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Obama day

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Obama Presidente

Messaggioda Paolo65 il 05/11/2008, 12:34

Nell'elezione americana ci vedo soprattutto quella grande capacità tutta loro di sapersi rinnovare, uscendo dai periodi neri e rilanciarsi.

Inoltre con Obama, un nero, il sogno americano ha dimostrato di esistere realmente, manifestando al mondo che in quel paese tutti, se supportati da una grande volontà e capacità, possono arrivare anche alla poltrona di presidente.

Da noi finora tutto ciò si è dimostrato impossibile. Dopo tangentopoli,vera crisi di sistema politico, non ne siamo usciti rinnovati,ma abbiamo traslato verso il berlusconismo, mentre la SR ha continuato come se nulla fosse fino alle ultime elezioni.

Forse la vera novità è il PD,ma come vediamo si tratta di una "rivoluzione" a cui si stanno tarpando le ali in culla.

Paolo
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Re: Obama Presidente

Messaggioda ranvit il 05/11/2008, 12:39

Complimenti agli americani che hanno saputo/voluto cambiare.
Vedremo se Obama saprà realmente essere migliore di chi lo ha preceduto.

Quello che desidero sottolineare è che il bipolarismo, meglio il bipartitismo, è lo strumento di base per avere una accettabile amministrazione del Paese.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Obama Presidente

Messaggioda franz il 05/11/2008, 14:17

gabry ha scritto:Ma i sogni sono supportati dai soldi o i soldi arrivano dai sogni? (Marzullo docet!)

Ottima domanda.
Due sono i dubbi che mi rendono scettico su queste elezioni:
1) il grande impiego monetario dei due candidati, che a quanto ho letto rappresenta il quadruplo di 4 anni fa.
2) collegato a questo c'è il grande dispendio economico in messaggi mediatici, principalmente propadandistici, retorici e spesso demagogici.

In particolare sarebbe buona cosa sapere chi sono stati gli sponsor principali dei candidati.
Ieri sera Martino a Ballaro' ne indicava qualcuno di Obama non propriamente dei piu' "politically correct" in quanto principali responsabili della crisi dei subprime che ha dato origine alla crisi attuale.
Non ho modo di controllare la veridicità delle affermazioni di Martino ma il sistema di finanziamenti trasparente che là è obbligatorio dovrebbe mettere tutto alla luce del sole.
Gabry, se hai info metticele pure a disposizione, pls.

Ciao,
Franz
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Re: Obama Presidente

Messaggioda pagheca il 05/11/2008, 14:50

ranvit ha scritto:Complimenti agli americani che hanno saputo/voluto cambiare.
Vedremo se Obama saprà realmente essere migliore di chi lo ha preceduto.

Quello che desidero sottolineare è che il bipolarismo, meglio il bipartitismo, è lo strumento di base per avere una accettabile amministrazione del Paese.

Vittorio


Caro Vittorio,

la tua mi sembra una conclusione quanto meno affrettata. Esistono Paesi dove non c'e' un bipartitismo ma dove le istituzioni funzionano egregiamente lo stesso (la Germania, per esempio) e paesi dove si sta andando verso un bipartitismo netto e dove le cose continuano ad andare per il verso sbagliato.

Non e' neanche vero che questo dimostri che l'America e' il paese dove chiunque puo' realizzare il suo sogno. In tanti altri Paesi prima che negli USA e' successo che gente di origini umili (anche piu' umili di Obama) sia arrivato ai vertici. Anzi, in America le statistiche (non le sensazioni) dicono che succede meno perche' conta tantissimo chi sei e quanti soldi ha la tua famiglia - non lo dico io ma lo studio recente OECD pubblicato da Economist (e riportato da me da qualche parte sul forum). Non a caso molti presidenti sono di "stirpe" presidenziale. I Bush, I Kennedy, etc. Certo, anche li a volte succede, ma meno che altrove. Ripeto, sono affascinato da come sono andate le cose, soprattutto nel vedere che la gente ha votato in massa un personaggio molto tranquillo e rassicurante invece di un veterano del Vietnam che sembra la macchietta del farmer texano, ma manteniamoci sulla realta'. L'America e' un paese dove regna la sperequazione, dove e' difficile uscire dai ghetti, dove la gran parte della popolazione carceraria appartiene a fette di popolazioni svantaggiate.

Ha ragione Franz a sollevare i restanti problemi, ma io fossi in te Franz, mi rilasserei un pochino. E' facile essere sospettosi di tutto e tutti, Obama non potra' fare nemmeno una parte di quello che ci si aspetta da lui e bisogna anche vedere se sara' capace di fare quel poco (tanto) che e' urgente. Pero' oggi e' una bella giornata per la democrazia e forse anche per il nostro paese, e' bello vedere tutta quella gente per strada, quell'allegria, quella partecipazione, anche perche' e' dimostrato che la guida politica degli USA e' determinante anche per l'Europa.

