ranvit ha scritto:un partito che avrebbe potuto portare un po' più benessere e democrazia appena si fosse liberato da quel marchio di infamia che lo collegava alla spietata dittatura sovietica.Ti sbagli, ci avrebbero portati alla rovina....

Dopo l'entusiasmo iniziale, boicottati da tutti i Paesi occidentali saremmo precipitati nella sfera d'influenza sovietica e fatto la fine della Polonia....con gran parte dei massimi dirigenti in galera, o peggio.
Ma sono perfettamente d'accordo; forse mi sono spiegato male.
Parlavo del PCI una volta non più filo sovietico (anche se la linea di demarcazione non mi risulta nettissima) e comunque quella "falce e martello" era esattamente quello a cui mi riferivo quando dicevo "marchio di infamia".
Insomma il PCI di Berlinguer; autore anche dello "strappo" seguito alla primavera di Praga anche se conservò il nome "comunista" e il suddetto marchio.
A livello regionale (mitiche "regioni rosse") fecero più che bene e se lo avessero fatto a livello nazionale, saremmo un paese migliore.
In Italia manca una vera e moderna "sinistra" proprio per i decenni di sua criminalizzazione dovuti al marchio di "comunista" di cui si è ampiamente servito anche il primo e il secondo Berlusconi.
Queste sono le "radici" e vanno se non altro ricordate se non condivise.
Il "futuro" è indispensabile che sia, almeno lui, moderno, democratico e europeo.