flaviomob ha scritto:Travaglio non ha mai detto che si tratta di una bufala. E, ripeto, il Vaticano ha riconosciuto l'autenticità del documento. Il metodo Boffo non c'entra nulla e chi lo ha citato lo ha certamente fatto in rancorosa malafede. Vorrei vedere il giornale che non pubblicasse uno scoop del genere, avendo in mano un documento autentico.
Già, ma occhio che - come ho anche scritto sopra - un documento autentico non per forza riporta cose vere.
Nel senso che puo' essere un'autentica bufala anche se il documento non è falso.
Ma veniamo al metodo Boffo, che tutto sommato puo' essere riassunto in "sputtaniamo qualcuno pubblicando maledicenze e/o cose che non si dovrebbero sapere". Mettiamo che qualcuno volesse incastrare l'arcivescovo Romeo. Puo' farlo facendo pubblicare documenti falsi o decostestualizzati, oppure documenti veri ma che contengono cose dette da Romero (o riferite come dette da Romero, come nel caso in questione) che è disdicevole che vengano riferite (appunto "farneticanti").
Come fare? Basta prendere un documento riservato, che riporta le cose farneticanti che si dice che Romeo abbia detto, e farlo in qualche modo pervenire ai giornali. I giornali faranno il resto. Non resisteranno alla necessità di pubblicare la rivelazione (complotto contro il papa) e contemporaneamente rendere pubblica la "farneticazione" di Romeo.
In pratica ogni volta che si pubblica uno scoop, si dovrebbe sapere che forse si è uno strumento in mani di chi sta usando in modo sottile il metodo Boffo. Ma visto che il premio (essere i primi a pubblicare) è molto piu' importante dello sputtanamento di Romeo ad opera di terzi (il narratore del documento) il giornale se ne frega delle conseguenze e pensa alla tiratura.
Nel nostro diritto di valutazione e critica (che spero nessuno voglia negare) a mio avviso l'accenno al metodo Boffo ci sta tutto.