


Renzi avverte Pisapia: "Le alleanze a sinistra si costruiscono sulle cose da fare"
Il segretario del Pd: "I politici non possono parlare del sesso degli angeli. Discutiamo di come deve essere il paese fra 50 anni"
di SILVIO BUZZANCA
(ansa)
ROMA - Prima discutiamo di cosa fare e poi parliamo di alleanze. Il tema conduttore della rassegna stampa di Matteo Renzi in diretta Facebook a Ore Nove è nascosto fra le righe, non vuole monopolizzare l'attenzione. Ma alla fine il segretario del Pd arriva a quello che chiama "il nodo". "Delle alleanze si parla per ragionare e riflettere su quello che faremo nei prossimi 5, 10, 15, 20 anni, non per fare discussioni astratte - dice - i politici dovrebbero parlare di queste cose, non del sesso degli angeli", spiega ai 195 che lo ascoltano in diretta dallo schermo di un computer o dall'IPhone.
Parla di altre cose, ma alla fine torna alla manovrina approvata dal Senato. E spiega che la sinistra alla sua sinistra si è divisa in tre sui voucher. E chiarisce la sua idea di alleanza: "Niente di nuovo nel fronte della Sinistra unita. Vale a dire tre posizioni diverse. Secondo me - spiega il segretario del Pd - questo è il punto chiave della discussione sulle alleanze. Prima ci mettiamo d'accordo su cosa fare. E poi ragioniamo di alleanze. Parliamo di contenuti. Siamo d'accordo sul ridurre le tasse come ha fatto il Pd? Siamo d'accordo sui diritti?, Siamo d'accordo sulle questioni legate al lavoro? Su una visione diversa dell'Europa?".
Un punto di approdo politico raggiunto dopo la premessa che non voleva dare priorità proprio al tema delle alleanze. E in effetti era partito da cose che "interessano i cittadini, di questioni della vita quotidiana". Dagli "italiani arrabbiati" per uno sciopero dei trasporti che paralizza il paese di venerdì. Sempre di venerdì. "Nulla contro il diritto di sciopero che è sacrosanto, ma se c'è una cosa che il governo dei Mille giorni non ha fatto è una regolamentazione che impedisca alle piccole sigle sindacali di paralizzare il paese. Potevamo fare di più" dice.
Lo sciopero è anche una buona occasione per spezzare una lancia a favore delle privatizzazioni del servizio di trasporto pubblico locale. Privatizzazione relativa, spiega Renzi, perché le Ferrovie dello Stato sono interessate a gestire il servizio a Roma e Torino. Ma non hanno avuto risposte. Invece a Firenze l'operazione è andata in porto e i trasporti funzionano benissimo.
Renzi commenta poi quello che è accaduto nell'aula del Senato. "Diamoci tutti una calmata - dice - quello che è successo al Senato è inqualificabile". Attacca poi il Movimento Cinque Stelle sulla querelle con La Repubblica sugli incontri fra Salvini e Casaleggio. "L'atteggiamento tipico dei Cinque stelle è che quando c'è un avviso di garanzia che riguarda qualcuno di loro, si grida allo scandalo, quando riguarda gli altri ci si deve dimettere in cinque minuti. È la maggior parte dell'establishment liscia il pelo a questo movimento", dice Renzi. "
È oggettivo che c'è una diversità di morale nell'approccio dei 5 Stelle".
Non manca un affondo sul caso Consip. Renzi prende spunto da un parere del Csm su un provvedimento del suo governo e dice "Il Csm boccia Renzi. Aspettiamo quali provvedimenti prenderà contro alcune procure e la fuga di notizie o la fabbricazione di prove false contro di me o persone a me. Perché - conclude - ci possono fa fuori con i voti veri e non con prove false".
Infine: una critica a Laura Boldrini per le deroghe alle norme che richiedono 20 deputati per costituire un gruppo parlamentare: costa e favorisce la frammentazione; ala rivendicazione del calo delle tasse e dell'abolizione dell'Imu e un ricordo della ministra Maria Elena Boschi che inaugurava il camp d calcio a San Luca, il paese calabrese dove non si riesce ad eleggere il sindaco e il consiglio comunale.