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religioni, ipocrisia, povertà che uccidono

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religioni, ipocrisia, povertà che uccidono

Messaggioda trilogy il 27/11/2019, 13:20

«Donne a cui è negato l’aborto usano Coca-Cola e birra allo zenzero per uccidere i neonati»

Martedì 26 Novembre 2019 di Alix Amer

“Le madri in Kenya danno Coca Cola ai loro bimbi appena nati per ucciderli perché non sono in grado di ottenere aborti legali”, dicono a chiare lettere gli attivisti per i diritti umani. Il paese africano è in preda a una “crisi di infanticidio”, le madri disperate cercano tutti i modi possibili per sbarazzarsi di bambini indesiderati perché hanno la consapevolezza di non poterli mantenere. Alcune utilizzano Coca Cola, birra allo zenzero o altre bevande gassate, e li alimentano in questo modo al posto del latte materno.

Un numero significativo di bambini viene lasciato morire anche in discariche o fiumi, successivamente i corpi vengono recuperati dai lavoratori. Altre scelgono cliniche (per cosi dire) abusive. Queste procedure hanno spesso conseguenze devastanti o mortali anche per le madri.

“Le storie evidenziano la disperazione delle donne che non possono permettersi di crescere una famiglia in un paese in cui l'aborto è illegale”, spiegano gli attivisti. Gli aborti non sicuri sono una delle principali cause di mortalità materna in Kenya, secondo le statistiche. Tuttavia, la scala dell'infanticidio non è stata ufficialmente misurata.
Vincent Odhiambo, attivista per i diritti umani a Kibera, una baraccopoli della città, ha raccontato: “Alcune donne non sono in grado di avere una famiglia. È noto che se dai a un bambino di pochi giorni Coca-Cola, morirà”. A febbraio, il Kibera Community Justice Center, dove lavora Odhiambo, ha ricevuto notizie di una donna che aveva visto il suo vicino dare una fatale dose di birra allo zenzero e della Coca-Cola alla figlia appena nata. “Assurdo, perché in questo modo si ha la consapevolezza di uccidere”

Florence, un'ostetrica del governo, ha condiviso una serie di foto sul suo cellulare di bambini morti e trovati nelle discariche. Un'immagine è quella di una bimba curva in posizione fetale. I residenti sostengono che la madre avesse nutrito la figlia anche in questo caso con la Coca Cola.

Wilson Cheptoo, un selezionatore di rifiuti, ritiene che solo lui abbia trovato almeno 15 bambini morti all'anno nella discarica dove lavora. Stessa cosa per i suoi colleghi, ha detto. Nel corso di una sola settimana a maggio, i cadaveri di otto bambini sono stati estratti dalle acque del fiume Nairobi che esplodono di immondizia. Più comuni dell'infanticidio e dell'abbandono, affermano gli attivisti, sono gli aborti di backstreet effettuati da medici non qualificati. C'è un deficit nelle cliniche di salute da quando i finanziamenti dagli Stati Uniti sono stati tagliati. Di conseguenza, solo un’organizzazione come Family Health Options Kenya, ha dovuto eliminare i servizi di sensibilizzazione gratuiti e chiudere due cliniche.

L'aborto è illegale in Kenya a meno che la salute di una madre non sia in pericolo. Una pena detentiva di 14 anni minaccia chiunque compia un aborto "non autorizzato". Nel 2014 un'infermiera keniota è stata condannata a morte dopo essere stata giudicata colpevole di aver fatto abortire una donna deceduta per dissanguamento.
Ciò significa che i medici non sono disposti a correre il rischio, anche in presenza di pressioni religiose e politiche.
“Con la mancanza di aborti sicuri e legali, le donne spesso non hanno altra scelta se non quella di risparmiare denaro per pagare un ciarlatano”, avvertono associazioni ed enti di beneficenza.


Fino a 350.000 donne keniote all'anno rischiano di avere un aborto non sicuro e di conseguenza 21.000 donne all'anno sono ricoverate in ospedale. Un medico anonimo ha ricordato di aver allontanato una donna incinta di sei mesi, dicendole che era troppo tardi per eseguire un aborto e le offriva invece consulenza. Più tardi quella notte, mentre il dottore stava chiudendo la clinica, la donna tornò, coperta di sangue. "Qualcuno le aveva strappato l'utero", disse il medico al Telegraph. Abbiamo fatto di tutto ma è morta sei ore dopo.

Gli attivisti hanno sollecitato un cambiamento nella legge per consentire aborti più sicuri, nonché una migliore educazione sessuale, per fermare l'aumento dell'infanticidio e degli aborti non sicuri.

Un portavoce della Coca-Cola ha dichiarato: "Le recenti notizie di morti neonate in Kenya sono profondamente angoscianti e il nostro pensiero va a quelle donne e quei bambini che affrontano situazioni così disperate”.

fonte: https://www.ilmessaggero.it/mondo/abort ... 88092.html
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