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Voto in Germania, vince la Merkel

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Voto in Germania, vince la Merkel

Messaggioda franz il 27/09/2009, 20:00

anche se sono solo exit poll ...


Elezioni: exit poll e proiezioni indicano la svolta conservatrice-moderata
una nuova coalizione di centrodestra con i liberali e rottura della Grosse Koalition

Voto in Germania, vince la Merkel
Spd tracolla, mai così male dal '49

dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO - Angela Merkel vince, i suoi potenziali alleati liberali (Fdp) del giovane moderno intellettuale gay Guido Westerwelle trionfano, la Spd tracolla. Quasi vent'anni dopo la caduta del Muro di Berlino, la Germania sceglie di mantenere al potere la cancelliera, la "donna più potente del mondo", ma con un chiaro mandato: svolta conservatrice-moderata, nuova coalizione di centrodestra con i liberali, rottura della Grosse Koalition con la Socialdemocrazia che ha governato la prima potenza europea per i quattro anni dell'ultima legislatura. Ma il risultato è venuto con una partecipazione bassissima al voto, forse la più bassa in sessant'anni di democrazia.

"Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di ottenere una maggioranza stabile in grado di formare un governo con i liberali", ha commentato Merkel, che tuttavia ha precisato di voler essere "la cancelliera di tutti i tedeschi". "L'importanza è una maggioranza stabile" ha aggiunto, poi ha detto di aver parlato al telefono con Westerwelle. Ma "la felicità stasera prevale", ha concluso.

Secondo proiezioni ed exit poll diffusi con grande velocità dalle reti tv pubbliche Ard e Zdf pochi istanti dopo la chiusura dei seggi alle 18, la Cdu di Angela Merkel e il suo partito-fratello regionale bavarese Csu ottengono il 33,5%, perdendo appena l'1,7%. I liberali volano al 15% (più 5,2%). I due partiti del campo moderato quindi ottengono rispettivamente 229 e 95 seggi, cioè sommati 324 seggi sui 598 del Bundestag, il Parlamento federale. Hanno quindi una confortevole maggioranza anche senza mandati supplementari, quelli che si assegnano quando il candidato locale d'un partito ha voti in eccesso di riporto più dei voti allo stesso partito sul posto ma da assegnare alla lista nazionale.

Esultanza, giubilo, champagne e birra a fiumi, grida entusiaste di "Angie, Angie", hanno salutato i primi risultati alla Konrad-Adenauer-Haus, la sede della direzione cdu. Si attende un messaggio della Cancelliera. Musi lunghi e scoramento invece alla Spd, che perde ben l'11,7% e cala al 22,5% dei voti, appena 143 seggi. La Linke (sinistra radicale, cioè i postcomunisti dell'est e Lafontaine) cresce del 3,3%, quindi supera il livello del 10 e sale al 12,5%. Avrà 90 seggi, è la nuova terza forza del paese. Salgono anche i Verdi del 2,4% al 10,5% ma cedono appunto alla Linke il ruolo di terza forza e di motore nuovo della sinistra.

Angela Merkel quindi ha vinto la sua scommessa, ha avuto dagli elettori un voto chiaro per una stabile maggioranza, come aveva chiesto l'ultima volta al suo comizio finale ieri a Berlino. Per l'Europa, gli Usa, Russia, Cina e India è un segnale di continuità nella politica estera tedesca. Ma il grande trionfatore è il giovane Guido Westerwelle, che a questo punto ha in pugno tutti i titoli per chiedere l'incarico di vicecancelliere e ministro degli Esteri. E' convinto europeista, vuole una linea tollerante e multiculturale, l'integrazione degli immigrati, è favorevole all'ingresso della Turchia nella Ue.

Per la Spd, il più antico partito della sinistra europea, è il peggior risultato storico, una Stalingrado senza appello. Preannuncia un terremoto al vertice, la leadershi moderata e riformatrice del ministro degli Esteri uscente e candidato cancelliere Frank Walter Steinmeier e del finora ministro delle Finanze Peer Steinbrueck esce a pezzi. Si fa già avanti il borgomastro-governatore di Berlino Klaus Wowereit (che già governa la città-Stato insieme alla Linke) e chiede un rinnovamento, alludendo a una svolta a sinistra. In ogni caso, il tracollo della Spd è una sconfitta per tutte le sinistre europee. Dopo quella del Ps francese contro Sarkozy, dopo quella annunciata del Labour di Brown contro i Tories di Cameron nel Regno Unito, dopo mille altre batoste: tempi duri per i partiti progressisti nella Ue. Ma a Berlino diversamente che altrove il centrodestra è moderno, democratico ed europeista senza riserve, non vince facendosi forte con conflitti d'interesse né intimidendo i media. E la conservatrice Cdu-Csu ha da sempre un buon rapporto anche con i sindacati tedeschi, i più forti del mondo.

(27 settembre 2009)
www.repubblica.it


Affluenza bassa: 72% rispetto al 77,6% Del 2005
Elezioni, la Germania svolta a destra:
trionfa la Merkel, crollo storico della Spd

La Cancelliera può formare una nuova maggioranza con i liberali di Westerwelle. Steinmeier: giorno amaro

BERLINO - «Sono felice. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di ottenere una maggioranza stabile in grado di formare un governo con i liberali». Viso raggiante, Angela Merkel celebra così la morte della Grande Coalizione. È lei la trionfatrice delle elezioni tedesche che passeranno alla storia come quelle della «svolta a destra». La Cancelliera, che guiderà anche il prossimo esecutivo, ha spiegato alla tv di aver «già parlato» con Guido Westerwelle, leader dei liberaldemocratici. L’Unione Cdu/Csu formerà con la Fdp il prossimo governo di coalizione. L'esito del voto legislativo di domenica attribuisce ai due partiti di centro destra una maggioranza di 323 seggi. La Fdp ha ottenuto secondo le prime proiezioni il 14,7% dei voti, quasi il 5% in più rispetto al 2005.

