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Cenere sull'Europa

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Cenere sull'Europa

Messaggioda ranvit il 16/04/2010, 16:52

Da repubblica.it :

Ginevra, 16:42
ISLANDA: CHIUSO ANCHE LO SPAZIO AEREO SVIZZERO
Anche la Svizzera ha annunciato di aver chiuso il suo spazio aereo per le difficolta' create dalla cenere del vulcano islandese. Lo hanno reso noto le autorita' aeroportuali locali precisando che tutti i voli resteranno a terra fino a domani mattina. .
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore ... io/3768619
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Cenere sull'Europa

Messaggioda franz il 16/04/2010, 18:05

ranvit ha scritto:Da repubblica.it :

Ginevra, 16:42
ISLANDA: CHIUSO ANCHE LO SPAZIO AEREO SVIZZERO
Anche la Svizzera ha annunciato di aver chiuso il suo spazio aereo per le difficolta' create dalla cenere del vulcano islandese. Lo hanno reso noto le autorita' aeroportuali locali precisando che tutti i voli resteranno a terra fino a domani mattina. .
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore ... io/3768619

La nuvola con le ceneri ha raggiunto l'europa e in nottata dovrebbe attraversare le Alpi.
Ovviamente un aereo che decolla o atterra deve passare per lo strato di ceneri e rischia maggiormente lo spegnimento dei motori. Ecco perché a turno vari aereoporti hanno chiuso. Domani potrebbe toccare agli italiani.
Franz


Roma, 17:46
ISLANDA: DOMANI POTREBBE ARRIVARE IN ITALIA LA NUBE

La nube di cenere prodotta dal vulcano islandese Eyjafjallajokull si avvicina all'Italia e, se non cambieranno le previsioni, domani molti aeroporti del nord Italia verranno chiusi. E' quanto e' emerso nel corso di una riunione al Dipartimento della Protezione Civile, alla quale hanno partecipato le autorita' aeronautiche civili e militari, e i rappresentanti di aziende che gestiscono strade e ferrovie .
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Re: Cenere sull'Europa

Messaggioda franz il 16/04/2010, 18:13

Tra le raccomandazioni ascoltate oggi c'è quella di non stare all'aperto, quando la nube arriva.

12:40 L'Oms ha consigliato ai cittadini europei di non uscire di casa in caso di pioggia di ceneri.
C'è il rischio di problemi respiratori se le polveri dovessero "ristagnare".


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Re: Cenere sull'Europa

Messaggioda franz il 19/04/2010, 7:52

Compagnie all’attacco . Test fai-da-te nella nube per smentire le autorità
«L’economia bloccata inutilmente»

BERLINO— Sotto il cielo il caos è grande, dopo l’eruzione del vulcano islandese. Ma da ieri è più grande il caos tra le autorità di volo e le aerolinee. Un vero scontro, con la Germania all’avanguardia. Per un’intera giornata, Lufthansa e Air Berlin, i due maggiori vettori tedeschi, hanno accusato le autorità di controllo di avere chiuso gli spazi aerei sulla base di un pericolo presunto, senza informazioni reali se non quelle venute da una sola fonte computerizzata. E di avere provocato perdite di centinaia di milioni per le compagnie aeree e dimiliardi per le economie europee, letteralmente messe a terra. La Lufthansa ha addirittura minacciato di chiedere un risarcimento quando sarà chiaro di chi sia la responsabilità della gestione, a suo avviso poco seria, delle conseguenze della nuvola vulcanica. Le risposte sono state altrettanto dure.