Concludo raccontando che qualcuno ha sottolineato su un forum che "in fondo erano solo in 7500 a festeggiare la sua vittoria in piazza", una bella battuta che dimostra un po' quanto sono ridicole certe discussioni su cui battibecchiamo continuamente in Italia.

saluti
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Re: Obama Presidente

Messaggioda mauri il 05/11/2008, 15:47

ma anche i berlusconi vengono dal nulla, il babbo da semplice impiegato alla Banca Rasini, era una piccola banca milanese, nata negli anni '50 ed inglobata nella Banca Popolare di Lodi nel 1992. Il motivo principale della sua fama odierna è che tra i suoi clienti principali si annoveravano i criminali Pippo Calò, Totò Riina, Bernardo Provenzano (al tempo, uomini guida della Mafia)
http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_Rasini
il mister è diventato presidente

gli americani sono dei gioccherelloni, aperti disponibili e chiaccheroni, l'america è un crogiuolo di popoli ed è la più grande nazione abitata da extracomunitari e non a caso è diventata la più potente del mondo
hanno anche un grande senso civico che noi ce lo sognamo, un es è clinton fatto fuori da una stagista compiacente
un altro sono 1000 dollar di multa se sporchi per terra e appena vedono un pedone si blocca il traffico per lasciarlo passare, proprio come accade da noi, per contro ti invadono uno stato o ti sparano per strada ma si sà nessuno è perfetto
e infatti da noi in italia votiamo ed eleggiamo gente condannata, un po' come si faceva un tempo con i guardiacaccia
i nobili sceglievano il più bravo bracconiere e lo nominavano guardiacaccia perchè? ma perchè conosceva tutti gli altri bracconieri e i trucchi
speriamo che obama sia il cambiamento per davvero e glielo auguro a loro mentre a noi auguro che tra 5 anni possiamo avere non dico un barak ma un partito democratico che sconfigga i "repubblicani"
finito di piovere e oggi sole finalmente, mauri
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Re: Obama Presidente

Messaggioda pagheca il 05/11/2008, 16:18

certo. Anche Al Capone veniva dal nulla, ma non e' diventato presidente degli Stati Uniti... :(

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Ultima modifica di pagheca il 05/11/2008, 17:20, modificato 2 volte in totale.
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Re: Obama Presidente

Messaggioda pinopic1 il 05/11/2008, 17:19

Almeno quei nobili sceglievano l'ex bracconiere per contrastare i bracconieri. Noi scegliamo il bracconiere perché siamo un pò tutti bracconieri e con un bracconiere al posto del guardiacaccia ci sentiamo più rassicurati.

E comunque il nostro bracconiere già arde dal desiderio di abbracciare di persona il nuovo presidente.


"Consigli gliene posso dare perché sono più anziano, lo farò quando lo abbraccerò di persona". Così Berlusconi risponde a chi gli chiede se ha un consiglio da dare al nuovo presidente degli Usa
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Obama Presidente

Messaggioda annalu il 05/11/2008, 18:01

Non è facile trovare qualcosa da dire oggi: oggi sono contenta e ai problemi ci penserò più in là, nemmeno le battutacce di Gasparri o le sciocchezze di Berlusconi mi toccano, anzi, oggi direi che mi divertono e basta!!!

Per festeggiare, l'unica cosa che mi viene in mente è di mettere qui il link al filmato dlla CNN:
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a ... itrate=300

Probabilmente molti di voi lo hanno già visto, dato che se ne parla sul Corriere, ma ne vale la pena, e la CNN ha scelto l'occasione giusta per il lancio di questa nuova tecnologia.

NOVITA' INTRODOTTA DURANTE LA MARATONA ELETTORALE
Cnn lancia la giornalista-ologramma
La reporter, stazionata a Chicago, «proiettata» nello studio di New York. Lei scherza: «Sembro la principessa Leila»

ATLANTA - Nella notte elettorale la CNN ha sperimentato con successo per la prima volta la tecnica dell'ologramma in uno studio tv. (continua)
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Re: Obama Presidente

Messaggioda pagheca il 05/11/2008, 18:45

no, per favore, l'ologramma di Bruno Vespa no...

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Re: Obama Presidente

Messaggioda franz il 06/11/2008, 11:59

Da http://www.noisefromamerika.org/
La speranza senza la paura
di aldo rustichini e michele boldrin

Cominciamo dalle certezze, ossia dai fatti.
E dalle cose che possiamo imparare in Italia da questa elezione.


