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Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 20/03/2009, 15:54

Per un dialogo Occidente-Medio Oriente Rosario Amico Roxas

Teheran: «Siamo disposti al dialogo, ma gli Usa la smettano
con il loro cieco sostegno al regime usurpatore di Israele»
(da Il Messaggero del 20 marzo 2009)

***********

Basterebbe che Teheran dicesse più chiaramente e più correttamente:

«Siamo disposti al dialogo, ma gli Usa la smettano
con il loro cieco sostegno al regime SIONISTA di Israele»,

per vedere centuplicati i commenti a sostegno e le adesioni politiche internazionali (eccetto la solita Italia del solito e ripetitivo cavaliere !!!).
L'identificazione di condanna del regime sionista salverebbe l'identità degli ebrei semiti, ai quali è doveroso riconoscere il diritto alla patria comune con i semiti palestinesi, secondo la risoluzione proposta nel convegno dei filosofi arabi de Il Cairo nel 2001 (firmatari anche gli intellettuali ebrei), di “Un Popolo in Due Stati: Stato Semita Ebraico e Stato Semita Palestinese.
Ciò comporterebbe anche l'autorevolezza per poter chiedere il disimpegno militare americano in quell'area e il disarmo degli ordigni nucleari che fanno dello Stato Sionista di Israele la peggiore minaccia alla pace, e che non ha mai voluto sottoscrivere il trattato di non proliferazione delle armi nucleari.
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda Paolo65 il 20/03/2009, 17:12

Mi sa che di ciechi nel mondo ce ne siano molti, non solo gli USA. Credo che Israele senza i ciechi americani non ci sarebbe più da un pezzo.
Forse chi non è cieco vuole vedere una nuova diaspora e Teheran ,forse, vuole qualcosa di ancora peggiore.

Paolo
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 20/03/2009, 18:05

x Paolo 65

Non sono d'accordo e per diretta esperienza.
Mi trrovavo da tempo ma Tunisi, dove ho vissuto e lavorato oltre 15 anni; lì avevo incontrato una comunità di profughi palestinesi di sabra e Shatila, ospiti del governo tunisino a Hammam Liff,a 15 km. a sud di Tunisi. Fra di loro c'era il prof. Ibrahim Slimane (http://www.famvin.org/it/modules.php?na ... e&sid=2582), già direttore dell'Istituto di filosofia araba a Beirut, scampato alla strage dove perse due figli; successivamente sarebbe stato chiamato a dirigere l'istituto di filosofia araba ad Al Hanneba (Algeria, l'antica Ippona)
Stante gli eccellenti rapporti che si instaurarono mi invitò a partecipare al Convegno annuale dei filosofi arabi che quell'anno (2001) si teneva a Il Cairo e lo stesso Ibrahim ne sarebbe stato il presidente. Al termine della tre giorni di discussione, dove lo scontro tra occidente e mondo arabo la fece da padrone, fu stilato un documento sottoscritto da tutti i presenti, ivi compresi gli intellettuali ebrei provenienti da Israele, nel quale si auspicava "Un popolo (semita) in DUE Stati confederati: Stato Semita Ebraico e Stato Semita Palestinese" a condizione che gli americani abbandonassero le posizioni usurpate e occupate militarmente e disarmasse lo Stato Sionista delle testate nucleari che ne facevano la terza potenza nucleare mondiale. I rappresentanti dell'Arabia, Iran, Siria, Giordania ed Emirati del golfo, nonchè i 49 paesi aderenti al Patto Maghrebino, garantivano i mezzi per equilibrare il Gap economico tra i due popoli.
Quel documento arrivò anche all'ONU, dove non potè essere nemmeno valutato o discusso per il vetro posto dagli USA.
Quindi fu l'11 settembre e tutto il resto.
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda ranvit il 21/03/2009, 12:01

Questa storia degli islamici moderati fa davvero contrasto con tutto il resto.
I moderati sono in genere quei Paesi in cui governano despoti medioevali, o presidenti di simil-democrazie, che per proteggere il proprio potere dai fondamentalisti si appoggiano ufficialmente all'occidente.
Per la stessa ragione, con antica doppiezza, dietro le quinte finanziano i fondamentalisti!