L’attacco delle compagnie aeree è pesantissimo
, al punto che, ieri verso sera, l’agenzia di controllo del traffico tedesca ha riaperto, su basi temporanee e parziali, alcuni scali. Spiegando che sopra i cieli di una parte della Germania del Nord non c’era contaminazione di ceneri. E l’Unione Europea ha detto che metà dei voli oggi potrebbero partire. Passi indietro rispetto alla linea rigida dei giorni precedenti che hanno dato l’impressione che i responsabili europei della sicurezza si muovano nel buio. Le aerolinee tedesche, ma anche l’olandese Klm, sostengono che, una volta avvertite di un possibile rischio alla sicurezza dei voli, le autorità hanno immediatamente messo a terra gli aerei ma poi non avrebbero condotto le verifiche sul campo per accertare la pericolosità della situazione. Verifiche che invece sono state condotte da Lufthansa, Air Berlin, Klm e altre compagnie, le quali hanno fatto volare alcuni loro Airbus e Boeing (senza passeggeri, solo con tecnici di equipaggio) e hanno stabilito che non ci sarebbero pericoli per la sicurezza. La polvere islandese è — secondo chi fa volare gli aerei — innocua o almeno lo è per ora. Ma— aggiungono— per paura di prendersi responsabilità, politici e autorità hanno fermato l’economia di oltre mezza Europa.

La questione, essendoci pericoli mortali in gioco, è delicata. Il ministro dell’Ambiente francese, Jean-Louis Borloo, ha voluto stare sul versante della sicurezza senza tentennamenti e ha addirittura messo in dubbio l’opportunità di effettuare voli-test con tecnici volontari a bordo. E i ministri dei Trasporti dell’Unione Europea terranno oggi una riunione in conference call per affrontare la situazione: si vedrà se qualcuno si vorrà prendere decisioni senza una benda sugli occhi.

Sabato, Lufthansa ha fatto volare, a scopo di test, dieci aerei a tremila e a ottomila metri d’altitudine. Air Berlin non ha precisato a quale quota abbiano volato i suoi. Klm, invece, è arrivata a 13 mila metri. In tutti e tre i casi, hanno detto i responsabili delle compagnie, non si sono registrati problemi durante il volo e gli esami a terra non hanno segnalato alcuna presenza di polveri o di danni sulla fusoliera, nei comandi, nei motori. «Neanche un graffio», ha segnalato la Lufthansa: eccesso di paura delle autorità. L’amministratore delegato di Air Berlin Joachim Hunold è irritatissimo perché chi controlla i voli non prende in considerazione questi test. «La chiusura dello spazio aereo — aggiunge— è avvenuta puramente sulla base dei dati di una simulazione al computer presso il Volcanic Ash Advisory Center (Vaac) di Londra». Una fonte sola e non confermata sul campo: un fatto «scandaloso», ha sottolineato il portavoce della Lufthansa.

Il Vaac londinese — uno dei nove al mondo di cui si servono le autorità aeronautiche— ha risposto che «le previsioni sono state confermate da osservazioni sul terreno e dal satellite». Anche il ministro dei Trasporti tedesco Peter Ramsauer ha rivelato che misurazioni via laser condotte ieri attorno a Monaco hanno confermato la presenza di polvere vulcanica. Lo scontro è insomma aperto e la confusione è grande. Per chi deve volare, la situazione è pessima.

Danilo Taino
19 aprile 2010
www.corriere.it
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Re: Cenere sull'Europa

Messaggioda franz il 19/04/2010, 7:57

"Ho volato nella nube. Era tutto limpido
Lassù non ci sono più pericoli"

Lo storico del clima Pascal Acot: "Secondo me hanno usato norme troppo rigide"
Sui Pirenei alla guida del suo piccolo aereo: la visibilità era perfetta

di ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - "La nuvola? Non me ne sono accorto. Venerdì scorso sono salito sul mio piccolo aereo, l'hobby per il tempo libero, e l'ho guidato sui Pirenei: è stata una giornata fantastica, una visibilità straordinaria, tutti i particolari emergevano con grande nitidezza. E anche oggi, che sono tornato a casa, a cento chilometri da Parigi, nell'area in cui non si può volare, guardo in alto e vedo il cielo blu". Pascal Acot, ricercatore presso il Centre national de la recherche scientifique e storico dell'ecologia, ha studiato a lungo l'effetto climatico delle grandi eruzioni vulcaniche ma è anche un testimone diretto dell'impatto della nube partita dall'Islanda.

