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Una nuova guerra oggi al confine russo

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Una nuova guerra oggi al confine russo

Messaggioda franz il 15/08/2008, 8:51

Si combatte ancora a Gori mentre la Russia apre al riconoscimento dei separatisti
Il segretario di Stato Usa, dopo il vertice con Sarkozy, vola domani in Georgia

Tregua in bilico tra bombe e sgarbi
Rice: "Subito la pace Mosca-Tbilisi"

Washington vuole la firma dell'accordo, ma avvisa Putin: relazioni in pericolo per il futuro
Il 26 agosto Frattini in Parlamento per riferire sulla crisi, Napolitano chiama Medvedev

ROMA - Con il fuoco della guerra che continua a bruciare sotto la cenere di una tregua solo apparente e il solito stillicidio di accuse reciproche tra Mosca e Tbilisi su quanto sta realmente accadendo in particolare a Gori e Poti, quella di oggi nella crisi tra Russia e Georgia è stata la giornata degli Stati Uniti.

L'ira del Pentagono. Dopo la dimostrazione di impotenza data suo malgrado in questa prima settimana di conflitto, Washington ha cercato di imporsi sulla scena, agitando da un lato il bastone e dall'altro la carota. A impugnare il primo è stato il segretario alla Difesa americano Robert Gates che non ha esitato a parlare di uno scenario da guerra fredda. "Gli Stati Uniti - ha detto - non la vogliono", salvo però precisare che "finora abbiamo mostrato pazienza", nell'evitare di "rispondere alle provocazioni" da parte russa e che l'attacco alla Georgia può aver danneggiato le relazioni tra Washington e Mosca "per gli anni a venire".

Il nodo dello scudo antimissili. Ad allargare lo strappo è arrivata tra l'altro la notizia che il governo polacco ha raggiunto l'accordo con gli Usa sullo scudo antimissili che tanto fa infuriare Mosca. L'intesa, in cambio dell'ok di Varsavia all'installazione di dieci missili intercettori sul suo territorio, prevede da parte americana la creazione in territorio polacco di una base permanente di missili anti balistici Patriot e la promessa di cooperazione in caso di minacce militari alla Polonia.

La Rice da Sarkozy. A tentare di ridurre le tensioni tra Mosca e Washington, sgombrando innanzitutto il campo dalla crisi in Ossezia, ha provato il segretario di Stato Condoleezza Rice. La responsabile della diplomazia americana è volata a Parigi per incontrare il presidente francese Nicolas Sarkozy, accodandosi di fatto all'opera di mediazione dell'Unione Europea, ma cercando anche di dare nuovo impulso all'accordo di pace non ancora ratificato dai due paesi in conflitto. Domani volerà infatti a Tbilisi con una versione che dovrebbe andare finalmente bene anche al presidente georgiano Mikhail Saakashvili. Il protocollo in sei punti per la fine del conflitto, ha detto il segretario di Stato Usa insieme a Sarkozy, deve essere "firmato senza indugio". Solo così, ha aggiunto, sarà possibile "consolidare la fine delle ostilità e accelerare il ritiro delle forze russe sulle posizioni anteriori al 7 agosto scorso".

Si combatte a Gori. Per il momento le truppe di Mosca sono invece saldamente insediate nel territorio della Georgia, compresa la città di Gori dove venivano segnalati stamane sporadici colpi di artigliera e alcuni combattimenti. "La stanno minando", è stata l'accusa lanciata da un portavoce del ministero dell'Interno di Tbilisi, secondo il quale i russi hanno continuato a bombardare anche il porto di Poti e le infrastrutture della zona circostante. Accuse smentite dagli stati maggiori moscoviti, che hanno però confermato di aver inviato dei blindati a Gori per "garantire la sicurezza dei cittadini".

Mosca apre ai secessionisti. Scontri che fanno rimanere in bilico il raggiungimento della pace, messa tra l'altro ulteriormente a repentaglio dalle ultime mosse politiche di Mosca. Il presidente russo Dmitri Medvedev, ricevendo al Cremlino i capi delle due entità secessioniste della Georgia, si è detto infatti pronto a riconoscere l'indipendenza delle repubbliche separatiste di Abkhazia e Ossezia del Sud, se i rispettivi popoli lo chiederanno.

