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Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda guidoparietti il 22/01/2009, 16:28

Stevin ha scritto:Non è però ingenuo chiedersi che mezzi hanno a disposizione le due parti per fare propaganda.

E da questo punto di vista l'asimmetria è ancora maggiore che sul piano delle armi.

È vero, ma anche ingenuo sarebbe non rendersi conto di quanti contrappesi esistano, in Israele e fuori di Israele, alla propaganda di marca Israel-militare. Contrappesi che non esistono per Hamas, che non avendo alcuna credibilità da difendere dice e fa le cose più assurde e/o terrificanti senza alcun restraint
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda franz il 22/01/2009, 21:27

guidoparietti ha scritto:
Stevin ha scritto:Non è però ingenuo chiedersi che mezzi hanno a disposizione le due parti per fare propaganda.

E da questo punto di vista l'asimmetria è ancora maggiore che sul piano delle armi.

È vero, ma anche ingenuo sarebbe non rendersi conto di quanti contrappesi esistano, in Israele e fuori di Israele, alla propaganda di marca Israel-militare. Contrappesi che non esistono per Hamas, che non avendo alcuna credibilità da difendere dice e fa le cose più assurde e/o terrificanti senza alcun restraint

Tra le cose di cui rendersi conto è che la propaganda di israele puo' avere effetto, parziale, sui paesi occidentali ed in pari misura nel comparto interno, mentre quella di Hamas ha influenza massima solo sulla popolazione palestinese, indottinata fin dalla tenera età con palle sul martirio per sconfiggere il nemico sionista, mentre queste fandonie non toccano minimamente alcua persona di buon senso in occidente. Ovviamente ogni propaganda in pratica ha il suo target. Quello degli integralisti è puramente interno, teso a soggiogare con il lavaggio del cervello la popolazioje sotto dominio, salvo poi istruire a dovere gli agenti esternidi supporto interanzionale. La propaganda israeliana, a differenza di quella di Hamas, è contrastata e contrastabile perché si svolge in un contesto in cui le informazioni pro e contro circolano liberamente, non c'è censura, non ci sono minacce contro i giornalisti. Il giornalista del corriere della sera che ha fatto la corrispondenza che oggi sia Ranvit che il sottoscritto hanno inviato, ben difficilmente potrà mettere piede a Gaza in futuro. Forse ancora per un po' potrà circolare, perché i capi di Hamas, per ora nascosti nei sotterranei mentre la popolazione era esposta alle bombe, non sono ancora operativi. Ora quindi molti giornalisti ne approfittano per poter fare domande alla popolazione, che risponde in modo circospetto per paura di ritorsioni, come sotto ogni regime: nazista, integralista religioso o sovietico non importa.

Ciao,
Franz
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda Stevin il 22/01/2009, 22:46

guidoparietti ha scritto:
Stevin ha scritto:Non è però ingenuo chiedersi che mezzi hanno a disposizione le due parti per fare propaganda.

E da questo punto di vista l'asimmetria è ancora maggiore che sul piano delle armi.

È vero, ma anche ingenuo sarebbe non rendersi conto di quanti contrappesi esistano, in Israele e fuori di Israele, alla propaganda di marca Israel-militare. Contrappesi che non esistono per Hamas, che non avendo alcuna credibilità da difendere dice e fa le cose più assurde e/o terrificanti senza alcun restraint


Meno male che ci sono i contrappesi!

Mi chiedo quante tonnellate siano necessarie per bilanciare cose del genere:

http://www.youtube.com/watch?v=3uO_FHeHB2k

Che effetto vi fa vedere il nostro ex presidente del Consiglio che viene istruito da Olmert come se fosse uno scolaretto, prima di pronunciare un discorso?
E naturalmente, dice tutto ciò che Olmert gli ha ordinato.

