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Obama: Fermiamo lo scontro di civiltà

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Obama: Fermiamo lo scontro di civiltà

Messaggioda franz il 05/06/2009, 8:45

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Re: Obama: Fermiamo lo scontro di civiltà

Messaggioda Paolo65 il 05/06/2009, 11:02

Non ho mai valutato il processo storico dando torti e ragioni. Non ha molto senso ed inoltre non aiuta a capire cosa si può fare.

La storia insegna che incontri e scontri tra civiltà ci sono sempre stati, e nella dinamica degli avvenimenti ci sono stati vincitori e perdenti, vantaggi e svantaggi per le popolazioni che si sono trovate in mezzo.

La colpa che si vuole dare all'occidente, in questo senso, è totalmente priva di senso.

A parti invertite gli Aztechi e gli Incas ci avrebbero trattato con i guanti? E gli indiani d'America? E se fosse stato nel suo complesso l'Islam a prevalere,un mondo nella sua quasi totalità ben dietro agli standard moderni sotto tutti i punti di vista,compresi la democrazia, i diritti civili ed umani, staremmo meglio?

Alla fine della fiera se vogliamo discutere in modo costruttivo non dovremmo fare la somma delle colpe,ma vedere concretamente cosa fare perchè nel mondo avanzino la democrazia,i diritti civili ed umani, dando a tutti l'opportunità di svilupparsi economicamente.

Gli USA potevano anche non mandare truppe in Afghanistan e Iraq, oppure smettere di stare dalla parte d'Israele,ma questo avrebbe portato e porterebbe ad un mondo migliore, ed in particolare, al progredire del mondo islamico sul piano economico e civile? Le donne nel mondo islamico ,senza le guerre americane, sarebbero più libere di quello che sono oggi?

No, ed allora ognuno faccia la sua parte. Dare solo colpe non serve a nulla.

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Obama: un esercizio di alto equilibrismo.

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 05/06/2009, 11:11

Obama: un esercizio di alto equilibrismo. Rosario Amico Roxas

Il discorso di Obama non va letto d’un fiato, non fosse altro che per rispetto alla stesura, durata settimane, con limature, correzioni, aggiunte e tagli; un po’ come il Vaticano tratta le sue encicliche. Il paragone può essere efficace: questo discorso de “Il Cairo” ha i toni dell’enciclica di un Occidente ravveduto, e l’andatura spigliata del manifesto politico che esercita il diritto di non correggere se stesso, ma di voler modificare l’andazzo precedente, ma senza attribuire colpe.
Una sorta di “tiremm’innanz” che offre speranze pur senza manifestare il coraggio della verità.
Predicatore e politico, confessore e statista, progressista che non rinnega, “un colpo al cerchio e un colpo alla botte”.
Il silenzio dei rappresentanti del governo italiano manifesta il non gradimento di questa destra razzista ed elitaria e si accoppia perfettamente al silenzio ufficiale di questo Vaticano che si lascia rappresentare dall’apostata Magdi Allam.

• Un colpo al cerchio e un colpo alla botte: “ I forti legami con Israele sono ben noti. Il legame non si spezzerà mai…. Che non ci siamo dubbi: la situazione per il popolo palestinese è intollerabile. L'unica soluzione per le aspirazioni dei due popoli è attraverso due Stati, in cui israeliani e palestinesi vivano accanto in pace e in sicurezza. È nell'interesse di Israele, nell'interesse della Palestina, nell'interesse dell'America e nell'interesse del mondo».

• Predicatore e politico: «Le relazioni tra islam e occidente includono secoli di coesistenza e di
cooperazione, ma anche conflitti e guerre religiose. Più recentemente le tensioni sono state alimentate dal colonialismo che ha negato diritti e opportunità a numerosi musulmani, e una guerra fredda durante la quale i paesi a maggioranza musulmana sono stati troppo spesso ignorati».

• Confessore e statista: - «È più facile cominciare una guerra che finirla. È più facile incolpare gli altri che noi stessi. È più facile vedere cosa è differente piuttosto che cosa ci unisce. Ma dobbiamo scegliere la strada giusta, non quella più facile».

• Progressista che non rinnega: «Più recentemente le tensioni sono state alimentate dal colonialismo che ha negato diritti e opportunità a numerosi musulmani, e una guerra fredda durante la quale i paesi a maggioranza musulmana sono stati troppo spesso ignorati».

• Tiremm’ innanz: «Considero che sia parte della mia responsabilità di presidente degli Stati Uniti combattere contro gli stereotipi dell'Islam dovunque essi appaiano. Ma lo stesso principio deve applicarsi alla percezione musulmana dell'America. Esattamente come i musulmani non possono essere definiti con stereotipi crudi, l'America non è lo stereotipo crudo di un impero che cura soltanto i propri interessi. Gli Stati Uniti rappresentano una delle maggiori fonti di progresso che il mondo abbia mai conosciuto. Siamo frutto di una rivoluzione contro un impero».

