La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda ranvit il 03/12/2016, 13:18

Ecco un argomento su cui si potrebbe discutere....preferibilmente senza battute e slogan 8-)

http://www.corriere.it/opinioni/16_dicembre_03/dramma-sinistra-perche-si-deve-rifondarla-9f2a056c-b8c4-11e6-886d-3196d477f919.shtml

Dalla Francia agli Stati Uniti, la perdita di terreno è complessiva, il vento della storia soffia a destra. Ovviamente ogni Paese rappresenta un caso a sé
di Aldo Cazzullo

Con l’umiliazione di Hollande, primo presidente della Quinta Repubblica a rinunciare di propria volontà a ricandidarsi — Pompidou era morto —, il crollo della sinistra mondiale è pressoché completo. Mancherebbe un solo tassello: la vittoria del No e la caduta del governo Renzi.
In Francia la Gauche con ogni probabilità sarà assente al ballottaggio per le presidenziali, giocato tra le due destre di François Fillon e Marine Le Pen. I democratici americani hanno appena perso ignominiosamente la Casa Bianca contro un miliardario dal parrucchino arancione, che in un colpo solo ha distrutto Hillary e smitizzato Obama.
I socialdemocratici tedeschi sono docili cerbiatti che mangiano nelle mani della Merkel, disposta a lasciare all’Spd la presidenza della Repubblica — che non conta molto più di nulla — in cambio di un prolungamento dell’alleanza, che ormai non è più una Grande Coalizione ma un centrosinistra saldamente guidato dal centro.
I laburisti inglesi si sono arroccati in una posizione radicale che li condanna alla sconfitta e all’irrilevanza. I socialisti spagnoli si sono divisi tra la base, contraria a un accordo con la destra e tentata dal patto con i guevaristi di Podemos, e il vertice, che sostiene con l’astensione il governo Rajoy: una svolta imprevedibile in un Paese dove sino a due generazioni fa la destra affidava gli oppositori di sinistra alla garrota.
Se poi si guarda a oriente, il quadro è uniforme: la stagione dei socialisti alla Kwasniewski è alle spalle; l’Est europeo è passato di fatto dal comunismo sovietico a una forma postmoderna di destra populista e nazionalista, che domani potrebbe vincere le presidenziali anche a Vienna. Il tutto mentre a Mosca Putin regna indisturbato e tra Ankara e Istanbul gli oppositori dell’islamico Erdogan riempiono le prigioni.
Nell’America Latina impoverita dalla crisi negli ultimi dodici mesi i peronisti di sinistra hanno perso il potere a Buenos Aires, Dilma ha subito l’impeachment a Brasilia, Lula rischia pure lui la galera; e a completare il quadro è arrivata pure la morte di Fidel Castro, che con la socialdemocrazia non c’entrava molto ma ha gettato nella depressione una parte dell’opinione pubblica europea, a lungo sensibile alla suggestione dei comunismi altrui, meglio ancora se remoti e caraibici.
Ovviamente ogni Paese rappresenta un caso a sé. Ma la tendenza è mondiale: il vento della storia soffia a destra, nelle due varianti populista e liberista, Trump e Wall Street (che spesso finiscono per mettersi d’accordo). La sinistra è chiamata a rifondarsi, a ritrovare il rapporto con i ceti deboli e con le classi medie, destrutturate dal crollo della produzione industriale e dalla rivoluzione digitale che cancella posti di lavoro nei servizi.
In questo momento drammatico arriva la sfida del referendum italiano. Una trappola che Renzi si è costruito con le proprie mani: dopo aver rotto con Berlusconi sull’elezione di Mattarella, ha perso per strada anche la minoranza del suo partito, tentata dalle vendette personali e dalla possibilità di sbarazzarsi del rottamatore, percepito fin dall’inizio come un alieno, un barbaro. E in effetti Renzi, a catalogarlo con le categorie classiche della politica, è più un uomo di centro che di sinistra.
Ma l’idea che, tolto di mezzo l’usurpatore, tocchi a Speranza e a Pippo Civati, con D’Alema che fa le riforme in cinque mesi insieme con Quagliariello, sarebbe divertente se non fosse patetica. Il No di sinistra esiste, e potrebbe rivelarsi decisivo; ma — come ha scritto Michele Serra — sarà sparutamente minoritario rispetto ai veri vincitori: Grillo, Salvini, Meloni e lo stesso Berlusconi, cui si deve l’unica battuta decente della campagna elettorale, il paragone Renzi-Balotelli. Bersani e i suoi, che hanno detto sei volte in Parlamento sì alla riforma e adesso voteranno No, vanno umanamente capiti: finora sono stati regolarmente fregati da Renzi; la tentazione di essere loro a fregare lui è apparsa irresistibile. Ma sulle prospettive che una vittoria del No apre per la sinistra italiana — un accordo con Berlusconi con ritorno al proporzionale, o l’avvento di Grillo, o un commissariamento del Paese tipo trojka — non splende certo il sol dell’avvenire.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda ranvit il 03/12/2016, 13:28

La mia idea è che bisognerebbe innanzitutto fare chiarezza su quale strada la sinistra dovrebbe marciare.