Interessante, vero?
Stevin
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda guidoparietti il 22/01/2009, 23:27

Mah, quel video l'avevi già richiamato e io l'avevo già visto. Non ci trovo nulla di strano. È normale che un capo di governo chieda ad un altro di trattarlo "bene" dal punto di vista politico, poi l'altro decide se dargli retta o no, ma di solito lo fa anche solo per diplomazia (se avesse voluto in quell'occasione dire cose negative su Israele non ci sarebbe andato, o avrebbe parlato di ben altro con Olmert)
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda Stevin il 23/01/2009, 9:52

ranvit ha scritto:Dal corriere.it :

dubbi sul numero delle vittime: potrebbero essere 600 e non 1.300
«Così i ragazzini di Hamas
ci hanno utilizzato come bersagli»
Abitanti di Gaza accusano i militanti islamici: «Ci impedivano di lasciare le case e da lì sparavano»


GAZA - «Andatevene, andatevene via di qui! Volete che gli israeliani ci uccidano tutti? Volete veder morire sotto le bombe i nostri bambini? Portate via le vostre armi e i missili», gridavano in tanti tra gli abitanti della striscia di Gaza ai miliziani di Hamas e ai loro alleati della Jihad islamica. I più coraggiosi si erano organizzati e avevano sbarrato le porte di accesso ai loro cortili, inchiodato assi a quelle dei palazzi, bloccato in fretta e furia le scale per i tetti più alti. Ma per lo più la guerriglia non dava ascolto a nessuno. «Traditori. Collaborazionisti di Israele. Spie di Fatah, codardi. I soldati della guerra santa vi puniranno. E in ogni caso morirete tutti, come noi. Combattendo gli ebrei sionisti siamo tutti destinati al paradiso, non siete contenti di morire assieme?». E così, urlando furiosi, abbattevano porte e finestre, si nascondevano ai piani alti, negli orti, usavano le ambulanze, si barricavano vicino a ospedali, scuole, edifici dell’Onu.

In casi estremi sparavano contro chi cercava di bloccare loro la strada per salvare le proprie famiglie, oppure picchiavano selvaggiamente. «I miliziani di Hamas cercavano a bella posta di provocare gli israeliani. Erano spesso ragazzini, 16 o 17 anni, armati di mitra. Non potevano fare nulla contro tank e jet. Sapevano di essere molto più deboli. Ma volevano che sparassero sulle nostre case per accusarli poi di crimini di guerra», sostiene Abu Issa, 42 anni, abitante nel quartiere di Tel Awa. «Praticamente tutti i palazzi più alti di Gaza che sono stato colpiti dalle bombe israeliane, come lo Dogmoush, Andalous, Jawarah, Siussi e tanti altri avevano sul tetto le rampe lanciarazzi, oppure punti di osservazione di Hamas. Li avevano messi anche vicino al grande deposito Onu poi andato in fiamme E lo stesso vale per i villaggi lungo la linea di frontiera poi più devastati dalla furia folle e punitiva dei sionisti», le fa eco la cugina, Um Abdallah, 48 anni. Usano i soprannomi di famiglia. Ma forniscono dettagli ben circostanziati. E’ stato difficile raccogliere queste testimonianze. In generale qui trionfa la paura di Hamas e imperano i tabù ideologici alimentati da un secolo di guerre con il «nemico sionista».


