La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

ONU e UE: liberare San Suu Kyi!

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

ONU e UE: liberare San Suu Kyi!

Messaggioda franz il 11/08/2009, 20:18

La presidenza svedese dell'Unione Europea chiede la liberazione "immediata"
Frattini: "Un processo ingiusto, gravissima lesione ai principi della democrazia"

Il mondo chiede la liberazione di Suu Kyi
L'Ue: "Sanzioni contro il governo birmano"

Ban Ki Moon "deplora con forza", convocato Consiglio di sicurezza dell'Onu
La Malesia ha indetto una riunione straordinaria dei Paesi del Sud-est asiatico

ROMA - Toni durissimi nelle reazioni internazionali all'ennesima condanna di Aung San Suu Kyi da parte della giunta militare birmana. Sia l'Unione Europea sia l'Onu chiedono la liberazione "immediata" e "senza condizioni" della leader dell'opposizione. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stato convocato in giornata mentre il segretario generale Ban Ki Moon ha espresso la sua "delusione", ha condannato "con fermezza" il verdetto e ha chiesto alla giunta militare birmana di "rilasciare immediatamente e senza condizioni" Suu Kyi.

La presidenza di turno svedese dell'Ue ha annunciato che sono allo studio diverse misure restrittive nei confronti degli interessi economici del governo di Rangoon, che "saranno alleggerite o inasprite a seconda degli sviluppi" della situazione. La Ue inoltre "intensificherà il lavoro con la comunità internazionale, e specialmente con i suoi partner in Asia, per ottenere il rilascio di San Suu Kyi e degli altri prigionieri politici in Birmania".

L'Italia si associa alla ferma condanna per un processo definito "ingiusto". Il ministro degli Esteri Franco Frattini parla di "una gravissima lesione ai principi della democrazia" e appoggia la proposta di "rafforzamento delle sanzioni" contro il governo del paese asiatico. Secondo Piero Fassino, inviato speciale dell'Ue per la Birmania, perfino la giunta militare "è imbarazzata" dalla sentenza e "bisogna agire a tutto campo per arrivare alla liberazione degli oltre duemila prigionieri politici e per ottenere un dialogo tra il regime e l'opposizione".

Parole di condanna arrivano anche all'amministrazione Obama. Per il segretario di Stato americano Hillary Clinton, Suu Kyi "non avrebbe mai dovuto essere né processata né condannata". L'ex first lady, inoltre, chiede la liberazione dei prigionieri politici, incluso lo statunitense John Yettaw: "Siamo preoccupati per la durezza della condanna nei suoi confronti, specialmente alla luce delle sue condizioni di salute".

Di "nuove sanzioni contro il regime birmano" parla pure Nicolas Sarkozy. In particolare, secondo il presidente francese, le restrizioni dovrebbero riguardare il campo del legname e delle pietre preziose.

Il primo ministro britannico Gordon Brown si dice "costernato e in collera". E sottolinea che le elezioni previste per l'anno prossimo non avrebbero "credibilità e legittimità" senza la partecipazione di Suu Kyi, definita la "speranza" del Paese. Il capo del governo di Londra annuncia inoltre che scriverà a tutti i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu per chiedere che venga imposto un embargo globale alla vendita di armi al regime birmano.

In Australia il ministro degli Esteri Stephen Smith chiede l'immediato rilascio di Aung San Suu Kyi e convoca l'ambasciatore birmano. Il governo della Malesia invece indice una riunione straordinaria dell'Asean, l'associazione dei Paesi del Sud-est asiatico.

Quattordici premi Nobel per la pace chiedono un'inchiesta sui "crimini contro l'umanità" in Birmania. "E' fondamentale - scrivono in una lettera aperta - che il regime risponda dei suoi crimini e che la portata della sua brutalità sia oggetto di un'inchiesta". A loro parere, Suu Kyi (anche lei insignita del premio nel 1991) è stata condannata "sulla base di accuse inventate". Tra i firmatari ci sono Mikhail Gorbaciov e il Dalai Lama.

Per Amnesty International la sentenza contro Aung San Suu Kyi "è vergognosa". La segretaria generale dell'organizzazione, Irene Khan, ritiene "una mascherata politica e giudiziaria" sia l'arresto che il processo alla dissidente.

(11 agosto 2009)
http://www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: ONU e UE: liberare San Suu Kyi!

Messaggioda franz il 15/08/2009, 17:13

La leader dell'opposizione ha lasciato la sua abitazione per un colloquio con l'inviato di Obama
L'uomo che si è introdotto nella sua casa lascerà Rangoon senza scontare sette anni di lavori forzati

Suu Kyi incontra senatore Usa Webb
Pacifista americano espulso dalla Birmania


RANGOON - La leader dell'opposizione birmana, Aung San Suu Kyi, è uscita per la prima volta dalla sua abitazione per incontrare il senatore americano Jim Webb. L'inviato speciale del presidente Barack Obama, che ha avuto anche uno storico colloquio con i leader della giunta militare, è il primo straniero a poter vedere la premio Nobel dopo la recente condanna ad altri 18 mesi di arresti domiciliari.

Testimoni dicono di aver visto la donna trasportata da un convoglio della polizia in un edificio governativo dove si sarebbe tenuto il colloquio. Dopo l'incontro, durato circa 40 minuti, Suu Kyi è stata riportata nella sua abitazione.

Il senatore Webb è il primo alto responsabile americano a incontrare il numero uno del regime militare che da anni detiene il potere in Birmania, il generalissimo Than Shwe. Il colloquio è avvenuto in mattinata a Naypyidaw, la capitale amministrativa. La sua visita ha avuto come effetto anche l'espulsione del pacifista americano John Yettaw, il reduce del Vietnam che si introdusse nell'abitazione di Aung San Suu Kyi provocando il processo e la nuova condanna del premio Nobel per la pace per violazione degli arresti domiciliari. Il pacifista lascerà domani la capitale birmana insieme al senatore Webb senza dover scontare i sette anni di carcere e lavori forzati cui era stato condannato.

Lo scorso maggio Yettaw, 54 anni, aveva attraversato a nuoto un lago per raggiungere la casa dove la premio Nobel vive da anni agli arresti domiciliari. Qui era stato ospitato pochi giorni, ma il gesto scatenò le ire del regime che, tramite una sentenza pronunciata martedì scorso, ha prolungato i domiciliari di Suu Kyi per altri 18 mesi e condannato al carcere il pacifista mormone che soffre di vari disturbi alla salute tra cui ricorrenti crisi epilettiche.

(15 agosto 2009)
www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58


Torna a Temi caldi nel mondo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti