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Gaza, attacco alla stampa

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda flaviomob il 15/05/2021, 21:58

https://www.articolo21.org/2021/05/gaza ... sraeliano/

Mentre la conta dei morti nella Striscia di Gaza sale, soprattutto bambini, tanti, i raid aerei israeliani puntano a colpire centri nevralgici di media scomodi.
Come è avvenuto alle 14,30 di oggi nell’area commerciale di Gaza City, dove era situato l’edifico che ospitava la sede di Al Jazeera e di altre emittenti straniere, tra cui Associated Press.
L’esercito israeliano, con un comunicato emanato intorno alle 13,30, ha dato un’ora di tempo ai giornalisti e allo staff che lavorava negli uffici della stampa internazionale per evacuare la struttura.
Puntuale è arrivato il raid che ha distrutto l’edificio, fortunatamente vuoto.
Un episodio grave, un precedente che viola tutte le norme del diritto internazionale e della civiltà umana.
Dal Qatar non è tardata la razione ufficiale di al-Jazeera che oltre a condannare il bombardamento da parte di Israele del palazzo dei media non ha esitato a definire l’azione militare “un atto barbaro che prende di mira la sicurezza dei nostri giornalisti e impedisce loro di rivelare la verità'”.
Israele ha giustificato il raid affermando che all’interno dell’edificio c’erano “asset militari” di Hamas.
Affermazioni smentite da tutte le emittenti con sede dell’edificio, in primis Al Jazeera che ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire e proteggere i giornalisti sottolineando come sia ormai evidente che Israele abbia intrapreso questa guerra “non solo per diffondere frustrazione e morte a Gaza ma anche silenziare i media che stanno testimoniando la verita’”.
Anche dall’Associated Press è arrivata una dura reazione dicendosi “scioccata e inorridita da uno sviluppo incredibilmente inquietante”,. Attraverso Gary Pruitt, amministratore delegato dell’agenzia di stampa internazionale, Ap ha sottolineato che è stata “evitata per poco una terribile perdita di vite”. Pruitt ha aggiunto che sono state chiesti chiarimenti e informazioni al governo israeliano e di essere in contatto col dipartimento di Stato americano “per saperne di più”.
Non a caso i primi a reagire e a rispondere alla sollecitazione a condannare l’episodio sono stati proprio gli USA che attraverso la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, poco dopo il bombardamento da parte dell’esercito israeliano della torre a Gaza City hanno fatto sapere di aver “detto direttamente agli israeliani” che garantire la sicurezza e l’incolumità dei giornalisti e dei media indipendenti è una responsabilità di primaria importanza.
Purtroppo attacchi che hanno coinvolto operatori dell’informazione, più o meno in modo diretto e mirato, si stanno verificando sia a Gaza che nei territori occupati.
Tra le vittime vogliamo ricordare Reema Saad, una giornalista di 30 anni, incinta al quarto mese.
Secondo la testata Middle East Eye, il raid in cui è rimasta vittima Reema è avvenuto intorno all’1.30 di ieri mattina nella zona residenziale di Tal al-Hawa, a sud di Gaza.
La collega era nel suo appartamento con il marito e i due figli, di cinque e tre anni.
La morte di Reema, seppur non avvenuta mentre era impegnata nel suo lavoro, richiama comunque l’attenzione sul grave tributo pagato dai media in questa crisi, come evidenziato dal Committee to Protect Journalists (Cpj) che già nei giorni scorsi aveva segnalato che due edifici, a Gaza City, che ospitavano gli uffici di una dozzina di testate, locali e internazionali, erano stati rasi al suolo.
Anche in quel caso l’esercito israeliano aveva avvisato in anticipo dell’attacco alle torri al-Jawhara e Al-Shorouk, di 12 piani, ma il Cpj non è stato in grado di verificare se l’avvertimento sia stato sufficiente a evitare vittime.
La Bbc ha rilanciato le dichiarazioni delle autorità locali, secondo cui ci sarebbero stati dei morti.
“È assolutamente inaccettabile che Israele bombardi e distrugga gli uffici dei media mettendo in pericolo la vita dei giornalisti, soprattutto perché le autorità israeliane sanno dove si trovano questi media. Israele deve porre fine a questi raid e garantire che i giornalisti possano svolgere il proprio lavoro in sicurezza, senza paura di essere feriti o uccisi” ha dichiarato Ignacio Miguel Delgado, rappresentante di Cpj per il Medio Oriente e il Nord Africa, appello che facciano nostro è rilanciamo sia come singoli giornalisti che come Articolo 21.