È salito per controllare la situazione?
"In realtà avevo programmato il giro da tempo: avevo un weekend libero e mi volevo rilassare. Certo, quando ho saputo quello che stava succedendo, ho avuto una ragione in più per decollare. E devo dire che sono rimasto sorpreso: non mi aspettavo una visibilità così buona".

Come spiega allora il blocco del traffico aereo?
"È per la rigidità delle norme di sicurezza. Nessuno si vuole assumere la responsabilità di un rischio anche minimo di incidente aereo e, di fronte a un fenomeno come l'eruzione del vulcano Eyjafjallajoekull, si è reagito in maniera radicale: tutti a terra, nessun pericolo. Nessun pericolo ma anche nessuno spostamento: per quanto può durare?"

Quanto può durare l'eruzione?

"L'ultima volta che questo vulcano si diede da fare era il dicembre 1821. Smise di lanciare ceneri in aria solo nel gennaio 1823. Nessuno può dire se questa volta l'attività eruttiva durerà di più o di meno, ma un ordine di grandezza possibile è l'anno. Dovremo tenere tutti gli aerei a terra per un anno? I piloti di linea con cui ho parlato considerano esagerato l'allarme che ha portato al blocco totale dei voli".


Non c'è rischio?
"È chiaro che è rischioso attraversare la parte più densa della nube di ceneri, ma quest'area può essere aggirata passando di lato o di sotto, anche se volare sotto i 5 mila metri è molto costoso per gli aerei di linea perché la densità dell'aria aumenta il consumo di carburante. Inoltre la situazione cambia continuamente e quindi bisognerebbe aggiornare continuamente le mappe di navigazione. Se l'eruzione non si arresta, penso però che si andrà in quella direzione: occorrerà definire nuove regole di sicurezza che tengano conto di quello che sta succedendo. Del resto le polveri del Sahara arrivano con una certa frequenza fino al Sud della Francia e i voli non si fermano: vuol dire che sotto una certa densità non c'è pericolo".

In passato ci sono state eruzioni simili: come ci si è regolati per i voli?
"L'eruzione dello Eyjafjallajoekull ha precedenti dal punto di vista fisico ma non dal punto di vista delle conseguenze sul sistema di trasporti. Nel 1991 un vulcano nelle Filippine, il Pinatubo, scagliò 10 chilometri cubi di ceneri e 20 milioni di tonnellate di anidride solforosa a 20 mila metri: le particelle rimasero in sospensione a lungo schermando i raggi solari e facendo abbassare la temperatura globale di 0,6 gradi per un paio di anni. L'effetto fu netto sul clima, nullo sul trasporto aereo. Stesso copione nel 1980 per l'eruzione del Saint-Helens, nello Stato di Washington: 2 chilometri cubi di ceneri, diminuzione della temperatura molto più ridotta, nessun problema per gli aerei".

Situazioni simili, risposte diverse. Perché?
"Probabilmente perché negli ultimi 20 anni è cambiato il nostro concetto di sicurezza. Siamo una società che pretende il rischio zero anche se il rischio zero non esiste ed è difficile trovare chi ha l'autorevolezza scientifica e morale per misurare la soglia di un rischio accettabile assumendosi le responsabilità del caso. Tuttavia questa volta mi sembra inevitabile farlo: non si può continuare a parlare genericamente di una nuvola che occupa il cielo di quasi tutta l'Europa ma che in molti posti è invisibile. Definiamo piuttosto una concentrazione oltre la quale il rischio va considerato eccessivo e metodi di volo per evitare le zone pericolose".

