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Polonia, una tragedia nazionale: muore il presidente

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Polonia, una tragedia nazionale: muore il presidente

Messaggioda franz il 11/04/2010, 8:48

Ruppe con Walesa e con il gemello Jaroslaw fondò il partito Legge e Giustizia
Nel 2005 vinsero le elezioni, ma negli ultimi tre anni era rimasto isolato

Lech Kaczynski, una vita da combattente
nel nome di valori nazionalpopulisti


dal nostro inviato ANDREA TARQUINI
VARSAVIA - E' morto nel modo più tragico, e con una simbologia drammatica che forse entrerà nel mito: il viaggio era verso Katyn, la foresta russa dove la Nkvd, cioè la Gestapo rossa di Stalin, massacrò 27mila ufficiali polacchi presi prigionieri dopo l'attacco nazista-sovietico alla Polonia che nel settembre 1939 scatenò la seconda guerra mondiale. Lech Kaczynski, nato col fratello Jaroslaw il 18 giugno 1949, è sempre stato un combattente, un uomo dalle posizioni intransigenti e dure. In tutta la "nuova Europa" centrale, le nuove democrazie tornate nell'ambito europeo e approdate all'Unione europea e alla Nato dopo la caduta dell'Impero sovietico che proprio la rivoluzione di Solidarnosc aveva innescato, i "gemelli terribili" Lech e Jaroslaw Kaczynski erano i massimi leader di una scelta nazionalpopulista, euroscettica, omofoba che aveva creato gravissimi problemi al suo paese e al suo rapporto con resto della Ue e dell'Occidente.

La fama di gemelli impertinenti, per ironia e per caso, Lech e Jaroslaw la conquistarono fin da bambini, quando furono protagonisti de "I gemelli che rubarono la luna", un film per l'infanzia di successo. Da adulti, scelsero subito la linea della sfida. In Solidarnosc, nata a Danzica come sindacato libero e che divenne il partito-movimento di massa non violento della rivoluzione democratica dal 1980 al 1989, i gemelli Kaczynski seppero far carriera, arrivarono nel circolo dei consiglieri del leader carismatico Lech Walesa. Il quale ancora oggi si rimprovera con autocritica di essersi fidato di loro.

Il loro progetto fu chiaro fin dall'inizio: guerra contro l'ala liberal e democratica di Solidarnosc, quella impersonata dai capi storici del dissenso Bronislaw Geremek, Jacek Kuron, Adam Michnik, Tadeusz Mazowiecki. E costruzione di un partito nazionalconservatore. Lo fecero: ruppero con Walesa, e fondarono Prawo i sprawodliewosc (Legge e giustizia) la compagine di destra che nel 2005 vinse le elezioni.

Vennero due anni bui, i peggiori per la democrazia polacca nata dalla rivoluzione del 1989. I Kaczynski (Lech presidente, e Jaroslaw, lo stratega più abile e aggressivo dei due, primo ministro) governarono alleati con l'estrema destra Lpr, Lega delle famiglie polacche di Roman Gyertich, e col discusso leader di Samoobrona (un partito populista). La Polonia moderna, tollerante, democratica, aperta al mondo nata nel 1989 dalla svolta delle elezioni vinte da Solidarnosc divenne un paese governato da una leadership intollerante, duramente ostile agli omosessuali e alle minoranze. Una leadership clericale e che alzava sempre la voce con l'Unione europea, dove mandò all'aria o fece rischiare di fallire fino all'ultimo molti importanti vertici. Fu anche un paese dove il potere cercò di prendere il controllo di istituzioni indipendenti, come la Banca centrale e la tv. I Kaczynski arrivarono a voler ritirare il mandato di parlamentare europeo al professor Geremek, eroe del dissenso, e con montature sui dossier del vecchio regime accusarono persino Walesa e altri leader di Solidarnosc di contatti con i disciolti servizi comunisti.

Avevano vinto le parlamentari e le presidenziali nel 2005 grazie al massiccio astensionismo elettorale delle città, quindi dei ceti colti e moderni, disincantati dalla politica. Isolarono Varsavia dalla Ue, il loro unico alleato era George W. Bush con la sua America della tolleranza zero. Due anni dopo cambiò il vento. Nel 2007 un giovane leader liberalconservatore venuto da Danzica, Donald Tusk, vinse le elezioni parlamentari e divenne premier. Jaroslaw perse il potere di capo del governo e il controllo del partito. Lech restò capo dello Stato. Più volte la coabitazione presidente-premier è stata da allora scomoda e difficile per il liberal Tusk. Il quale però è riuscito nella riconciliazione con l'Unione europea e con Mosca, e ha rilanciato l'economia, che nel 2009 della crisi internazionale è stata l'unica nella Ue a vantare una crescita. Nella Polonia tornata fiduciosa in se stessa e nell'Europa, il presidente era una figura isolata. In vista delle prossime presidenziali, previste per settembre prima della sua morte, i sondaggi lo davano per largamente perdente contro il candidato del partito di Tusk, Bronislaw Komorowski. Adesso Komorowski, da presidente del Sejm (Camera) è presidente a interim, Jaroslaw è rimasto solo, e tutti si chiedono se vorrà inasprire la battaglia politica anche in nome del gemello morto tragicamente.

(10 aprile 2010)
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Re: Polonia, una tragedia nazionale: muore il presidente

Messaggioda mauri il 14/04/2010, 15:09

e chi diceva che i polacchi portano sfiga?
ciao mauri

http://it.wikipedia.org/wiki/Lech_Kaczy%C5%84ski
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Re: Polonia, una tragedia nazionale: muore il presidente

Messaggioda franz il 14/04/2010, 17:44

mauri ha scritto:e chi diceva che i polacchi portano sfiga?
ciao mauri

http://it.wikipedia.org/wiki/Lech_Kaczy%C5%84ski

Non so che lo diceva e non l'ho mai sentito in vita mia. :o
E poi non credo nella sfiga.
Franz
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Re: Polonia, una tragedia nazionale: muore il presidente

Messaggioda mauri il 14/04/2010, 22:18

io credo ci convenga crederci
e per battere il ghinness dei polacchi converrà invitarli a venire in italy... a frotte
io oramai mi sono messo in riva al fiume e aspetto di vederli passare galleggianti pancia gonfia viola e putrescente
ma accellerare i tempi non sarebbe poi così male
ciao, mauri
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