Scartata subito quella comunista azzerata dalle vicende dell'ultimo secolo: dalla Rivoluzione d'ottobre alla caduta del muro di Berlino.
Resta quella che per semplicità definisco socialdemocratica.
Sono tre in linea di massima le attuali forme: quella riconducibile ai Democrats americani, quella del Pse e quella espressa dalla sinistra radicale italiana/Syryza/Podemos.
Da notare che , come dice Cazzullo, versano tutte in cattive acque..............perchè???? (io ce l'ho un perchè, ma ne parlero' piu' avanti)-
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda Robyn il 03/12/2016, 20:05

Quella socialdemocratica anche è superata.La strada per la sinistra è quella liberalsocialista o meglio welfar-liberalism,lib-lab
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10929
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda pianogrande il 03/12/2016, 20:35

Un'altra analisi un po' più terra terra ma secondo me importante è l'atteggiamento del singolo individuo nei confronti della sinistra in genere.
In parole semplici, è più facile essere di sinistra quando si sta male e si diventa conservatori quando si sta bene.

Ho vissuto abbastanza da adulto sia gli anni sessanta che gli anni settanta (anche i quaranta e cinquanta ma avevo altri impegni).

Per me, il massimo della presa delle idee di sinistra si ha tra il 65 e il 75 e forse anche meno di 75.

Il popolo stava guadagnando benessere ma le diseguaglianze c'erano; le tensioni internazionali mostravano un gioco delle parti piuttosto chiaro, gli intellettuali funzionavano e il numero di dipendenti delle fabbriche unito ad una sostanziale garanzia del posto di lavoro permettevano una "lotta" piuttosto aperta e "senza paura".

Poi il tutto a cominciato a imborghesirsi.

La generazione successiva alla mia è cresciuta nella bambagia e nell'egoismo diventando individualista e insofferente di fronte a ogni problema.
Abbiamo visto, io in fabbrica ma anche fuori, la scalata dei sindacalisti e semplici delegati a posizioni di potere sia aziendale che politico.
Il terrorismo degli anni di piombo, tutto sommato, non ha scardinato niente dal punto di vista della vita in fabbrica; infatti il suo fine lo vedrei eminentemente politico.
Negli anni ottanta, la frittata era fatta.
Arrivismo, egoismo e "crudeltà aziendale" (espressione imparata da un certo Schimberni) hanno spianato la strada ad ulteriore individualismo e il colpo di grazia si è avuto con la perdita della sicurezza del posto di lavoro negli anni novanta.

Adesso i giovani se la passano piuttosto male ma non diventano di sinistra.
Perché?
Perché non hanno ereditato niente dalle generazioni precedenti che avevano mollato la guardia mano a mano che stavano meglio economicamente e diventavano egoiste, opportuniste.

I giovani sono sbandati e in cerca di autore e si rivolgono a qualsiasi cosa sia diversa dall'attuale establishment.

Come rifondare una sinistra ormai inadatta ai tempi; superata dalla storia mentre ce ne sarebbe ancora un gran bisogno?

I giovani, per quanto messi male, non ci daranno un altro sessantotto.
Sono troppo disillusi e frustrati e comunque si adeguano a qualsiasi condizione pur di lavorare e questo li rende altamente ricattabili.

Come riportare le masse a percepirsi come tali e a solidarizzare?

Bel problemino.

Senza risolve questo problema, la sinistra è destinata ai libri di storia e al vuoto vociare degli eterni oppositori a prescindere.

Un concetto bisogna che assolutamente sopravviva e sia tenuto ben presente.

Per me, questo concetto si chiama giustizia sociale.

Non l'egualitarismo.
Quello è un'altra cosa.

Potrei dire collettività amica, che per me è un sinonimo di quello detto sopra.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10610
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda mauri il 03/12/2016, 22:21

dopo 16 anni di internet in italia, 20 in altri paesi?, dalla nascita dei social oramai 10 anni e più le nuove generazioni si sono formate nella solitudine delle 4 mura di casa,cosa vogliamo pretendere da loro, ideali simboli sono tutti virtuali e senza possibilità di confronto, la crisi è anche nel centro destra e le pareti che differenziano sx e dx si sono assottigliate di parecchio, i populisti fanno presa nelle vecchie generazioni conservatrici e nei giovani analfabeti che rifiutano il "diverso", la soluzione è rimescolare le carte ed avere la forza di riprendere le piazze e i cortili per ricominciare a discutere e confrontarsi con amici e non amici, riprendere le feste dell'unità, cinema all'aperto insomma tornare a vivere all'aperto invece di stare seduti davanti o piccì o smartphone, manca la comunicazione lo vedo quando vado oramai raramente fuori, tutti a spippolare il cellulare ma in compagnia ovviamente ma senza spiaccicare parole e risate
ciao mauri
mauri
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1961
Iscritto il: 16/06/2008, 10:57

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda ranvit il 04/12/2016, 10:24

No signori miei, non sono i giovani che si disinteressano di politica il vero problema della sinistra!

