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Soru e il PD in Sardegna.

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda ranvit il 22/01/2009, 10:55

Molto molto bene Soru.

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Da repubblica.it :

LA CRISI DEL PD/3. Il governatore della Sardegna ha preteso un maxi ricambio per il voto di febbraio
E veste giacche di velluto alla maniera dei pastori barbaricini
In Sardegna Soru sfida i "castosauri"
Per liberare il Pd dalle lobby del cemento
DAL nostro inviato ALBERTO STATERA

CAGLIARI - "Mantene s'odiu ka sas occasiones non mancant", dice un brocardo, cioè una massima giuridica del codex barbaricino che ci fornisce lo storico sardo Manlio Brigaglia e che si potrebbe forse tradurre: "La vendetta va servita fredda". Achille Passoni, il senatore spedito qui da Walter Veltroni come commissario per tentare di sedare l'anarchismo eversivo della nomenklatura ex diesse, ex piesseì ed ex diccì, che devasta fin dalla nascita il Partito democratico, è nato a Milano ed è stato eletto in Toscana.

Del codice barbaricino ignora probabilmente la ferocia, se pensa che preveda autentici armistizi, come quello che formalmente è stato siglato per le elezioni regionali che il 15 e 16 febbraio che, tra meno di un mese, certificheranno se il Pd - non solo qui, ma anche il continente - esiste ancora, o se era soltanto una magnifica, impossibile utopia. Se Renato Soru, che con barbaricina ferocia si è dimesso in anticipo da presidente della Regione e ha decapitato con l'aiuto di Passoni la dozzina abbondante di boiardi locali che in un turbinio di cariche comandano da tre lustri e più, vincerà le elezioni contro l'ectoplasma Ugo Cappellacci, figlio del commercialista di Berlusconi che si occupa delle ville sarde, la vendetta del governatore, cultore delle gole della Barbagia, sarà compiuta. Altrimenti, tutti a casa in un crescendo di vendette barbaricine e nazionali. A Cagliari, come a Roma. E tutti se lo saranno forse meritati: l'arrogante vicerè di Sardegna e l'evanescente segretario nazionale.

"Ma siamo onesti - dice il cagliaritano Luigi Zanda, vicepresidente dei senatori del Pd - non posso credere che i miei conterranei tra un sardo vero e un brianzolo catapultato lì a dire che i nuraghe sono magazzini, possano scegliere il brianzolo".

Perché il candidato vero non è quel Cappellacci, ma Berlusconi in persona, tanto che Soru ci annuncia di preparare un ricorso per pubblicità ingannevole, visto che nel simbolo elettorale della destra sulla scheda figurerà la dicitura "Berlusconi presidente". Un falso.
Quindici "castosauri", dinosauri della casta, come li ha soprannominati il giornalista Giorgio Melis mutuando la definizione del sociologo Alessandro Mongili, non sono ricandidati al Consiglio regionale, anche ad opera del commissario milanese.

Il presidente uscente, che in questi giorni indossa come per sfida una giacca di velluto verdastro alla maniera dei pastori barbaricini, ha preteso - e Passoni ha ottenuto - che il limite di tre legislature fosse ridotto a due. Lasciano le penne nientemento che il presidente dell'assemblea regionale Giacomo Spissu, il capogruppo Antonio Biancu, il portavoce dei democratici dissidenti Silvio Lai e tanti altri che il candidato Soru considera compartecipi della "sinistra sanitaria" e della "sinistra immobiliare", i quali hanno amareggiato - ed è dir poco - il suo quasi quinquennio presidenziale e anche ingrossato la "questione morale" che ha investito il Pd a Napoli come a Firenze, ma che a Cagliari e in Sardegna non è meno cogente.

