La caccia al voto
delle "hillaristas"dal nostro inviato VITTORIO ZUCCONI
DENVER - Un'elegante, vivace e sconosciuta governatrice dell'estrema frontiera proiettata improvvisamente nella corsa per la Casa Bianca
è il tentativo di McCain di oscurare Obama.

Sarah Palin, la governatrice dell'Alaska che i repubbicani hanno scelto come compagna di corsa per l'antico senatore, è la carta giocata per riequilibrare un duello che si stava cristallizzando in un scontro tra la speranza e la paura, il troppo nuovo e il troppo vecchio. Ed è la carta che si propone, in maniera fin troppo evidente , di andare a rubare voti in casa dei Democratici, soprattutto tra quelle elettrici hillaristas che ora potrebbero di nuovo essere tentate di saltare il fosso e votare per "sorella Sarah" dopo lo sgarbo fatto, secondo loro a "sorella Hillary".
Un primo, e ovvio risultato, la scelta di questa madre di famiglia e ormai nonna, ad appena 44 anni, implacabilmente pro life anti abortista, naturalmente lo ha già ottenuto ed è questo che state leggendo: è il fatto che, anziché commentare il discorso di Barack Obama e la magnifica serata d'addio nello stadio, scriviamo e parliamo di questa signora che nessuno aveva seriamente messo nel numero delle possibili candidate alla vice presidenza.
McCain, come si dice nello slang americano, ha "
stolen the thunder", ha rubato il tuono all'avversario e ha dato qualche interesse alla Convention repubblicana della prossima settimana quando faremo la conoscenza di Sarah. Senza la curiosità di scoprire chi sia, che cosa farebbe come primo vicepresidente femmina degli Stati Uniti, il congresso repubblicano sarebbe stata una passerella di vecchi brontoloni, di predicatori di sventura e di retorica su Dio, patria, famiglia.
La governatrice Palin, invece, spariglia seriamente le carte di questa campagna. Rovescia i termini, e soprattutto l'immagine, di uno scontro fra la speranza, incarnata dalla gioventù di Obama, 47 anni, e la paura, segnata sul volto della vecchiaia di McCain, ancora aggrappato alle guerre di ieri e alla malinconica gloria della prigionia. Con la bella e fresca signora dell'Alaska, che potrebbe essere la figlia di McCain, (ha 28 anni meno di lui), il gioco delle immagini si inverte e quando Sarah apparirà al fianco del corrispettivo democratico, Joe Biden, la carta della giovinezza sarà dalla parte repubblicana.
Il prezzo, perché ogni scelta ha un prezzo e questa meno di quei nomi orribili che circolavano, è l'oscurità di questa signora, che nessuno, fuori dall'Alaska, conosce davvero e il pensiero che - dovesse accadere qualcosa a nonno McCain - l'America avrebbe una presidente ancora più digiuna di governi e soprattutto di affari internazionali, di Obama.
Sarà dunque difficile, per i repubblicani, ora battere sul tamburo dell'inesperienza del candidato democratico, avendo come compagna di corsa una donna di 44 anni che ha fatto tutta la propria carriera politica nell'estrema thule del continente americano e che potrebbe suscitare qualche domanda imbarazzante: vista l'età di McCain e le sue condizioni di salute, le probabilità che Sarah Palin possa succedergli all'improvviso non sono trascurabili.
E' dunque un azzardo, questa scelta, ma anche assai più affascinante di quella fatta da Obama affiancandosi il navigato Joe Biden. Propone una sorta di
doppio misto tennistico, dove due giocatori giovani e due anziani si misurano ai due lati della rete, cercando di neutralizzarsi a vicenda. Gioventù contro gioventù, vecchiaia ed esperienza contro vecchiaia ed esperienza. Ma ora, con la governatrice, torna il fattore donna, sulla scelta politica e potrebbe essere il jolly che Obama non si aspettava.
Gli ottimisti ricordano che fu un democratico, Walter Mondale nel 1984, a scegliere una donna come vice, Geraldine Ferraro, e non servì a evitare il suo disastro. Ma sono passati 20 anni da allora e nel partito democratico che ha lasciato Denver e che è composto in grande maggioranza di donne, la "tentazione Sarah" potrebbe sedurre molte di loro.
(30 agosto 2008)
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“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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