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Libia, ... ovvero cosa non si farebbe per i figli

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Svizzera dura con l'Italia "Faccia pressioni sulla Libia"

Messaggioda franz il 16/03/2010, 15:05

Dopo l'ultimatum di Frattini sul rilascio dei visti a personalità libiche
il governo di Berna ribadisce la linea della fermezza

Svizzera dura con l'Italia
"Faccia pressioni sulla Libia"


ROMA - La Svizzera reagisce con durezza all'ultimatum lanciato ieri a Tripoli dal ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. Il ministro è rientrato in Italia dalla Libia sostenendo che la Svizzera deve cancellare "entro il 4 aprile" la lista nera in cui ha inserito 180 dirigenti libici fra cui il colonnello Gheddafi e mezzo governo libico. Frattini ha precisato che se la crisi tra Libia e Svizzera "non sarà risolta da qui al 4 aprile, l'Italia proporrà a tutti gli altri paesi Schengen di rilasciare i visti alle personalità di Tripoli anche se la Svizzera continuasse ad opporsi".

Questa mattina la presidente della commissione Esteri del parlamento svizzero, Christa Markwalder, ha risposto che "l'Italia esercita pressione dalla parte sbagliata: deve criticare la Libia, non la Svizzera". Secondo l'agenzia svizzera Ats, la Markwalder ritiene che non sia accettabile che uno Stato vicino si comporti in tal modo: la Confederazione - è il ragionamento della presidente della Commissione Esteri - ha infatti agito conformemente alle regole dello "spazio Schengen" ed è pronta a discutere l'abolizione delle restrizioni sui visti non appena il cittadino elvetico imprigionato in Libia Max Goldi potrà rientrare in patria.

La Markwalder intende ribadire il suo punto di vista durante un incontro in Svizzera con la commissione Esteri italiana. "Questa visita si terrà in un clima particolarmente teso - scrive l'agenzia svizzera - dopo che Frattini si è recato a Tripoli, ventilando una proposta per aggirare la "lista nera" svizzera".

A Tripoli il ministro italiano aveva incontrato il primo ministro Al Baghdadi e il ministro degli Esteri Mousa Kousa: dai dirigenti libici Frattini avrebbe ha avuto conferma che la Svizzera avrebbe rifiutato una proposta di mediazione avanzata dal ministro degli Esteri spagnolo Moratinos, presidente di turno della Ue. Per questo la Farnesina si prepara a proporre alla Ue che, se la crisi non verrà risolta entro il 4 aprile, i paesi Schengen potranno riaprire la concessione dei visti ai cittadini libici inseriti nella black list decisa da Berna. Frattini ha spiegato all'Ansa che la proposta sarà anticipata assieme ai colleghi maltese, spagnolo e portoghese il 22 marzo prossimo al Consiglio dei ministri europei.

Dal 4 aprile entrerà in vigore il nuovo codice sui visti Schengen che prevede la possibilità di emettere dei visti a "territorialità limitata" condivisi da un certo numero dei paesi che aderiscono all'area Schengen: ogni paese cioè, potrà rilasciare un visto per il suo territorio che sarà valido anche per gli altri paesi Schengen che aderiranno all'iniziativa. Per il ministro italiano "non è possibile che membri di una delegazione libica che negoziano accordi con l'Europa siano iscritti nella lista nera Svizzera" adottata automaticamente da tutti i paesi Schengen. Così come, ha proseguito il ministro, "va risolto subito il problema del rilascio dei visti in entrata in Libia".

(16 marzo 2010)
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Re: Libia, ... ovvero cosa non si farebbe per i figli

Messaggioda pianogrande il 17/03/2010, 14:49

Ecco perché di Frattini, ultimamente, si parlava un po' poco.
Era diventato ministro degli esteri della Libia.
Rallegramenti ed auguri.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Anche la Turchia rischia grosso?

Messaggioda franz il 01/04/2010, 20:51

TURCHIA / LIBIA
Aggredito e picchiato, i bodyguard di Hannibal attaccano un fotografo turco

Il fotografo del giornale "Hürriyet" si era rifiutato di consegnare alle guardie del colpo del figlio del leader libico Muammar Gheddafi la sua macchina fotografica

ISTANBUL - Hannibal Gheddafi e il suo seguito sono ancora una volta al centro della cronaca per violenze, questa volta in Turchia. Le guardie del corpo del figlio del leader libico Muammar Gheddafi hanno aggredito e picchiato un fotografo appostato fuori da un night club di Istanbul.

