C’è del futuro in Danimarca
Shakespeare si sbagliava. Altro che “del marcio”, in Danimarca c’è del futuro. Da Copenaghen sono arrivate oggi in un solo giorno tre notizie che qui da noi potremmo finire i nostri giorni senza riuscire mai a leggere.
In ordine crescente di importanza, la prima è che si è insediato il nuovo governo a guida socialdemocratica della premier Helle Thorning-Schmidt, prima donna a prendere le redini del paese scandinavo. Tra i ministri anche Thor M. Pedersen, 26 anni, responsabile del Fisco. L’età giovane non è certamente garanzia di competenza e di un nuovo modo di fare politica, come testimoniano i nostri ministri più giovani (anagraficamente) Meloni, Carfagna e Alfano (ormai ex). Ma un 26enne al Fisco appare comunque una bella notizia (magari a quell’età non ha ancora fatto in tempo a diventare un integralista del Pil), soprattutto se fa da prologo alle successive due.
La seconda è che ben sei ministri dell’esecutivo si sono recati a corte per la presentazione con la regina in sella a una bici. Demagogia a uso di fotografi e televisioni in stile David Cameron? Possibile, ma a parte il fatto che da noi la maggior parte dei politici una bici neppure ce l’ha, a dare valore a questo esordio sembra essere uno dei punti qualificanti del nuovo governo.
E siamo così arrivati alla terza notizia: il nuovo governo di centrosinistra ha deciso infatti di inserire nel suo programma l’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica del paese del 40% (rispetto al 1990) entro il 2020, esattamente il doppio di quanto previsto dagli obblighi Ue, e per la stessa data si punta ad arrivare a una produzione da fonti rinnovabili in grado di soddisfare il 50% del fabbisogno nazionale.
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