Il Sudafrica nega il visto al Dalai Lama

[franz]

Gli ex presidenti Nelson Mandela e Friederick Willy de Klerk e
l'arcivescovo Desmund Tutu si scagliano contro la decisione del governo
Il Sudafrica nega il visto al Dalai Lama
e gli altri Nobel boicottano la conferenza
L'incontro era previsto nell'ambito dei Mondiali di Calcio del 2010
Un portavoce di Johannesburg: "La presenza del leader tibetano sposterebbe l'attenzione"

JOHANNESBURG - Il Sudafrica ha negato al Dalai Lama il visto d'ingresso nel Paese, dove avrebbe dovuto prendere parte a una conferenza di Premi Nobel per la Pace legata ai mondiali di calcio che si terranno in Sudafrica nel 2010, con la motivazione che la presenza del leader tibetano non sarebbe "nell'interesse" del Paese. Immediata la reazione di diversi altri Premi Nobel, che si sono rifiutati di prendere parte alla conferenza.

A prendere l'iniziativa l'ex presidente sudafricano Friederick Willy de Klerk e Nelson Mandela, entrambi Premio Nobel per la pace nel 1993 per il loro storico accordo sulla fine del regime dell'apartheid. "De Klerk con riluttanza non prenderà parte alla conferenza sulla pace del 27 marzo e alle attività collaterali se non verrà garantito il visto d'ingresso al Dalai Lama", annuncia una nota della sua fondazione.

Ma anche l'arcivescovo sudafricano e Premio Nobel per la pace Desmond Tutu ha scritto al presidente Kgalema Motlanthe per chiedere spiegazioni, minacciando di boicottare la conferenza se non verrà rivista tale decisione. "Se viene rifiutato il visto a sua santità - ha scritto Tutu sul Sunday Tribune - non prenderò parte alla prossima conferenza di pace legata ai mondiali di calcio. Condannerò il comportamento del governo come vergognoso, in linea con il nostro pessimo comportamento al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, come un totale tradimento della nostra storia di lotta. Stiamo cedendo in modo vergognoso alle pressioni cinesi. Mi vergogno profondamente e me ne rattristo".

Alla conferenza, con i Nobel De Klerk, Mandela, l'arcivescovo Desmond Tutu e il Dalai Lama, secondo le intenzioni degli organizzatori, si sarebbe dovuto discutere del potere del calcio come ambasciatore di pace, in vista della Coppa del Mondo che l'anno prossimo si giocherà in Sudafrica.

Un portavoce del presidente sudafricano, Thabo Masebe, ha garantito che il governo "non ha alcun problema con il Dalai Lama", ma concedergli il visto "avrebbe distolto l'attenzione del mondo dai preparativi per la Coppa del Mondo 2010", dal momento che "la visita ora del Dalai Lama sposterebbe l'attenzione dal Sudafrica al Tibet". La scorsa settimana, intanto, il Fondo per lo sviluppo Cina-Africa (con un budget da miliardo di dollari) ha aperto il suo primo ufficio africano a Johannesburg, alla presenza tra l'altro del leader dell'African National Congress Jacob Zuma.

(23 marzo 2009)
www.repubblica.it

[pianogrande]

A prescindere, solo per il momento, dai motivi dell'esclusione del Dalai Lama, mi sfugge un particolare "tecnico".
Il Sudafrica aveva invitato tutti i premi Nobel per la pace indifferentemente o aveva mandato inviti nominativi?
Vogliono una conferenza che presenti il calcio come portatore di pace con la partecipazione dei premi Nobel per la pace e poi rifiutano uno come il Dalai Lama.
La domanda non è oziosa. Come ha fatto il Sudafrica a cacciarsi in questo pasticcio?
Sarà intervenuta la Cina, ma non era prevedibile?
Sono stati così sprovveduti?
Allora, sarà intervenuto qualcuno non previsto.
Qualche sospetto ce l'ho.
Forse mi debbo tenere la curiosità.

[Paolo65]

Immagino come possa essere sconvolto Mandela,un uomo che ha lottato contro la discriminazione razziale facendosi più di 20 anni di galera, vedere il suo paese negare il visto ad un uomo come il Dalai Lama, trattandolo come un appestato.

E' l'ennesimo schifo di una politica cinica che di fronte agli affari rinnega tutto il resto,anche i valori più profondi.

Non trattandosi di Cina e Russia, cioè del mercato più grande del mondo e del maggior fornitore di gas, l'Italia dovrebbe prendere in considerazione ,almeno stavolta,di boicottare il mondiale in Sud Africa. Di solito non conta nulla nel mondo ma stavolta ha un pò di manico del coltello: siamo campioni del mondo e non partecipare sminuirebbe di molto quel mondiale.

Paolo

[pianogrande]

Paolo.
Purtroppo, l'ambiente calcistico italiano non è, quanto meno, più pulito del resto del mondo. Se vai a fargli un aproposta del genere, riderti dietro sarebbe il minimo.
Quì non si tratta di Cina o America o altro. Quì si tratta del business del calcio che è passato sopra a ben altro.
Il vero boicottaggio sarebbe far passare, attraverso la rete, lo spegnimento dei televisori al momento dell'inizio delle partite.
Cosa che non è stata fatta neanche per le olimpiadi cinesi svoltesi nel pieno della represione in Tibet.