Il 26 agosto Frattini in Parlamento. Sul versante italiano va poi segnalato che dopo le polemiche per aver proseguito tranquillamente la vacanza alle Maldive malgrado la guerra nel Caucaso, il ministro degli Esteri Frattini ha annunciato oggi che martedì 26 agosto riferirà sul conflitto tra Mosca e Tbilisi alle commissioni parlamentari di Camera e Senato. Polemiche che il governo anche oggi ha bocciato come pretestuose, diffondendo una nota per riferire che in una telefonata il presidente francese Sarkozy ha ringraziato l'Italia per quanto fatto nel corso della crisi. Quanto alla possibilità che nelle prossime settimane Roma possa mandare delle truppe di interposizione in Ossezia, il ministro delle Riforme Umberto Bossi ha chiarito che la cosa potrebbe andare in porto nel caso di una richiesta da parte di Bruxelles. Da registrate infine una telefonata del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all'omologo russo Medvedev nella quale ha invitato Mosca ad "agire con senso di responsabilità".

(14 agosto 2008)
http://www.repubblica.it


Come prevedibile la prepotenza di Mosca (contro cui è naturale essere impotenti, per senso di responsabilità verso il pianeta) spinge chi la teme verso gli americani e la Nato. I polacchi, per esempio.
Ma anche la Krimea e la Georgia sono in lista d'attesa. Sicuramente se le due province autonomiste dovessero secedere (in stile Kossovo) io ritengo che ne avrebbero diritto ma che a questo punto nulla piu' impedirebbe alla Gerogia di enrare nella NATO ed alla NATO di accettarla. Oggi il solo fatto che ci siano territori contesi con conflitti in corso blocca di fatto l'adesione alla NATO ma un domani la Russia potrebbe scoprire di essersi data la zappa sui piedi.

Ciao,
Franz
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Re: Una nuova guerra oggi al confine russo

Messaggioda trilogy il 17/08/2008, 12:47

Se guardiamo al recente passato, quando le truppe georgiane sono entrate in Ossezia massacrando i civili filo-russi la comunità internazionale doveva intervenire contro la Georgia così come ha fatto in Kossovo contro la Serbia. Ma la politica internazionale non ha nulla di etico, ci sono solo interessi economici e strategici.
Il riconoscimento del Kosovo da parte dell'Europa è stato un errore di portata storica. Oggi ne paghiamo le conseguenze.
Con che credibilità andiamo a parlare di inviolabilità dell'integrità territoriale georgiana, quando dello stesso principio non abbiamo tenuto conto nei confronti della Serbia? Ci sono molte Ossezie in giro per il mondo e l'effetto destabilizzante di quella scelta sciagurata lo vedremo nel tempo.

Il secondo problema è la politica di accerchiamento che gli USA e supinamente l'Europa stanno portando avanti nei confronti della Russia. Le truppe USA in Georgia con la scusa della lotta al terrorismo, il regime cleptomane che sosteniamo in Ucraina, i missili in polonia. Sono scelte pericolose che possono portarci ad uno scontro vero con la Russia.

Anche la Russia ha grosse colpe. I metodi criminali nella gestione del settore dell'energia sono segnali preoccupanti. Il tentativo di monopolizzare l'approvvigionamento di gas all'Europa ha poco a che fare con la strategia economica e molto con la strategia politico militare. La cosa migliore sarebbe che Russia ed Europa si sedessero attorno ad un tavolo a discutere in modo franco i nodi centrali di una politica bilaterale di cooperazione paritaria.

Per ultimo, mandare truppe italiane in Georgia è pura idiozia, almeno finchè a presidente della Georgia rimane un avventurista irresponsabile.
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Re: Una nuova guerra oggi al confine russo

Messaggioda trilogy il 19/08/2008, 12:24

Beh, a parte l'affermazione: " il prestigio di Berlusconi sarà decisivo", che fa veramente ridere in una questione del genere. D'altra parte il culto della personalità in ogni regime ha sempre i suoi aspetti tragicomici. Per il resto la posizione di Gasparri mi sembra oculata.
ciao
Trilogy

Il Presidente dei senatori del Popolo della liberta', Maurizio Gasparri, afferma che "la Nato deve esigere il rispetto della liberta' e della democrazia in Georgia, ma anche a Mosca e Pechino. Il ritiro russo e' la premessa per un dialogo per la pace e la sicurezza internazionale. Il prestigio di Berlusconi sara' decisivo. Ma serve anche prudenza. Troppo entusiasmo in giro per una adesione della Georgia alla Nato. Potremmo trovarci coinvolti in conflitti decisi da altri che, pur avendo subito un'invasione, hanno attaccato l'Ossezia e devono consolidare i propri processi democratici. La Nato, lo dice la sua sigla, e' un'alleanza del Nord Atlantico e la Georgia sta da un'altra parte del mondo. Va difesa la sua liberta'. Con vigore. Il resto e' da approfondire".