Insomma dobbiamo imparare convivere con le forze profonde della natura, con la nube che evoca paure profonde.
"Paure rafforzate da fenomeni relativamente recenti come l'eruzione del Tambora nel 1815, in Indonesia: l'effetto oscurante delle ceneri, fu così radicale che il 1816 venne chiamato l'anno senza estate. Si creò un'atmosfera surreale che spinse lord Byron e un gruppo di amici a ritirarsi in una casa vicino al lago di Ginevra per scrivere storie di fantasmi: Frankenstein nacque lì".
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Re: Cenere sull'Europa

Messaggioda franz il 19/04/2010, 8:35

Due riflessioni.
La prima riguarda l'abuso del principio di precauzione. Usato spesso non quando c'è un reale pericolo ma quando non si sa bene se c'è, non si conosce bene il rischio e nessuno vuole prendersi la responsabilità.
La seconda riguarda i cieli puliti che ha trovato il sig Pascal Acot. Direi che dopo 4 giorni di blocco dei voli nei cieli, questi sono per forza puliti. Abbiamo scoperto in questi giorni numeri notevoli sui voli aerei in europa. 28'000 voli al giorno. Nessuno mi venga a raccontare che questo non ha influenza sull'inquinamento, sul clima, sulla limpidezza dei cieli e quindi sull'effetto serra. Bruciano carburante e quindi producono CO2, direttamente in quota. Nel 2007 il consumo medio di carburante a passeggero è stato di 4,32 litri per 100 chilometri (dato trovato in rete). Altro dato trovato in rete è il volume del movimento passeggeri negli aereporti, che per la sola europa arriva a 1 miliardo e 238 milioni (arrivi e partenze) per cui posso ipotizzare circa 620 milioni di passeggeri. Bisognerebbe calcolare anche i voli Cargo, naturalmente. Per ora non riesco a trovare i Km percorsi ma segnalo questo interessante articolo sul ruolo della navigazione aerea nell'effetto serra. Esiste un'ipotesi sul ruolo delle scie di condensazione nella formazione di nubi cirriformi, le quali hanno un influsso sull'effetto serra.

Franz

Nota aggiuntiva. I dati dei passeggeri europei, uniti al numero di voli giornalieri moltiplicato 365 porta ad una media di 61 passeggeri per volo, il che non è inverosimile, considerando che i voli non sono mai occupati al 100% (l'indice di occuipazione è attorno al 70%) e che molti sono aerei piccoli e medi usati per il corto raggio. Inoltre ho trovato questo documento PDF da cui ricavo un consumo annuale di circa 30 miliardi e mezzo di litri (salvo errori ed omissioni) per trasportare 312 milioni di persone nel 2009 (ipotizzando che il secondo semetre sia come il primo). In consumo non è eccessivo, perchè se i calcoli sono corretti si tratta in media di un consumo di 98 litri per ogni passeggero con una media per viaggio di 2'270 Km.
In macchina si consumerebbe di piu' e per calcolare il consumo del treno occorre veder con quale fonte primaria si produce e energia elettrica.
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Aperture e chiusure ...

Messaggioda franz il 19/04/2010, 9:36

LA NUBE
Nuovo stop ai voli in Italia
Ma l'Europa riapre i cieli

Retromarcia dell'Enac dopo l'iniziale ripresa dell'attività degli aeroporti questa mattina. Nel Vecchio Continente, metà dei voli garantiti. Oggi vertice sui danni causati dai quattro giorni di stop. La Iata protesta: "Ricadute economiche peggiori di quelle seguite all'8 settembre"

ROMA - E' durata poco la riapertura dei cieli italiani dopo lo stop causato dalla nube di cenere proveniente dall'Islanda. L'attività degli aeroporti del nord è ripresa alle 7, ma due ore dopo l'Enac ha deciso un nuovo stop che dovrebbe durare "almeno fino alle 20". "In attesa di almeno due bollettini univoci - ha detto il presidente dell'Enac Vito Riggio - non si volerà da e per il Nord Italia almeno fino alle 20, mi dispiace, ma non possiamo comportarci in modo diverso".

