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Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda pinopic1 il 19/01/2009, 12:13

incrociatore ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Però se l'ultima differenza che siamo in grado di evidenziare è il fatto che il terzo Reich non era una democrazia, stiamo freschi.
Per la parte italiana siamo riusciti a circoscrivere i mali del fascismo alle leggi razziali. Come dire: se non avesse fatto quell' "errore" magari non era poi da buttare via.
Per il terzo Reich che diciamo?: "Se almeno avessero fatto le elezioni per rinnovare il parlamento....". Non ci siamo ancora a questo punto, lo riconosco, ma la strada per arrivarci è quella giusta.

non è ovviamente la sola differenza, ma non la banalizzerei troppo (la democrazia)... perché è da essa che discendono tutte le altre differenze. Non credo che in una democrazia potrebbero nascere laboratori di sperimentazione con cavie umane.


Non ho scritto "è l'unica differenza" ma ho scritto " (se) è l'ultima differenza che siamo in grado di evidenziare". Non banalizzavo la democrazia ma la nostra percezione del male. Un altro esempio: adesso Obama chiuderà Guantanamo e "non ci saranno più torture negli USA" (ha detto più o meno così). Cosa vuol dire? Che la superiorità di una democrazia sta nel fatto che si può torturare quattro (o otto) anni si e quattro (o otto) anni no?
Ma non è colpa della democrazia, è colpa nostra che stiamo dimenticando i valori che ci fanno preferire la democrazia e ci hanno portato a inventarla. Che sempre più spesso guardiamo alla forma e trascuriamo, banalizziamo, la sostanza.
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda incrociatore il 19/01/2009, 12:15

infatti io non minimizzo.
In Italia, come in Israele ci sono coloro che minimizzano (tout-court o a fasi alterne) e chi no... infatti siamo in democrazia.
Aggiungerei che anche nei territori sono convinto che ci sia qualcuno che non minimizza... con questo non intendendo che li esista la democrazia, essendo tecnicamente impossibile, ma segnando che anche lì ci potrebbero essere le condizioni per crearla... costruendo i presupposti basilari.
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda incrociatore il 19/01/2009, 12:19

pinopic1 ha scritto:Cosa vuol dire? Che la superiorità di una democrazia sta nel fatto che si può torturare quattro (o otto) anni si e quattro (o otto) anni no?

vuol dire che una democrazia ha in se la capacità di riconoscere i propri errori e di cambiare strada... se vuole.
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda pierodm il 19/01/2009, 13:10

Se non ricordo male, l'argomento originario verteva sulla trasmissione di Santoro, non su un riassuntino di sessant'anni di conflitti arabo-israeliani.
Se così fosse stato, vorrei dire a Matt Helm che una ripassatina della storia dei boscimani sarebbe stata estremamente utile - o meglio, del tentato e silente genocidio del popolo dei boscimani.

Ci sarebbe ben poco da aggiungere a quello che hanno cercato disperatamente di dire alcuni amici del forum, per salvaguardare il diritto di un giornalista di scrivere il suo articolo, di fare la sua trasmissione, di comunicare la sua opinione nel modo che ritiene migliore: arrivando a questo punto della discussione rimane soprattutto da commentare le opinioni che sono state espresse, più che commentare la proposta originaria.
E da queste opinioni anti-santoriane viene fuori - non in quanto anti-santoriane, ma per le ragioni profferite in corso d'opera - viene fuori che un giornalista televisivo non può avere e tanto meno esprimere il suo proprio punto di vista.
Sulla carta stampata sì, in televisione no, soprattutto se la televisione è la RAI, cioè pagata col canone di tutti.

