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Marciare divisi e colpire uniti

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Marciare divisi e colpire uniti

Messaggioda ranvit il 10/01/2018, 8:27

Una volta tanto concordo (non del tutto quando dice che REnzi attacca la sinistrasinistra quotidianamente.....semmai è vero il contrario!) con Ezio Mauro.


Marciare divisi e colpire uniti: la partita obbligatoria della sinistra
09 GENNAIO 2018
Dopo la scelta di Maroni di ritirarsi in Lombardia, battere il centrodestra è comunque improbabile ma vale la pena provarci
DI EZIO MAURO

C'è una semplice domanda, prima di precipitare dentro il vortice della campagna elettorale: chi è il nemico? Altro che il giochetto di società nato su una scelta irrealistica tra Di Maio e Berlusconi: no, c'è una scelta concreta e decisiva, da fare per di più qui e ora. Le due sinistre devono rassegnarsi a perdere la Lombardia (e il Lazio), marciando divise, oppure possono provare a vincere, convergendo su un unico candidato da sostenere contro la destra?

Proprio la destra dovrebbe essere il logico, naturale avversario di qualunque sinistra, comunque si chiami e per qualunque ragione sia nata, cent'anni fa o l'altro ieri. La destra di oggi in particolare, con Trump che mette addirittura in crisi il pensiero liberale curvando l'orizzonte dell'Occidente. La destra italiana ancor più, con il lepenismo fuori stagione di Salvini, il sovranismo nostalgico di Meloni, il moderatismo dei giorni dispari di Berlusconi, che per vent'anni ha radicalizzato come mai prima il concetto di destra post-fascista italiana, e adesso sembra Cavour stravolto da Crozza.

Si dà il caso - naturalmente senza alcun merito della sinistra - che l'opzione vittoriosa della destra sulle prossime elezioni s'incrini proprio nello scrigno leggendario del forzaleghismo, cioè nel cuore dell'alleanza, la Lombardia. Per ragioni sue personali (probabilmente, come ha capito Stefano Folli, per entrare nella riserva di destra della Repubblica in questo turno elettorale inconcludente, e guardare al dopo) il governatore in carica, Roberto Maroni, ha scelto di uscire definitivamente dal Pirellone, e di non candidarsi. Questa scelta indebolisce la coalizione berluscon-salviniana, perché a poca distanza dal voto la priva di una candidatura naturale, forte anche per il peso che chi governa porta in campagna elettorale. E infatti, sono partiti i giochi interni al centrodestra, le ambizioni, i veti, le candidature-civetta, la riffa dei sondaggi. E ai quattro alleati posticci, uniti soltanto dalla vista del traguardo, è ben chiaro che toccare la Lombardia significa rimettere pesantemente mano a tutto il dòmino delle cariche, delle spartizioni e dei posti.

Tutto questo è talmente evidente che avrebbe già dovuto provocare un incontro tra i leader di "Liberi e uguali" e del Pd, o almeno una telefonata tra Grasso e Renzi. Per dire che la partita resta difficile, ma forse si può provare a scendere in campo - diversi e distanti - per vincerla insieme.
In ogni caso, e soprattutto, la partita è obbligatoria. La Lombardia è la regione più importante del Paese in termini di produzione del reddito, è un'area pilota, concentra innovazione, finanza, tecnologia, futuro e soprattutto lavoro, per la politica è una bandiera che da sola vale l'intera campagna elettorale. Battere Berlusconi a Milano, periferia di Arcore? Improbabile, ma vale la pena provarci. Sconfiggere Salvini nelle valli lombarde dov'è nato il mito originario leghista, poi deviato in nazionalismo ideologico? Difficile, ma si può almeno tentare.

Non risulta che i telefoni abbiano suonato. Renzi passa le sue giornate a parlar male della sinistra alla sua sinistra, con una pervicacia che non ha mai impiegato nei confronti di Berlusconi: stiamo ancora aspettando un suo giudizio politico compiuto sul Cavaliere, lo attendiamo da vent'anni.