Piuttosto è la sinistra stessa che non si è adeguata ai tempi: le ideologie servono se messe al servizio del bene comune, non di categorie varie. In generale nel mondo occidentale la gran parte della sinistra è costituita da persone (elettori ed eletti) che stanno abbastanza bene e hanno continuato per decenni a riempirsi la bocca di difesa dei deboli, uguaglianza ed altro, ma non hanno inciso piu' di tanto in questi loro ideali consentendo al centrodestra di "fare"....basta guardare ai vari Paesi europei che pur governati in gran parte del tempo dal centrodestra, hanno concretamente praticato il bene comune.
Perchè la sinistra non ha inciso? Perchè dall'alto della propria millantata visione dei problemi reali hanno vagheggiato un mondo lontano e diverso dai problemi quotidiani della gente!
Piu' in generale quando ne hanno avuto l'occasione, governando, non hanno fatto niente di piu' di quanto fatto dal centrodestra....anzi, spesso peggio!

In Italia poi, hanno aggiunto una totale incapacità a mantenersi fuori dalla dilagante cialtroneria/corruzione. Cadendo in tal modo nella difesa dei vari privilegiati a danno del bene comune: politicanti da strapazzo nella gran parte dei casi persone che non sanno fare un cazzo nella vita e sarebbero buttati fuori a calci in una azienda privata....messi nei posti di comando in partecipate ed altri Enti, intellettuali vari seduti su belle poltrone a pontificare, magistrati malati di protagonismo, giornalisti compiacenti, operai e dipendenti pubblici scansafatiche, sindacati politicizzati, etc etc
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda gabriele il 04/12/2016, 10:52

@Ranvit

92 minuti di applausi!!!
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda pianogrande il 04/12/2016, 13:10

Insomma, la sinistra si deve adeguare ai tempi e non può pretendere (predicando e "pontificando") che siano i tempi ad adeguarsi ad essa.
Direi che il "bene comune" debba essere alla base di ogni partito politico ma il modo di vedere le cose non può essere lo stesso se no avremmo il partito unico.
E' difficile che un partito politico non abbia una categoria sociale di riferimento.
Diversamente da così sarebbe non solo superata la differenza tra destra e sinistra (cosa sostenuta da molti) ma sarebbe addirittura superato il concetto di partito.
Almeno a tutt'oggi, la società è ancora fondata sul rapporto (più o meno collaborativo, più o meno onesto) tra parti.

Quindi schierarsi politicamente per una parte non è niente di disonorevole e rispecchia semplicemente la situazione reale.

Il problema è seguirla quella parte; nella sua evoluzione.
Questo la sinistra non ha saputo fare; facendosi superare dal tempo che passa.

Quanto alle ruberie e alla cialtroneria; lì sì non esistono partiti e non esiste destra o sinistra.

La nostra classe dirigente è di un marciume indicibile e questo significa che il marciume è presente in tutto il paese (popolo compreso).

Non addebiterei quindi (solo) alla sinistra questa situazione.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10610
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda gabriele il 04/12/2016, 13:18

pianogrande ha scritto:
La nostra classe dirigente è di un marciume indicibile e questo significa che il marciume è presente in tutto il paese (popolo compreso).


Questa parte dell'analisi è incompleta. Esiste una larga fetta della popolazione che, sebbene sia figlia della degenerazione morale di questo paese, ne è esclusa economicamente. La maggior parte è composta da giovani che ritenendosi sfruttati da un sistema perverso e autoreferenziale utilizzano qualsiasi mezzo per venire a galla o, quantomeno, danneggiare il sistema stesso.

Una larghissima fetta di questo "assemble" vota senza alcun dubbio m5s.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Il dramma della sinistra, perché si deve rifondarla

Messaggioda ranvit il 04/12/2016, 13:38

Non addebiterei quindi (solo) alla sinistra questa situazione.

D'accordo....ma qui si sta discutendo della crisi della sinistra! E tra l'altro quella di tutto il mondo occidentale.

Sinistra e destra? Certo che c'è la differenza, ma non è piu' quella ideologica e cieca :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Prossimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 51 ospiti