L'Europa intanto riprende gradualmente a volare, anche se il continente resta diviso in due a causa della nube di ceneri vulcaniche che ancora persiste sui Paesi centro-settentrionali. Sui danni economici causati dal blocco dei voli è stato convocato per oggi un Consiglio straordinario dei ministri dei trasporti Ue. Compagnie aeree, aeroporti e piloti chiedono di riconsiderare le misure precauzionali finora adottate, ritenendole eccessive. In particolare la Iata, l'associazione internazionale che raggruppa oltre 270 linee aeree del mondo, ha espresso la propria "insoddisfazione" sulla gestione della crisi causata dalle ceneri islandesi e reclama una decisione fondata sui "fatti".

Le perdite per le compagnie aeree a causa dello stop nei voli imposto dalla nube di ceneri del vulcano islandese ora raggiungono i 250 milioni di dollari al giorno, ha sottolineato il numero uno della Iata, Giovanni Bisignani, aggiungendo che l'impatto economico è superiore a quello dell'11 settembre del 2001 dopo l'attentato alle Torri Gemelle.

Un portavoce della britannica British Airways ha reso noto ieri sera che un volo di prova effettuato nel tardo pomeriggio da uno dei suoi velivoli non ha incontrato "difficoltà" attraversando la nuvola di cenere del vulcano islandese che paralizza il traffico aereo europeo. Un Boeing 747 è decollato dall'aeroporto londinese di Heatrow per studiare l'impatto sugli aerei delle ceneri provenienti dal vulcano. Il quadrireattore, che aveva a bordo solo cinque persone, fra le quali il direttore generale del gruppo, Willie Walsh, è atterrato nel tardo pomeriggio a Cardiff, in Galles, dopo un volo di circa tre ore sull'Oceano Atlantico. "Le condizioni del volo sono state perfette e l'aereo non ha incontrato difficoltà - ha detto il portavoce -. Verrà sottoposto subito ad analisi tecniche complete al centro tecnico della BA a Cardiff".

Tuttavia il presidente del sindacato nazionale francese dei controllori aerei, Stephane Durand, ha affermato oggi che la chiusura di una parte dello spazio aereo europeo a causa delle ceneri del vulcano islandese, criticata da alcune compagnie, non può essere considerata come un eccesso di precauzione. "No - ha risposto Durand alla radio France Info che gli chiedeva un parere sui provvedimenti - non penso che si possa parlare di eccesso di precauzione, anche se le polemiche giungono sempre dopo o nel pieno di questo tipo di eventi".

"Ci rendiamo contro che le misure di sicurezza - ha proseguito - non sono per forza adeguate in modo completo alle aspirazioni economiche o sociali, ma la misura di sicurezza è stata adottata su scala europea, da governi che hanno un approccio spesso diverso in materia di sicurezza. Questo - ha continuato - dovrebbe garantire, nella mente di tutti i nostri cittadini, che le misure non sono inadatte".

Germania chiusa. Lo spazio aereo della Germania resterà chiuso fino alle 20:00 di stasera a causa della nube di gas vulcanici islandese. Lo ha annunciato l'ente tedesco per la sicurezza aerea Dsf sul suo sito.

http://www.repubblica.it
(19 aprile 2010)


8 settembre???? ... è l'11 settembre! come spiegato nel testo 8-)
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Aiuti alle compagnie?