Se questa tesi venisse accettata, avremmo dovuto da decenni fare fuoco e fiamme contro tutti i beghini, baciapile e pinzocheri di corte, che fanno professione di religiosità papalina sui pubblici teleschermi.
Indignarci per intere trasmissioni centrate sulle virtù del capitalismo e, specialmente, su quelle delle dinastie capitaliste nostrane.
E, pescando a piene mani nel sacco, possiamo citare almeno dieci o venti o trenta "punti di vista" che sono assolutamente faziosi e nient'affatto rappresentativi di tutti i cittadini, e che pure non vengono notati sotto questa veste: non dico condannati o accusati, ma solo notati. E aggiungo: giustamente non accusati o condannati, perché non è la "faziosità" a dover scandalizzare, dato che in una certa misura non è possibile fare giornlismo senza faziosità, ossia senza assumere una posizione.
Quello che conta è il pluralismo delle faziosità, e l'intelligenza e l'onestà con cui si fa una trasmissione o si scrive un articolo: senza falsificare notizie e immagini, senza costruire artatamente "testimonianze".

Stringendo l'inquadratura on topic, sull'intricatissima vicenda palestinese si possono fare dieci tipi di analisi giornalistiche, tutte perfettamente lecite: sulle strategie dei movimenti palestinesi, sulla politica dei paesi arabi, sull'influenza della guerra fredda sul teatro mediorientale, sulle tecniche belliche d'Israele, sulle vicende politiche interne d'Israele in relazione alla guerra, sull'economia dei territori occupati, etc etc etc.
Ognuno di queste analisi e ricostruzioni può essere fatta da un palestinese, da un israeliano, da un italiano, da un russo, un americano, etc: ognuno ha il suo punto di vista, ed è possibile anche che un europeo o americano veda quelle questioni dal punto di vista degl'interessi del proprio paese - strategici, economici, politici - dato che esiste anche quest'angolazione.
Il fatto, che spesso si dimentica, è che una trasmissione o un articolo sono solo un momento, un pezzetto di una più generale conoscenza.
S'intende invece una trasmissione, più ancora che un articolo, come una dichiarazione di bandiera: un'inchiesta sui preti come blasfemìa, una ricostruzione della sconfitta americana in Vietnam come anti-americanismo, un'inchiesta di Report come un attacco al sistema capitalistico - e a conferma di questa visione accusatoria si porta l'ateismo, l'anti-americanismo, il "comunismo" del giornalista, come se queste fossero delle colpe o diminuissero la validità dell'inchiesta.

Va be'.
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda incrociatore il 19/01/2009, 14:07

pierodm ha scritto:Il fatto, che spesso si dimentica, è che una trasmissione o un articolo sono solo un momento, un pezzetto di una più generale conoscenza.
S'intende invece una trasmissione, più ancora che un articolo, come una dichiarazione di bandiera: un'inchiesta sui preti come blasfemìa, una ricostruzione della sconfitta americana in Vietnam come anti-americanismo, un'inchiesta di Report come un attacco al sistema capitalistico - e a conferma di questa visione accusatoria si porta l'ateismo, l'anti-americanismo, il "comunismo" del giornalista, come se queste fossero delle colpe o diminuissero la validità dell'inchiesta.

per onesta bisogna dire che vale anche al contrario... io mi ricordo benissimo certe valutazioni sul giornalismo di Montanelli da sinistra... tranne poi quando il mondo è andato sottosopra...

Il guaio che in questo Paese nulla sembra migliorare spingendo tutti ad abbandonare strade che si sono dimostrate sbagliate, degli errori ci si fa icona per segnare la propria ragion d'essere... e infatti perso Montanelli ci ritroviamo Feltri e Belpietro.
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda matthelm il 19/01/2009, 14:20

Pierodm, mi pare veramente incredibile che tu non riesca a strappare la cappa di ragionamenti giustificazionisti che li avvolge.
Eppure è tanto semplice: non c’entra l’opinione, la parzialità o la partigianeria di questo o quel conduttore ma l’arroganza ed il tono con cui Santoro ha usato contro chi ha osato criticarlo. In una tv PUBBLICA! non importa se altri hanno lo stesso. Anche loro sono da condannare.

