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Bosnia, arrestato Karadzic

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Bosnia, arrestato Karadzic

Messaggioda franz il 22/07/2008, 8:52

L'ex leader è accusato di genocidio e crimini di guerra
in particolare per l'assedio di Sarajevo e per la strage di Srebrenica

Bosnia, arrestato Karadzic
era latitante da 13 anni

La Nato: "Una buona notizia per la comunità internazionale"

BELGRADO - L'ex leader dei serbo-bosniaci, Radovan Karadzic, è stato arrestato. Lo ha reso noto questa sera a Belgrado la presidenza della Serbia. Karadzic è ritenuto responsabile di genocidio per l'assedio di Sarajevo, durato 43 mesi e costato la vita a 12.000 persone, e per la strage di Srebrenica del 1995, che ha portato al massacro di 8.000 musulmani.

Secondo la nota della presidenza serba, Karadzic è stato "localizzato e arrestato" nelle ultime ore dalle forze di sicurezza serbe. Il comunicato non precisa il luogo del fermo, ma rende noto che Karadzic è attualmente detenuto a Belgrado dagli organi della procura nazionale serba per la lotta ai crimini di guerra. Si tratta di "una buona notizia" per la comunità internazionale, afferma un portavoce della Nato. La cattura di Karadzic rappresenta inoltre sicuramente un passo in più nel processo di avvicinamento di Belgrado all'Ue.

L'ex leader serbo bosniaco era al primo posto fra gli ultimi tre ricercati rimasti nella lista nera del Tribunale internazionale dell'Aja (Tpi) per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia.

Latitante da circa 13 anni, deve rispondere delle accuse di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità per il ruolo svolto nella sanguinosa guerra di Bosnia (1993-95, 200.000 morti in totale), la più feroce fra quelle scatenate dalla dissoluzione della Jugoslavia.

(21 luglio 2008)
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Re: Bosnia, arrestato Karadzic

Messaggioda franz il 22/07/2008, 9:11

Srebrenica, il massacro
del luglio 1995


ROMA - Settemila o forse addirittura ottomila uomini portati via alle famiglie e mai più ritrovati, molti di loro giustiziati pubblicamente nella piazza centrale della città. Il massacro di Srebrenica, del luglio 1995, è considerato il più atroce episodio di guerra della storia d'Europa dopo la fine del secondo conflitto mondiale. E per molti aspetti resta un evento ancora irrisolto visto che delle migliaia di cittadini scomparsi dopo la conquista della città da parte delle truppe serbo-bosniache, sono stati trovati solo 4.500 corpi nelle fosse comuni. E le donne di Srebrenica continuano a chiedere che sia fatta luce su quell'evento. Oggi, la prima condanna per genocidio dal Tribunale dell'Aja: il generale serbo-bosniaco Radislav Krstic dovrà scontare 46 anni di carcere per genocidio.

Il massacro, tra il 12 e il 18 luglio 1995. Il conflitto in Bosnia era arrivato al suo terzo anno, quando le truppe serbo-bosniache misero sotto assedio Srebrenica, enclave musulmana in territorio serbo sotto la protezione dell'Onu fin dall'inizio della guerra. A proteggerla, un contingente di caschi blu olandesi. All'inizio di luglio, il generale Ratko Mladic attacca la città mentre i circa 15 mila uomini di Srebrenica tentano una disperata resistenza o la fuga: molti restano uccisi.

La città cade l'11 luglio e nelle successive 48 ore tutta la popolazione viene scacciata: le donne, quelle che sopravvivono alla violenza e agli stupri, e i bambini raggiungono fortunosamente Tuzla - nel nord della Bosnia - molti ci arrivano a piedi dopo giorni di cammino nei boschi. Gli uomini rimasti, stimati tra i 7.500 e gli 8.000, sono fatti radunare nella piazza centrale della città - compresi vecchi e ragazzi - molti vengono giustiziati sul posto, altri portati via su camion e mai più ritrovati. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, vengono massacrati come animali e poi i corpi vengono sotterrati in fosse comuni.