Chi racconta una versione diversa dalla narrativa imposta dalla «muhamawa» (la resistenza) è automaticamente un «amil», un collaborazionista e rischia la vita. Aiuta però il recente scontro fratricida tra Hamas e Olp. Se Israele o l’Egitto avessero permesso ai giornalisti stranieri di entrare subito sarebbe stato più facile. Quelli locali sono spesso minacciati da Hamas. «Non è un fatto nuovo, in Medio Oriente tra le società arabe manca la tradizione culturale dei diritti umani. Avveniva sotto il regime di Arafat che la stampa venisse perseguitata e censurata. Con Hamas è anche peggio», sostiene Eyad Sarraj, noto psichiatra di Gaza city. E c’è un altro dato che sta emergendo sempre più evidente visitando cliniche, ospedali e le famiglie delle vittime del fuoco israeliano. In verità il loro numero appare molto più basso dei quasi 1.300 morti, oltre a circa 5.000 feriti, riportati dagli uomini di Hamas e ripetuti da ufficiali Onu e della Croce Rossa locale. «I morti potrebbero essere non più di 500 o 600. Per lo più ragazzi tra i 17 e 23 anni reclutati tra le fila di Hamas che li ha mandati letteralmente al massacro», ci dice un medico dell’ospedale Shifah che non vuole assolutamente essere citato, è a rischio la sua vita. Un dato però confermato anche dai giornalisti locali: «Lo abbiamo già segnalato ai capi di Hamas. Perché insistono nel gonfiare le cifre delle vittime? Strano tra l’altro che le organizzazioni non governative, anche occidentali, le riportino senza verifica. Alla fine la verità potrebbe venire a galla. E potrebbe essere come a Jenin nel 2002. Inizialmente si parlò di 1.500 morti. Poi venne fuori che erano solo 54, di cui almeno 45 guerriglieri caduti combattendo».


La migliore smentita della disinformazione strisciante italiana Viene da Ebrei veramente ammirevoli, che hanno servito nell'esercito ma si sono res conto che non si può continuare a massacrare innocenti.

Probabilmente le stime ufficiali delle vittime, che parlano di 1300 morti, sono per difetto, poichè ci sono molti ustionati gravi e un numero imprecisato sotto le macerie.

Non vedo poi come si possa pensare di compiere attacchi selettivi su guerriglieri di Hamas quando si usano armi del tipo che ci viene descritto da un veterano dell'IDF, adesso attivista di Breaking the Silence.

Come si vede, non è solo la propaganda di Hamas a smentire gli sciacallaggi mediatici come quello che tu hai riportato.

A seguire: un ex redattore e inviato RAI traccia il profilo di Lucia Annunciata.

Buona lettura!

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DI SIMCHA LEVENTHAL
Il Manifesto

Ho servito come artigliere nella divisione M109 dell'esercito israeliano dal 2000 al 2003 e sono stato addestrato a utilizzare le armi che Israele sta usando a Gaza. So per certo che le morti di civili palestinesi non sono una sfortunata disgrazia ma una conseguenza calcolata. Le bombe che l'esercito israeliano ha usato a Gaza uccidono chiunque si trovi in un raggio di 50 metri dall'esplosione e feriscono con ogni probabilità chiunque si trovi a 200 metri. Consapevoli dell'impatto di queste armi, le gerarchie militari impediscono il loro uso, anche in combattimento, a meno di 350 metri di distanza dai propri soldati (250 metri, se questi soldati si trovano in veicoli corazzati).

Testimonianze e fotografie da Gaza non lasciano spazio a dubbi: l'esercito israeliano ha usato in questa operazione bombe al fosforo bianco, che facevano parte dell'arsenale quando anche io servivo nell'esercito. Il diritto internazionale proibisce il loro uso in aree urbane densamente popolate a causa delle violente bruciature che provocano: la bomba esplode alcune decine di metri prima di toccare il suolo, in modo da aumentarne gli effetti, e manda 116 schegge infiammate di fosforo in un'area di più di 250 metri. Durante il nostro addestramento, i comandanti ci hanno detto di non chiamare queste armi «fosforo bianco», ma «fumo esplosivo» perché il diritto internazionale ne vietava l'uso.