Spalanca quella finestra… è solo un piccolo passo in avanti non indietro.

A tale scopo ripeto:Comportamento indecente di Santoro (vero anche se l’ha detto Fini!)
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda franz il 19/01/2009, 15:04

pinopic1 ha scritto:La differenza tra una democrazia e una dittatura è appunto che in democrazia si devono mostrare le conseguenze crudeli e disumane di un'azione militare anche quando chi l'ha compiuta ha mille ragioni e ha sofferto le stesse crudeltà.

La differenza tra una democrazia e una dittatura è che nel primo caso, se vuoi, è possibile cambiare con il voto il governo che ha preso la decisione sbagliata, o tragica. Nel secondo per farlo devi ricorrere alla forza, occorre una insurrezione. Nel primo caso inoltre hai una stampa libera e pluralista, nel secondo solo una stampa asservita al potere. Nel merito, mi pare che Israele sia una democrazia che va spesso al voto, con una stampa libera (piu' della nostra), che invece Hamas pur avendo vinto le elezioni ha preso il potere a gaza (e lo mantiene) con la forza. La libera stampa pluralista è una illusione in palestina e nei paesi arabi.

pinopic1 ha scritto:Se si pensa che l'informazione debba rendere più accettabile una strage di bambini perché altre stragi ci sono state a spese di altri bambini siamo già alla banalizzazione della democrazia. Anzi dell'umanità.
Accettando questa filosofia allora, alla prossima strage di bambini israeliani dovremo minimizzare e far vedere il meno possibile perché prima c'era stata questa strage di bambini palestinesi.
Alla successiva strage di bambini palestinesi dovremo ulteriormente minimizzare perché prima c'era stata quella dei bambini israeliani.

Questa "filosofia" ha un nome preciso e si chiama faida. Corrisponde al metodo conflittuale delle antiche tribu'.
Anche in Italia ne sappiamo qualcosa.
Qiello che è avvenuto a Gaza pero' a mio avviso assomiglia ad una faida ma non lo è.
Le apparenze ingannano. In realtà si gioca una partita di ben piu' ampio livello strategico tra alcune nazioni (iran e syria) da una parte ed altre moderate dall'altra (egitto, giordania, arabia saudita). La striscia ed Israele sono solo le pedine di una partita molto piu' importante. In fondo pero' forse non è cambiato nulla da quando lo scacchiere era in mano a due superpotenze contrapposte.

Ciao,
Franz
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda pinopic1 il 19/01/2009, 15:17

incrociatore ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Cosa vuol dire? Che la superiorità di una democrazia sta nel fatto che si può torturare quattro (o otto) anni si e quattro (o otto) anni no?

vuol dire che una democrazia ha in se la capacità di riconoscere i propri errori e di cambiare strada... se vuole.


Io invece credevo che in democrazia nessuno può pensare di usare la tortura. Guarda che io non sto criticando la democrazia, lo so che è meglio della dittatura. Sto criticando chi ritiene che in democrazia siano possibili le stesse nefandezze di una dittatura tanto si può protestare, si può denunciare, ci si può scrivere sopra un libro. E dopo si può cambiare strada.
Anche le dittature non hanno bisogno di compiere nefandezze tutti i giorni. Di tanto in tanto. Sono perfino capaci di fare autocritica sulle nefandezze pregresse e cambiare strada.
Credo che la differenza stia invece nel rispetto continuo di quei valori che distinguono un regime fondato sulla forza da uno fondato sul rispetto dei diritti umani.
C'è da preoccuparsi quando la frase che hai scritto "una democrazia ha in se la capacità di riconoscere i propri errori e di cambiare strada" viene ripetuta troppo spesso.
Non ci sarebbe bisogno di dirlo se non accadesse troppo spesso di fare errori da riconoscere più avanti.
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda pinopic1 il 19/01/2009, 15:48