Messaggioda franz il 19/04/2010, 10:53

dal corriere della sera
...
«AIUTI ALLE COMPAGNIE» - L'Ue ha detto che la situazione attuale non è sostenibile, anche perché le compagnie aere hanno chiesto una revisione della no-fly zone dopo ave condotto i voli di prova durante il fine settimana senza che gli aerei avessero alcun problema passando attraverso la nube di cenere. A tal proposito il commissario alla concorrenza, Joequin Almunia, ha spiegato che la Commissione europea sta pensando di utilizzare gli stessi strumenti di aiuto alle compagnie aeree che vennero usati all'indomani dell'11 settembre 2001. «Date le circostanze straordinarie, pensiamo di reagire come reagimmo l'11 settembre. Quindi, se gli stati membri decideranno di aiutare le compagnie tramite aiuti di stato, faremo in modo di renderlo possibile», ha aggiunto il commissario Ue a Bruxelles parlando a un dibattito organizzato da European Policy Centre. Almunia, assieme al suo collega responsabile dell'economia, Olli Rehn, è stato nominato domenica dal presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, membro del gruppo ad hoc che si occuperà di reagire alla crisi del trasporto aereo europeo creata dalla nube di cenere vulcanica islandese.
...


Ok, le compagnie ci stanno perdendo ma anche operatori turistici, uomini d'affari che non riescono a conludere contratti, trasportatori con merce fresca (come il nostro pesce o la nostra frutta) che sta marcendo.
Cosa facciamo, aiutiamo tutti?
A mio avviso a parte il danno per la merce deperibile (che dovrebbero a mio avviso assicurarsi) tutto verrà gradualmete ricuperato, perché l'occupazione degli aerei è al 70% e per qualche settimana andrà al 100%, per trasportare chi è rimasto indietro. Quindi il danno economico è relativo e comunque non è limitato solo a compagnie ed aereoporti.

Franz
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Re: Cenere sull'Europa

Messaggioda franz il 20/04/2010, 23:33

franz ha scritto:ROMA - "La nuvola? Non me ne sono accorto. Venerdì scorso sono salito sul mio piccolo aereo, l'hobby per il tempo libero, e l'ho guidato sui Pirenei: è stata una giornata fantastica, una visibilità straordinaria, tutti i particolari emergevano con grande nitidezza. E anche oggi, che sono tornato a casa, a cento chilometri da Parigi, nell'area in cui non si può volare, guardo in alto e vedo il cielo blu".....

In effetti è da due o tre di giorni che i cieli sono di una limpidezza straordinaria, soprattutto oggi. Sono cose che capitano raramente, una o due volte l'anno, in giornate ventose dopo un temporale. Ma nulla in confronto ad oggi. Anche perché durano lo spazio di mezza giornata mentre qui sono già come minimo due giorni così.

Sì, credo che il traffico aereo sia responsabile dell'effetto "cieli lattiginosi" che osserviamo ogni giorno e che di notte ostacola la visione delle stelle e crea un alone attorno alla luna, anche in montagna. Oggi invece oltre ad una giornata con un cielo blu perfetto osservo ora una stellata incredibile ed un luna nitida come non mai. Erano forse 40 anni che non vedevo cieli cosi' in Europa.

Forse la domenica senz'auto serve a poco ma 5 giorni senza traffico aereo hanno dato una bella ripulità lassù. Chi si occupa di effetto serra e riscaldamento globale potrebbe avere qualche motivo in piu' per ragionare sulle cause piu' verosimili.

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Non tutta la cenere vien per nuocere

Messaggioda franz il 02/05/2010, 11:59

LA RICERCA
Vulcani, la cenere "buona"
che fertilizza gli oceani

Uno studio californiano spiega che l'eruzione del Eyjafjallajökul islandese avrà effetti positivi sull'ambiente. Secondo i ricercatori, rafforzerà l'ecosistema dei mari, favorità il rilascio di ossigeno e l'assorbimento di CO2
di SARA FICOCELLI