Che il decisionismo e l'iracondia fredda di Soru abbiano qualche non trascurabile deriva "dittatoriale" neanche i suoi più sinceri e fedeli sostenitori riescono a negarlo. Tanto che Pietro Soddu, antico padre nobile e ideologo della sinistra democristiana, ormai fuori dai giochi per lasciare il posto in politica al figlio Francesco, invoca un equilibrio politico nuovo, una distinzione di ruoli tra "partito del presidente" e "partito dei consiglieri". Se non fosse che fin qui il partito dei consiglieri ha prodotto i "castosauri". Il loro leader indiscusso si chiama Antonello Cabras, un ingegnere di Sant'Antioco con un importante studio professionale, ex socialista, più volte presidente della Regione, senatore, sottosegretario con Prodi e D'Alema, un numero di cariche che, nell'ultimo ventennio, supera la nostra capacità di compitare. Con Giacomo Spissu, rinviato a giudizio per truffa, ha conquistato con metodi "moderni" le postazioni del vecchio Pci berlingueriano.
E' lui che il 14 ottobre 2007 vinse le primarie per la segreteria del partito. Si narra che la vittoria avvenne con il soccorso fattivo dell'Udc, di An e di Forza Italia, intrusi nell'urna democratica. Sì, perché bisogna capire che qui la ruota del potere è iper-trasversale quando coinvolge gli interessi delle tre "M": Medici, Massoni e Mattoni.

Nasce il Pd e, tra alterne vicende, ne viene nominata segretaria Francesca Barracciu, una giovane signora di vecchia famiglia comunista, sindaco di Sorgono. Il 29 luglio dell'anno scorso, la neosegretaria cerca di prendere possesso del suo nuovo ufficio in via Emilia a Cagliari, ma le viene sbarrato il passo da tale Tore Corona, che le fa: "Francesca, non ti dò le chiavi, non te le posso dare: questi locali sono della Fondazione Enrico Berlinguer e questa è la stanza di Antonello (Cabras-ndr)".

Riesce a entrare, Francesca, soltanto ai primi di ottobre - e per poco - quando tutto sta precipitando in un Pd che qui di fatto non esiste. "Il più indietro nel processo unitario, un Pd che più che nel resto d'Italia, ha manifestato un'inerzia totale", secondo Guido Melis, neodeputato sassarese, membro della Commissione Giustizia.

Poi, tra i grandi "castosauri" nuragici, spicca Emanuele Sanna, ex Pci, deputato, ex presidente del Consiglio regionale, praticamente ex tutto, insieme a Paolo Fadda, ex diccì, ex assessore alla Sanità, deputato. Così forse è sommariamente completato l'album di famiglia della sinistra sanitaria, legata agli interessi dei "clinicari", la genia più potente del capoluogo e della regione, insieme a quella dei mattonari.
Nerina Dirindin, valdostana, ex collaboratrice di Rosi Bindi, non è proprio un'icona di simpatia: è l'assessore alla Sanità uscente del governatore Soru, il quale a sua volta simpatia sembra non vada cercandone, che ha proprio rotto le scatole ai signori della sanità, i quali nel Pd - chiedetelo a Paolo Fadda, democratico ex diccì, o Silvio Lai, oltre che all'omologo e sodale di destra Giorgio Oppi - hanno un aggancio d'acciaio. Nerina ha definito restrittivamente i criteri delle Asl, ha demolito gare d'appalto, come quella da 160 milioni destinata alla Siemens, ha revocato il direttore generale della Asl numero 8, Efisio Aste, il più potente dell'isola. Che volevate di più per cementare convergenze d'interessi che non badano agli schieramenti di destra o di sinistra, né alle tessere di partito? "Abbiamo ridotto i tetti di spesa sanitaria - si gloria Soru - e vinto tutti i ricorsi in sede Tar". Ma non gliela hanno perdonata, la sinistra sanitaria e anche quella immobiliare. La seconda quasi sempre si identifica con la prima. Quando Soru chiede a un Consiglio regionale abituato a gestire direttamente l'urbanistica di approvare le sue regole restrittive per le zone dell'agro minacciate dalla speculazione, la maggioranza di centrosinistra si sfalda e il governatore resta solo. Così, da freddo giocatore di poker, si dimette, mettendo in mora gli avversari del suo stesso schieramento.

