lucameni ha scritto:(Panebianco, non Ostellino).
Grazie Lucai per la rettifica (e fortuna che avevo messo il link giusto) e per le opinioni pacate che condivido. Mi dispiace non aver letto l’articolo di Furio Colombo, ma “Il Fatto” ancora non è in rete.
Quanto al sionismo, da quel che ne so è un movimento laico nel senso che non è religioso, ma si rifà alla Bibbia nel rivendicare il diritto ad uno stato di Israele in quella regione. Però lo stato di Israele non è sorto solo sull’onda sionista, ma anche perché faceva abbastanza comodo avere un posto dove mandare le vittime del razzismo e i reduci dei campi di sterminio: gente sola che aveva perso tutto, tra cui molti bambini orfani. E poi, chi si aspettava che quella gente traumatizzata, spedita in una landa desertica, riuscisse a costruire uno stato forte?
Ecco, è questo che non riesco a capire: perché alcuni giustificano il terrorismo palestinese e i suoi “martiri” suicidi sulla base delle loro condizioni di vita, mentre ritengono inconcepibile “vittimismo” se uno ricorda che gli ebrei di Israele sono in gran parte persone che hanno sofferto molto ed hanno spesso ricordi e paure terribili?
A questo proposito, ringrazio anche Stefano per le sue precisazioni e per le buone intenzioni nel cercare di distinguere tra ebrei ed israeliani, però non posso non ribadire che, quando dice “loro sono vestiti bene e bla bla”, non fa che ripetere, probabilmente in modo inconsapevole, uno stereotipo razzista.
Invece per Pianogrande mi spiace, ma per lui non trovo alcuna attenuante.
Lui può dire la sua su un avvenimento, che giudica privo di qualsiasi giustificazione. Io invece non posso dire che trovo che i traumi subiti da molti israeliani rappresentano una forte attenuante per comportamenti a volte aggressivi ed eccessivi? No, non posso, perché, come dice Luca,
lucameni ha scritto: Sono momenti in cui se si azzarda a fare analisi senza tacciare Israele e gli israeliani di nazismo quanto meno sei etichettato come complice del mostro sionista
Non hai detto o “pensato” mai nulla di antisemita? Io faccio del vittimismo perché cito una mia esperienza infantile, per dimostrarti che persone che sono state direttamente colpite dal razzismo (molto più gravemente di me), non sono solo persone del passato, ma anche attualmente viventi? Ti da fastidio che nella mia infanzia ci sia stato qualcosa di spiacevole che mi porta a provare comprensione (e pietà) verso gli ebrei israeliani?
Tu questo, come lo definiresti?
Ma forse tu sei davvero razzista, anche nel senso indicato da questa ricerca riportata dal
Corrire.
Per favore Pianogrande, se puoi, dimostrami che mi sbaglio.
annalu