franz ha scritto:chango ha scritto:Impara a leggere quello che gli altri scrivono.
non ho elogiato Chavez, ma ti ho semplicemente fatto notare (e non sono il solo) che non ha senso discutere di dittatura solo perchè è stato rimosso il divieto di ricandidarsi oltre due mandati.
Chango, datti una scossa, per un attimo.
Quello che hai detto lo ha capito anche un bambino e lo condivido. Ma fai un passo avanti.
Quello che Paolo cerca di farti/farci capire è che nel contesto sud-americano,
ben diverso dal nostro, l'abolizione del divieto di ricandidatura è un atto notevolmente grave e preoccupante, ed altrimenti se no perché Chavez lo avrebbe proposto mentre in USA ed in tutta l'america latina manco si sognano di farlo (salvo Cuba in cui non necessitano)?
Poi, detto tra noi, tanto per vedere la coerenza, non ti pare che anche qui dovremmo avere norme che impediscono la ricanditatura a cariche esecutive dopo un certo numero di mandati?
Non ti pare che questa norma sia utile per il ricambio (un fattore importantante in democrazia) soprattutto sia utile dove il populismo ed il controllo dei media rischiano di minare la democrazia?
Ciao,
Franz
faccio presente che quella nuova norma è stata approvata attraverso un regolare referendum dai venezuelani. sapranno loro, meglio di altri, valutare cosa gli conviene?
il diverso contesto sudamericano, andrebbe ricordato anche rispetto alle profonde disuguaglianze sociali che caratterizzano quella realtà. Chavez ( ma anche Morlaes in Bolivia e Correa in Ecuador) è riuscito a impostare una politica socialista-bolivarista ( come la chiamano loro) perchè è un "dittatore" o perchè è l'unica risposta che una parte del Venezuela ha avuto in termini di redistribuzione della ricchezza?
Si rischia un eccessiva permanenza al potere di Chavez? probabilmente sì e non è un bene.
però non possiamo neanche far finta di vedere come in America Latina i principi democratici ( libertà, uguaglianza) siano stati intesi sempre solo da un punto di vista formale (dichiarazioni scritte nella carta costituzionale) e non da un punto di vista sostanziale (effettivo godimento).
questa è la vera differenza tra i due contesti.
sul limite dei mandati per le cariche esecutive, bisogna intendersi bene a quale contesto ci si riferisce.
se parliamo di cariche esecutive direttamente eleggibili (in Italia sindaci, presidenti di provincia e governatori di regione) il limite del doppio mandato è auspicabile.
per quanto riguarda invece cariche in cui il conferimento del mandato è implicito (governo), un limite esplicito dei mandati non mi pare abbia molto senso.
limiti sul numero di mandati, personalmente, li vorrei anche per quanto riguarda:
- gli incarichi di partito (diciamo che se entro 4-6 anni un segretario, a qualunque livello, non è riuscito a farsi eleggere alla carica istituzionale corrispondente al suo livello o a salire di livello, non ha molte ragioni per continuare a ricoprire il proprio ruolo)
- i parlamentari e consiglieri regionali e provinciali ( tre/quattro mandati, pari a 15/20 anni di carriera, allo stesso livello direi che sono più che sufficienti).