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Abdwahad nasce già clandestino ...

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Abdwahad nasce già clandestino ...

Messaggioda franz il 23/05/2008, 7:50

LAMPEDUSA - Nel buio della notte, nel gommone sbalzato dalle onde a 12 miglia da Lampedusa, è nato Abdwahd, figlio di una coppia di somali giunti con altri 45 clandestini ieri mattina nell'isola. Il bimbo è nato mentre una motovedetta andava incontro all'imbarcazione che aveva lanciato un allarme.
Ad aiutare a partorire la donna, che in Somalia ha lasciato altri cinque figli, sono state sei donne che come lei erano partite due giorni fa dalla costa libica di Al Zwara.

Quando la motovedetta della Marina militare italiana ha accostato il gommone, donna e bimbo sono stati presi in cura dai medici e dagli infermieri della Croce Rossa maltese che da alcuni giorni prestano servizio volontario a bordo dei mezzi navali italiani impegnati nelle operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia.
Sulla banchina erano già pronti un'ambulanza ed altri medici che hanno subito trasferito madre e neonato nel poliambulatorio di Lampedusa. Le loro condizioni sono per fortuna buone e dopo alcune, insieme al padre, si sono ritrovati nell'infermeria del centro di accoglienza circondati dalle premure degli addetti alla gestione del centro.

E lì la donna ha incontrato Sharon Francesca, la bimba di quattro mesi di origine nigeriana che domenica scorsa è stata battezzata nella chiesa di Lampedusa così come aveva deciso la mamma, Florence, che aveva fatto questa promessa se avesse raggiunto viva l'Italia.

I genitori del piccolo Abdwahd sono una coppia di somali che è fuggita dal loro paese per motivi politici. Erano partiti 10 mesi fa da una villaggio della Somalia e dopo avere attraversato il deserto erano riusciti a raggiungere Tripoli. E durante questo lungo e difficilissimo viaggio la donna è rimasta incinta.

"Non sapevo che mia moglie avrebbe partorito in questi giorni - dice il marito della donna - . In questi mesi la nostra vita è stata un inferno ed è stato un miracolo che abbiamo raggiunto la vostra Italia". La coppia adesso è preoccupata per gli altri cinque figli che hanno in Somalia. "Speriamo che voi italiani adesso ci aiutate a fare venire qui anche gli altri miei figli".

Nella storia di Abdwahd (Fortunato in italiano) si intrecciano dramma e curiosità. È il primo bambino nato a Lampedusa (o meglio nel mare di Lampedusa) da oltre dieci anni a questa parte. Il sindaco dell'isola, Dino Derubeis, è felice perché rompe un "digiuno" di nascite provocato dall'assenza di un ospedale. Adesso per il piccolo si porranno problemi burocratici. È figlio di genitori somali ma è nato in Italia. Che succederà? A Lampedusa si stanno già interessando del caso i responsabili dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati. "Speriamo che Abdwahd e i suoi genitori - dice la portavoce Laura Boldrini - ottengano l'asilo politico".


(23 maggio 2008)

Il neonato clandestino
di MIRIAM MAFAI

CI SONO le leggi e le leggi vanno rispettate. Ci sono paesi nei quali vige lo jus sanguinis. Si è cittadini italiani, ad esempio, solo se si nasce da una donna e un uomo italiano. Ci sono paesi nei quali vige lo jus soli. Si è cittadini francesi, ad esempio, solo se si nasce sul territorio francese. Tutto preciso, tutto regolare come devono essere le leggi sulle quali si basa la nostra convivenza.

Ma cosa succede quando un bambino, ignorando qualunque legge, nasce in mare da genitori emigranti illegali su un gommone carico di altri clandestini? Nella mitologia, nelle leggende, nelle Sacre Scritture ci sono tanti bambini che, appena nati, vengono abbandonati in acqua, sul bordo di un fiume o in mare, nascosti in un cestino. Nella mitologia, nelle leggende e nelle Sacre Scritture, quei bambini abbandonati di solito vengono salvati e una volta adulti, tornano nel loro paese, a guidare il proprio popolo e a fare giustizia.