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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda cardif il 16/05/2021, 0:13

La superficie di Israele è di 22.000 kmq, pari a 2,2 mln di ettari. Oggi in Toscana il costo di un ettaro di terreno incolto è di 500 €.
Sarebbe costata un prezzo accessibile di 1.800 € (a valore attuale) per ciascuno dei 608mila ebrei che vivevano lì, un terzo della popolazione nel 1947. E' un conto sommario, ovviamente, ma dà la misura.
Poi ci sarebbero state le valigette con i soldi che gli ebrei che si trasferivano là da mezzo mondo avrebbero portato negli anni successivi, dopo aver venduto le proprietà che lasciavano. Sicuramente avrebbero potuto avere prestiti dagli ebrei Rothschild.

Uno normale quando vuole stare a casa sua se ne compra una. Loro no.
Una guerra si fa tra due che bisticciano per qualcosa: loro hanno fatto invasioni e occupazioni.
Pure della occupazione di Gerusalemme da parte dei romani si parla di 'guerre giudaiche' mentre erano repressioni.
Invece se siamo noi a ribellarci, allora sono 'moti di indipendeza' nel 1820/1821.
Quanta ipocrisia e falsità.

E gli israeliani continuano anche ora a cacciare via; non pagano le case delle famiglie che vogliono sfrattare per darle ai loro coloni: fanno una delibera di esproprio.
E se ne escono con la scusa che hanno il diritto di difendersi: che c'entra?
Se mi cacci da casa mia io reagisco e tu dici che hai il diritto di difenderti e mi massacri? Da me dicono: ma tu si' scemo?
E ci aggiungono pure quest'altra oscenità dell'attacco all'informazione.

C'è chi ha il senso della giustizia in USA: ci sono i democratici e la liberal Alexandria Ocasio-Cortez (grande):
'Israele ha il diritto di difendersi. Ma i palestinesi hanno il diritto di sopravvivere?'
https://www.agi.it/estero/news/2021-05- ... -12550070/

Adesso non c'è il misero Trump che provocò spostando l'ambasciata a Gerusalemme.
Mi aspetto più impegno in senso opposto da Biden: faccia lo statista. Se si decide, sto con lui pure su questo fronte.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda trilogy il 16/05/2021, 5:55

Netanyahu sa di poter commettere qualunque crimine e di rimanere impunito. Dovrebbe essere trascinato all'Aja davanti alla corte penale internazionale per rispondere di crimini di guerra. Invece è lì che raccoglie la solidarietà dei nostri burattini e burattine, politici e politiche , senza alcuna distinzione: destra, sinistra, 5 stelle.

Alexandria Ocasio-Cortez è una delle ultime voci realmente e convintamente democratiche del mondo occidentale. Avremmo bisogno di donne come lei nella politica europea e italiana, purtroppo non ne vedo traccia.
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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda franz il 16/05/2021, 9:34

trilogy ha scritto:Netanyahu sa di poter commettere qualunque crimine e di rimanere impunito. Dovrebbe essere trascinato all'Aja davanti alla corte penale internazionale per rispondere di crimini di guerra. Invece è lì che raccoglie la solidarietà dei nostri burattini e burattine, politici e politiche , senza alcuna distinzione: destra, sinistra, 5 stelle.

Alexandria Ocasio-Cortez è una delle ultime voci realmente e convintamente democratiche del mondo occidentale. Avremmo bisogno di donne come lei nella politica europea e italiana, purtroppo non ne vedo traccia.

Hamas, che lancia 2000 missili usando le abitazioni di Gaza come rampe di lancio, no?
Hanche Hamas sa di poter commettere qualunque crimine e di rimanere impunito, tranne la reazione militare Israliana.
Cominciamo a smantellare Hamas.
Interessante questo articolo di Vernetti, ex parlamentare PD


Hamas va smantellata. È interesse italiano ed europeo
L'Occidente sostenga i paesi arabi che stanno normalizzando i rapporti con Israele
By Gianni Vernetti

La sicurezza di Israele è un problema che ci riguarda, da vicino. La pioggia di missili di Hamas cadute su Tel Aviv e su molte altre città israeliane, anche se per la gran parte neutralizzate dal sistema difensivo “Iron Dome”, rappresenta un ulteriore salto di qualità nella capacita distruttiva dell’organizzazione terrorista che governa da anni la striscia di Gaza.

L’Europa e la comunità internazionale non può permettere che un paese amico come Israele sia costretto a vivere con due organizzazioni del terrore, Hamas a Gaza ed Hezbollah in Libano, dotate di armamenti sofisticati e di missili a lunga gittata in grado di colpire praticamente ogni parte del territorio e di minacciarne l’intera popolazione.