Dall'inizio dell'incursione, ho guardato le notizie con rabbia e sgomento. Sono sconvolto dal fatto che soldati del mio paese sparino artiglieria pesante su una città densamente popolata, e che usino munizioni al fosforo bianco. Forse i nostri grandi scrittori non sanno come funzionano queste armi, ma sicuramente lo sanno le nostre gerarchie militari. 1300 palestinesi sono morti dall'inizio dell'attacco e più di 5000 sono rimasti feriti. Secondo le stime più ottimiste, più della metà dei palestinesi uccisi erano civili presi tra il fuoco incrociato, e centinaia di loro erano bambini. I nostri dirigenti, consapevoli delle conseguenze della strategia di guerra da loro adottata, sostengono cinicamente che ognuna di quelle morti è stata un disgraziato incidente.
Voglio essere chiaro: non c'è stato alcun incidente. Coloro che decidono di usare artiglieria pesante e fosforo bianco in una delle aree urbane più densamente popolate del mondo sanno perfettamente, come anche io sapevo, che molte persone innocenti sono destinate a morire. Poiché conoscevano in anticipo i prevedibili risultati della loro strategia di guerra, le morti civili a Gaza di questo mese non possono essere definite onestamente un disgraziato incidente.

Questo mese, ho assistito all'ulteriore erosione della statura morale del mio esercito e della mia società. Una condotta morale richiede che non solo si annunci la propria volontà di non colpire i civili, ma che si adotti una strategia di combattimento conseguente. Usare artiglieria pesante e fosforo bianco in un'area urbana densamente popolata e sostenere poi che i civili sono stati uccisi per errore è oltraggioso e immorale.

Simcha Leventhal *
Fonte: http://www.ilmanifesto.it/
Link:http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2009/mese/01/articolo/285/?
tx_ttnews[backPid]=16&cHash=27f6759410
22.01.2009
Stevin
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda pinopic1 il 23/01/2009, 12:27

Adesso è finita perché Obama si è insediato alla Casa Bianca. Inizieranno nuovi negoziati per revisionare la situazione in Medio Oriente e rimediare ai danni della precedente amministrazione. E Israele avrà una carta in più da giocare sul tavolo dei negoziati: il ritiro da Gaza. Non era questo lo scopo? I think so.
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda Stefano'62 il 23/01/2009, 12:46

ranvit ha scritto:Dal corriere.it :

dubbi sul numero delle vittime: potrebbero essere 600 e non 1.300
«Così i ragazzini di Hamas
ci hanno utilizzato come bersagli»
Abitanti di Gaza accusano i militanti islamici: «Ci impedivano di lasciare le case e da lì sparavano»
Stevin ha scritto:Simcha Leventhal *
Fonte: http://www.ilmanifesto.it/
Link:http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2009/mese/01/articolo/285/?
tx_ttnews[backPid]=16&cHash=27f6759410
22.01.2009
Questo consolida la mia convinzione che occorra cambiare il piano di valutazione della vicenda,cioè che la ragione non stia di quà o di là:sta invece dalla parte dei buoni,o i deboli come vi pare,che sono gli innocenti sia israeliani sia palestinesi,la gente in buona sostanza che sarebbe anche disposta a vivere in pace se gliene fosse data la possibilità;i cattivi sono i disgraziati guerrafondai integralisti nemici della pace,da ambo le parti,che in un modo o nell'altro cercano deliberatamente di coinvolgerli in questa folle faida come se non ci fosse una terza alternativa ad una scelta di campo.
Qualcuno,magari l'ONU,deve intervenire per cercare di restituire loro la tranquillità e una vita dignitosa,prendendo i cattivi per le orecchie,uno di quà e uno di là come si fa con i mocciosi che litigano disturbando tutti gli altri,e cacciarli a pedate in una cella buia,insieme,con i coltelli,a scannarsi a vicenda in privato.
Santoro ha il torto di essere uscito dai binari,di aver scelto la strada sbagliata,stando a quanto ho letto;ma la direzione che ha preso denunciando che il comportamento di Israele non ha niente a che fare con la ragione,mi sembra abbastanza giusta.
Stefano'62
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda Paolo65 il 23/01/2009, 15:37

Sul Corriere della sera un leader di Hamas si è già premurato di dire che Obama è come Bush e sta compiendo gli stessi errori.