da: Repubblica.it
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Re: Una nuova guerra oggi al confine russo

Messaggioda franz il 19/08/2008, 14:10

trilogy ha scritto:Beh, a parte l'affermazione: " il prestigio di Berlusconi sarà decisivo", che fa veramente ridere in una questione del genere. D'altra parte il culto della personalità in ogni regime ha sempre i suoi aspetti tragicomici. Per il resto la posizione di Gasparri mi sembra oculata.
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Il Presidente dei senatori del Popolo della liberta', Maurizio Gasparri, afferma che "la Nato deve esigere il rispetto della liberta' e della democrazia in Georgia, ma anche a Mosca e Pechino. Il ritiro russo e' la premessa per un dialogo per la pace e la sicurezza internazionale. Il prestigio di Berlusconi sara' decisivo. Ma serve anche prudenza. Troppo entusiasmo in giro per una adesione della Georgia alla Nato. Potremmo trovarci coinvolti in conflitti decisi da altri che, pur avendo subito un'invasione, hanno attaccato l'Ossezia e devono consolidare i propri processi democratici. La Nato, lo dice la sua sigla, e' un'alleanza del Nord Atlantico e la Georgia sta da un'altra parte del mondo. Va difesa la sua liberta'. Con vigore. Il resto e' da approfondire".

da: Repubblica.it

Ed in effetti svela che che contando sulla naturale moderazione e precauzione in campo NATO (non fa entrare in una alleanza militare paesi che hanno conflitti in corso) la Russia aveva ed ha tutto l'interesse a soffiare sul fuoco di questo conflitto; proprio per evitare o almeno ritardare l'ingresso della Georgia nella NATO. Tuttavia i paesi NATO lo sanno e non hanno intenzione di farsi prendere per il naso dalla Russia. Quindi è chiaro che si sta svolgendo una grande partita a scacchi (ad esempio la recente mossa polacca) in cui la Russia ha tutto da perdere. A Putin e Medvedev puo' anche convenire, per la gestione del potere interno, avere e coltivare tensioni esterne ma questo non paga mai nel breve e lungo periodo. Se 20 anni fa, alla caduta del muro, tutti corteggiavano la Russia per le potenzialità commerciali, oggi è la Cina a farla da padrona e la Russia rischia di trovarsi con il cerino in mano. Oggi puo' giocare la carta del gas e delle risorse energetiche ma domani?

Ciao,
Franz
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Georgia, tra fumate nere, propaganda, falsi ritiri

Messaggioda franz il 20/08/2008, 10:09

Georgia, fumata nera all'Onu
Rice: "Russia fuorilegge"

Mosca mette il veto su una risoluzione proposta dalla Francia a nome dell'Unione europea: "Inaccettabile". Nuova bordata al Cremlino dal segretario di Stato Usa. E intanto, nelle regioni georgiane contese, continuano a stazionare i militari di Mosca

09:45 Russia: "Vittime civili in Ossezia del sud sono 69"
Sarebbero 69 le vittime accertate dalla procura russa nell'attacco georgiano in Ossezia del sud. Lo hanno detto all'agenzia Itar-Tass gli inquirenti, precisando che non si sa nulla della situazione nelle aree rurali. Tra le vittime ci sono 19 donne, una delle quali incinta, tre ragazzi sotto i 16 anni e una bambina di tre anni. [Ma non erano 2000? NDR]

09:43 Camera Alta russa pronta a riconoscere Abkhazia
Il Consiglio della federazione, la Camera Alta del Parlamento russo, si è detto oggi pronto a riconoscere l'indipendenza dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, se i popoli delle due repubbliche lo chiederanno e se ci sarà il via libera del presidente russo Dmitri Medvedev. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Serghei Mironov, citato dall'agenzia Interfax.