Cagliari, Teulada, Villasimius, Orrì, Tharros, naturalmente la Gallura. Sono decine nell'isola le cementificazioni piccole e grandi in corso o programmate. A Gualtiero Cualbu è stata bloccata la speculazione sulle rovine cagliaritane di Tuvixeddu. A Sergio Zuncheddu, padrone dell'Unione Sarda, di Videolina e del Foglio, la vendita di palazzi cagliaritani alla Regione, già programmata dalla precedente giunta di centrodestra, guidata da quel Mauro Pili che nel discorso programmatico scambiò la Sardegna con la Lombardia, avendo clonato il discorso d'insediamento a Milano di Roberto Formigoni. A Villasimius un sindaco di sinistra, Tore Sanna, sponsorizza villaggi per 140 mila metri cubi da 100 milioni di euro dello stesso Zuncheddu. Nella Banca di Cagliari la famiglia clinicara di destra dei Randazzo è socia con le cooperative rosse, che non perdono nessun business sanitario o immobiliare regionale, auspici i democratici Silvio Cherchi e Antonio Sardu. Ma ciò che ha indignato di più, qualcuno fino alle lacrime, è stato il segretario "nazionale" di quel che resta del Partito Sardo d'Azione, Efisio Trincas, quel tizio che giorni fa si fece largo tra le guardie del corpo per consegnare a Berlusconi la bandiera dei Quattro Mori. "Quello lì - dice Soru, che si rifiuta persino di pronunciarne il nome - quel personaggio protagonista di quel gesto di incredibile viltà che offende tutta la Sardegna, sta facendo un'operazione immobiliare affaristica per trasformare in ville case agricole nei pressi di Tharros, uno dei luoghi archeologici più interessanti dell'isola".

"La sinistra immobiliare viene da lontano", ridacchia sconsolato Luigi Cogodi, ex assessore regionale all'urbanistica del Pci, oggi "bertinottiano", quello definito "Gigi il Rosso" che negli anni Ottanta fece demolire senza colpo ferire la villa del ministro Antonio Gava costruita abusivamente in Costa Smeralda. "Gava - ci racconta - era ricorso al Tar, che in poche ore prese a cuore la questione della sua villa. Le ruspe erano pronte, ma alle otto e mezza di mattina era fissata l'udienza del tribunale amministrativo. Ci mancava solo la firma di Giampiero Scanu, allora sindaco di Olbia e poi, recentemente, sottosegretario dei democratici nel governo Prodi, che proprio non voleva firmare, nonostante l'evidenza delle violazioni di legge del ministro democristiano. Quando le ruspe entrarono in funzione, il Tribunale sentenziò: "E' cessata la materia del contendere". Per questo dico che la sinistra immobiliare in Sardegna viene da lontano".

Capite ora perché il commissario di Veltroni, Achille Passoni, pur efficiente, non potrà mai fare i conti col codice barbaricino e fatica a capire che, se cade la Sardegna, cade il progetto stesso del Pd? Forse per questo, o perché proprio non li ha, nega contributi alla campagna elettorale sarda contro un avversario dotato di risorse berlusconiane praticamente illimitate. Soru, accreditato di un patrimonio personale di 2 miliardi, di cui nega tuttavia l'ammontare, dice di aver messo di suo 500 mila euro, che sono già finiti, prima ancora dei fuochi d'artificio finali.

Ma, si sa, per i regolamenti di conti "sas occasiones non mancant".

(22 gennaio 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda pianogrande il 22/01/2009, 11:21

Bravo ranvit.
Mi piace questo rilancio.
Da qualche parte d'Italia, la bestia democratica è ancora viva.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda ranvit il 22/01/2009, 16:23

Soru rappresenta come dovrebbe essere il PD : concretezza nel rispetto degli ideali di un Cs pragmatico, moderno, occidentale, solidale e onesto, ma anche senza infantili velleitarismi.

Vittorio
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda pinopic1 il 22/01/2009, 16:44

Ogni tanto si riesce a leggere un articolo che invece di dare consigli racconta fatti e misfatti e ci fa capire qualcosa. Grazie a ranvit per la scelta.
Il bello è se non sapessimo che si tratta della Sardegna potremmo utilizzarlo per diverse altre regioni (per la parte che ci riguarda come PD).
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda mario il 22/01/2009, 22:58

I sostenitori di Soru stanno diffondendo la seguente @mail.
Mi sembra una mossa intelligente che credo potrà dare un grosso contributo alla sua rielezione.
Peccato che qualcosa di simile non sia stato fatto dai democratici in occasione delle elezioni politiche del 2008. Allora si è preferito perdere piuttosto che illustrare i meriti di Prodi.