In questi Paesi si fanno convegni filosofici e menate varie in cui appare un Islam conciliante. Per quanto mi riguarda finchè questi "filosofi" non dichiarano la separazione Stato-Chiesa, non credero' mai alle loro parole.

Il dialogo di cui parlano si potrà fare solo quando avranno regolato i conti e chiarite le intenzioni fra moderati e fondamentalisti.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda Stefano'62 il 21/03/2009, 16:15

Ma proprio perchè ci sono tanti fondamentalisti se noi oggi sostituissimo quei despoti medioevali di cui parli,impiantando la democrazia,accadrebbe ciò che accadde in Yugoslavia con la scomparsa di Tito.
Non è un caso che i Paesi più stabili sono proprio quelli gestiti dal 'despota';oltretutto la gente non cerca di abbandonarli per venire in Europa come succede altrove,quindi forse non sono semplicemente pronti per cambiare.

Io penso che pretendere di mettere le mani nei loro sistemi politici,finendo di fatto per mettere in discussione la cultura dei popoli interessati,sia sbagliato.
Non tocca a noi andargli a raccontare che noi siamo più evoluti e loro devono copiarci.
Lo possiamo pensare,e sperare di non avere torto,ma dirlo apertamente è offensivo e controproducente.
"We Are Right",cioè abbiamo ragione noi,in inglese;fate l'acronimo con le iniziali e guardate che bella parola salta fuori,sempre in inglese.
Naturalmente un caso,però si è capito cosa intendo dire ?

Molto meglio il dialogo e il rispetto reciproco,che favoriscono il diffondersi delle idee e il loro confronto,unica via per fermare terrorismi e fondamentalismi.
Il pompiere il getto d'acqua lo indirizza sempre alla base della fiamma.
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda franz il 21/03/2009, 18:07

ranvit ha scritto:Questa storia degli islamici moderati fa davvero contrasto con tutto il resto.
I moderati sono in genere quei Paesi in cui governano despoti medioevali, o presidenti di simil-democrazie, che per proteggere il proprio potere dai fondamentalisti si appoggiano ufficialmente all'occidente.
Per la stessa ragione, con antica doppiezza, dietro le quinte finanziano i fondamentalisti!

Mah, su questo farei chiarezza.
I moderati sono quelli, per fare un esempio, che riconoscono Israele, come Egitto e Giordania.
Come tra mille difficoltà ed esitazioni ha fatto l'OLP di Arafat. E non è poco. Mica gli hanno dato il Nobel per altro.
Gli altri non lo fanno perché sono ancora ostaggio delle logiche feudali o dell'integralismo religioso e problemi di equilibrio interno impediscono loro questo fondamentale passo ufficiale. Qualcuno teme anche di fare la fine di Sadat.

In questo loro essere ostaggio pero' sono in una condizione intermedia, di stallo, che impedisce loro interventi in un senso ma anche nell'altro. Ed infatti quando l'Iraq di Saddam è stato attaccato dall'occidente, in occasione sia della prima sia della seconda guerra del golfo, nessun stato arabo o islamico ha mosso un dito.
Eppure le occasioni c'erano, con il tentativo di coinvolgere tutti usando l'esca del lancio di Skudd su Israele.
Come nessun dito si è mosso quando Israele ha attaccato il Libano o recentemente Gaza.

Mi pare un segno che le posizioni moderate siano nettamente prevelenti rispetto all'estremismo.
Un estremismo che fa molto rumore, fa molta scena e viene usato per far vedere che in qualche modo ci si agita.
Una foglia di fico per nascondere l'immobilismo assoluto.

