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Raul Castro: «Cuba non cede ai ricatti»

MessaggioInviato: 05/04/2010, 11:39
da franz
Il presidente: dissidenti stimolati dall'estero
Raul Castro: «Cuba non cede ai ricatti»
Nel mirino la «campagna fuori dal comune» che Usa e Ue stanno portando avanti contro l'isola

L'AVANA - Il governo di Cuba «non cederà» un millimetro di fronte alla «campagna fuori dal comune» che gli Stati Uniti e l'Unione europea stanno portando avanti contro l'isola: lo ha assicurato il presidente Raul Castro, che chiudendo il IX congresso dell'Unione della gioventù comunista (Ujc) ha affrontato il tema della dissidenza interna. Castro ha in particolare respinto le accuse internazionali contro l'Avana dopo la morte, più di un mese fa, del dissidente Orlando Zapata, deceduto al termine di un digiuno di 85 giorni. «È morto nonostante gli sforzi fatti dai medici, fatto che abbiamo lamentato», ha proseguito il presidente cubano, sottolineando che Zapata si trovava in carcere accusato di «delitti comuni».

Riferendosi poi a un altro dissidente, Guillermo Farinas, in sciopero della fame da più di un mese e che è ricoverato in un ospedale della città di Santa Clara, Raul Castro ha detto che l'oppositore viene «stimolato» a mantenere tale posizione, fatto che - ha precisato - rappresenta «un ricatto inaccettabile». «Non è in prigione, bensì in libertà», ha ricordato, precisando che i medici cubani «stanno facendo tutto il possibile per salvargli la vita: se non modifica tale posizione, sarà responsabile, insieme a chi lo sostiene, di un esito che non desideriamo». Rivolgendosi al congresso dell'Ujc, Castro ha detto che Cuba ha bisogno di dirigenti giovani «capaci» di portare avanti «un lavoro ideologico» che non sia un «dialogo tra sordi», che «non si sentano padroni assoluti della verità» e che «sappiano ascoltare».

05 aprile 2010
www.corriere.it

Re: Raul Castro: «Cuba non cede ai ricatti»

MessaggioInviato: 11/04/2010, 22:47
da lucameni
Qui alcuni articoli di Gordiano Lupi, esperto (e feroce critico) del regime cubano.
Postati da poco su fb a seguito di una intensa diatriba con personaggi filocubani.

http://www.tellusfolio.it/index.php?pre ... 65&id=8666


E' bene ricordare in che condizioni stanno a Cuba, malgrado - purtroppo - il mito castrista, presso gran parte della sinistra cosidetta radicale, sia integro.
Paradossale che lo sia da parte di chi poi denuncia la dittatura berlusconiana.
Ma tant'è......

Per la cronaca ho rilevato alcuni elettori di Sinistra e Libertà, esplicitamente di sinistra radicale, che però hanno così scritto:
"Caro Luca, anch'io sono da sempre elettore della sinistra radicale e provo lo stesso imbarazzo di fronte a chi tenta di giustificare il regime cubano......Il grave errore che indusse il PCI negli anni 50 ad appoggiare l'URSS purtroppo non ha insegnato nulla, scivoliamo sempre sulla stessa buccia di banana, poi non dobbiamo lamentarci se il corpo elettorale ci punisce.".

Ho apprezzato.

Re: Raul Castro: «Cuba non cede ai ricatti»

MessaggioInviato: 21/04/2010, 1:12
da lucameni
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... ello_per_y


Qui sopra il link ad una iniziativa de "Il Fatto" in merito a Cuba e a Yoani Sanchez, la nota blogger.
Iniziativa ovviamente volta a contrastrare la repressione del regime.
Tant'è - purtroppo - non soprendono le reazioni di molti (solo lettori) che sputtanano la Sanchez e glorificano il regime.
La Sanchez potrà essere un'imbrogliona o peggio, ma forse questo cambia la realtà di Cuba?
La tecnica della diffazione per sfuggire a rispondere a ben altre domande è nota ed abusata.
Un mito del socialismo reale che proprio non muore nonostante i campi di rieducazione, repressione, censura, partito unico e tutto il consueto armamentario.
Una cosa l'ho capita.
Per una parte del popolo di sinistra (non tutto, come dimostrano felicissimi esempi) il 1989 si è fermato a Cuba.
Molto triste.

Re: Raul Castro: «Cuba non cede ai ricatti»

MessaggioInviato: 21/04/2010, 14:01
da pianogrande
Hanno fatto più danni al "popolo" i dittatori fascisti o quelli marxisti?
Falso problema.
Il problema vero è che la somma di questi danni è qualcosa di spaventoso.