SAPEVATE CHE...

Il debito totale della Regione sarda, durante la presidenza Soru, è stato ridotto, in 4 anni, di oltre 2400 milioni di euro.
In Sardegna, nel 2004, si è arrivati a spendere l'esorbitante cifra di € 340 milioni di euro per la formazione professionale.
Nel 2004, la Regione Sardegna, enormemente indebitata, impiegava il 98% delle risorse del proprio bilancio per le spese correnti, ovvero stipendi del personale, locali ecc., mentre ora questa percentuale è scesa al 65%: ciò consente di investire il restante 35% nelle politiche sociali, sanitarie, dell'istruzione ecc.
Durante l'amministrazione Soru le auto blu della Regione sono passate da 750 a 50.
L'amministrazione Soru ha eliminato circa 1000 posti di sottogoverno negli enti pubblici, tra cui, ad esempio, le Comunità Montane: non a caso, Soru è uno dei pochi uomini politici elogiati dal libro "La Casta".
Il 28 aprile 2006, per la prima volta nella storia, la Giunta ha adottato una delibera in lingua sarda.
Grazie alla vittoriosa vertenza entrate condotta dalla Giunta Soru, l'ammontare delle entrate regionali è cresciuto, nel periodo 2007-2009, di 1458 milioni di euro. Si trattava di denaro di spettanza della Sardegna ma che lo Stato tratteneva, inspiegabilmente, a Roma; Soru è riuscito a restituire alla Sardegna queste somme.
Per evitare conflitti di interessi, Soru ha ceduto le proprie azioni Tiscali e Unità al prof. Racugno, illustre studioso e persona di specchiata moralità e indipendenza, che le gestirà senza che Soru possa intervenire in alcun modo. La Sardegna è la prima Regione italiana ad aver disciplinato questa materia.
La connessione veloce a internet serviva, nel 2004, solo il 24% dei comuni sardi mentre, nel 2009, la Regione Sardegna sarà la prima, in Italia, a servire il 100% dei Comuni.
La Regione, per la prima volta, ha destinato un finanziamento di 6 milioni di euro affinché le categorie più deboli venissero sostenute nel pagamento del canone d'affitto.
La Regione ha finanziato oltre 1000 richieste per l'acquisto della prima casa.
L'ex Cartiera di Arbatax, con il contributo della Regione, è stata trasformata in un polo nautico di eccellenza per la costruzione di imbarcazioni, con la previsione di 700 assunzioni.
Grazie alla legge regionale n. 6/2008 il costo dell'acqua per usi irrigui è diminuito del 65%.
Secondo i dati Istat gli occupati in Sardegna sono passati dai 575.000 del primo trimestre 2004 ai 633.000 del secondo trimestre 2008.

... E CHE...

Ugo Cappellacci, figlio del commercialista di Berlusconi, non è, come vorrebbero far credere, una novità della politica regionale. E' stato assessore al Bilancio ai tempi dlla giunta Masala, anni 2003-2004: ovvero l'amministrazione di centrodestra che ha portato il bilancio regionale (di cui proprio lui era responsabile) alla drammatica situazione di indebitamento di cui si è detto. Lo stesso Masala è stato condannato dalla Corte dei Conti a rimborsare 470.000 euro (La Nuova Sardegna, 16 giugno 2008). Cappellacci è poi diventato assessore al bilancio del Comune di Cagliari: anche qui, con risultati pessimi che hanno condotto le casse comunali ad una situazione disastrosa.
Silvio Berlusconi, che a parole si definisce "un nostro concittadino", non ha nominato alcun ministro né sottosegretario sardo (salvo Giuseppe Cossiga).
Nei giorni dell'alluvione di Capoterra non ha inviato alcun messaggio di cordoglio; nè ha evitato che la sua maggioranza si opponesse all'aumento, proposto da alcuni parlamentari sardi, dei fondi per gli sfollati; ha provato a spostare la sede del G8, già prescelta, da La Maddalena a Napoli; ha fatto eleggere nelle liste bloccate sarde 5 parlamentari non sardi.
Il Sindaco di Cagliari, Emilio Floris, ha bloccato l'Accordo di? Programma, sottoscritto con la Regione, con cui si stanziavano circa 210 milioni di euro per la città capoluogo; denaro col quale, tra le altre cose, l'amministrazione Soru intendeva ricostruire il quartiere di S. Elia e creare un campus universitario con 1000 posti letto in Viale La Playa. Floris ha impedito che ciò avvenisse.
Paolo Maninchedda è uno degli artefici dell'alleanza tra il suo nuovo partito, il Psd'Az, e il centrodestra.
Ma, nel 2004, lo stesso Maninchedda si candidò a sostegno dello schieramento di Soru, nelle cui file vennen eletto.
L'Unione Sarda e Videolina, in 5 anni, non hanno mai concesso un'intervista Renato Soru: il Presidente della Regione, intervistato da tutti i più mportanti giornali e televisioni del nostro Paese, non ha avuto spazio sulla rincipale emittente locale regionale né sul più importante quotidiano sardo.
La ragione è semplice: l'editore di Unione Sarda e Videolina, Sergio Zuncheddu, olto vicino a Berlusconi, si è visto loccare sontuosi rogetti immobiliari sul suolo sardo a causa della legge salvacoste.

