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Santo Padre, perché mi nega l'esistenza?

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Santo Padre, perché mi nega l'esistenza?

Messaggioda cardif il 11/05/2009, 15:43

Santo Padre, ho letto con attenzione quello che è stato riportato di quanto detto in questi giorni. Oltre ad altri spunti di riflessione, quello che mi ha più colpito è stato il fatto che le sue parole sono indirizzate ai credenti.
E gli atei o gli agnostici? Dalle sue parole non se ne evince l'esistenza.
Io rispetto chi è credente (cristiano, ebreo, islamico, musulmano, buddista, induista..., non m'interessa). Ma se ci fosse rispetto anche per chi non lo è?
Non ho mai rubato (tranne una volta da ragazzino delle monete nella tasca di mio padre, e lo confessai); eppure molti cattolici l'hanno fatto.
Non ho mai ucciso; eppure molti cattolici l'hanno fatto.
Non ho mai bestemmiato, per rispetto in chi crede; eppure molti cattolici lo fanno.
I cattolici credono in tanti comandamenti e peccati, ma anche nella confessione assolutoria.
Io credo in un unico comandamento: non fare ad altri quello che non vuoi fosse fatto a te.
Vi sono valori, ma più che altro regole di convivenza nate dall'istinto primordiale di sopravvivenza, consolidati nei millenni tra gli uomini, già prima dell'avvento delle religioni e delle successive sovrastrutture culturali.
Forse basterebbe riscoprire ed attuare quelli perché convivano in modo più pacifico i condòmini, i connazionali, i popoli della terra. E' riduttivo? Non lo so, ma ci credo.
E, buttandola in politica, chissà che questo recupero non possa far superare i contrasti nel Pd, per chi ancora ci crede, tra quelle che c'è chi definisce le sue due anime, laica e cattolica.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Santo Padre, perché mi nega l'esistenza?

Messaggioda pianogrande il 11/05/2009, 19:37

Non so ricostruire il percorso che ti ha portato a queste considerazioni ma, che un capo religioso parli ai credenti e solo a loro non dovrebbe scandalizzare nessuno.
Diversamente dovremmo partire dal principio che si tratti di un capo politico.
Il problema è, semmai, quando parla ai credenti ritenendo che gli altri si debbano adattare per forza.
La lista dei trascurati, tra l'altro, si allunga aggiungendo quelli, come me, che non sono atei, ma che rifiutano qualsiasi religione e cioè qualsiasi "ministro di Dio" (mi è piaciuto definirlo millantato credito).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Santo Padre, perché mi nega l'esistenza?

Messaggioda Iafran il 12/05/2009, 12:03

cardif ha scritto:Santo Padre, ho letto con attenzione quello che è stato riportato di quanto detto in questi giorni. Oltre ad altri spunti di riflessione, quello che mi ha più colpito è stato il fatto che le sue parole sono indirizzate ai credenti.
E gli atei o gli agnostici? Dalle sue parole non se ne evince l'esistenza.
Io rispetto chi è credente (cristiano, ebreo, islamico, musulmano, buddista, induista..., non m'interessa). Ma se ci fosse rispetto anche per chi non lo è?

Penso che tutti i religiosi non siano propensi a rispettare gli atei o gli agnostici, cosa che gli atei o gli agnostici fanno facilmente nei confronti dei religiosi.
Poi, desiderare che un Capo Supremo di una religione rispetti l’ateismo? ... non deve essere di questo mondo!

Però, se fosse stato Papa Albino Luciani, che si definiva “umile servitore di Dio, un granello di sabbia nell’immensità del Creato” o il Dalai Lama?
Si, senz’altro, ognuno (di qualsiasi fede o non fede) avrebbe sentito la sua importanza e trovata la propria collocazione nell’ascolto del loro messaggio.

Se non è così o se si percepisce qualcosa di diverso, la colpa non è di chi ascolta ma di chi comunica.
E gli atei hanno costituito sempre un terreno fertile per i religiosi di fare proseliti o di far sentire tutta la forza della convinzione alla conversione. La storia non ci dice di tante conversioni (in qualsiasi religione) estorte per paura, dopo altre non “riuscite” con la forza?

Infatti, pianogrande, quando si “parla ai credenti ritenendo che gli altri si debbano adattare per forza” è un grosso problema, risolvibile se si fanno rispettare gli ambiti delle competenze che spettano a ciascuno.
Iafran
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Re: Santo Padre, perché mi nega l'esistenza?