Solo 80km separano la striscia di Gaza dal centro di Tel Aviv e solo 50km dividono il centro di Haifa dall’area controllata da Hezbollah nel Sud del Libano e i gruppi del terrore che tengono ostaggio quelle porzioni di territorio sono costantemente finanziate, armate e sostenute da un paese, l’Iran, il cui regime dichiara da vent’anni di perseguire la distruzione dello Stato di Israele.

Immaginate l’aeroporto di Heathrow minacciato da un enclave terrorista a Brighton o Oxford o il centro di Roma sotto tiro di missili acquartierati a Viterbo o Sabaudia oppure ancora Parigi sotto la minaccia di un’area controllata dai terroristi a Rouen. Impossibile e inimmaginabile. Invece per Israele è la realtà quotidiana.

La vita in 15 secondi: il tempo stimato fra l’inizio dell’ululato delle sirene e il possibile impatto di un missile di Hamas in asili nido, scuole, uffici, fabbriche, case, residenze per anziani, ospedali. Questa è la realtà di chi vive In Israele.

E non c’è “sproporzione” nella reazione militare di Israele: soltanto la legittima difesa di un paese democratico che non può vivere sotto la costante minaccia di gruppi terroristi sostenuti da regimi che predicano l’annientamento di Israele. Di questo dovrebbero tenere conto l’Europa, troppo silenziosa in questi giorni in cui la democrazia israeliana è sotto un attacco senza precedenti e rendersi contro che sia tempo di agire.

La comunità internazionale dovrebbe, poi, porsi un obiettivo chiaro: lo smantellamento delle capacità militare di Hamas nella striscia di Gaza.
Hamas è considerata sia dall’Unione Europea che dagli Usa un’organizzazione terrorista e come tale è legittimo mettere in cantiere ogni azione necessaria per contrastarne i flussi finanziari e le forniture belliche. I recenti missili lanciati da Gaza sono in gran parte di fabbricazione iraniana o parzialmente fabbricati in Iran e poi assemblati nelle officine clandestine di Gaza.

Hamas è tecnicamente in “proxy” dell’Iran e vanno promosse azioni più efficaci per evitare futuri trasferimenti di tecnologia bellica a cominciare da un più efficace montaggio delle rotte marittime che uniscono le coste dell’Iran nel Golfo Persico all’enclave di Gaza attraverso il Mar Rosso. Andrà poi messa in cantiere una più efficace azione internazionale per contrastare il network della “Fratellanza Musulmana” il vero “backbone” politico di Hamas a livello internazionale.

In tal senso un chiarimento con Turchia e Qatar non è più prorogabile. Per quanto tempo la Nato potrà ancora tollerare fra i suoi membri un regime come quello di Erdogan, che dichiara Israele uno stato “terrorista” e che, insieme al Qatar, sostiene e finanza la rete della Fratellanza Musulmana e molti gruppi del terrore a cominciare da Hamas?

La necessità di un chiarimento con la Turchia è reso ancora più urgente proprio nel momento in cui il mondo arabo non è più classificabile e interpretabile con le lenti del passato: il confronto fra sciiti e sunniti e la “questione palestinese”.

Oggi il mondo arabo si divide sempre più fra “innovatori” e “conservatori”, fra chi vuole riformare l’Islam e renderlo pienamente compatibile con stato di diritto e democrazia e infine fra sostenitori degli “Accordi di Abramo” e suoi nemici. E le scelte innovative degli Emirati Arabi Uniti, del Bahrein, del Marocco e del Sudan che, siglando gli Accordi di Abramo, hanno avviato un processo di piena normalizzazione dei rapporti con Israele, rappresentano la vera novità che andrebbe sostenuta con più convinzione in Europa e in occidente.

Hamas sopravvive esclusivamente grazie al sostegno militare del regime di Teheran, al sostegno economico dell’emirato del Qatar, al sostegno politico e diplomatico del regime di Ankara. La forza di Hamas è tutta qui e il fiume di denaro e armamenti che riceve costantemente le permettono di dominare più o meno indisturbata la striscia di Gaza, minacciando e rendendo instabile anche il più moderato governo dell’Autorità Palestinese di Ramallah nella West Bank.

La rete della Fratellanza Musulmana è poi molto attiva anche in Europa con il sostengo a molte moschee, imam e comunità. In Italia il vero terminale della Fratellanza è l’Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (UCOII), molto radicata in tutto il paese, da sempre su posizioni molto radicali e aperta sostenitrice, e finanziatrice, di Hamas. La stabilità del Mediterraneo orientale è certamente un interesse “nazionale” italiano ed europeo. E tale stabilità è sicuramente legata alla sicurezza di Israele ed al contrasto sistematico delle organizzazioni del terrore di Hamas ed Hezbollah.

https://www.huffingtonpost.it/entry/ham ... 924803f47e
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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda pianogrande il 16/05/2021, 10:16

Possibile che non si riesca mai ad inquadrare il problema in tutta la sua interezza?
In tutta la prospettiva temporale?

