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Ecco i padroni mondiali dello spam

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Ecco i padroni mondiali dello spam

Messaggioda franz il 17/07/2008, 10:39

Ogni giorno inviate 160 miliardi di e-mail di spamming pubblicitario
Un traffico spesso criminale che passa per poche, grandi centrali internazionali

Dieci persone tra Russia e Cina
ecco i padroni mondiali dello spam

dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO - Centosessanta miliardi di e-mail di pubblicità spam inviate ogni giorno nel mondo, aziende criminali che si nascondono dietro falsi indirizzi e false ragioni sociali in Russia o in Estremo Oriente e vendono così online prodotti farmaceutici taroccati e spesso pericolosi, e che riescono a realizzare ciascuna un fatturato annuo di almeno 150 milioni di dollari. E quel che è peggio, una tecnologia che si aggiorna di continuo per disporre di virus, 'troiani' e altri sistemi nuovi per bucare ogni filtro e ogni difesa. Ecco il mondo della criminalità internettiana, raccontato da un dettagliato studio-reportage da Helmut Martin-Jung sulla pagina scientifica dell'autorevole quotidiano di Monaco Sueddeutsche Zeitung.

La realtà del crimine virtuale supera ormai l'immaginazione, e rende sempre più difficile combatterlo. Martin-Jung cita Patrick Peterson, un esperto americano di lotta anti-spam che per conto della Ironport, un'azienda Usa specializzata nello sviluppo di sistemi di sicurezza per la rete, ha studiato come funziona specialmente il commercio mondiale di confezioni di Viagra taroccate e false, o di altri medicinali.
Ha ordinato presso due fornitori rispondendo a messaggi spam. E ha ricevuto per posta dall'una una confezione che era un'imitazione perfetta del Viagra della Pfizer, ma le cui pasticche azzurre non contenevano assolutamente neanche un milligrammo del Sildenafil, la sostanza-chiave della medicina anti-impotenza. Dall'altro fornitore criminale ha ricevuto un sacchetto pieno di pasticche, sempre esternamente identiche alle dosi di Viagra originali, e le ha fatte analizzare: contenevano dosi ben superiori a quelle del vero Viagra, quindi prenderle sarebbe stato altamente pericoloso per il cuore e per la salute in generale.

I grandi boss dello spam criminale, calcola Peterson, sono da dieci a quindici persone. Fanno capo soprattutto ad aziende in Russia o in Cina. E una ventina di persone sono i big del commercio online internazionale di medicinali falsi. Il problema più minaccioso è che con virus, programmi software nascosti nelle e-mail, troiani e altri sistemi, i criminali riescono a infettare e a usare come dispatcher almeno centomila computer in circa 106 paesi. Computer i cui proprietari o utenti sono quasi sempre ignari di servire da veicolo.
Quando i controllori tecnici agli ordini dei big del crimine online, con i loro frequenti controlli, scoprono che uno dei computer-vittima infettati è stato ripulito dal virus o dotato di un software di difesa più efficiente, lo scartano dalla lista dei 'mittenti' e ne cercano un altro. Difficile anche scoprire l'identità di questi mostri online senza volto: gli indirizzi mittenti delle e-mail spam criminali cambiano ogni quindici minuti.

Dei 160 miliardi di e-mail spam pubblicitarie, solo una piccola parte riesce a bucare la rete dei filtri antispam di difesa. Ma è un bombardamento a tappeto calcolato per raggiungere comunque abbastanza clienti ingenui per far soldi al nero. Quelle e-mail spam che bucano i filtri sono abbastanza per raggiungere e gabbare i destinatari e far soldi vendendo merce taroccata, illegalmente, senza pagarci tasse sopra. Delle e-mail spam che passano i filtri, solo una ogni diecimila fino a una ogni centomila, a seconda degli umori del ricevente, viene cliccata e aperta. Per quanto riguarda lo spam di vendita di medicinali falsi, comunque un ricevente su quaranta poi compra online. Così le singole aziende produttrici o venditrici di falso Viagra o altre medicine-truffa realizzano comodamente, con un po' di giochi ipertecnologici alla tastiera, fatturati appunto sui 150 milioni di dollari annui, sui quali nessun fisco e nessuna tributaria ha o trova i mezzi di mettere le mani.
Peterson racconta un dettaglio agghiacciante: collegandosi ha lasciato infettare il suo computer, e dopo appena 34 ore aveva già ventiseimila 'amici', cioè riceventi dello spam che passava dal suo ordinatore. Secondo Valerie McGyven, consigliere della Casa Bianca per il mondo IT, i criminali dello spam ormai su scala mondiale realizzano un fatturato mondiale superiore a quello delle organizzazioni mafiose che producono e spacciano droga a livello globale. E in paesi come Russia o Cina ci sono sempre più tecnici altamente qualificati che passano dall'economia legale al mondo dello spam criminale, pur di guadagnare di più. Il loro nuovo obiettivo non è più solo saturare il mercato nei paesi ricchi, ma vendere sempre più anche nel Terzo mondo. Dove la conoscenza spesso cattiva e insufficiente dell'inglese, lingua mondiale anche online, rende più facili le truffe.

Due gravi problemi facilitano l'azione della mafia virtuale. Primo, i governi stentano a coordinarsi e a negoziare misure tecnologicamente efficaci contro lo spam. Le autorità russe e cinesi sono le meno cooperative. Secondo, le grandi aziende delle carte di credito si mostrano indifferenti al problema, nota Peterson, per loro non fa differenza quali affari siano realizzati con i pagamenti via carta online. E i mafiosi global player dello spam offrono e diffondono ormai per e-mail anche falsi siti di banche o società finanziarie, forniti persino di call center e servizi d'informazione per i clienti cui ci si può rivolgere per e-mail o per telefono. Così si finisce per cadere nella trappola e fornire loro ingenuamente i dati e i codidi segreti di conti bancari e carte di credito. E il gioco è fatto. Una nuova guerra economica, e insieme una nuova guerra fredda, infuriano su internet, e nessuna Nato, nessuna Onu, nessuna alleanza politico-militare internazionale esiste per difenderci. Attenti al portafoglio, naviganti della rete: il surfing online può essere più pericoloso che camminare soli di notte nel peggior quartiere malfamato del mondo.

(17 luglio 2008)
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