Hannibal si trovava nel locale "Al Jamal", un ritrovo noto per le danze del ventre e per la buona cucina orientale. Stando a quanto riportato dai media turchi, la rissa è scoppiata quando il fotoreporter, inviato del giornale "Hürriyet", si è rifiutato di consegnare ai bodyguard la sua macchina fotografica. L'uomo non ha voluto cedere nemmeno quando sul posto si sono presentate le forze dell'ordine. "Siete la polizia di Gheddafi?", ha urlato il fotografo, in preda all'ira, all'indirizzo degli agenti.

ATS
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Berlusconi in Libia, rilasciato Max Goeldi

Messaggioda franz il 14/06/2010, 8:22

l'imprenditore svizzero era trattenuto per avere violato le leggi sull’immigrazione
Berlusconi in Libia, rilasciato Max Goeldi
Lungo incontro con Gheddafi: restituiti i tre pescherecci siciliani sequestrati. «Ruolo del premier determinante»


Dal nostro inviato Lorenzo Fuccaro

SOFIA - Lascia di corsa la Bulgaria perché è atteso in Libia. È infatti a un passo dalla conclusione positiva la vicenda del cittadino svizzero Max Goeldi trattenuto dalle autorità di Tripoli assieme a un altro uomo di affari, Rachid Hamdani, per avere violato le leggi sull’immigrazione. E lui Silvio Berlusconi la sblocca, assieme a quella dei tre pescherecci di Mazzara del Vallo trattenuti a Bengasi. La svolta dopo un faccia a faccia di due ore con Muhammar Gheddafi, e seguito da ulteriori incontri con i ministri degli Esteri di Spagna, di Libia, di Svizzera e con l’ambasciatore tedesco a Tripoli. L’incontro, com’è abitudine del colonnello Gheddafi, avviene in una tenda allestita all’interno della caserma Bad el Azyzyia. Che l’apporto del Cavaliere sia stato decisivo lo riconosce il capo del governo libico, Bagdad Ali al Mahmoudi, che dichiara, quando ormai Goeldi è su un volo di linea che lo riporta a casa, che «il ruolo del premier Silvio Berlusconi per risolvere il contenzioso tra Libia e la Svizzera è stato determinante». Non solo. Al Mahmoudi estende poi i ringraziamenti «all’Italia per tutti gli sforzi messi in atto» ma non dimentica di ricordare quanto siano importanti anche i rapporti «tra Libia ed Unione Europea» e si augura che tra «Svizzera e Libia possa iniziare un dialogo proficuo».

La crisi tra Berna e Tripoli è nata con l’arresto di uno dei figli del colonnello, Hannibal Gheddafi, e della moglie Aline a Ginevra il 15 luglio del 2008 per maltrattamenti nei confronti dei loro domestici di nazionalità filippina. Nel frattempo le autorità libiche arrestano per violazione delle leggi sull’immigrazione Max Goeldi, che verrà successivamente condannato a sedici anni di carcere nel gennaio di quest’anno. Hannibal e moglie vengono rilasciati una decina di giorni più tardi dopo il versamento di una cauzione. Il caso assume proporzioni tali da diventare un vero e proprio incidente diplomatico tra i due governi quando la polizia diffonde le foto segnaletiche di Hannibal scattate dopo l’arresto. Tripoli sospende la concessione di petrolio alla Svizzera, ritira i suoi depositi dalle banche elvetiche e chiude la filiale della Swiss Air a Tripoli. Altre scaramucce. Berna diffonde un elenco di indesiderati, la Libia blocca l’ingresso dei cittadini di Schengen. Ma alla fine si ricompone tutto.

14 giugno 2010 www.corriere.it


In realtà come spesso accade Berlusconi cerca di prendersi i meriti che non ha.
Questo testo quindi sarebbe piu' adeguato nel nostro forum "Bugie, gaffe e misfatti del governo e della sua corte" ma per giusto corollario finale alla vicenda è meglio postare qui la parola "fine".

Mentre le TV di stato già strombazzano i meriti di BS nella liberazione di Max Göldi (atterrato nella notte a Zurigo, non certo in compagnia di Berlusconi ma del ministro degli esteri di Madrid, Miguel Angel Moratinos) e parlano di una prigionia di 4 mesi (in realtà 695 giorni) la Svizzera ha ufficialmente ringraziato Spagna e Germania, le due nazioni che hanno condotto la mediazione ed avuto un ruolo veramente positivo nella vicenda. L'ostaggio elvetico è stato liberato 4 giorni fa, un paio di giorni prima della scadenza ufficiale della condanna e prima che la Svizzera fosse assegnata la presidenza della 65°sessione dell'Assemblea generale dell'ONU.

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