franz ha scritto:Paolo65 ha scritto:Sono sucuro che molti a SX pensano ad un Obama in versione pacifista....e come al solito verranno delusi.
Paolo
Concordo, considerando che spesso tra repubblicani e democratici questi ultimi hanno fatto grandi casini a livello internazionale, piu' dei primi (che è tutto dire).
Ricordo solo Kennedy (baia dei porci, crisi dei missili cubani e guerra del vietnam) e Carter (con la lunga crisi con l'Iran, culminata con una fallimentare bliz militare).
Quanto a Clinton che invece se ne stava calmo e tranquillo a cercare di risolvere i suoi problemi interni, fu tirato per la giacca e costretto dalla comunità internazionale ad intervenire in Somalia (un disastro) e dall'Europa ad intervenire militarmente in Jugoslavia contro la Serbia.
Non sono d'accordo sul fatto che i democratici abbiano pasticciato più dei repubblicani.
Molti anni fa mi sono letto un libro scritto da un tale che mi pare si chiamasse William Casey;si trattava di un ex-agente dell'OSS,eroe di guerra,dopodichè agente CIA,in seguito nientemeno che direttore della CIA sotto Reagan,morto di ictus il giorno prima del suo interrogatorio in merito all'affare Iran-Contras.
La lettura del libro,che raccontava anni di spionaggio soprattutto in area medio-orientale,avvalorava indirettamente ciò che avevo letto in un altro libro:"Il malaffare" di Roberto Faenza.
Da quel libro ottimamente documentato si evinceva l'esistenza di un gruppo di interesse molto potente fino almeno la metà degli anni settanta,in grado di condizionare la politica estera americana a prescindere dal colore dell'amministrazione in carica,per mezzo del controllo di diverse agenzie di intelligence e dei relativi apparati burocratici.
In questo contesto episodi come la baia dei porci,l'omicidio di Lumumba,la crisi degli ostaggi e altro ancora non sembravano affatto il frutto di scelte politiche precise di una data amministrazione,bensì il risultato di un sapiente lavoro sotterraneo di disinformazione e condizionamento gestito da farabutti al soldo di personaggi il cui scopo era il potere,il denaro e il controllo di determinati equilibri economici internazionali.
Questa gente andava a nozze con i repubblicani,ma all'occorrenza sapeva gestire anche i democratici,salvo poi eliminarli quando diventavano non più controllabili.
Quindi se ciò fosse vero imputare quei disastri ai democratici in quanto tali forse non sarebbe nemmeno giusto.
Quanto a Clinton,Bush al suo posto avrebbe cercato di prendere Aidid bombardando San Marino.
Quanto alla Yugoslavia bombardare la Serbia fu il modo peggiore di fare una cosa giusta.
Tornando ad Obama sono convinto che coloro che lo vedono come un hippy ne saranno delusi.
Però al tempo stesso sono convinto che parli con lingua diritta e,dato che non sembra una mammoletta,dubito che i soliti noti riescano ad imbrigliarlo ad una malintesa ragion di Stato.
Non ha mai detto di essere pacifista,ha invece detto cosa vuol fare e come intende farlo;ha detto che le sue priorità sono in casa sua perchè,aggiungo io,nessuno può combattere battaglie altrui fino a che non risolve le proprie.
Sopratutto ha parlato in modo costruttivo senza fissarsi su "invece gli altri...." trasmettendo fiducia col suo concentrarsi su cosa si può fare invece che su cosa NON si riuscirà a fare.
Sono certo che se si assumerà determinate responsabilità sarà tutta farina del suo sacco e saprà farlo a testa alta come fanno i veri uomini.
Questo credo,o forse è solo una speranza,perchè un'america giusta e non più in mano a isterismi di massa e a chi li crea può solo avere un impatto positivo su tutti noi.
Ad ogni modo gli americani hanno dato un segnale chiarissimo eleggendolo,come lui aveva parlato chiaro in campagna,del resto;e qualsiasi cosa succeda d'ora in poi le amministrazioni future ci dovranno fare i conti:il popolo americano si è svegliato dal torpore.
Ne siamo tutti grati e felici.
Staremo a vedere.