franz ha scritto:La differenza tra una democrazia e una dittatura è che nel primo caso, se vuoi, è possibile cambiare con il voto il governo che ha preso la decisione sbagliata, o tragica. Nel secondo per farlo devi ricorrere alla forza, occorre una insurrezione. Nel primo caso inoltre hai una stampa libera e pluralista, nel secondo solo una stampa asservita al potere. Nel merito, mi pare che Israele sia una democrazia che va spesso al voto, con una stampa libera (piu' della nostra), che invece Hamas pur avendo vinto le elezioni ha preso il potere a gaza (e lo mantiene) con la forza. La libera stampa pluralista è una illusione in palestina e nei paesi arabi.


Franz, queste cose le so da quando vestivamo alla marinara. Ma proprio non riesco a spiegarmi. Non è possibile che di fronte a un crimine, a una nefandezza, ci si consoli dicendo "Tanto siamo in democrazia, possiamo protestare e possiamo anche non confermare il governo". Dopo tanti anni di democrazia anche chi ha il potere, chi può esercitare la forza, dovrebbe aver imparato le stesse cose che stai spiegando a me. E chi ha il potere dovrebbe essere il primo a difendere quei principi.


Questa "filosofia" ha un nome preciso e si chiama faida. Corrisponde al metodo conflittuale delle antiche tribu'.
Anche in Italia ne sappiamo qualcosa.
Qiello che è avvenuto a Gaza pero' a mio avviso assomiglia ad una faida ma non lo è.
Le apparenze ingannano. In realtà si gioca una partita di ben piu' ampio livello strategico tra alcune nazioni (iran e syria) da una parte ed altre moderate dall'altra (egitto, giordania, arabia saudita). La striscia ed Israele sono solo le pedine di una partita molto piu' importante. In fondo pero' forse non è cambiato nulla da quando lo scacchiere era in mano a due superpotenze contrapposte.


Se vai indietro vedi che avevo adombrato questa possibilità nel mio primo intervento sul tema. Questa è una base di discussione seria. Ed è per questo che dico che è assurdo fare informazione su questi avvenimenti facendo ogni volta il riassunto delle puntate precedenti per stabilire chi ha cominciato prima o per fare il bilancio delle colpe e dei torti subiti.
Però c'è da considerare che anche Israele potrebbe avere (secondo me ha) una strategia diversa da quella che ci sembra ovvia, se non altro perché conosce la strategia dei paesi che hai nominato.
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda pierodm il 19/01/2009, 17:42

Va bene che l'argomento è stato spostato e accorpato tra i "temi caldi del mondo", e dunque sembra richiamare ad una polemica sulla guerra in corso da sessant'anni.
Ma io rimango fedele all'origine, o meglio a quel pezzetto che riguarda noi e la comunicazione - anche perché la faccenda della guerra non mi suscita più nessuna voglia d'intervento, dato che per certi versi la situazione è chiara, per altri non lo è per niente, ma è stato detto tutto il possibile e non resta ormai che rivoltare la clessidra all'infinito.

Helm, mi sembra chiaro che noi due abbiamo difficoltà a capirci: non è un dramma, ed eviterei di usare i neretti e i punti esclamativi.
Io non ho visto nessuna scalmana da parte di Santoro, che mi è parso usare più che altro un certo sarcasmo.
Assai più agitata è stata invece l'Annunziata, con la sua aria sempre accigliata e incazzata, e - come ho detto - sul punto di impartire lezioni di "giornalismo".
Infine, ma solo per curiosità, mi piacerebbe sapere in che cosa consiste il mio "giustificazionismo", e che cosa io starei a "giustificare": si giustificano le colpe o i reati, e che Santoro abbia una colpa è appunto ciò che si dovrebbe dimostrare.
Chi semmai ha compiuto un atto irrituale è stata la "giornalista", che ha preso e se n'è andata, facendo esattamente come quel Berlusconi che l'ha mollata in modo teatrale con le stesse accuse sul modo di "fare giornalismo".
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