Questo piccolo schema mette a confronto le politiche del centrodestra con quelle attuate, in questi 5 anni, da Renato Soru e dalla sua maggioranza in quattro settori cruciali quali sanità, istruzione, ambiente e trasporti.


LE POLITICHE DI SORU

Sanità - Senza l'imposizione di alcun ticket, il sistema sanitario pubblico sardo, che el 2004 soffriva di ingenti debiti, è stato risanato; ora la Sardegna è una delle poche regioni italiane con i conti in equilibrio. Ciò ha permesso enormi investimenti, raddoppiati rispetto agli anni del centrodestra; dopo 20 anni in cui si parlava continuamente di chiusure, sono in costruzione o progettazione 5 nuovi ospedali; i piani personalizzati per persone disabili sono passati da circa 5 mila nel 2004 a quasi 20mila nel 2008.

Istruzione - La Giunta Soru ha attuato un piano di sostegno agli studenti di proporzioni mai viste nella storia dell'autonomia sarda. 500 euro al mese per gli universitari meritevoli, oltre all'aumento del numero delle borse di studio per non abbienti; progetto Master and Back per consentire ai giovani laureati di fare esperienze di formazione all'estero con contributi regionali di migliaia di euro mensili; stanziamento di fondi cospicui per la ricerca; progetto Sardinia Speaks English per l'insegnamento gratuito della lingua inglese alla cittadinanza.

Ambiente - La Giunta-Soru ha fatto della tutela dell'ambiente il cavallo di battaglia della propria politica. Sono state bloccate le speculazioni da tempo in atto sulle coste; queste iniziative hanno portato alla nomina di Soru da parte dell'Onu ad "ambasciatore delle coste". La percentuale di raccolta differenziata è passata in questi 5 anni da un misero 5% a un eccellente 40%, quasi dimezzando la quantità di rifiuti in discarica. L'impegno della Regione nella lotta agli incendi ha portato la Sardegna al primo posto per rapidità di intervento e capacità di estinzione degli incendi boschivi.

Trasporti
- Grazie alle politiche della Giunta Soru si sono quadruplicati i passeggeri dei voli aerei a basso costo, il che ha contribuito a consentire nel 2008, per la prima volta, che negli aeroporti sardi si superasse il muro dei 6 milioni di passeggeri; con evidenti benefici per il turismo. È stato varato un programma di investimenti per l'acquisto di 540 autobus a.r.s.t., azienda sull'orlo del fallimento nel 2004; è stata inaugurata la metropolitana di superficie a Cagliari e Sassari. Entro 2 anni, dopo il primo viaggio di prova svoltosi l'anno scorso, sarà possibile spostarsi in treno da Cagliari a Sassari in sole 2 ore. Sono stati investiti 1600 milioni di euro per la strada 131, 450 milioni per la Sassari-Olbia e 90 milioni per la 554. La giunta guidata da Renato Soru si è battuta, in questi anni, per abolire la situazione di monopolio della
compagnia di navigazione Tirrenia, che riceve un'enorme quantità di inanziamenti pubblici.

