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listone a sinistra guidato da Emiliano

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

listone a sinistra guidato da Emiliano

Messaggioda ranvit il 27/01/2017, 10:34

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Partito democratico, la scissione non è più tabù: listone a sinistra guidato da Emiliano. Sabato l'iniziativa di D'Alema
Pubblicato: 26/01/2017 20:39 CET Aggiornato: 26/01/2017 20:39 CET SCISSIONE PD

Un fantasma si aggira per la sinistra. Il fantasma di un nuovo partito che nasce dalla rottura a sinistra del Pd. Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italia, parla con alcuni dei suoi in Transatlantico: “Renzi è matto, tenterà la forzatura del voto a giugno con la legge uscita dalla Corte. Ci toccherà fare la Cosa tre con pezzi del Pd, insomma un partito della sinistra per chi non vuole votare Renzi e non vuole consegnarsi a Grillo”.

La Cosa 3. Scotto sabato parlerà all’iniziativa di Massimo D’Alema, al centro congressi Frentani, dei comitati del No “per un nuovo centrosinistra”. Nel panel dei relatori, c’è il principale interlocutore dell’operazione Roberto Speranza. E Francesco Laforgia, parlamentare milanese del Pd, che ha rotto con l’ala Cuperlo e Pisapia, portandosi dietro un bel gruppo di milanesi. In sala dovrebbe appalesarsi Michele Emiliano, l’anti-Renzi che del listone di sinistra largo è il possibile leader, magari in ticket con Roberto Speranza. Conclusioni di Massimo D’Alema, colui che per primo teorizzò l’irriformabilità del renzismo da dentro. Ai tempi in cui una parte del Pd ancorava il no al “se non cambia l’Italicum”, sentenziò: “c’è un solo modo per cambiare l’Italicum, abbatterlo, votando no”.

Ora che la Corte ha sfornato un nuovo sistema elettorale, vede sempre più limitati gli spazi di agibilità politica nel Pd. E considera inevitabile la nascita di un nuovo partito per intercettare un pezzo largo di popolo della sinistra che non vuole più votare Renzi ma che non vuole nemmeno consegnarsi a Grillo.

Stavolta l’analisi dei tempi (del voto) e delle forme che prenderà il sistema politico (con la rottura a sinistra) convergono abbastanza. Davide Zoggia va dritto al punto: “Se in Parlamento non facciamo una cosa equilibrata tra il sistema della Prima Repubblica e un maggioritario spinto, a quel punto non è solo la legislatura viene ma viene meno anche il Pd”. L’aria che tira è quella di elezioni presto, prestissimo: “Temo – dice Roberto Speranza - che se non si fa una legge che garantisce un minimo di stabilità andiamo verso il modello spagnolo, nel senso che si vota a giugno, non c’è una maggioranza per un governo, poi si rivota dopo sei mesi. Un’avventura vera per il paese”.

Proprio la sensazione di una precipitazione elettorale, per la prima volta, sdogana il termine scissione. Se ne parla, di un nuovo partito, negli incontri riservati, dei capannelli, con le federazioni e gli eletti sul territorio. Anche perché il sistema dei capilista bloccati al momento ha soffocato sul nascere ogni distinguo nella maggioranza renziana, anche tra i più insofferenti. Prosegue Zoggia: “Parliamoci chiaro. Se il Pd non viene reso contendibile, se si vuole fare una gazebata prima del voto sul candidato premier, se il tutto si riduce a una resa dei conti, se non discutiamo di scuola, lavoro, Mezzogiorno col nostro popolo e tutto si riduce a un blog, allora dico che va salvaguardato il principio dell’Ulivo e del Pd anche attraverso la creazione di un nuovo soggetto politico”.

Non impossibile, con un sistema proporzionale. E qui si arriva al ruolo di Emiliano, identificato come l’anti-Renzi possibile. Pronto, prontissimo, ha fatto sapere, a rompere e lavorare per una cosa larga a sinistra del Pd. Anzi, il problema sembra essere opposto, ovvero costruire un processo politico senza far precipitare le cose. Prima c’è il tentativo di discutere la legge elettorale, confidando nei “frenatori” all’opera. Poi il tentativo di una discussione interna, solo all’ultimo si rompe: “Va costruita – sussurra un bersaniano prudente – nel senso che un nuovo partito non è un punto di partenza ma di arrivo. Noi dobbiamo fare di tutto per cambiare la legge, dopo di ché è chiaro che se quello forza dobbiamo essere pronti. E con Bersani, Emiliano, D’Alema, pezzi di sinistra, di mondo sindacale, delle associazioni, non è che nasce una cosa del 3 ma una cosa dal 8 per cento”.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
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Re: listone a sinistra guidato da Emiliano

Messaggioda pianogrande il 27/01/2017, 14:04

Renzi continua ad essere indispensabile al PD, avversari compresi. Quando una "cosa" non si sa bene cosa sia e da che mondo è mondo la si definisce con ciò che non è. Ecco che i furboni del proporzionale prossimo venturo, non avendo neanche voglia o tempo o intelligenza di presentare allo spettabile pubblico qualcosa di proprio, si definiscono "anti Renzi". Perché darsi ad eccessive fatiche? Sicuramente anti Renzi rende molto più che un nome di periferia.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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