Questa è una vittoria che, seppure scontata da un mese a questa parte, era ancora in dubbio due mesi fa ed appariva impossibile l'anno scorso. Da questo punto di vista, che si provi o meno simpatia per Barack Obama, questa sua vittoria è la vittoria dell'under-dog, dello sconfitto di sempre, dell'escluso e dell'illuso rispetto agli insiders, ai saggi con i piedi di piombo, a quelli che "comunque appartengono" e che, da sempre, contano. Per questo la presidenza di Barack Obama è un fatto storico eccezionale. Ed è dovuto anche a meccanismi di competizione politica ben funzionanti, regole chiare e libera circolazione delle idee. Una vittoria del metodo democratico e di istituzioni fondamentalmente solide che resistono e vincono, alla fine, su tentazioni bonapartiste, o peroniste che dir si voglia. Crediamo sia il caso di prenderne nota, specialmente in quei paesi laddove queste cose non ci sono e, quindi, vincono sempre, e comunque, quelli che appartengono al giro buono.

Prendere nota, soprattutto, che a fronte di diffusi annunci della decadenza americana e della fine del ruolo degli USA come nazione "guida" del mondo democratico e capitalista, questo paese riesce a sparigliare il gioco di tutti. La sostanza è che gli USA sono ancora una nazione innovatrice. Gli USA hanno stupito il mondo per la loro disponibiltà ad assumersi un rischio che molti scettici avevano escluso. Potrà andar bene o male, questo lo vedremo, ma al momento il segnale di cambiamento è forte ed è quello dominante nelle piazze di questo paese, a quest'ora.

A Novembre dell’anno scorso era chiaro che un democratico avrebbe vinto, era molto meno chiaro che Obama avrebbe vinto. La vera sorpresa quindi è venuta dalle primarie. Un candidato istituzionale dei democratici c’era ed è stato sconfitto. Lezione: le primarie sono un meccanismo efficiente di selezione di un leader solo se la base elettorale dei partiti le prende sul serio e se esiste abbastanza competizione nei media tale da permettere anche all'under-dog di parlare ed essere sentito, e poi ascoltato. Questa reputazione va guadagnata, questa libertà nella circolazione delle idee va costruita. In Italia sarebbe il caso di cominciare a pensarci sul serio, invece di litigare sulle preferenze.

Le campagne future saranno finanziate in gran parte su internet, con una partecipazione attiva degli elettori. Il finanziamento pubblico dei partiti negli USA è morto e non tornerà mai più. Obama ha annientato McCain sul piano dei contributi. I repubblicani hanno visto, studiato e promettono vendetta con un piano da miliardo di dollari nell 2012. Queste sono anche le elezioni che vedono il principio della fine dei grandi mezzi di comunicazione, in primo luogo i grandi giornali. La loro popolarità è pari a quella del congresso, che è più bassa di quella di Bush. Una larga maggioranza degli elettori ha dichiarato che i grandi mezzi di comunicazione hanno favorito Obama, e bisognava essere ciechi e sordi per non accorgersene. Interi network (MSNBC in particolare) si sono trasformati in cinghie di trasmissione di un candidato. Notiamo anche l'enorme differenza da un momento storico simile: la fine della presidenza Nixon-Ford, grazie al Washington Post. Oggi Obama vince nonostante il New York Times lo appoggi, con questo smentendo anche cose che noi stessi avevamo scritto pochi mesi fa. Vale la pena rifletterci.

Obama è di origini umili, ma è stato selezionato da un sistema di grandi università di elite, come la grande maggioranze dei presidenti. Si può non essere d’accordo con il taglio ideologico di quelle università, ma quelle università insegnano e selezionano. Chi crede che un sistema elitario serva solo a garantire il mantenimento di posizioni di privilegio e, allo stesso tempo, è entusiasta del suo successo deve fare meglio i propri conti: delle due, l'una. Una forte scuola con accesso di massa è necessaria, ma un vertice fatto di istituzioni a cui solo pochi, altamente meritevoli, possono accedere è vitale per il funzionamento democratico di una nazione. Selezione sul merito, senza condizioni di favore per nessuno, ma selezione. Riflettere anche su questo, nei giorni delle occupazioni e delle misure tampone, non sarebbe una brutta idea.

Veniamo alle speculazioni.

Cosa farà Obama? Difficile dire per chiunque, visto che ha cambiato posizione su tutte le questioni essenziali. Ma una cosa è certa: Obama governerà dal centro-sinistra e non a sinistra. Lo farà in parte per necessità, perché la crisi economica è reale e rimane tale anche domani, ed anche per scelta, perché il suo oscillare su diversi punti essenziali è risultato strumentale alla costruzione del consenso che lo ha eletto oggi. Di più: lo fara’ anche per saggezza politica, non solo per necessità economica. Deve realizzare molte promesse. Ma una prima grande trasformazione è già avvenuta: nulla sarà come prima nella società civile, non solo in quella politica, americana. E gli elettori neri non sono ingenui: basta vedere come hanno accuratamente studiato il nuovo venuto prima di appoggiarlo incondizionatamente. Ancora a Gennaio, prima della Iowa caucuses, il candidato degli elettori neri era Hillary. Hanno visto che una strategia "senza brusche mosse" è una strategia vincente, e hanno imparato la lezione.