LE POLITICHE DEL CENTRODESTRA

Sanità - Il centrodestra non ha una medesima idea della sanità pubblica. Silvio Berlusconi, che ispira la politica dei suoi colleghi di partito sardi, ha proposto, anziché di rendere virtuosa la spesa, di privatizzare gli ospedali pubblici in difficoltà (La Stampa.it, 29 settembre 2008).
Questa è un'idea che va contro i principi sanciti dalla Costituzione, la quale afferma che "La Repubblica garantisce cure gratuite agli indigenti" (art. 32). Smobilitare la sanità pubblica significa ledere questo principio a favore dei profitti delle cliniche private.

Istruzione - Con la c.d. "riforma Gelmini", il Governo Berlusconi ha operato un enorme taglio di risorse alla scuola e all'università pubblica. Il tutto a vantaggio degli istituti privati, frequentati per lo più da alunni provenienti da famiglie benestanti, che non sono stati toccati dai tagli: mentre mandava in malora la scuola pubblica, Berlusconi ha assicurato il suo impegno per evitare le riduzioni dei finanziamenti pubblici alle scuole private (http://www.larepubblica.it, 5 novembre 2008).

Ambiente - Berlusconi dà l'impressione di interessarsi delle coste sarde solamente per quanto riguarda i propri interessi personali. La fortissima opposizione del suo partito alla legge salva-coste derivava anche dal fatto che la nuova normativa ha bloccato i progetti riguardanti Costa Turchese e la fascia intorno a Capo Ceraso, di fronte all'isola di Tavolara, dove la famiglia Berlusconi intendeva costruire ville e alberghi su 500 ettari e un porto turistico per duemila imbarcazioni (fonte: Corriere della Sera, 7 settembre 2006).
Ben noto è il vergognoso condono edilizio varato nel 2003 dal Governo Berlusconi, che in Sardegna ha riguardato 17mila edifici costruiti abusivamente a partire dal 1993 (Fonte: L'Unione Sarda, 14 settembre
2003).
Ugo Cappellacci è stato un fiero sostenitore del referendum, tenutosi il 5 ottobre 2008 e miseramente fallito, per l'abrogazione della legge salvacoste.

Trasporti - Il ministro dei Trasporti del Governo Berlusconi, Altero Matteoli, il 7 novembre 2008 faceva sapere che "il Governo avanzerà una richiesta di proroga dell'attuale convenzione" con la Tirrenia, per poi attuarne la privatizzazione (La Repubblica, 7 novembre 2008). La convenzione sarebbe, altrimenti, caduta nel 2008. Per cui, grazie al Governo Berlusconi i sardi dovranno continuare a subire i disservizi offerti dalla Tirrenia.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda pinopic1 il 23/01/2009, 14:53

Purtroppo temo che vincerà il rappresentante di Berlusconi perché Berlusconi nei comizi racconta barzellette sugli ebrei nei campi di concentramento. Che stile, regà...

http://www.corriere.it/politica/09_gennaio_17/berlusconi_barzelletta_campo_concentramento_5169600e-e4e0-11dd-98be-00144f02aabc.shtml
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda Gab il 26/01/2009, 23:36

Soru querela Il Pres. del Con. per «diffamazione e calunnia» .

Da unita.it

«Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha oltrepassato ogni segno accusandomi, impunemente, di aver intascato tangenti o cose del genere: lo dovevo a me stesso, ai miei figli, ai miei familiari». Così Renato Soru, all'uscita del Palazzo di Giustizia di Cagliari, ha spigato il motivo della querela per «diffamazione e calunnia» presentata contro il premier. - Dopo aver depositato la querela per diffamazione e calunnia, Renato Soru, incontrando brevemente i giornalisti, ha spiegato che il suo atto deriva dal
«comportamento del premier in questi ultimi giorni di campagna elettorale: è da tempo che dice delle cose che sono perseguibili».