FRANA LA SPD - Sul fronte opposto, il candidato socialdemocratico alla cancelleria, Frank-Walter Steinmeier, ha riconosciuto la sconfitta. La coalizione di Angela Merkel «ha una maggioranza in Parlamento e riuscirà a formare un governo», ha dichiarato il ministro degli Esteri ai sostenitori delusi dai dati che profilano il peggior risultato del dopoguerra per la Spd (23,3% contro il 34,2% del 2005). Steinmeier ha parlato di risultato «amaro» e ha preannunciato «un'opposizione dura» in Parlamento. «È un giorno amaro e una sconfitta amara, non c'è un modo per addolcire questo dato», ha affermato. Guadagnano invece terreno liberali, sinistra (Die Linke) e Verdi. In particolare, la Linke di Oskar Lafontaine è salita al 12,9% rispetto all'8,7% delle elezioni precedenti e i Verdi hanno messo a segno il 10,2%, in linea con le previsioni della vigilia e in aumento rispetto all'8,1% del 2005.

AFFLUENZA AI MINIMI - Da segnalare il dato dell'affluenza alle urne che ha toccato il minimo storico: il 72,5%. Nel 2005 era stata del 77,7%, già allora un record negativo. Nel 2002 fu del 79,1%.
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Re: Voto in Germania, vince la Merkel

Messaggioda pianogrande il 28/09/2009, 2:45

AFFLUENZA AI MINIMI - Da segnalare il dato dell'affluenza alle urne che ha toccato il minimo storico: il 72,5%. Nel 2005 era stata del 77,7%, già allora un record negativo. Nel 2002 fu del 79,1%.
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Un po' di sano bipolarismo farebbe bene anche in Germania.
Quando si rischia di infilare una grossa koalitione dietro l'altra la gente comincia ad avvilirsi.
Probabilmente questo è successo nei confronti della SPD.
Ci pensi bene anche la sinistra italiana prima di invischiarsi in grosse coalizioni sempre più castranti.
Il grosso centro non è ancora nato e già piace tanto a molti di noi.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Voto in Germania, vince la Merkel

Messaggioda franz il 28/09/2009, 7:31

pianogrande ha scritto:Un po' di sano bipolarismo farebbe bene anche in Germania.
Quando si rischia di infilare una grossa koalitione dietro l'altra la gente comincia ad avvilirsi.
Probabilmente questo è successo nei confronti della SPD.
Ci pensi bene anche la sinistra italiana prima di invischiarsi in grosse coalizioni sempre più castranti.
Il grosso centro non è ancora nato e già piace tanto a molti di noi.

Mi pare che il bipolarismo sia di casa in germania, anzi un classico bipartitismo con liberali prima e anche verdi poi che fanno da aghi della bilancia. La grande coalizione è stata una parentesi durata 4 anni (in precedenza ci fu un altro solo caso, durato 3 anni, nel 1966). Piuttosto c'è da chiedersi perché la grande coalizione abbia fiaccato i socialdemocratici e non i democristiani. In tempo di crisi economica forse si estremizzano le posizioni politiche e le aspettative dell'elettorato; questo ha portato piu' vento in poppa a Die Link piuttosto che ai socialdemocratici.

Franz
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Re: Voto in Germania, vince la Merkel

Messaggioda ranvit il 29/09/2009, 13:10

da : per non mollare
Newsletter per l'azione liberale
“[…] Chi cerca nella libertà altra cosa che la libertà stessa è fatto per servire […]” (Alexis de Tocqueville)
Anno X – n. 20 – 28 settembre 2009

LIBERALI TEDESCHI

LA VITTORIA IN GERMANIA

L’esito delle elezioni in Germania non può considerarsi deludente perché non rilancerebbe l’Europa federale al posto dell’Europa intergovernativa. L’Europa intergovernativa è stata sostenuta, in Germania, dai tempi del socialista Schroder, ossia dopo che la riunificazione ha fatto vagheggiare un nuovo ruolo alla nazione tedesca. Quindi sul punto non ci si poteva aspettare nulla di nuovo, se gli esiti erano diversi.

Invece questo esito elettorale è un segnale importante per noi liberali italiani. Il partito liberale tedesco è il vero vincitore di queste elezioni perché ha saputo lanciare un messaggio chiaro, sostanzialmente antistatalista, a fronte dell’ambiguità dei democristiani della Merkel e dei socialisti. La loro ambiguità è stata la conseguenza di non voler affossare definitivamente la possibilità di resuscitare la vecchia coalizione. Gli elettori, però, hanno preferito il partito liberale perché il suo messaggio (meno tasse, più spese per l’educazione, rispetto per i diritti dei cittadini) ha trovato ascolto in una parte dell’elettorato della Merkel che era rimasto deluso dal “tradimento” democristiano dell’originario messaggio antistatalista.

In Italia la situazione è abbastanza simile. Anche qui sia il Pdl che il Pd sono molto ambigui sullo statalismo, mentre il partito berlusconiano, agli occhi di molti simpatizzanti, appare come traditore del messaggio originario “moderato”. Dal messaggio “meno tasse per tutti” si è passati ad una maggiore pressione fiscale.

A questo và aggiunto il tema della laicità, che sta sempre più diventando un tema discriminante. Un soggetto politico riformatore di liberali e democratici, perciò, avrebbe spazio politico anche per superare la stantia polemica berlusconiani-antiberlusconiani che individua in Silvio Berlusconi la causa della crisi della democrazia, quando, invece, ne è un semplice prodotto. (bl)

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Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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