prefetti dei dipartimenti "ribelli"

Referendum Bolivia, difficile intesa
Per Morales una vittoria a metà


LA PAZ - La Bolivia dovrà aspettare ancora del tempo per uscire dalla sua delicata crisi politica. Dopo il referendum "revocatorio" dei mandati del presidente e dei prefetti dipartimentali che si è svolto ieri, tutti i protagonisti dello scontro possono cantare vittoria.

Da una parte il presidente Evo Morales ha ottenuto una netta affermazione, raccogliendo il 63% circa dei voti di conferma per il suo mandato. C'è stato per lui un incremento dell'8% e 490mila suffragi rispetto alla sua elezione del 2005.

Una vittoria a metà. Allo stesso tempo però, i quattro prefetti dei dipartimenti "ribelli" della cosiddetta Mezza Luna orientale (Santa Cruz, Beni, Pando e Tarija), sono stati riconfermati dall'elettorato, a pochi mesi dall'aver promosso referendum autonomisti (non riconosciuti dal governo di La Paz).

A Santa Cruz, in un tripudio di bandiere bianco-verdi dipartimentali, e fra grida ostili a Morales ("Non lo faremo mai più entrare qui!"), il prefetto Costas ha sostenuto che "la libertà ha battuto il totalitarismo" e l'ingerenza straniera, con riferimento al venezuelano Hugo Chavez, definito "macacone, svergognato e vigliacco".

Il prefetto ha inoltre annunciato che giovedì firmerà il decreto per convocare elezioni a governatore, e sancire così una autonomia non solo teorica, ma anche legislativa.

Mille chilometri più a nord, dal balcone del Palazzo Quemado presidenziale, Morales ha gridato vittoria, assicurando che la gente ha confermato "la volontà di consolidare il processo di cambiamento", per cui "avanzeremo nel programma di recupero delle nostre risorse naturali e per portare altre imprese di settori strategici nella sfera statale".

Il capo dello Stato, mentre la gente nella Plaza Murillo gli chiedeva "pugno di ferro", ha anche rivolto un appello ai prefetti a compatibilizzare la nuova Costituzione politica - approvata in dicembre ma che attende una ratifica popolare - con i loro progetti di autonomia.

Ma allo stato delle cose, è difficile che tale invito venga raccolto, nonostante le spinte in questo senso del primate cattolico, cardinale Julio Terrazas, e della Associazione degli industriali boliviani.

(11 agosto 2008)
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