NON tutta la polvere vulcanica viene per nuocere. O almeno questo è ciò che sostengono gli scienziati del Monterey Bay Aquarium Research Institute, in California, secondo i quali "nel lungo periodo gli oceani trarranno un enorme beneficio dall'eruzione del vulcano islandese". Con queste parole Ken Johnson ha commentato i risultati di una ricerca che dimostra come, tra una decina d'anni, le distese azzurre del pianeta dovranno dire grazie proprio al fenomeno naturale che per settimane ha paralizzato gli aeroporti di tutto il mondo. Questo perché, spiega lo scienziato, circa il 30% degli oceani è povero di ferro, sostanza contenuta in abbondanza proprio nella polvere del vulcano Eyjafjallajökul. Nei prossimi anni, quando la polvere si sarà depositata del tutto, mescolando nel bene e nel male le sue sostanze a terra e mari, la sua azione fertilizzante sarà, è proprio il caso di dirlo, una "manna dal cielo".

Il contributo in ferro secondo gli studiosi permetterà agli ecosistemi marini di rigenerarsi: introducendo la sostanza nello strato più superficiale degli oceani aumenterà infatti la quantità di fitoplancton (plancton vegetale) e ciò a sua volta farà aumentare la quantità di cibo nel mare e, soprattutto, favorità il rilascio di ossigeno e l'assorbimento di CO2. Nel 2001 un altro studio aveva riscontrato che i livelli di ossido di carbonio nell'atmosfera erano costantemente aumentati tra il 1963 e il 1965, dopo l'eruzione del vulcano Mount Agung di Bali, in Indonesia, e fra il 1991 e il 1993, dopo quella del Mount Pinatubo nell'isola di Luzon, nelle Filippine. Questa ricerca, pubblicata sulla rivista Conto Arancio aprilo subito! Geology, conferma la relazione tra cambiamenti climatici globali ed eruzioni vulcaniche e dimostra inoltre che la polvere del vulcano islandese è in grado di rilasciare fosfato, ferro, silicio e magnesio molto rapidamente, appena entratata a contatto con l'acqua. "Tanto velocemente - continua lo studioso - da provocare una immediata utilità per piante ed ecosistemi". Già nel 2007 uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters aveva testato direttamente gli effetti della polvere vulcanica (prendendo come punto di riferimento alcune eruzioni verificatesi in Costa Rica, Giappone e Alaska), concludendo che le sostanze in essa contenute avevano contribuito alla crescita del fitoplancton nei mari.

Ovviamente il rilascio di queste sostanze negli oceani è solo una delle conseguenze che la dispersione della polvere avrà sul pianeta, ma non tutte saranno positive. Secondo Vincenzo Ferrara, esperto di clima dell'Enea, "se le polveri avranno quantità e soprattutto energia termica tale da "bucare" la tropopausa e finire nella stratosfera, potrebbero restare lì anche anni e determinare cambiamenti climatici significativi". Lo studioso precisa anche che "le conseguenze di un'eruzione particolarmente ricca di composti attivi dal punto di vista dell'interazione con la radiazione solare (solfati), vengono osservate solitamente durante i due anni successivi all'evento".Il riscaldamento della stratosfera può superare (come nel caso dell'eruzione del Pinatubo nel giugno del 1991) gli 0.5 gradi centigradi a scala planetaria, provocanzo conseguenze imprevedibili su tutta la circolazione atmosferica. Non dimentichiamo infatti che l'eruzione dell'aprile 1815 del Monte Tambora in Indonesia provocò un tale abbassamento della temperatura da trasformare il 1816 in un anno senza estate.

Ma al di là di questi catastrofismi è opportuno concentrarsi sugli effetti positivi di questa eruzione. Anche se, come precisa Johnson, "l'oceano nord-atlantico, dove la maggior parte della polvere vulcanica andrà a depositarsi, non è esattamente il luogo ideale per testare la teoria della "fertilizzazione vulcanica", poiché non si tratta di un mare carente di ferro come altri". Potrebbe tuttavia aver bisogno di fosfati, conclude il ricercatore californiano. Nessuno, in fondo, può stabilire con certezza quanto è vasto il panorama delle interazioni tra i fenomeni della natura.

(30 aprile 2010) www.repubblica.it
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