Dalle prime pronunciazioni Obama non pare "schierato con i palestinesi" ed ha invece attaccato duramente Hamas ed il lancio di razzi.

Sono convinto che al di fuori delle altisonanti parole,la politica estera USA non cambierà nella sostanza di molto.

Paolo
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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda annalu il 23/01/2009, 16:06

Stefano'62 ha scritto:Questo consolida la mia convinzione che occorra cambiare il piano di valutazione della vicenda,cioè che la ragione non stia di quà o di là:sta invece dalla parte dei buoni,o i deboli come vi pare,che sono gli innocenti sia israeliani sia palestinesi,la gente in buona sostanza che sarebbe anche disposta a vivere in pace se gliene fosse data la possibilità;i cattivi sono i disgraziati guerrafondai integralisti nemici della pace,da ambo le parti,che in un modo o nell'altro cercano deliberatamente di coinvolgerli in questa folle faida come se non ci fosse una terza alternativa ad una scelta di campo.
Qualcuno,magari l'ONU,deve intervenire per cercare di restituire loro la tranquillità e una vita dignitosa,prendendo i cattivi per le orecchie,uno di quà e uno di là come si fa con i mocciosi che litigano disturbando tutti gli altri,e cacciarli a pedate in una cella buia,insieme,con i coltelli,a scannarsi a vicenda in privato.
Santoro ha il torto di essere uscito dai binari,di aver scelto la strada sbagliata,stando a quanto ho letto;ma la direzione che ha preso denunciando che il comportamento di Israele non ha niente a che fare con la ragione,mi sembra abbastanza giusta.

Stefano, speravo proprio di sentire che qualcuno iniziasse ad arrivare a questa conclusione, che è poi la posizione che ho da sempre.
In quella sfortunata parte del mondo ci sono due popoli che potrebbero vivere in pace, se soltanto ...
... se soltanto non ci fossero, da entrambe le parti purtroppo, dei gruppi integralisti che fomentano odio e guerra.

Noi, che stiamo qui e non siamo sotto le bombe o sotto i razzi, avremmo il dovere primo di cercare soluzioni nel presente, mitigando gli odi i rancori e la ricerca delle "cause prime", che sono solo un modo perché la guerra non finisca mai.

Riuscirà Obama a ristabilire la pace, con la formula, scritta nella sua agenda, "due popoli due stati"?
Possiamo sperarlo, ma dobbiamo darci da fare tutti.
Prodi il suo impegno lo sta dimostrando, come si può verificare ascoltando i suoi discorsi e visitando il sito della sua Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli.
Noi potremmo essere di grande aiuto, credo, se la smettessimo di schierarci in modo assoluto e rigido CONTRO l'uno o l'altro dei due contendenti.

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Re: Strabismi nostrani e cinismo globale (santoro e dintorni)

Messaggioda Stefano'62 il 23/01/2009, 16:21

Paolo65 ha scritto:Sul Corriere della sera un leader di Hamas si è già premurato di dire che Obama è come Bush e sta compiendo gli stessi errori.
Paolo

Sono bestie,non si aspetteranno certo che il cacciatore lasci a casa il fucile.
Io non lo so cosa faranno Obama e l'America perchè non ho la palla di cristallo.
La politica di Bush era diversa da quella di Clinton e probabilmente Obama si differenzierà a sua volta.
Certamente non si schiererà con Hamas,ma il sillogismo che quindi non si schiera coi palestinesi non funziona perchè parificare il rapporto con Hamas a quello coi palestinesi è come voler sommare le mele alle pere.
Comunque facciamo attenzione a non confondere la forma con la sostanza;per esempio l'intervento in Afghanistan e quello in Iraq nella forma si assomiglieranno,ma nella sostanza proprio no.
Ciao

Stefano
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