Il bambino nato su un gommone carico di clandestini è figlio di genitori somali fuggiti da un paese che è in mano alla ferocia di bande armate, un paese che non è più nemmeno uno stato. Fanno parte di quelle migliaia di sventurati che attraversano a piedi un bel pezzo d'Africa per imbarcarsi, forse in Libia, per il nostro paese. Forse il bambino nato ieri su un gommone, in mare, un giorno tornerà nel suo paese a riscattarlo e fare giustizia. Questo, di solito accade nelle leggende e nelle favole. Ma oggi, quale destino attende il piccolo somalo nato in mare a poche miglia di distanza da Lampedusa?

I genitori lo hanno chiamato Abdwahd, che vuol dire fortunato: già il fatto di essere venuto al mondo vivo, di aver potuto toccare un lembo di terra, è segno di buona sorte. Ma il piccolo Abdwhad, nato clandestino, profugo da un paese che sta andando alla rovina, in un continente che si sta dilaniando tra corruzione e lotte tribali, rischia di diventare il simbolo di una umanità senza diritti e senza futuro. Di una umanità affamata, sospetta. E con i suoi genitori ed altri clandestini arriva nel nostro paese nel momento in cui si stanno preparando leggi più severe per il controllo degli immigrati, quelli che già risiedono, legalmente o illegalmente nel nostro paese, e per impedire ad altri di arrivarci, con il loro pericoloso carico di miseria e di rabbia.

Quest'ultimo sbarco illegale ci dice intanto come sono inevitabilmente porose le frontiere di un paese come il nostro che appare sulle carte geografiche come una lunga lingua di terra circondata dal mare, costante miraggio per popolazioni sofferenti e calpestati. Ci dice anche che le leggi, anche le rigorose e generalmente condivise, non potranno mai impedire del tutto sbarchi clandestini e altrettanto clandestini attraversamenti di frontiera.

Questo gruppo di somali arrivati ieri a Lampedusa su un gommone di non più di 8 metri, tra i quali i genitori del piccolo nato in mare, chiederanno probabilmente di avvalersi della particolare legislazione che tutela i richiedenti asilo politico. E' possibile, è augurabile che l'ottengano. Tra le nuove, più severe, norme annunciate, mercoledì dal governo Berlusconi, in tema di immigrazione, non mi sembrava esserci alcuna revisione delle norme che limitano la concessione dello status di "rifugiato politico". Se riuscirà a ottenerlo, se l'Italia - malgrado il giro di vite, l'introduzione del reato di clandestinità, il "muro" di leggi che sta erigendo simbolicamente intorno alle sue coste - non spegnerà il suo futuro, il piccolo Abdwahd, nato clandestino, potrà dirsi davvero fortunato.


(23 maggio 2008)
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Re: Abdwahad nasce già clandestino ...

Messaggioda annalu il 24/05/2008, 13:45

Franz, più che "caldo" questo tema, è molto doloroso: a me produce un senso di gelo.

Mi auguro che l'ipotesi della Mafai si avveri, e che Abdwahad sia davvero fortunato, e non solo perché è ancora vivo.
Spero anch'io che non siano state variate le norme per la richiesta di asilo, però temo che le complicazioni burocratiche sempre maggiori rendano la situazione dei rifugiati in Italia sempre più problematica.

Su questo, c'è fra noi qualcuno che sa come vanno le cose?

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Re: Abdwahad nasce già clandestino ...

Messaggioda Bullit444 il 28/05/2008, 22:11

Purtroppo non è affatto scontato che quel bambino possa diventare cittadino italiano. L'altra sera, su La7, si è discusso di questo argomento nel programma condotto da Ilaria D'Amico e hanno intervistato dei giovani Rom i quali, pur essendo nati in Italia, non avevano titolo per ottenere la cittadinanza italiana in quanto i loro genitori ne erano privi. Col nuovo governo, poi, è prevedibile che queste norme vengano rese ancor più restrittive.
E' allucinante sentir gente e politici che affermano ineffabili di esser disposti ad accogliere gli immigrati purchè abbiano un lavoro. Lo dicono e si sentono benpensanti e a posto con la loro coscienza. Manco gli passa per la testa che la fame o la necessità di scappare da mondi e modi di vivere insostenibili possano essere ragioni ancora più valide per accoglierli.
Questa gente sostiene che quei poveretti possono venire da noi solo se ci fa comodo e nel dirlo gli sembra la cosa più giusta del mondo.
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