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il socialismo "realista" di Raul

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

il socialismo "realista" di Raul

Messaggioda franz il 13/07/2008, 8:09

Nel suo primo discorso al Parlamento, il fratello di Fidel Castro
annuncia riforme nell'agricoltura. E chiede più produttività

Cuba, terre incolte ai privati
E' il socialismo "realista" di Raul

"Eguaglianza dei diritti e delle opportunità, non dei salari"

L'AVANA - Si chiude l'era dell'egualitarismo a Cuba, il socialismo della "Isla" diventa "realista". Ad annunciarlo è Raul Castro nel suo primo discorso da presidente in Parlamento. Il fratello del Lider Maximo oggi ha chiesto ai cubani di aumentare la produttività, per far fronte ai tempi difficili. L'obiettivo è lavorare di più, soprattutto nel settore agricolo: le terre incolte saranno concesse in usufrutto ai privati, una scelta storica.

Accanto a Raul, il posto vuoto di Fidel, che ha lasciato il potere nel febbraio scorso. Ma, anche dopo il ritiro dovuto alla malattia, non ha mai smesso di far sentire la sua presenza. "Ho chiesto a Fidel di leggere il mio discorso prima e lui è totalmente d'accordo", ha subito detto Raul, smentendo le voci di divergenze.

Poi ha spiegato quella che per Cuba è destinata ad essere una seconda "Revolucion": "Socialismo significa giustizia sociale ed eguaglianza, ma eguaglianza dei diritti e delle opportunità e non dei salari". Queste le linee guida della riforma agraria: per frenare il calo di produttività il governo darà le terre in usufrutto ai contadini e a chiunque possa renderle rapidamente produttive, grandi aziende comprese. La novità arriverà "in una data molto vicina, tanto vicina che potrebbe essere la prossima settimana...".

L'obiettivo di Castro è invertire la tendenza che ha portato alla diminuzione delle aree coltivate, che tra il 1998 e il 2007 si sono ridotte del 33 per cento. "Detto in poche parole: bisogna tornare alla terra! E bisogna farla produrre!", ha aggiunto. Grandi imprese, cooperative, "campesinos" individuali sono, secondo Raul, "tutte forme di proprietà e produzione che possono coesistere armonicamente, perché nessuna è antagonista al socialismo".

Da tempo non si assisteva a una seduta dell'Assemblea Nazionale così densa di aspettative, dopo i provvedimenti che hanno permesso la libera compravendita di telefonini e personal computer, scongelato le licenze per i trasporti privati e consentito ai cubani di alloggiare in hotel prima riservati ai soli turisti.

La visione "realistica" del Paese ha recentemente portato il governo di Castro ad innalzare di cinque anni l'età del pensionamento dei lavoratori. Il mese scorso è arrivato l'annuncio che dal primo agosto gli stipendi dipenderanno dalla produttività in tutti i posti di lavoro. E il richiamo alla produttività si è ripetuto anche oggi: "Si lavora poco, si lavora sempre di meno. Scusate la crudezza delle mie parole". Per aumentare l'efficienza, ha detto ancora Raul, sarà anche necessario un taglio dei "sussidi eccessivi" e un "adeguato sistema di tasse e contributi", volti a sostenere i servizi gratuiti, quali la Sanità e l'Istruzione.

(12 luglio 2008)
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Re: il socialismo "realista" di Raul

Messaggioda incrociatore il 13/07/2008, 9:59

Eguaglianza non è la stessa cosa di egualitarismo... l'egualitarismo è una forma di sfruttamento del lavoratore onesto da parte di quello pigro o lazzarone...

più o meno queste le parole di Raul Castro... chissà anche se a casa nostra qualcuno comincerà a diventare altrettanto "realista"?
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Re: il socialismo "realista" di Raul

Messaggioda franz il 13/07/2008, 12:01

incrociatore ha scritto:Eguaglianza non è la stessa cosa di egualitarismo... l'egualitarismo è una forma di sfruttamento del lavoratore onesto da parte di quello pigro o lazzarone...

più o meno queste le parole di Raul Castro... chissà anche se a casa nostra qualcuno comincerà a diventare altrettanto "realista"?

In effetti anche da noi nel pubblico impiego vige il piu stretto egualitarismo. Stesso stipendio da Enna a Varese per la stessa funzione (es: insegnante).
Ma se come dici "l'egualitarismo è una forma di sfruttamento del lavoratore onesto da parte di quello pigro o lazzarone" allora in democrazia cio' significa che da noi di fatto esiste una maggioranza di lazzaroni intanta a sfruttare gli onesti (che sarebbero minoranza). Nel senso che se i lazzaroni fossero minoranza le cose sarebbero già cambiate.
Questo spiegherebbe perché persino a Cuba (dittatura) si puo' cambiare marcia mentre da noi se ci provi ti trovi tutti contro (una maggioranza di lazzaroni e coloro che per dovere sindacale devono difenderli se non vogliono perdere tessere sindacali)

Oppure qualcuno trova una spiegazione diversa?

Franz
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