«Purtroppo, in questo momento - ha aggiunto - credo che sia protetto dal lodo Alfano, staremo a vedere. In ogni caso, non di
campagna elettorale si tratta - ha concluso - ma di comportamenti umani». Sul teatrino sardo del premier, che per recarsi ogni settimana in Sardegna per la campagna elettorale muove uno stuolo di carabinieri, elicotteri sottratti alle forze dell'ordine e un Airbus A319 della Flotta aeronautica militare (naturalmente pagati da noi contribuenti), è intervenuto il segretario del Pd, Walter Veltroni che mercoledì e giovedì sarà nell'Isola a sostegno del candidato del centrosinistra. "Il premier è totalmente disinteressato alla crisi del Paese. E invece di lavorare come fanno gli altri leader europei, va continuamente in Sardegna a fare campagna elettorale. Bisogna ricordargli che in Sardegna ci sono delle elezioni regionali e non è lui il candidato". E infatti ieri, il capo del Governo, arrivato in ritardo al comizio sassarese ha spiegato alla platea: "Scusate il ritardo. C'è che a tempo perso faccio anche il presidente del Consiglio". A tempo perso.

Dunque Berlusconi, con protervia, veste i panni del vero Cappellacci. Quell'altro, quello che il Pdl avrebbe candidato alla corsa per la presidenza della Regione Sarda, il figlio del suo commercialista, appare solo su qualche manifesto, e sempre al fianco del lider maximo. Che lo zittisce anche pubblicamente ("buono Ugo, ora andiamo a pranzo"), trattandolo come un fantasma. Il giochino mediatico è facile facile. Il premier lo ha già sperimentato in Abruzzo, ma in Sardegna sta dando il meglio di sé. Nove appuntamenti elettorali. E che ci siano crisi nazionali o internazionali, non fa nulla. Berlusconi si muove e naturalmente con lui arrivano le telecamere di ogni tiggì . Il Cavaliere parla e sullo sfondo c'è il logo del Pdl e naturalmente il messaggio a caratteri cubitali per votare Ugo ("zitto Ugo, ora andiamo a pranzo"). Anche le telecamere delle Rai, che è servizio pubblico. In sintesi tra aerei di Stato e tg, tra elicotteri e carabinieri, un pezzo della campagna di Ugo la paghiamo pure noi. Alla faccia della par condicio.

Per questo Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, lancia una proposta-provocazione: «Ci auguriamo che il presidente Berlusconi possa rapidamente rimettersi dall'attacco di itterizia dal quale sarebbe stato colpito nella giornata di ieri. Non appena si sarà rimesso potrebbe, per esempio, proporre un faccia a faccia televisivo, sulle reti nazionali , anche quelle di sua proprietà, tra se medesimo e Renato Soru. In questi giorni, infatti, il presidente del consiglio si è sostituito al candidato Ugo Cappellacci che si è proposto come candidato alla presidenza della Sardegna. Per queste ragioni ci sembra doveroso che si possa svolgere, in sede regionale e nazionale un vero e proprio confronto televisivo tra i due candidati".
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda antonio bianco il 28/01/2009, 21:18

Ho la infelice impressione che Soru sia stato scaricato dal PD.
(Inutile ricordare come Soru sia giunto alle dimissioni!)
Non ho visto nessun impegno o interessamento particolare da parte di Veltroni.
Invece Berlusconi sta facendo bene la sua parte.

Vorrei sentire il parere di blogger sardi che certamente avranno saggiato al tatto la situazione.
Spero vivamente di sbagliarmi e che Walter mi smentisca già da domani.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda pianogrande il 28/01/2009, 22:59

Il popolo sardo è sempre stato nemico dell'invadenza.
Credo che Berlusconi si prenderà una sonora lezione.
Questo nonostante il poco appoggio a Soru da parte del PD.
Soru potrà così continuare a lavorare egregiamente in quel laboratorio Sardegna che dà tanto fastidio ai trafficoni di destra e, purtroppo, anche di sinistra.
E' ormai evidente che la crema della sinistra si trova confinata nelle istituzioni locali.
Questo mette nella massima evidenza la pochezza della direzione nazionale.
Da questi laboratori (mi piace questo termine) nascerà il nuovo PD.
Cominciamo ad essere stufi di aspettare.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Soru e il PD in Sardegna.

Messaggioda nica il 31/01/2009, 21:18

Forse mi sbaglio ma non ho sentito ancora una parola chiara di Veltroni contro la casta del mattone della sinistra sarda: ci vuole piu' passione per rinnovare cominciando a combattere per primi in casa nostra come appunto fa Soru.
nica
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