Forse Obama ha detto il massimo che gli era possibile dire; forse ha dovuto frenare gli argomenti per lasciare puntini di sospensione, come dire: “A buon intenditor…” , per questo il cavaliere e i suoi stallieri tacciono, sanno bene di essere inquadrati come i più fedeli vassalli della politica aggressiva e guerrafondaia di Bush in Europa, così Obama non si fida e non ha ancora invitato il cavaliere alla casa Bianca, specialmente perché il cavaliere, con l’ipocrisia che gli è congeniale, dirà di “essere in perfetta sintonia con Obama”, dopo gli appelli alla storia (quella scritta dal cavaliere stesso !) che dovrebbe rivalutare Bush come “grande presidente” e non come criminale di guerra.
Il G8 sarà il festival delle ipocrisie; ma questo discorso di Obama peserà come un macigno sulle impostazioni e sulle contraddizioni in politica estera.
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Re: Obama: un esercizio di alto equilibrismo.

Messaggioda Paolo65 il 05/06/2009, 11:54

Obama ha potuto fare quel discorso solo perchè non era lui il presidente americano l'11 settembre. Inoltre, ritengo che abbia potuto fare delle concessioni dialettiche perchè il "lavoro sporco" lo aveva già fatto Bush.

Obama ha fatto bene a fare quel discorso, perchè i tempi sono cambiati e di errori ne sono stati commessi tanti,ma prima di dare un giudizio più netto sul suo operato, attendo di vedere i fatti nei punti nodali che gli stanno di fronte.

Chiudere Guantanamo e dire che gli USA sono contro la tortura è troppo scontato, ma sul nucleare iraniano e la questione pakistana e afghana si gioca la faccia.

Se riesce a portare a casa dei risultati che non siano la bomba atomica per l'Iran, per quieto vivere, e mettere un pò d'ordine in quegli altri 2 paesi(di più è umanamente impossibile),allora sarà stato un grande presidente.

L'Iraq è ormai cosa fatta da Bush ed a meno di ribaltamenti al momento non ipotizzabili, il paese rimarrà vincolato agli USA ed all'Occidente.

Con Israele giocherà una partita ben sapendo che la questione è tutta in mano degli israeliani ed in secondo luogo dei palestinesi. Di sicuro non romperà mai,per fortuna dico io,con Israele.

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Re: Obama: un esercizio di alto equilibrismo.

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 05/06/2009, 12:54

Il silenzio dei berluscones Rosario Amico Roxas

I berluscones, note marionette che si muovono all’unisono mosse da una sola mano, tacciono al discorso di Obama; praticamente quella mano che li gestisce non sa che pesci pigliare. Si trova agli antipodi delle dichiarazioni di Obama ma vorrebbe dichiararsi all’unisono, convergente, per entrare nel cono di luce che attualmente lo esclude e lo colloca ai margini della penombra.
L’affermazione del cavaliere nel fare appello alla storia per la valutazione di Bush, uno dei più grandi presidente che l’America abbia mai avuto, pesa e peserà anche nei rapporti con la Casa Bianca di Obama. Ragion per cui è urgente prendere le distanze dall’uomo e dal suo pensiero unico; è urgente chiarire che si tratta del presidente del consiglio del PdL, niente a che vedere con l’Italia; è doveroso ricordare che aspira alla massima carica dello Stato (perché anch’essa difesa dal lodo Schifani/Alfano) per portare la nazione nell’abisso più profondo della credibilità internazionale. Anche Bush ha abbandonato il cavaliere, perché teme di essere riportato in prima fila, lì dove lo vorrebbe l’opinione pubblica mondiale, per rinviarlo ad una Corte Marziale per crimini contro l’umanità.
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Re: Obama: un esercizio di alto equilibrismo.

Messaggioda Paolo65 il 05/06/2009, 13:38

Bush non è stato uno dei più grandi presidenti degli USA,ma ho l'impressione che il tempo e la storia non lo farà ricordare come il peggiore.

Si è trovato in mezzo ad un grosso problema,l'11 settembre,di sicuro più grande di lui e del suo staff, ed ha reagito in modo rozzo.

In Afghanistan ha fatto quello che doveva fare insieme alla comunità internazionale.

In Iraq il suo operato è stato molto discutibile ma oggi abbiamo un Iraq senza più Saddam e per il momento un paese più vicino a noi.

Il vero errore ed orrore sono state le torture di Abu Graib, inaccettabili sotto ogni punto di vista che hanno macchiato non solo Bush ma l'immagine degli USA nel mondo.

Berlusconi non conta nulla come non conta nessun premier italiano quando si tratta di politica estera. Quelli che non appoggiano gli USA in una loro scelta poi ne accettano un'altra in altri settori(vedi base di Vicenza ecc).

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Re: Obama: un esercizio di alto equilibrismo.