Hamas non è il problema.
Hamas non è la causa.
Hamas è solo una delle inevitabili conseguenze.

Forse che, eliminata Hamas, potrebbe tornare la pace?

Anche i nostri partigiani erano "banditen" e quelli del Sud Italia che non erano d'accordo coi Savoia erano "briganti".

Il problema; il problema all'origine, la radice del problema sta nel lampo di genio di costruire uno stato sulla terra d'altri.
Azione giustificata da motivi etnico religiosi che, con tutto il rispetto per le etnie e le religioni, potrebbero allora giustificare l'infame colonialismo europeo col fatto che i nostri antenati venivano dall'Africa.

Come ci può essere pace dove la gente viene scacciata dalle proprie case e dalla propria terra per far posto a una massa di fanatici rapinatori?

Dove il più debole viene emarginato e discriminato e perfino insultato per la strada?

Come si può essere così ciechi e sordi da pensarlo?

La pace nello stato (abusivo) di Israele, ci potrà (forse) essere solo quando sarà stato ucciso o scacciato l'ultimo palestinese.

Insomma solo dopo la soluzione finale.
Bella l'assonanza vero?

Eh, sì.

Le parti si sono completamente invertite.

L'ultima rivoltante ipocrisia sta nell'accusare di antisemitismo chi si oppone allo stato abusivo di Israele.

Non cambierà mai il mondo?

Vincerà sempre la legge del più forte?

Il più forte riuscirà sempre nell'inganno di violentare facendosi vittima?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda Robyn il 16/05/2021, 11:07

È Emanuele Fiano che afferma che Israele usa la scusa e il ricatto dell'antisemismo per attuare la sua politica di espansione sulla Palestina,da aggiungere anche che Israele usa motivi religiosi per giustificare Gerusalemme inclusa Gerusalemme Est come sua capitale,che chi è contrario alla violenza di Hamas e contemporaneamente alla politica di espansione israeliana "sempre Emanuele Fiano" viene attaccato da ambo le parti.Israele dovrebbe lasciare Gerusalemme Est e i territori occupati e stare dentro i suoi confini con Tel Aviv capitale e allo stesso tempo Hamas dovrebbe cessare ogni ostilità e rinunciare alla sua idea di cancellare Israele dalla carta geografica L'opinione pubblica israeliana non vuole la guerra a questo punto è meglio l'opposizione laburista al governo che riprenda il percorso di pace il cui artefice era stato Rabin.Nel frattempo bisognerebbe dispiegare la missione UNIFIL che faccia rispettare i confini fra Israele e Palestina e ristabilisca la pace,perché la pace in medio-oriente passa per <la pace fra Israele e Palestina>

<L'immagine della guerra è quella dei bambini che soffrono che strillano per strada immagini a cui non dovremmo essere indifferenti>
Ultima modifica di Robyn il 16/05/2021, 11:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda franz il 16/05/2021, 11:55

pianogrande ha scritto:Possibile che non si riesca mai ad inquadrare il problema in tutta la sua interezza?
In tutta la prospettiva temporale?

Hamas non è il problema.
Hamas non è la causa.
Hamas è solo una delle inevitabili conseguenze.

Forse che, eliminata Hamas, potrebbe tornare la pace?

certo che sì. Per la pace devi eliminare i terroristi. o devi piegarli.
Si è visto in Irlanda, si è visto nei paesi baschi. Cazzo si è visto anche in Italia con le BR.
Le BR non erano il problema? Non erano la causa dei morti?
Una causa inevitabile?
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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda Robyn il 16/05/2021, 12:07

Allora dovrebbe essere Israele a ritirarsi dentro i suoi confini stabiliti dalle nazioni unite rinunciando alla pretesa religiosa di Gerusalemme sua capitale.A quel punto se gli attacchi di Hamas continuano con la sua pretesa di cancellare Israele sappiamo dove è il problema perché il problema viene circoscritto.Se Israele è attaccata ha diritto legittimamente a difendersi dentro i suoi confini
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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda cardif il 16/05/2021, 13:22

pianogrande ha scritto:Possibile che non si riesca mai ad inquadrare il problema in tutta la sua interezza?


Condivido, compreso tutto il resto.

