Giovigbe ha scritto:Alcuni esempi (non nuovi, appunto .....i soliti):
- la corruzione ci costa 60 miliardi l'anno (3 finanziare): ma una seria legge anticorruzione???? Ma dobbiamo lasciare a M5S questa parola d'ordine??? Purtroppo il PD dovrebbe fare una legge contro se stesso quindi non è proprio un soggetto adatto;
- l'evasione fiscale ci costa 250 miliardi l'anno: io (che non ho nulla da temere ne da perdere) accetterei tranquillamente un regime poliziesco (non un condono badate bene) pur di ridurre questa piaga;
- un piano Marshall per il lavoro pagato con gli introiti dei provvedimenti di cui sopra. Lavoro stabile non reddito di cittadinanza;
Non vado oltre. Vedete quattro o cinque parole d'ordine che se camminassero su gambe credibili potrebbero essere vincenti
I miei 2 c.
Parto dall'evasione. Un regime poliziesco non serve affatto a reprimere l'evasione. L'evasione la si combatte agendo sulle cause, non con il manganello o la mitraglietta.
Le cause sono note:
1) eccessiva pressione fiscale (diretta e indiretta) e contributiva;
2) eccessiva burocrazia (su questo torno dopo) nel senso di passaggi burocratici e regolamenti per fare qualsiasi cosa, soprattutto per le imprese. Riprendo il noto caso delle 400 ore che ognuno passa ogni anno a fare code agli sportelli pubblici per avere timbri e nulla osta che servono per fare file ad altri sportelli;
3) eccessivo sistema delle norme: leggi, regolamenti, circolari (vedere il pasticcio sui vaccini che hanno appena combinato) costituto da decine di migliaia di leggi (non si sa con precisione) scritte male, incomprensibili, spesso in contraddizione tra loro;
4) eccessiva complessità del sistema tributario, composto da migliaia di agevolazioni e centinaia di balzelli, con un sistema complicato e farraginoso per i ricorsi;
Tutto questo induce milioni di aziende e lavoratori a ricorrere al sommerso, vuoi per pagare meno imposte, vuoi per la mancanza di permessi e autorizzazioni etc.
Premesso che un sistema poliziesco costa e che quindi aggraverebbe la necessità di gravame fiscale, molte aziende sceglierebbero di sottrarsi de-localizzando, andandosene. Cosa già in atto da tempo, tra l'altro. Questo impoverirebbe la base imponibile, creando di fatto un ulteriore inasprimento fiscale su chi rimane.
Se invece si aggredissero le
cause, delegificando, semplificando, scrivendo testi unici comprensibili e coerenti, diminuendo burocrazia, spesa pubblica e quindi anche imposte, ecco che gradualmente molte aziende emergerebbero e altre tornerebbero.
Da qui si capisce che
il piano marshall non serve. Quei soldi devono tornare al paese sotto forma di meno tasse. Questo è l'unico piano. Se le aziende hanno più soldi e sanno di avere mercato, investono e assumono.
Con meno burocrazia le imprese diventano più competitive, anche sui mercati esteri.
E si capisce anche, spero, che se abbattiamo la burocrazia (in altri nazioni piu' efficienti lo stesso atto amministrativo richiede meno tempo e meno passaggi tra uffici) e tutto quanto c'è di farraginoso, aggrediamo anche la maggior spinta alla
corruzione. Qui anche va ridotto il perimetro dello stato, perché maggiore esso è, maggiore la spinta alla corruzione pubblica. Se riduciamo il permetro, riduciamo le spese e le imposte.
Abbiamo trovato la quadratura del cerchio? Forse. Manca ancora il capitolo pensioni, che è il problema più spinoso per i conti pubblici. Ma non vorrei mettere troppa carne al fuoco.
Ecco, un qualsiasi
P che si impegnasse a fare questo avrebbe il mio voto.
Non mi interessa il nome. Potrebbe anche chiamarsi "potere al popolo"
Ed avere il motto "non importa il colore del gatto: basta che prenda il topo"

“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)