Oltre a Radislav Krstic, condannato oggi per genocidio, sono almeno altri tre, secondo la comunità internazionale, i principali responsabili dell'eccidio di Srebrenica. Radovan Karadzic e Ratko Mladic, il grande stratega della pulizia etnica e il suo braccio esecutivo, che al momento sono latitanti; e il tenente colonnello Dragan Obrenovic, accusato come Krstic di aver partecipato direttamente all'eccidio e anch'egli detenuto dal Tribunale dell'Onu per la ex Jugoslavia. Un quinto personaggio, il croato di Bosnia Drazen Erdemovic, è l'unico a essere stato condannato.

(2 agosto 2001)
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Re: Bosnia, arrestato Karadzic

Messaggioda franz il 22/07/2008, 9:12

A SCHEDA
Karadzic, psichiatra e poeta
boia di Srebrenica e Sarajevo


RADOVAN Karadzic è considerato, insieme a Ratko Mladic e Slobodan Milosevic, la figura simbolo delle brutalità commesse durante le guerre balcaniche. Incriminato per genocidio e crimini di guerra, aveva sulla propria testa una taglia di 5 milioni di dollari messa dal governo degli Stati Uniti.

Nato a Petnjica, nel nord del Montenegro da un padre che aveva fatto parte dei Cetnici, il gruppo monarchico jugoslavo che combatteva contro la resistenza partigiana comunista di Tito, si trasferì a Sarajevo, in Bosnia Erzegovina, per studiare di psichiatria. Amante della poesia, si avvicinò allo scrittore nazionalista serbo Dobrica che lo incoraggiò a intraprendere la carriera politica.

Nel 1989 fu tra i protagonisti della fondazione in Bosnia Erzegovina del Partito Democratico Serbo (Srpska Demokratska Stranka) che si proponeva di proteggere e rafforzare gli interessi dei Serbi di Bosnia Erzegovina. Il 3 marzo 1992 un referendum cui avevano partecipato solo i Croato-Bosniaci e i Bosniaci Musulmani (mentre era stato boicottato dai Serbi di Bosnia), sancì l'indipendenza della Repubblica dalla Jugoslavia.

Poco più di un mese dopo la Bosnia Erzegovina venne riconosciuta dall'Onu come uno stato indipendente e sovrano, ma i Serbi di Bosnia non riconobbero il nuovo stato e proclamarono la nascita nei territori a prevalenza serba della Repubblica Serba (Republika Srpska), di cui Karadzic divenne presidente. E' accusato di aver ordinato la "pulizia etnica" di popolazioni bosniache e croate. La doppia accusa di genocidio che grava nei suoi confronti è collegata a due terribili momenti del conflitto: la strage di Srebrenica e l'assedio di Sarajevo.

Dal 1996 è ricercato per crimini di guerra dal Tribunale Penale Internazionale per i Crimini nella Ex-Jugoslavia. L'Interpol ha emesso contro di lui un mandato per crimini contro l'umanità, la vita e la salute pubblica, genocidio, gravi violazioni delle convenzioni di Ginevra del 1949, omicidio e violazioni delle delle norme e delle convenzioni di guerra. In sua difesa, i suoi sostenitori affermano che non ha colpe più gravi di quelle commesse da altri leader di Paesi in stato di guerra.

La sua capacità di evadere la cattura per tutti questi anni ha fatto di lui un eroe popolare in alcuni ambienti nazionalisti serbi. Nel 2001 centinaia di suoi sostenitori hanno manifestato in sua difesa nella sua città natale. Nel novembre del 2004 corpi militari britannici fallirono un'operazione militare organizzata per la cattura sua e di altri sospettati. Nel marzo del 2003 la madre, Jovanka, lo invitò pubblicamente a non arrendersi, ma nel 2005 i leader serbo-bosniaci lo invitarono ad arrendersi e meno di un mese fa sua moglie Liljana Zelen si è unita al coro, chiedendogli di consegnarsi.