[ranvit]

Ma insoma....allora c'è sempre una ragione, tutti i giorni, per non fare Olimpiadi o Mondiali di calcio o altro!

Cerchiamo di stare con i piedi per terra!

Vittorio

[pianogrande]

Ma insoma....allora c'è sempre una ragione, tutti i giorni, per non fare Olimpiadi o Mondiali di calcio o altro!

Cerchiamo di stare con i piedi per terra!

Vittorio

Quando queste manifestazioni si spacciano per portatrici di pace, trascurare il fatto che danno lustro internazionale a dittature come la Cina o, comunque, a governi che hanno comportamenti come quello sudafricano, è "stare con i piedi per terra"?
Secondo me, un minimo successo di una azione di boicottaggio da parte del pubblico, andando a toccare dove fa male, potrebbe avere la sua utilità.

[Stefano'62]

Piano.... in teoria forse avresti ragione,ma sul piano pratico secondo me ha ragione Vittorio.
Per due motivi:prima di tutto se si dovessero cancellare manifestazioni di carattere mondiale per protestare per questo o quel motivo non ci fermeremmo più;qualcuno potrebbe boicottare l'Italia perchè ha la mafia,Cuba perchè è comunista,gli USA perchè hanno la pena di morte e via di questo passo fino alla Svezia perchè ha il freddo....sarebbe semplicemente la fine di questo genere di manifestazioni che invece sono molto importanti.
Meglio operare in un altro modo.
Secondo:prova a pensare a quanta gente è andata in Cina per le olimpiadi,non pensare ai soldi che vi hanno portato,pensa invece a tutta questa gente che gira per le città e parla,interagisce,comunica,in breve pensa alle idee che si diffondono liberamente e contribuiscono a far sì che la Cina,suo malgrado,sia un pò più parte del resto del mondo;è questo il più grande dànno per una dittatura oscurantista.
Nessun dànno economico derivante dal boicottaggio di un'olimpiade potrà mai ottenere gli stessi risultati.

Non si tratta di difendere per partito preso interessi economici discutibili,tra l'altro io il calcio non lo sopporto proprio e il mondo che gli gira intorno meriterebbe un discorso a parte;si tratta invece di scegliere obiettivamente quale sia la strategia che faccia effettivamente "più male".
Giusto boicottare chi se lo merita,e il Sudafrica se lo merita,(e forse anche il governo mondiale del calcio...) ma farlo cancellando mondiali o olimpiadi non mi sembra il modo più efficace.

Ciao

[pianogrande]

Piano.... in teoria forse avresti ragione,ma sul piano pratico secondo me ha ragione Vittorio.
Per due motivi:prima di tutto se si dovessero cancellare manifestazioni di carattere mondiale per protestare per questo o quel motivo non ci fermeremmo più;qualcuno potrebbe boicottare l'Italia perchè ha la mafia,Cuba perchè è comunista,gli USA perchè hanno la pena di morte e via di questo passo fino alla Svezia perchè ha il freddo....sarebbe semplicemente la fine di questo genere di manifestazioni che invece sono molto importanti.
Meglio operare in un altro modo.
Secondo:prova a pensare a quanta gente è andata in Cina per le olimpiadi,non pensare ai soldi che vi hanno portato,pensa invece a tutta questa gente che gira per le città e parla,interagisce,comunica,in breve pensa alle idee che si diffondono liberamente e contribuiscono a far sì che la Cina,suo malgrado,sia un pò più parte del resto del mondo;è questo il più grande dànno per una dittatura oscurantista.
Nessun dànno economico derivante dal boicottaggio di un'olimpiade potrà mai ottenere gli stessi risultati.

Non si tratta di difendere per partito preso interessi economici discutibili,tra l'altro io il calcio non lo sopporto proprio e il mondo che gli gira intorno meriterebbe un discorso a parte;si tratta invece di scegliere obiettivamente quale sia la strategia che faccia effettivamente "più male".
Giusto boicottare chi se lo merita,e il Sudafrica se lo merita,(e forse anche il governo mondiale del calcio...) ma farlo cancellando mondiali o olimpiadi non mi sembra il modo più efficace.

Ciao

Come giustamente fai tu, tutti gli aspetti di manifestazioni del genere vanno considerati; non solo quello puramente spettacolare.
Se tutti lo facessero sarebbe già un risultato di un certo livello.
In base a queste considerazioni allargate, ognuno potrebbe più consapevolmente decidere il proprio atteggiamento.

[Paolo65]

E' vero che in questo mondo il più pulito c'ha la rogna e che tutti potrebbero essere boicottati per qualcosa. Però ci sono paesi che più di altri meriterebbero un boicottaggio: la Cina lo meritava ampiamente. Il Sud africa, dove c'è un uomo che ha passato 20 anni in galera per la lotta contro l'aparatheid, simbolo della lotta contro le discriminazioni, non è paragonabile all'Italia o alla Francia.

So bene come si muove il mondo però ogni tanto qualche messaggio andrebbe inviato per manifestare un certo dissenso.

Paolo