E meno male che lì era tutto finito! Tutto risolto! Dal 1993. Bah

Letta: 'La reazione di Israele oltre la legittima difesa'.
Ma che fa: salta una fase? Israele ha fatto una Azione di esproprio; la Reazione è quella di Hamas; e la Repressione è di Israele.
Lo dicono i numeri che Letta non ha letto. E sta sul palco con Salvini. Mah.

Ieri erano 122 morti palestinesi, di cui 33 bambini e 20 donne. Bombardate 31 scuole e una struttura sanitaria.
Netanyahu dice: 'Facciamo di tutto per evitare vittime civili': bugiardo.
I morti israeliani sono stati 7. Hamas ha Reagito con fuochi d'artificio, rispetto a Israele; e Israele ha Represso e massacrato.
Tanti titoli, uno è questo
https://www.fanpage.it/esteri/gaza-con- ... giordania/

'Netanyahu è isolato e sfrutta la guerra per unire il paese': è in difficoltà con problemi giudiziari e politici.
https://www.editorialedomani.it/politic ... e-qrug462m

'Il CS decide che ai civili arabi che sono stati trasferiti dalla zona smilitarizzata dal governo di Israele deve essere consentito di tornare immediatamente nelleloro case e che la Mixed Armistice Commission deve supervisionare il loro ritorno e la loro reintegrazione nelle modalita' decise dalla Commissione stessa.'
E' la prima delle diverse decine di risoluzioni ONU contro gli abusi di Israele, che questa ha stracciato in spreggio del mondo; è del 18/05/1951: tra due giorni fa 70 anni!!!
http://www.forumpalestina.org/informazi ... sraele.htm

Hamas fu fondata nel 1987: 39 anni dopo l'occupazione con la forza del 1948 e altri 20 anni dopo l'altra del 1967.
Col tempo il rancore aumenta per l'ingiustizia subita a cui non viene data soluzione. E si arriva all'esasperazione.
Senza l'intervento USA, se i partigiani ci avessero messo tanto a cominciare staremmo ancora sotto gli eredi di Hitler. Sarei pure io terrorista tra i partigiani, oggi. Forse Salvini, Meloni ed altri si sarebbero adeguati; ma pure Letta? Pure per lui non avrei dovuto eccedere nel reagire?

Come fa Gianni Vernetti, che pure s'è occupato di tanti problemi nel mondo, a non cominciare lo studio dall'inizio? A non mettere in relazione cause ed effetti? Ah, guarda l'ontano.

Costa poco 'Vivere con la spada'. Sarebbe interessante leggerlo. Sarebbe. Per un pizzico di verità altra da quella raccontata.
Dai diari di Moshe Sharett, già Primo Ministro e Ministro degli Esteri israeliano, rivela i sistemi, le provocazioni, i falsi complotti della politica israeliana già dai tempi di Ben Gurion. Il documento è stato paragonato ai «Documenti del Pentagono» per il suo valore di verità. Il ministro Sharett confi da al suo diario, non destinato alla pubblicazione e, in quanto tale, altamente credibile, la riprovazione per i crimini, le menzogne, i massacri che i sionisti perpetrarono in modo
sistematico contro i palestinesi e le popolazioni arabe.

Intifada significa 'sollevazione' contro l'occupante, mica 'sovversione' per il ribaltamento dello Stato fatta da fanatici senza un progetto realistico.
Questo è stato sconfitto su tutti i fronti. Il desiderio di libertà del popolo palestinese non può esserlo con la repressione, nemmeno dopo 70 anni.
Moti di indipendenza sono avvenuti dovunque e sempre nel mondo. Reazioni ci saranno sempre ad ogni sopruso. Vale per i singoli e per i popoli. Che poi uno è più forte e reprime non significa che ha più ragione.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Gaza, attacco alla stampa

Messaggioda Robyn il 16/05/2021, 14:33

La scusa che ha messo Nethanyau in passato per non ritirarsi dai territori occupati e che attraverso gli insediamenti ci vivono cittadini israeliani.Questo non è per nulla un problema perché questi cittadini di origine israeliana acquisiscono la cittadinanza palestinese pur conservando i loro usi, costumi e tradizioni quindi protetti dalla costituzione palestinese,la stessa cosa in Israele cioè di cittadini di origine palestinese che vivono in Israele e che acquisiscono la cittadinanza israeliana conservando i loro usi, costumi e tradizioni e protetti dalla costituzione israeliana.Quanti paesi in Europa abbiamo dove nelle zone confinanti vivono cittadini di altre culture ad ex di origine croata,francese e tedesca in Italia?Nethanyau in che mondo vive? Non esistono paesi culturalmente puri ed omogenei
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