Ho molto apprezzato il testo di Luisa Morgantini.
Sulla questione vorrei dire che il punto non è se abbiano ragione gli ebrei o invece i palestinesi dato che la storia dice molto chiaramente chi sono gli aggrediti e chi gli aggressori al di là di qualsiasi lancio di razzi o azione terroristica,e dato anche che il fatto di avere ragione non legittima il massacro degli avversari e dei loro figli.
Il punto non è nemmeno se sia legittimo difendersi o meno da assalti criminali,siano essi lanci di razzi da una parte,oppure bombardamenti navali e aerei dall'altra parte.
Certo che è legittimo farlo,ma qualsiasi risposta colpisca anche gente innocente diventa automaticamente un atto criminale.
In Israele se un rapinatore occupa una banca e prende degli ostaggi la polizia che fa,risolve tutto con due bombe a mano ?
No,perchè qualsiasi risposta non tenga conto della differenza tra colpevoli e innocenti è una risposta criminale,e l'atteggiamento del governo israeliano che molto evidentemente preferisce vittime innocenti palestinesi alle vittime innocenti ebree,ebbene è un atteggiamento razzista che considera tutta la parte palestinese del popolo come nemica.
Per essere più chiaro vorrei dire a tutti quelli che magari anche dopo una analisi sofferta hanno deciso che una parte abbia ragione sull'altra e quindi sia giusto mandare i carri armati oppure lanciare razzi oppure bruciare bandiere,che la ragione non sta dalla parte degli ebrei e nemmeno dei palestinesi:la ragione sta dalla parte della povera gente innocente dell'una e dell'altra parte che da decenni soffre una situazione di diffusa ingiustizia spesso criminale.
Quelli che hanno torto marcio invece sono i delinquenti integralisti,da una parte e anche dall'altra anche se stanno nel governo,il cui unico obiettivo è quello di mantenere l'influenza sulla propria fetta di popolazione soffiando sul fuoco dell'odio.
Quindi onta su Hamas e company,ma è anche ora di smetterla di considerare il governo israeliano come una Nazione normale che cerca di reprimere un movimento separatista o un assalto esterno.
Nel 1948(mi pare) Israele è sorta impedendo al contempo con le armi la nascita dello Stato Palestinese,che era stata decretata dall'ONU;ricordo a ranvit che è per questo che si chiamano territori occupati.
Ed è per questo che vari gruppi palestinesi non riconoscono Israele.
Altri gruppi invece lo riconoscono per ottimi motivi diplomatici nella speranza di un reciproco riconoscimento,invece Israele ha sempre preferito tenersi i territori per ospitare i profughi ebrei da varie parti del mondo,anche recentemente,e rifiuta di parlare di Stato Paletinese e quindi (automaticamente!) di pace.
I Palestinesi dunque sono cittadini di Israele perchè Israele così ha voluto,e il fatto che ora voglia sterminarli se non accettano di continuare ad essere cittadini di serie B,è una cosa che da sola basterebbe a inserire Israele nella lista degli “stati canaglia”,e questo molti ebrei israeliani lo sanno,ma il loro voto è sempre stato in minoranza.
Di serie B,perchè in Israele esistono leggi che sono razziste quasi quanto quelle del ventennio fascista.
Per esempio,Ariel Sharon emise anni fa una legge che impediva ad ogni cittadino non-ebreo di abitare nel centro di Gerusalemme,in seguito a questo molti palestinesi di fede anche cattolica dovettero traslocare !
Una cosa così avrebbe dovuto far rabbrividere ogni ebreo scampato alla Shoah.
Un vecchio terrorista come Arafat aveva capito che solo la pace può portare giustizia,non è servito,è morto in modo misterioso e il suo interlocutore (Shamir) fu ucciso da un ebreo ultraortodosso che mi ha tanto ricordato Osvald e l'omicidio Kennedy.
Israele dunque condiziona da generazioni la vita della gente palestinese,e ogni offerta di pace è trattata con sufficienza o in alternativa con diffidenza,generando moltissimi dubbi su quanto essi stessi la vogliano.
Come si può pretendere ora che i figli di questo popolo martoriato dicano di no a chi mette loro in mano un fucile mitragliatore dopo che hanno visto le loro case distrutte con i bambini dentro ?
La pace è figlia della giustizia,perciò se Israele vuol vivere tranquillo deve riconoscere lo Stato Palestinese,abbandonare i territori,e in seguito collaborare con le future autorità per evitare o punire gli episodi di violenza che certamente proseguiranno per lungo tempo da ambo le parti per allontanare la pace.
Se poi Hamas vincesse le elezioni....amen;la colpa sarà stata di quelli che portano loro proseliti uccidendo bambini a suon di bombe.
I terroristi di oggi sono i figli e i fratelli delle vittime di ieri.
Il comportamento di Israele sta gettando le basi per un nuovo esercito di martiri suicidi di domani.
Tiozzi Stefano