I test di come si muovera’? Molte delle cose che non costano e che si possono fare subito o quasi subito. Fra questi le nomine, quando verranno, alla Corte Suprema; l'aborto per il quale non è impossibile che (dopo tanto tempo) si arrivi ad un minimo di legislazione federale che tagli il nodo gordiano; i diritti degli omosessuali; la ricerca sulle cellule staminali; la chiusura di Guantanamo: tutte riforme che la maggioranza dei cittadini americani appoggia, e che non costerà molto intraprendere, seguendo il modello di Zapatero nella Spagna post 2004. Un Obama di sinistra realizzerebbe la Fairness Doctrine (intesa sostanzialmente a limitare il potere mediatico delle radio di destra). Noi crediamo che non lo farà. Un Obama di sinistra realizzerebbe la EFCA (Employee Free Choice Act), un provvedimento che elimina il voto segreto nelle elezioni sindacali e contro il quale persino il vecchio "comunista" McGovern si è schierato. Questo è più probabile della Fairness Doctrine, quindi è un vero test. Certo è che i democratici nel congresso hanno già votato a favore. Lo stesso per gli accordi commerciali. Un Obama di sinistra li cambierebbe molto, quello che abbiamo visto al lavoro nei mesi passati ne parlerà molto. Ma i democratici al congresso hanno gia 'votato contro i precedenti (CAFTA). Le cose che costano dovranno aspettare, anche se per dare l'impressione di un pacchetto di stimolo e per la riforma della sanità qualcosa sarà fatto. Ma non ci sono i 430 miliardi di dollari anno che il programma intero prevede. In parte dipenderà da quanto rapidamente riuscirà ad uscire dall'Iraq e dai risparmi che questo potrà fornire. Poi ci sono le tasse ed i contributi alla sicurezza sociale: li alzerà davvero, come promesso, o andrà passin passetto? Propendiamo per il passin passetto, e non solo per l'incombente recessione. Ma forse stiamo solo illudendoci di risparmiare sulle tasse dell'anno prossimo.

La grande incognita? La politica estera. Per i giovani nel mondo, la vittoria di Obama è un messaggio di innovazione e di speranza. Altri avranno la tentazione di leggerlo in un modo diverso. Ricordiamo: il 9 aprile 2003 la guerra in Iraq era popolare, con 139 morti. La stessa guerra è diventata impopolare quando i morti hanno superato soglia mille. Qualcuno potrebbe pensare che soglia mille è il prezzo massimo che oggi un presidente americano può pagare in politica estera se l’opzione militare diventa realtà. Per fare un confronto, la svolta in Vietnam avvenne nel 1968, dopo 20 mila morti. Ci potrà quindi essere la tentazione di interpretare questa elezione come un momento di debolezza. Per combattere questa tentazione, Obama dovrà avere più che la politica della speranza. Kennedy fu messo alla prova subito dopo la sua elezione, e dalle sue incertezze nacquero il muro di Berlino e la guerra del Vietnam.

Il futuro? Obama vuole lavorare per il lungo periodo: quello che ha in mente è una grande trasformazione per realizzare la quale mancano tutti i dettagli tecnici anche se è riuscito a farne intravedere ai suoi elettori l'obiettivo essenziale. Esso consiste nella riduzione dell'ineguaglianza economica, ma come raggiungerlo? Obama, come noi, non ha la ricetta magica in tasca, e lo sa, come lo sanno i suoi consiglieri. Poiché non è disposto a rischiare le sue carte con una sconfitta come quella che nel 1994 (quando i Repubblicani vinsero con "Il Contratto con l'America'') cambiò la presidenza Clinton solo due anni dopo la sua prima vittoria, sceglierà di andare molto cauto su come avviare il processo che dovrebbe portare ad una riduzione delle diseguaglianze economiche oggi esistenti. Per questo la sua vittoria è probabilmente più significativa di quanto lo sembri oggi, per quanto importante essa appaia. Se gli USA sono il paese della libertà e l’Europa quello dell’uguaglianza, gli USA oggi si sono mossi in direzione dell’Europa. L’uguaglianza come ideale politico ha un prezzo, ma quello si vede e si paga solo nel lungo periodo. La nostra speculazione finale è che Barack Obama, non potendo calcolare ancora quanto alto sia quel prezzo, procederà con cauti esperimenti invece che con la coraggiosa baldanza che ha caratterizzato la sua corsa alla presidenza. Ma l'uomo, avendoci sorpreso già un paio di volte, potrebbe farlo di nuovo.

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