09:31 I militari russi non hanno cominciato il ritiro
I militari russi in Georgia non hanno ancora dato inizio alle operazioni di ritiro. I soldati del 58esimo reggimento hanno allestito diversi posti di blocco nella regione di Gori, consentendo il transito delle sole auto civili dopo un puntiglioso controllo. Unità della fanteria della marina presidiano Poti, così come Senaki, avamposto cruciale a trenta chilometri di distanza per le operazioni in Abkhazia. Gli ingegnieri militari continuano lo smentallamento delle infrastrutture militari georgiane in tutta la zona di occupazione, compresa la base aerea di Senaki, dove sono state registrate quattro forti esplosioni. Testimoni oculari denunciano le fiamme appiccate a una vicina base di addestramento dell'esercito.

09:16 Onu, da Russia no a risoluzione: "Inaccettabile"
Inaccettabile. Così la Russia ha bocciato la nuova bozza di risoluzione presentata dalla Francia al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che chiedeva il rispetto dell'integrita' territoriale della Georgia e il ritiro delle truppe del Cremlino. Il testo, discusso nel corso di un meeting d'emergenza, puntava innanzitutto sul rispetto ''completo e immediato'' dell'accordo di cessate il fuoco sottoscritto dalle parti. Il testo è stato liquidato dall'ambasciatore russo presso l'Onu, Vitaly Churkin, che ha dichiarato di non poter accettare una bozza di risoluzione che possiede solo due dei sei punti concordati nel piano mediato dal presidente francese Nicolas Sarkozy.

08:45 Abkhazia chiederà a Mosca di riconoscerne l'indipendenza
Il territorio separatista georgiano dell'Abkhazia lancerà oggi un appello alla Russia perchè ne riconosca formalmente l' indipendenza. E' quanto dice il vicepresidente del "Congresso nazionale" abkhazo, cioè il "parlamento" del territorio secessionista, Viaceslav Tsugba.

07:35 Assad: il paesi occidentali vogliono isolare la Russia
Il presidente siriano Bachar al-Assad ha denunciato oggi i "tentativi" dei paesi occidentali di "isolare la Russia" sulla scena internazionale a causa del conflitto tra Mosca e Tbilisi, riaffermando il suo sostegno alle autorità russe. "Noi sosteniamo completamente la Russia. La Georgia ha provocato la crisi ma l'Occidente accusa la Russia", ha deplorato Assad in un'intervista al quotidiano russo Kommersant. "La guerra che si è scatenata in Georgia è un tentativo estremo di accerchiare e isolare la Russia", ha detto il presidente siriano, definendo tale tentativo come il "proseguimento della politica americana dei tempi della Guerra Fredda".

07:33 Rice: la Russia si comporta sempre più da fuorilegge
Nuova bordata di Condoleezza Rice contro la Russia, che a suo dire si sta comportando da "fuorilegge" a causa del rifiuto di richiamare le proprie truppe dalla Georgia, rinviando invece il completamento del ritiro a venerdì prossimo. "In questo conflitto la Russia sta diventando sempre di più il fuorilegge di turno", è sbottata Rice, intervistata dal network televisivo americano 'Cbs' a margine del vertice straordinario dei ministri degli Esteri della Nato dedicato alla crisi nel Caucaso, e cui il segretario di Stato Usa ha preso parte oggi a Bruxelles. Secondo il capo della diplomazia di Washington, Mosca sta "chiaramente violando" il cessate-il-fuoco mediato dalla Presidenza francese dell'Unione Europea, e sottoscritto da entrambi i contrendenti.

07:31 Ennesima fumata nera all'Onu
Ennesima fumata nera del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Georgia: l'ambasciatore russo all'Onu Vitaly Ciurkin ha fatto capire che avrebbe posto il veto su una risoluzione proposta dalla Francia a nome dell'Unione europea. Il diplomatico di Mosca ha sottolineato che il breve testo preparato da Parigi non "rispecchia chiaramente i sei punti del piano di pace sottoscritto dai presidenti russo (Dimitri Medvedev) e da quello francese (Nicolas Sarkozy)". In particolare, la Russia considera fondamentale il sesto punto del documento congiunto, il quale chiede l'apertura di negoziati internazionali sullo 'status' futuro delle due regioni separatiste georgiane dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud, appoggiate da Mosca. Non è un caso che questo ultimo punto sia stato eliminato, su richiesta di Tbilisi, nella versione del piano sottoscritta dal presidente georgiano Mikhail Saakashvili, che in realtà ha firmato un documento diverso da quello preparato da Medvedev e Sarkozy, con un paragrafo in meno.
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