Messaggioda cardif il 13/05/2009, 7:48

pianogrande, il percorso tu lo hai ricostruito: è proprio perché il Papa si comporta anche come leader politico, e la Chiesa come partito politico, che gli chiedo di tener conto di chi non è credente (naturalmente perché penso che un partito debba occuparsi di tutti i cittadini).
E, come dice lanfran, tutti i religiosi non sono propensi a rispettare atei ed agnostici.
Vedere il Papa solo come un capo religioso è ovviamente alquanto riduttivo. Non solo le parole di Papa Luciani o quelle del Dalai Lama, anche alcune parole di Benedetto XVI hanno carattere universale.
Le parole "La pratica della giustizia garantisce pace e sicurezza" e "Benedetto XVI auspica una conversione dei cuori che conduca tutti a un più deciso impegno per la pace e la sicurezza attraverso la giustizia per ciascuno", riportate dall'Osservatore Romano, non sono riferibili né solo ad israeliani e palestinesi, né solo ad ebrei e musulmani, ma soprattutto non solo ai religiosi.
La Chiesa è presente continuamente nel dibattito politico in Italia, sia per l'aspetto etico che per quello economico. Assurge a ruolo che non è solo entità religiosa, ma anche politica, influenzando le scelte dei governi italiani. Io, per esempio, libero cittadino, per la pressione della Chiesa sono obbligato a subire un trattamento forzato di mantenimento in vita anche contro la mia volontà (eppure dovrebbe valere per la Chiesa il libero arbitrio). I cattolici tendono a imporre le loro scelte di vita agli altri (sul divorzio, sull'uso dei profilattici, sulle comunioni omosessuali). Per questo aspetto "politico" della Chiesa chiedo che essa tenga conto di tutti i cittadini, anche dei non credenti. L'ho vista come chiedere a Berlusconi, capo di una forza politica, di riconoscere l'esistenza degli arrotini, pur non avendo lui alcun interesse verso di loro.
Ma quello che m'interessa, anche in considerazione del tema del sito, è l'accettazione dei valori comuni a carattere sociale e non religioso, di cui la Chiesa ha fatto una appropriazione indebita, ed il superamento della dicotomia nel PD, perché voglio continuare a sperare che possa governare, nonostante tutto.
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Re: Santo Padre, perché mi nega l'esistenza?

Messaggioda pianogrande il 13/05/2009, 14:44

cardif ha scritto:pianogrande, il percorso tu lo hai ricostruito: è proprio perché il Papa si comporta anche come leader politico, e la Chiesa come partito politico, che gli chiedo di tener conto di chi non è credente (naturalmente perché penso che un partito debba occuparsi di tutti i cittadini).
E, come dice lanfran, tutti i religiosi non sono propensi a rispettare atei ed agnostici.
Vedere il Papa solo come un capo religioso è ovviamente alquanto riduttivo. Non solo le parole di Papa Luciani o quelle del Dalai Lama, anche alcune parole di Benedetto XVI hanno carattere universale.
Le parole "La pratica della giustizia garantisce pace e sicurezza" e "Benedetto XVI auspica una conversione dei cuori che conduca tutti a un più deciso impegno per la pace e la sicurezza attraverso la giustizia per ciascuno", riportate dall'Osservatore Romano, non sono riferibili né solo ad israeliani e palestinesi, né solo ad ebrei e musulmani, ma soprattutto non solo ai religiosi.
La Chiesa è presente continuamente nel dibattito politico in Italia, sia per l'aspetto etico che per quello economico. Assurge a ruolo che non è solo entità religiosa, ma anche politica, influenzando le scelte dei governi italiani. Io, per esempio, libero cittadino, per la pressione della Chiesa sono obbligato a subire un trattamento forzato di mantenimento in vita anche contro la mia volontà (eppure dovrebbe valere per la Chiesa il libero arbitrio). I cattolici tendono a imporre le loro scelte di vita agli altri (sul divorzio, sull'uso dei profilattici, sulle comunioni omosessuali). Per questo aspetto "politico" della Chiesa chiedo che essa tenga conto di tutti i cittadini, anche dei non credenti. L'ho vista come chiedere a Berlusconi, capo di una forza politica, di riconoscere l'esistenza degli arrotini, pur non avendo lui alcun interesse verso di loro.
Ma quello che m'interessa, anche in considerazione del tema del sito, è l'accettazione dei valori comuni a carattere sociale e non religioso, di cui la Chiesa ha fatto una appropriazione indebita, ed il superamento della dicotomia nel PD, perché voglio continuare a sperare che possa governare, nonostante tutto.
cardif


Messa così sono daccordo.
Il papa della chiesa cattolica romana è un capo politico.
Non gli contesto questo, anzi, vorrei che tutti ne prendessero coscienza.
Per me è sufficiente che, come ogni capo politico con tendenze non dittatoriali, ammetta che c'è chi la pensa diversamente da lui, scenda dal piedistallo e si becchi, democraticamente, non solo l'approvazione (quando la merita) ma anche tutte le contestazioni e gli eventuali sberleffi che le sue azioni e/o dichiarazioni possono ispirare.
Fotti il sistema. Studia.
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