(21 luglio 2008)
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Le contraddizioni del pacifismo sul caso bosniaco

Messaggioda franz il 22/07/2008, 10:10

L'arresto di Karadzic è una di quei fatti che inducono a pensare al passato.
Di quei periodi ho un ricordo da cui emerge con nettezza la contrarietà del pacifismo contro l'intervento NATO del 1995, che pure mise fine alla guerra serbo-bosniaca ed alle sue stragi, cosa che fu ripetuta 4 anni dopo con il conflitto in Kossovo.
Il nemico classico della sinistra è sempre stato la NATO ma questo non spiega ancora i silenzi del movimento sulle stragi in Bosnia. Secondo alcune analisi la componente cattolica del movimento pacifista era disorientata dal fatto che i bosniaci fossero sostanzilmente musulmani (ed i serbi invece cristiano ortodossi) mentre la sinistra non riusciva a riconoscersi empaticamete con le vittime bosniache.
Isole della rete ha scritto:...Tutti questi militanti, politici e sindacali [della sinistra antagonista, NDR] non erano solo "distratti" per le vicende interne (cui si aggiunse nel 1994 la lotta contro il governo Berlusconi), ma avevano anche delle difficoltà politiche nel gestire la loro solidarietà con la Bosnia. In fondo difficoltà non dissimili da quelle dei settori cattolici: per motivi diversi da questi ultimi anche loro erano disabituati di fronte ad un conflitto a prendere una posizione basata sulla domanda: chi è l'oppresso e chi l'oppressore? I militanti di sinistra erano abituati a solidarizzare in realtà non con i popoli ma con le loro espressioni politiche. Se queste erano simpatiche e sufficientemente di sinistra bene, ma se sfortunatamente questi popoli per varie ragioni storiche non si erano date espressioni politiche di sinistra non riscuotevano alcuna solidarietà, pur vivendo situazioni di terribile oppressione. E' la ragione per cui la resistenza dei tamil, dei guineani, degli aborigeni australiani, dei ceceni, dei tibetani, ecc. non ha stimolato alcun tipo di solidarietà, a sinistra. Dato che i bosniaci avevano maggioritariamente una direzione che non era certo di sinistra, dunque, nessuna solidarietà ai bosniaci.

Non si creo' quindi quella saldatura tra pacifismo cattolico e pacifismo di sinistra e si ebbe qualche sussulto solo quando la NATO intervenne per porre fine al conflitto. Forse con il conflitto nel Kososvo (1998-1999) le cose andarono sostanzialmente meglio e ci furono quelle manifestazioni di solidarità verso gli albanesi che mancarono verso i bosniaci nel periodo 1992-1995, anche perché ormai la Serbia non aveva piu' l'alone di forzezza assediata del socialismo che tanto attivava i postcomunisti e le notizie sulle stragi in Bosnia erano ormai fatto noto.
C'è da dire che inoltre per il conflitto in Kosovo la sinistra fu aiutata dal fatto che Bossi appoggiava Milosevich:
Bossi si schiera con Milosevic ed insulta con toni quali "immigrati" (discorso alla Camera), "straccioni" (da Gazzettino 30 marzo) i profughi kossovari.Sulla Padania si inneggia al "valoroso popolo serbo". Bossi nega la pulizia etnica (26 marzo La Padania).Lo stesso fa il responsabile esteri, Archimede Bontempi in data 21 maggio in prima pagina.Bossi incontra Milosevic a Belgrado.

Vedere anche:
* Milosevic e Berlusconi sono due vittime di una gravissima persecuzione politica e giudiziaria. (24 febbraio 2000)


Ritengo per questo che i conflitti connessi alla dissoluzione della ex-jugoslavia non siano solo un esempio scandaloso della inconsistenza di una politica europea di sicurezza e degli errori della cancellerie occidentali, ma anche una pagina decisamente nera del pacifismo europeo e nostrano.

Ciao,
Franz
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