Diverso il caso di Iran e Siria, che invece sono quelli meno moderati e piu' attivi nel finanziare i movimenti armati e terroristici. Essi pero' sono sempre piu' isolati, soprattutto rispetto agli altri stati della regione.
La Siria , che dal Libano ha dovuto ritirarsi, mi pare piu' attenta a non scoprirsi ulteriormente.
La Libia ha abbandonato ogni velleità e si è autodenunciata, per quanto riguarda i progetti nucleari e chimici.
Il Pakistan ha fatto una scelta di campo netta, nella lotta al terrorismo.
L'Iran si agita ma credo che siano tutte manovre per distogliere sul fonte esterno i gravi problemi interni, di una nazione giovane (metà della popolazione ha meno di 27 anni) che mal sopporta lo stapotere delle tonache degli Ayatollah della "repubblica islamica".
Dovrebbe apparire chiaro che l'antiamericanismo e l'antisionismo da quelle parti sono solo artifici demagogici finalizzati alla gestione del potere interno e che quando il popolo sarà stufo di essere preso per il culo quei personaggi finiranno in un lampo appesi in piazza, come accadde da noi con Mussolini. A me pare chiaro che ad Ahmadinejad di Israele non gliene frega niente: deve solo gestire 68 milioni di abitanti e per farlo i nemici esterni sono sempre stati qualcosa che funziona.
Il vicino Pakistan, paese nucleare, non ha problemi diversi (con 158 milioni di abitanti di cui metà con meno di 20 anni)) ma ha il conflitto con 'India e per il Kasmir da gestire. Israele è lontana. L'Afghanistan molto piu' vicino.

Il dialogo con l'occidente per me diventerà serio e costruttivo quando i paesi del medio oriente smetteranno di usare la propaganda contro paesi esteri ai fini del mantenimento del potere interno.

Ciao,
Franz
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda ranvit il 21/03/2009, 18:15

Stefano'62 ha scritto:Ma proprio perchè ci sono tanti fondamentalisti se noi oggi sostituissimo quei despoti medioevali di cui parli,impiantando la democrazia,accadrebbe ciò che accadde in Yugoslavia con la scomparsa di Tito.
Non è un caso che i Paesi più stabili sono proprio quelli gestiti dal 'despota';oltretutto la gente non cerca di abbandonarli per venire in Europa come succede altrove,quindi forse non sono semplicemente pronti per cambiare.

Io penso che pretendere di mettere le mani nei loro sistemi politici,finendo di fatto per mettere in discussione la cultura dei popoli interessati,sia sbagliato.
Non tocca a noi andargli a raccontare che noi siamo più evoluti e loro devono copiarci.
Lo possiamo pensare,e sperare di non avere torto,ma dirlo apertamente è offensivo e controproducente.
"We Are Right",cioè abbiamo ragione noi,in inglese;fate l'acronimo con le iniziali e guardate che bella parola salta fuori,sempre in inglese.
Naturalmente un caso,però si è capito cosa intendo dire ?

Molto meglio il dialogo e il rispetto reciproco,che favoriscono il diffondersi delle idee e il loro confronto,unica via per fermare terrorismi e fondamentalismi.
Il pompiere il getto d'acqua lo indirizza sempre alla base della fiamma.


Ma guarda che io concordo con quello che dici : è sbagliato e controproducente intromettersi. Si tengano pure i loro despoti medioevali. Quindi dialogo istituzionale e niente intromissioni....purchè non agiscano contro di noi (occidente cristiano).
Tutt'altra cosa è dialogare nel senso di cui parlava Roxas.