Re: Raul Castro: «Cuba non cede ai ricatti»

MessaggioInviato: 21/04/2010, 14:50
da lucameni
Assodato che certe classifiche sono improponibili, giusto tra ieri e oggi mi son messo a replicare sul blog "antefatto" del Fatto a presunti lettori del giornale quanto mai imbufaliti perchè il quotidiano ha osato dare voce alla Sanchez.
E giù tutto l'armamentario del complottismo etc etc.
Da granitico antiberlusconiano, al di là della mia ferma posizione nel condannare i regimi illiberali di qualunque colore essi siano, la cosa mi fa particolare tristezza: se nel 2010 parte degli elettori di sinistra ancora ragiona in quel modo, fregandosene dell'evidenza e di ogni buon senso, come non pensare ad assist spediti dritti dritti ad un centrodestra che non aspetta altro che tacciare di inaffidabilità qualsiasi opposizione?
Oltre alla considerazione ovvia: ci lamentiamo giustamente della nostra democrazia malata, denunciamo derive pericolose (libertà di stampa etc etc) e poi questi ridicolizzano e infamano chi si oppone a una dittatura (socialista)?
Alla faccia della coerenza!

Cuba, il dissidente Fariñas è grave

MessaggioInviato: 30/06/2010, 12:11
da franz
Il reporter rifiuta il cibo da 125 giorni
E' in carcere, chiede libertà per i detenuti politici. Altri quattro oppositori sono in sciopero della fame contro il regime castrista di OMERO CIAI

SI STANNO aggravando, nonostante l'alimentazione forzata, le condizioni dell'oppositore cubano, Guillermo Fariñas, in sciopero della fame da oltre quattro mesi. Fariñas presenta un quadro clinico "critico", ha detto ieri uno dei medici che lo assiste dall'inizio del digiuno, per una nuova infezione da stafilococco, una epatite e un coagulo di sangue nella giugulare sinistra, all'altezza del collo. La mamma di Fariñas, Alicia Hernandez, ha aggiunto che il figlio "ha la febbre, problemi alle articolazioni" e uno stato generale che si va rapidamente deteriorando.

Guillermo Fariñas, un giornalista indipendente e psicologo di 48 anni, ha iniziato il suo sciopero della fame il 24 febbraio dopo la morte del prigioniero politico Orlando Zapata per ottenere dal governo di Raul Castro la liberazione degli oppositori incarcerati. Dall'11 marzo Fariñas si trova in unità di terapia intensiva dell'ospedale di Santa Clara, nel centro dell'isola, dove viene sottoposto ad alimentazione forzata per via endovenosa. I medici hanno spiegato che il dissidente è in stato cosciente e che nelle prossime ore verrà sottoposto ad un test per verificare l'entità del coagulo e il rischio che possa avere una trombosi.

Nelle ultime settimana la Chiesa cattolica ha avviato una trattativa con il regime a favore dei prigionieri politici nel corso della quale il cardinale Ortega, che ha incontrato personalmente Raul Castro, ha ottenuto la liberazione di un detenuto e il trasferimento di altri dodici in carceri più prossime alla residenza dello loro famiglie. È una rivendicazione storica delle associazioni per i diritti umani proprio perché di solito i "politici" vengono rinchiusi in carceri lontane dalla loro residenza abituale. Una situazione che rende spesso impossibile ricevere visite dei familiari. Spostarsi a Cuba per un cittadino comune è una odissea visto che un autobus all'interno dell'isola - quando c'è - può tardare giorni a percorrere distanze relativamente brevi.

Alcuni detenuti, soprattutto quelli ammalati, sono stati trasferiti ma la trattativa Chiesa-regime non è appoggiata da tutti i dissidenti. Molti, tra cui lo stesso Fariñas, sostengono che la mossa di Castro di accettare alcune richieste sia in realtà un tentativo di dividere il movimento d'opposizione e l'associazione delle "Damas en blanco", le donne che hanno padri o fratelli detenuti per ragioni politiche. Nei giorni scorsi Fariñas s'è rifiutato d'interrompere lo sciopero della fame aggiungendo che lo farà solo se i prigionieri verranno liberati e non semplicemente spostati.

Secondo fonti della dissidenza ci sono altri quattro oppositori in sciopero della fame sull'isola. Uno di loro ha rilasciato una intervista nella quale sostiene che è "pronto ad arrivare alla morte per continuare la lotta di Fariñas" se questi morirà. Dal 1995 Fariñas ha già fatto più di venti scioperi della fame, il più lungo durò oltre sei mesi (sempre per il ricovero e l'alimentazione forzata): in quell'occasione chiedeva di poter avere accesso senza restrizioni ad Internet.

(30 giugno 2010) www.repubblica.it