da diffidente il 09/06/2021, 21:52
Qualche anno fa, prima che la pandemia lo impedisse, ho preso parte a un programma poco noto, il Sar-El, in cui per due o tre settimane una persona non israeliana diventa "aiurtante civile" delle forze di difesa israeliane e presta il suo lavoro, spesso intenso, in attività di supporto alle forze armate ( piegare i paracadute, impacchettare le razioni, pulire i cingoli e le parti meccaniche dei mezzi cingolati...). In cambio , nei fine settimana le "madrichot" ( giovani donne sotto-ufficiali) accompagnano i volontari a fare giri turistici per israele, noi siamo andati a Tel Aviv e a Cesarea. Da quello che ho potuto vedere fra i soldati non mi è parso di vedere esagitati, anzi, gli ultra-ortodossi che spesso vanno a popolare gli insediamenti illegali sono esentati dall' obbligo di servizio di leva, anzi, nei reparti di fanteria che accompagnano i mezzi corazzati, di gran lunga il ruolo più pericoloso (pensiamo alle offensive con mezzi corazzati nella seconda guerra mondiale), ci sono ragazzi laici che nella vita civile sono studenti o lavoratori.
In Israele gli Arabi israeliani possono votare, lavorano, molti raggiungono posizioni importanti, soprattutto nel comparto sanità e assistenza alla persona, possiedono case e automobili, non è vero che c'è l' apartheid.
Molti si chiedono allora perché perché cè un muro come quello di Berlino - il progetto è in effetti molto simile- fra Israele e la Cisgiordania, si spiega perché nei primi anni '2000 le gangs islamiste della cisgiordania obbligavano ragazzini e ragazze a fare gli attentatori suicidi e ci sono stati tantissimi attentati nelle città israeliane. Addirittura si consigliava alle famiglie di non far viaggiare i figli nello stesso autobus, dopo gli attentati condotti con esplosivi nascosti sotto gli abiti, fatti detonare all'nterno del mezzo pubblico "Meghiddo junction e Patt junction in cui morirono decine di passeggeri . (nessuno militare né politico). Ricordiamo che nehli ultimi anni, ed qualcosa che non è noto e a cui molti non credono, la viota per gli Ebrei in Europa non è facilissima. Se in Italia, nonostante i timori, gli ebrei vivonop più o meno come gli Italiani e a scuola nessuno li attacca, non così in Francia. Gli attentati di qualche anno fa sono la punta dell' iceberg di espisodi fatti di ostracismo a scuola, soprattutto nelle classi dove i musulmani sono maggioranza, sul posto di lavoro, tanto che molti Ebrei francesi lavorano in aziende di proprietà di correligionari. Non pochi hanno deciso di trasferirsi in Israele, fiaccati dai soprusi e dalla mancanza di solidarietà da parte dei vicini. Personalmente, vedo molte analogie fra la vita degli Ebrei nelle città francesi e quella dei simpatizzanti del PCI nelle zone dove erano forti le famiglie mafiose