Vittorio
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda Stefano'62 il 22/03/2009, 0:29

ranvit ha scritto:Ma guarda che io concordo con quello che dici : è sbagliato e controproducente intromettersi. Si tengano pure i loro despoti medioevali. Quindi dialogo istituzionale e niente intromissioni....purchè non agiscano contro di noi (occidente cristiano).
Tutt'altra cosa è dialogare nel senso di cui parlava Roxas.
Vittorio

Non avevo dubbi infatti che avresti compreso e condiviso.
Però secondo me,come molti altri,ti sei fatto fuorviare dal termine 'sionista' che Rosario utilizza,ed è per questo che dai una valenza particolare a ciò che lui dice;e devo dire che è comprensibile che poi la rigetti.
Secondo me,si intende...
Nell'immaginario collettivo chi usa quel termine lo fa in senso spregiativo nei confronti di tutti gli ebrei manifestando di fatto un pregiudizio (e spesso è effettivamente così);ciò deriva forse dal fatto che nei paesi islamici è ancora forte l'influenza dei Protocolli dei Savi di Sion,secondo i quali esisterebbe un complotto ebreo per dominare il mondo.
Fatto sta che quando Rosario condanna il 'regime sionista' non condanna l'idea di un qualsivoglia governo di ebrei nè smentisce il loro diritto ad uno Stato;condanna invece una particolare politica dei governi israeliani che con il loro modo di fare sembrano quasi dare ragione a quei Protocolli,nonostante siano invece risultati falsi.
Ecco perchè usa il termine Sionista,in modo provocatorio,ma con buone ragioni a parer mio.
Dà per scontato che tutti conoscano la differenza tra sionismo ed ebraismo.
In un suo precedente post Rosario aveva anche cercato di spiegare cosa intende per Sionismo,e questo sarebbe dovuto essere sufficiente a dare una giusta lettura dei suoi post,che sono in chiave anti-sionista ma non anti ebrea.
Non ad approvarli se uno non crede di doverlo fare,ma sufficiente a metterlo al riparo da accuse di pregiudizio certamente sì.
Prova a rileggerti il suo post iniziale,screma il pregiudizio dialettico sul termine sionista;non cambierai la tua opinione sulla questione,ma capirai quello che intendo dire.

Ciao
Stefano'62
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda lucameni il 22/03/2009, 1:39

vero ci sono non pochi ebrei "antisionisti".
Anche ebrei ortodossi antisionisti, tanto che una loro rappresentanza ha partecipato all'ultimo convegno negazionista dell'olocausto organizzato da Ahmadjnejad.
Tant'è va preso atto che la differenza per qualcuno non sempre è chiara e viene tenuta volutamente nell'ambiguità. Oppure è chiara ma viene espressa per giustificare quello che si dice e che potrebbe apparire ben altro che solo antisionismo.
Ricordo poco tempo fa un utente di un forum, tra l'altro partecipante (poco) anche a perlulivo, che esplicitamente mischiava le espressioni di "ebraismo" e "sionismo", ovviamente durante le sue sparate antiisraeliane (soltanto israeliane? Ecco da come si proponeva non sembrava solo quello).
Insomma se vogliamo fare un discorso teorico va benissimo questa distinzione e sappiamo bene che la critica anche dura alla politica israeliana non implica per forza di cose una critica agli ebrei in quanto tali. Sono piani differenti.
Il fatto è che, vuoi perchè qualcuno si fa prendere la mano nel furore filo-arabo, vuoi perchè dal profondo poi vengono fuori sentimenti inconfessati, vuoi perchè semplicemente c'è chi dice una cosa e ne pensa un'altra (prendendoci per il ****), i due piani nella pratica non sono trattati in maniera distaccata. Anzi.

I savi di sion?
Si, so che questo falso è ancora molto pubblicizzato come strumento "antisionista", ma non credo proprio che le masse arabe nella maggioranza ne siano a conoscenza.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Per un dialogo Occidente-Medio Oriente

Messaggioda Stefano'62 il 22/03/2009, 3:17

Anzi,
a me risulta proprio che le masse arabe ritengono i protocolli assutamente veritieri,aiutati in questo da qualcuno dei loro leaders più influenti.
Per questo non vanno criminalizzate (le masse) anche perchè spesso il comportamento stesso di Israele conforta la tesi dei protocolli,così questi fanno due più due uguale cinque,e il risultato è la contrapposizione.
La via giusta,come sempre,sono il dialogo e il fluire delle idee e della "conoscenza" che scaccia le tenebre.

Ciao
Stefano'62
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