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Il Sionismo è il problema... la sua fine è la soluzione

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Il Sionismo è il problema... la sua fine è la soluzione

Messaggioda Stevin il 18/03/2009, 0:50

I governi zerbini della UE ("spinti dall'Italia", gongola orgoglioso il ministro Frattini) hanno preparato un testo gradito a Sion contro i presunti contenuti antisemiti del testo preparatorio dell'ONU per Durban II, nel quale Israele veniva addirittura definito "razzista".
Ironia della sorte: negli stessi giorni Netanyahu ha dato il ministero degli Esteri a Liebermann, noto estremista che ha fatto dell'odio razziale verso gli Arabi la sua bandiera.

Ma ciò rientra nella consueta ipocrisia galoppante che pervade l'universo mediatico occidentale.

Tutto ciò non impedisce la circolazione insistente di certe considerazioni, fatte proprie da intellettuali Israeliani e diffuse da nomi altisonanti della diplomazia e della politica (Jimmy Carter) e riprese da quotidiani USA (in Italia no, come sempre, poiché siamo più realisti del re).

Ad esempio un commento sul Los Angeles Times si intitola "Il Sionismo è il problema" ed illustra come fin dagli anni '40, e financo dagli anni '20, autorevoli esponenti Ebrei hanno apertamente criticato il neocolonialismo noto come Sionismo, adducendo sagge motivazioni quali: l'eresia di forzare la mano di Dio cercando un ritorno alla Terra Promessa ottenuto con la sopraffazione di altri popoli, l'affinità di uno stato razziale agli stessi ideali nazisti (su questo punto consiglio la lettura dell'ultimo libro di Avraham Burg, "Sconfiggere Hitler"), e il pericolo insito nella stessa creazione di uno stato dichiaratamente Ebraico, e quindi (pseudo)razziale. Questo è il link all'articolo del LA Times:

http://www.latimes.com/news/opinion/com ... 4861.story

Oltre a ciò da più parti, come sempre tra gli stessi intellettuali Israeliani (si veda l'articolo "Vivere con i giorni contati su una terra rubata" di Gilad Atzmon) si legge sempre più spesso che il concetto di Stato Ebraico potrebbe presto giungere al termine, e senza particolari spargimenti di sangue.
Gli Israeliani sempre più numerosi chiedono passaporti stranieri (anche qui, consiglio la lettura di Avraham Burg) e sono pronti ad andarsene; si prevede che nei prossimi anni 2 milioni di Israeliani potrebbero lasciare il paese per gli USA e la Russia, mentre i profughi Palestinesi potrebbero finalmente fare ritorno.
Tutto ciò come conseguenza dell'impossibilità di giungere ad una soluzione "a due stati" (chi li fa sloggiare dalla Cisgiordania 250.000 coloni convinti di essere lì per "volontà di Dio"?) e della dirompente demografia dei Palestinesi, che hanno capito che restare vivi e moltiplicarsi è la loro arma più micidiale. Presto i Palestinesi sovrasteranno in numero gli Israeliani, e il fatto stesso che una minoranza neghi ad una maggioranza i diritti democratici farà sì che lo Stato di Israele sia annoverato (con buona pace di Frattini) tra i paesi sede di apartheid, i quali (vedasi Sudafrica) hanno vita breve.
Interessante questo rapporto della CIA, di cui dà notizia Press TV, che è eclatante solo perchè ricondotto alla CIA, ma in realtà non dice nulla di nuovo.

http://www.presstv.com/detail.aspx?id=8 ... =351020202

A Liebermann ed ai coloni schiumanti di rabbia, archiviata la gloriosa offensiva su Gaza, non resta che continuare ad abbattere case a Gerusalemme Est e sradicare ulivi in Cisgiordania. Non temono di dover rispondere dei loro crimini contro l'umanità: c'è Frattini a proteggerli da ingiuste accuse dei soliti antisemiti.

Finché dura, appunto ...


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