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 05/06/2009, 15:49

Paolo 65

La decisione di attaccare l'Afghanistan e l'Iraq era stata presa molto tempo prima dell'11 settembre; mancava solo la motivazione emotiva per sensibilizzare il popolo americano e caricarlo di odio. Quell'11 settembre nessun israeliano si presentò al lavoro nelle due torri, eppure 780 ebrei risultavano lavorare nelle due torri; coincidenza ????
E' tutto nel rapporto che è stato letto e commentato da milioni di persone; oggi risulta segretato. 48 h. dopo l'attentato i fratelli Bin Laden (tranne Osama) si trovavano a cena con Bush, per partire l'indomani per lo Yemen.
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Re: Obama: un esercizio di alto equilibrismo.

Messaggioda ranvit il 05/06/2009, 16:03

Rosario Amico Roxas ha scritto:Paolo 65

La decisione di attaccare l'Afghanistan e l'Iraq era stata presa molto tempo prima dell'11 settembre; mancava solo la motivazione emotiva per sensibilizzare il popolo americano e caricarlo di odio. Quell'11 settembre nessun israeliano si presentò al lavoro nelle due torri, eppure 780 ebrei risultavano lavorare nelle due torri; coincidenza ????
E' tutto nel rapporto che è stato letto e commentato da milioni di persone; oggi risulta segretato. 48 h. dopo l'attentato i fratelli Bin Laden (tranne Osama) si trovavano a cena con Bush, per partire l'indomani per lo Yemen.



Se cosi' fosse sarebbe evidente che l'attentato era stato preparato ed ordinato dagli Usa con la complicità di Israele...............ma se non è vero sarebbe intollerabile che ci siano ancora persone che sostengono questa tesi!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Obama: un esercizio di alto equilibrismo.

Messaggioda gabriele il 05/06/2009, 16:25

Paolo, da quanto viene riportato dai mass media del mondo tramite i suoi discorsi, Obama sta cercando il dialogo e questo, per il momento, è cosa buona e saggia.

Vedremo cosa saprà fare. Di certo Bush c'ha lasciato una situazione assolutamente tragica, specialmente in Iraq.

Da quanto ho potuto capire, l'apertura alla pace da parte di Obama sta mettendo in difficoltà l'attuale governo Iraniano.

Molto probabilmente Obama, a differenza di Bush, ha capito che per essere leader nel mondo occorre praticare lo charme della persuasione invece che della forza fisica

Gabrive

PS
non dimentichiamoci che anche con Bush l'Iran stava procedendo verso l'atomica.


Paolo65 ha scritto:Obama ha potuto fare quel discorso solo perchè non era lui il presidente americano l'11 settembre. Inoltre, ritengo che abbia potuto fare delle concessioni dialettiche perchè il "lavoro sporco" lo aveva già fatto Bush.

Obama ha fatto bene a fare quel discorso, perchè i tempi sono cambiati e di errori ne sono stati commessi tanti,ma prima di dare un giudizio più netto sul suo operato, attendo di vedere i fatti nei punti nodali che gli stanno di fronte.

Chiudere Guantanamo e dire che gli USA sono contro la tortura è troppo scontato, ma sul nucleare iraniano e la questione pakistana e afghana si gioca la faccia.

Se riesce a portare a casa dei risultati che non siano la bomba atomica per l'Iran, per quieto vivere, e mettere un pò d'ordine in quegli altri 2 paesi(di più è umanamente impossibile),allora sarà stato un grande presidente.

L'Iraq è ormai cosa fatta da Bush ed a meno di ribaltamenti al momento non ipotizzabili, il paese rimarrà vincolato agli USA ed all'Occidente.

Con Israele giocherà una partita ben sapendo che la questione è tutta in mano degli israeliani ed in secondo luogo dei palestinesi. Di sicuro non romperà mai,per fortuna dico io,con Israele.

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Cartellino giallo per Rosario Amico Roxas

Messaggioda moderatore il 05/06/2009, 17:29

Per l'ennesima volta Rosario apre nuovi thread su un tema che è già in discussione altrove.
Inoltre lo fa in un forum (Ora che fare? Discussioni sul dopo voto 2008) che è palesemente estraneo alla discussione (Omaba e l'Islam).
Precedenti interventi sono già stati spostati nel thread viewtopic.php?f=6&t=1526 che è nel forum "Temi caldi dal mondo" e del fatto è stata comunicazione privata a Rosario. La comunicazione è stata letta.
Visto il perseverare passiamo ad una forma pubblica ed ufficiale di comunicazione.

Invitiamo Rosario a non disperdere inutilemente la stessa discussione in mille rivoli.

In particolare facciamo riferimento alle regole del forum dove si afferma: "Non aprite nuovi Thread se il tema è già trattato altrove; non disperdete il dibattito sullo stesso argomento in Thread diversi."

Se questo avviso non bastasse la moderazione prenderà in esame gli opportuni provvedimenti.

Questo thread viene bloccato.
Dato l'opportuno tempo di lettura, tutto verrà sbloccato e trasferito nel thread in cui si discute del tema.
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