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A sinistra tutti in fila da Grasso

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

A sinistra tutti in fila da Grasso

Messaggioda ranvit il 09/11/2017, 13:25

Auguri.... :lol: :lol: :lol:


A sinistra tutti in fila da Grasso: “Con lui arriviamo al 10%”
Su Ostia e Jobs Act prove d’intesa tra Mdp e M5S

A sinistra tutto gira intorno a Pietro Grasso. In questi giorni la fila fuori dal suo studio a palazzo Madama è sempre più lunga: dopo Giuliano Pisapia, ieri è andata a trovarlo una delegazione della nuova lista con Roberto Speranza, Pippo Civati e Nicola Fratoianni per presentargli una bozza di programma comune. E poi una delegazione di Campo progressista, che nonostante lo strappo tra l’ex sindaco di Milano e i bersaniani intende salire sul carro del presidente del Senato. Si sono visti anche i civici Anna Falcone e Tomaso Montanari, portavoce del gruppo del Brancaccio. E anche Gianni Cuperlo, che sembra orientato a restare nel Pd, e sta cercando di riaprire un filo di dialogo tra i dem e l’area di sinistra.

Tutti aspettano l’inizio di dicembre, data prevista per la sua discesa in campo come federatore delle sinistre. Con lui in campo l’obiettivo dichiarato è raggiungere il 10%: e dunque diventare uno dei protagonisti della scena post elezioni. Attorno al nome di Grasso c’è stato uno dei pochi episodi di collaborazione tra il M5s e il Pd a guida Bersani nel 2013. Quando si votò il presidente del Senato, al ballottaggio tra lui e Renato Schifani, il neonato gruppo grillino entrò in fibrillazione. Alcuni senatori 5 stelle lo votarono, altri non lo fecero ma a malincuore. E ora che i segnali di attenzione tra Mdp e M5s si moltiplicano, e il bersaniano Alfredo D’Attorre fa l’endorsment per la candidata grillina Giuliana Di Pillo al ballottaggio di Ostia del 19 novembre e si spinge a ipotizzare un voto di fiducia a un prossimo governo M5S (“Dipende dal programma”), è sempre attorno a Grasso che i giochi si muovono. Già, perché nonostante la simpatia umana tra Bersani e Di Battista, per i grillini un’alleanza post voto con i vecchi leader Pd sarebbe difficile da spiegare. Diverso il caso se il leader fosse l’ex magistrato antimafia. Nessuno vuole alleanze prima del voto di primavera. Ma “Grasso potrebbe essere una garanzia per possibili convergenze in Parlamento dopo le elezioni”, spiegano fonti M5s.

D’Attorre, dal canto suo, ribadisce la scelta netta di campo: «L’avversario numero uno non è il M5S ma la destra, Berlusconi e Salvini», spiega. “E questo vale a livello locale così come in ottica nazionale. L’errore di Renzi è quello di aver fatto dei 5 Stelle l’avversario numero uno e il risultato è che i 5 Stelle non sono stati ridimensionati e nel frattempo si è aperta un’autostrada a destra». Allo stesso tempo però i grillini «devono riconoscere che l’isolamento e l’autarchia rischiano di essere penalizzanti anche per loro, come dimostra il voto in Sicilia”. Nelle scorse ore D’Attorre ha parlato a lungo con Di Battista, chiedendogli sostegno sulla proposta per reintrodurre l’articolo 18 che andrà in Aula alla Camera il 21 novembre. Due giorni prima, il 19, il ballottaggio a Ostia. “Nessuna alleanza prima del voto”, ribadiscono in coro i due. Ma i due passaggi potrebbero cementare il feeling di questi giorni.

L’ipotesi di un’intesa tra la sinistra e il Pd appare ormai impossibile. “Nessuno in Mdp chiede le primarie di coalizione perché perderebbero anche quelle”, spiega Matteo Orfini. «Non vogliamo coalizioni a ogni costo, non bisogna ricadere negli errori del passato con coalizioni solo per vincere, bisogna avere omogeneità». Con Grasso in campo, tra Pd e sinistra le distanze potrebbero addirittura aumentare. Gli attacchi dei renziani contro il presidente del Senato dopo il flop in Sicilia hanno ulteriormente allargato il solco. E ora in casa Mdp guardano con una certa tranqullità alla sofferenza dei non renziani nel Pd. La speranza, confidata da uno di loro, è che ci sia una nuova scissione verso sinistra.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: A sinistra tutti in fila da Grasso

Messaggioda pianogrande il 09/11/2017, 14:46

E quindi l'ipotesi che Grasso segua la scia di Pisapia è abbastanza confermata.

Grasso forse non sa ancora che è più facile fare il leader delle piogge monsoniche che di quella strana entità il cui unico fattore comune è sparare col cannone a tutto ciò che può fare ombra.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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