Grasso probabilmente deve fare mille telefonate ai suoi prima di poter chiamare il Pd. È un uomo che ha onorato le istituzioni, ma come leader è la risultante di politiche altrui, e dunque non può avere l'estro, la fantasia e la libertà di chi decide in proprio. Così i telefoni tacciono, i giorni passano, le occasioni sfioriscono nell'eterna maledizione della sinistra: meglio perdere, piuttosto che prevalga il mio compagno, da cui mi divide tutto, e soprattutto il rischio della vittoria. Le scissioni hanno anche questa lunga coda buia di odio, che acceca come la luce. Ma così, rischia di esserci una scissione finale, quella dal cosiddetto popolo di sinistra. Che a differenza del ceto politico sa che si può marciare divisi e colpire uniti: almeno qualche volta. Perché ha ben chiaro chi è il nemico.

https://rep.repubblica.it/pwa/editorial ... P1-S1.4-T1
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Re: Marciare divisi e colpire uniti

Messaggioda ranvit il 10/01/2018, 11:33

Niente da fare, la coglioneria la fa da padrona :twisted: Ma cosa cavolo te ne frega della Lorenzin che conta lo zerovirgola? Per il Lazio poi, mica per il Governo del Paese!


Scotto (Leu): "Possibile un accordo con Zingaretti se lascia a terra Lorenzin"
Le condizioni per l'intesa nel Lazio del partito di Grasso, che in Lombardia correrà da solo: "Rosati? E' uno dei nomi possibili"

di GIOVANNA CASADIO

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... P2-S3.4-T1
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Re: Marciare divisi e colpire uniti

Messaggioda pianogrande il 10/01/2018, 11:46

La sinistra finirà per poter aspirare a un’unica brillante affermazione.
Il Guinness dei primati per essere l’unica area politica nella storia del mondo con un numero di leader, aspiranti leader e simboli e partiti superiore al numero degli elettori.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Marciare divisi e colpire uniti

Messaggioda flaviomob il 10/01/2018, 14:52

Renzi invece passerà alla storia per essere riuscito là dove nemmeno Berlusconi aveva potuto: l'abrogazione dell'articolo 18.


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Re: Marciare divisi e colpire uniti

Messaggioda ranvit il 10/01/2018, 15:44

Nel ricordare che l'art. 18 non esiste in nessun Paese al mondo....faccio notare che questo non è l'argomento del 3d 8-) :roll:
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Re: Marciare divisi e colpire uniti

Messaggioda flaviomob il 10/01/2018, 16:14

Non era nemmeno nel programma del PD, se per questo 8-)

Per allearsi bisogna dialogare e non mi sembra che, per le regionali o per le politiche, questo stia avvenendo. Del resto se si sceglie come segretario uno che ha come priorità "rottamare" chi non è d'accordo con lui (e "promuovere" giovani innovatori come De Luca e Casini)... :lol:

Almeno alle regionali, trovassero accordi locali... ma sarà dura.

Del resto se si definisce 'coglionazzo' chi la pensa in modo diverso, poi non si ha alcuna autorevolezza ad invitare al dialogo. :shock:


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Re: Marciare divisi e colpire uniti

Messaggioda ranvit il 10/01/2018, 18:28

Forse hai capito male :lol: Io non ho invitato nessuno, ho solo confermato che sono delle teste di rapa.
Personalmente con "quei signori" non prenderei neanche un caffè.... 8-)
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Re: Marciare divisi e colpire uniti

Messaggioda flaviomob il 10/01/2018, 21:02

Tu esprimi con termini "coloriti" e volgari un tipo di pensiero molto diffuso tra i De Luca e tra alti papaveri del PD, rigorosamente nominati dal Giglione Magico, che disprezzano gli oppositori interni fino a farli fuori, poi quando se ne vanno "ah, ma serve il voto utile"... :mrgreen:

Peccato che il PD perderà talmente tanti voti che tutto sarà comunque... inutile (Sicilia docet) :shock: :shock:

PS In Lombardia alle regionali voterò il candidato del PD, turandomi il naso, solo per stima di alcuni politici locali che si sono tenuti a debita distanza da certi soggetti tossici.


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